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La USS Carondelet

A cura di Renato Panizza

“A Richmond! A Richmond!” era la voce che si levava allo scoppio della guerra. La gente del Nord fremeva perché i “ribelli” fossero battuti con un colpo decisivo e la capitale della Confederazione cadesse al più presto. Ma il vecchio generale Winfield Scott, che tredici anni prima aveva guidato l’esercito dell’Unione nella vittoriosa guerra contro il Messico, ed era considerato uno dei migliori uomini di guerra della nazione, sapeva bene che non sarebbe stato così facile: ci sarebbero probabilmente voluti alcuni anni, moltissimi soldati, tanti sacrifici e molto sangue versato. In qualità di Capo dell’esercito dell’Unione, l’ormai settantacinquenne generale, aveva pensato che la strategia migliore per piegare l’immenso Sud fosse di “soffocarlo” lentamente, bloccando da un lato tutti i suoi principali porti sulle coste dell’Atlantico e del Golfo del Messico; e dall’altro, impadronendosi di tutto il corso del Mississippi, per tagliare in due la Confederazione e chiuderla in una stretta mortale.
I giornali dell’epoca non tardarono a battezzare questo piano con il nome del serpente che uccide le sue vittime strozzandole: il “piano anaconda”! Per fare ciò, serviva una grande flotta di mare, e l’Unione che già ce l’aveva, mise presto in atto un blocco navale per “togliere l’ossigeno” al Sud. Bisognava ora dotarsi anche di navi da guerra fluviali , e l’Unione disponeva di tutte le risorse necessarie per costruirle rapidamente. Occorrevano cannoniere corazzate che appoggiassero l’esercito per conquistare tutte le postazioni fortificate del nemico, che punteggiavano il grande fiume a cominciare dal suo corso più alto. Comparvero così, navi a vapore di poco pescaggio, dotate di una lunga e bassa casamatta corazzata dalla quale spuntavano potenti cannoni. Erano state appositamente progettate da Samuel M. Pook, e il loro aspetto le faceva assomigliare a tartarughe.
La USS.Carondelet fu certamente la più famosa “tartaruga”. Con una stazza di 512 tonnellate, era lunga 53 metri e larga 15,60 metri. Era lenta, potendo fare solo 4 nodi, e di difficile manovrabilità, ma era ben armata con 14-12 cannoni di vario genere: dai rigati da 12 fino a 100 pound; ai lisci di 8-9 inch. Costruita a St Louis nel 1861, divenne operativa sotto il comando del Capitano Henry A. Walke nel Gennaio del 1862, ed entrò a far parte della “Flottiglia del West” con altre sei navi simili a lei.
La sua è una storia di valore, di duri scontri con navi più forti di lei come la famosa corazzata sudista Arkansas; di audaci avvicinamenti a posizioni fortificate, sotto il micidiale fuoco dei cannoni costali del nemico; di atti coraggiosi del suo equipaggio… Fu la nave che ebbe il maggior numero di combattimenti di tutta la flotta fluviale unionista.
Vediamo brevemente le principali tappe del suo ineguagliato percorso di guerra.


na vista impressionante della nave

Nel Tennessee i forti confederati Henry e Donelson rappresentavano uno scoglio che doveva essere assolutamente superato, se si voleva conquistare l’alto corso del Mississippi, e permettere all’esercito del generale Ulysses Grant di penetrare in profondità nel Tennessee. I forti tenevano una posizione strategica sul fiume Tennesse, il primo, e sul fiume Cumberland il secondo.
La prima azione avvenne il 6 Febbraio 1862 contro il forte Henry, che dei due era il più debole. La flottiglia di cannoniere, che aveva base a Cairo sotto il comando del “Flag-Officer” Andrew Foote, senza l’apppoggio dell’esercito, lo attaccò. Dopo due ore di cannoneggiamento, che diedero ai difensori il tempo per evacuare la guarnigione verso fort Donelson, forte Henry si arrese. La Carondelet, alla sua prima azione, sparò 107 cannonate e non subì perdite.


