Gli indiani e la conoscenza del bisonte

A cura di Gaetano Della pepa
Link dello speciale sui bisonti e gli indiani: 1) I bisonti, 2) Gli indiani e la conoscenza del bisonte, 3) Gli indiani a caccia del bisonte, 4) L’utilità del bisonte, 5) I mantelli di pelle di bisonte, 6) Ritualità della caccia al bisonte

Anche se gli indiani comprendevano abbastanza bene il comportamento del bisonte, alcuni elementi sfuggivano loro. Principale tra questi c’era il problema dei movimenti. A volte i bisonti coprivano le praterie in ogni direzione a perdita d’occhio, ma altrettanto improvvisamente sparivano da una regione, costringendo i cacciatori a lasciare il campo e a cercarli. Alcune tribù credevano che la terra semplicemente li inghiottisse e li risputasse fuori a intervalli irregolari. Anche oggi non sappiamo molto sui movimenti delle mandrie originarie.
Erano veramente migratorie, che si spostavano a sud d’inverno e a nord d’estate, o erano semplicemente nomadi, che vagavano dovunque potessero trovare foraggio fresco?
I tori stavano separati dalle vacche e dai vitelli durante l’autunno, l’inverno e la primavera. I gruppi vacca-vitello sono più piccoli in inverno, quando il rischio dei predatori è maggiore e i leader tendono ad essere vecchie vacche e non tori.
La stagione degli amori comincia in estate, con il culmine verso la prima settimana di luglio. I tori si uniscono ai gruppi vacca-vitello in questo periodo, formando le mandrie più grandi dell’anno. I primi tori che si uniscono alle mandrie per gli amori estivi sono subadulti o adolescenti.


Una madre di bisonte con un piccolo

Presumibilmente i primi odori delle vacche ricettive li attira ma quando le vacche singole sono diventate veramente ricettive questi adolescenti devono cedere il passo a tori più grossi e più aggressivamente maturi. Questi tori più vecchi annunciano la loro presenza e respingono i rivali muggendo, un suono che assomiglia al ruggito di un leone africano più che al solito muggito o belato di un membro dei bovini. Una volta che un toro maturo trova una vacca in estro forma un “legame di propensione”, rimanendo con lei e respingendo i rivali finchè non si accoppia. Un maschio dominante può formare parecchi legami in serie durante una stagione, ma non forma mai un harem, come fa per esempio un cervo.


Un grosso esemplare di maschio di bisonte

Nella mandria vi era una gerarchia per cui ogni individuo sub-dominante cedeva il passo a quello dominante, vacca o toro, al suo avvicinarsi. I bisonti lottavano tra loro solo raramente ed in genere durante la calura estiva ove i maschi si scontravano con enormi testate per decidere dell’accoppiamento. Solo raramente lo scontro era grave in quanto i maschi più deboli facevano atto di sottomissione alla prima sbuffata del dominante, per esempio un toro di otto-nove anni del peso di circa 1800 libbre. Ottenuta la vittoria il toro doveva attendere la compiacenza della giovenca per poter copulare in quanto la vittoria non assicurava l’accoppiata. In genere la vacca ci metteva un giorno o due per decidersi, mentre nel frattempo lui doveva scacciare tutti gli eventuali pretendenti e corteggiarla assiduamente.


Vitelli al pascolo

Durante questo periodo il toro perdeva dalle 200 alle 300 libbre, mentre la lingua penzolava fuori per la sete dal momento che non osava allontanarsi,neppure per bere. Se i suoi sforzi erano premiati vi era l’accoppiamento che non durava più di una manciata di secondi. A ottobre i tori avevano acquistato il loro peso forma e la grande mandria cominciava a dividersi in gruppi di femmine e maschi separati per trascorrere l’inverno.
I vitelli dei bisonti nascevano in primavera dopo una gestazione ci circa nove mesi. Le madri partorivano i piccoli in una macchia separata dal resto della mandria e nel giro di un’ora e mezza circa, dopo il primo pasto, il vitello era in grado di saltellare intorno alla madre, mentre a sei mesi poteva superare i grossi tori nella corsa. Le giovenche tentavano di svezzare i piccoli prima della nasciata del successivo vitello, ma spesso i torelli non si staccavano dalla madre fino a quattro anni e le vitelline fino a tre, quando a loro volta cominciavano a partorire.


Ancora un momento di caccia al bisonte

Le corna cominciavano a crescere ad un mese di età e si sviluppavano annualmente. Anche il ricco e soffice pelo invernale si sfaldava in primavera inoltrata per ricrescere ogni autunno.

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