Un’altra immagine della Carondelet

Al forte Donelson arrivò il 12 Febbraio solo la Carondelet. La situazione si presentava assai più difficile, e il resto della flottiglia tardava ad arrivare: fu in questa circostanza che la Carondelet subì pesanti perdite, avendo dovuto combattere per più tempo. I morti furono cinque e 28 i feriti, su un equipaggio di 251 marinai. Quando le azioni passarono sul Mississippi, si capì subito che la situazione si presentava piuttosto difficile: tutta una serie di forti sbarravano il percorso del fiume, ma la sfida maggiore era rappresentata dalla cosiddetta Isola n°10. Alla sera del 4 Aprile 1862, Foote, nonostante la convinzione di tutti che l’operazione fosse troppo rischiosa, spinse le sue cannoniere a forzare il passaggio lungo il fiume, favorendo così l’azione dell’esercito del generale Pope, che costrinse il nemico ad arrendersi il 7 di Aprile. La Carondelet si distinse tra tutte le altre navi del gruppo.


In navigazione lungo il Mississippi

A forte Pillow la flottiglia del West venne colta di sorpresa e subì una iniziale sconfitta, ma successivamente anche questo ostacolo fu superato; e a Menphis, che era un importante centro di rifornimento e di produzione, il 6 Giugno 1862 la flottiglia del West inferse gravissime perdite alla flotta nemica affondando o catturando ben sette navi su otto! Ma lo scontro più duro doveva ancora avvenire. La prossima meta era Vicksburg, la formidabile roccaforte confederata sul Mississippi: la conquista di questa città avrebbe permesso di dominare il grande fiume, ma il compito si presentava quanto mai difficile. Lì, la Carondelet si trovò a confrontarsi con la corazzata Arkansas! Il 15 Luglio la Carondelet e la compagna più piccola, la cannoniera USS.Tyler, navigavano lungo lo Yazoo, quando si videro davanti la potente nave sudista: lo scontro fu inevitabile, ma nulla poterono le due “tartarughe” contro la forza di quella corazzata. Le cannoniere combatterono bene ma ne uscirono molto malconce. La Carondelet fu colpita a un timone, alle caldaie, divenne ingovernabile e finì con l’arenarsi. Perdette 35 uomini, ma il timoniere John Morrison ricevette la medaglia al valore del Congresso per l’eroismo che dimostrò durante i combattimenti.


Il bombardamento di Fort Donelson

L’anno seguente la Carondelet era di nuovo presso Vicksburg, pronta a sostenere lo sforzo finale dell’esercito del generale Ulysses Grant. Il 16 Aprile riuscì a forzare il passaggio sotto il fuoco dei cannoni assieme ad altre sette navi, e a raggiungere Grant, che con una manovra audace aveva aggirato la città passando sull’altro versante e poi, più a sud, riattraversato il fiume per colpire i sudisti sul lato meno difeso. Ma gli serviva una flotta, e con la manovra altrettanto audace della “flottiglia del West”, e della Carondelet, ora l’aveva. Potè così cannoneggiare le difese confederate e aprirsi la strada verso la conquista definitiva di Vicksburg, che cadde il 4 Luglio 1863. Con la caduta di questa città, la “campagna del Mississippi” poteva dirsi chiusa, dal momento che l’Unione teneva da tempo anche New Orleans.


Una vista impressionante!

La flottiglia di “tartarughe” aveva contributo al successo e, data la posta in gioco, possiamo tranquillamente dire anche all’esito della guerra civile. L’ultima impresa della Carondelet fu nella campagna del Red River del generale Nathaniel Banks, che non ebbe esito favorevole all’Unione.
La Carondelet, la più eroica “tartaruga”, che giocò una parte così importante per la vittoria finale, terminò la sua carriera il 20 Giugno 1865, e fu messa all’asta. Nel 1873 una buferà gli evitò la prevista demolizione, trascinandola via dagli ormeggi di Gallipolis, in Ohio, e facendola sprofondare nelle acque di Manchester. Una fine romantica per una romantica nave!
Nel 1982 un ricercatore del National Underwater and Marine Agency riuscì a individuare il luogo esatto dove si trovava il relitto della nave, ma l’intervento di recupero fu tardivo: due giorni prima era passata una draga che aveva disperso per sempre ciò che rimaneva della gloriosa Carondelet.