A. Frank Randall: catturare gli Apaches

A cura di Paolo Brizzi


In caccia degli Apache – clicca per INGRANDIRE
A. Franklin Randall aveva 29 anni quando, nel Maggio 1883, partecipò alla grande spedizione di Crook in Sonora, per invadere i rifugi dei Chiricahuas ribelli sulla Sierra Madre; il suo compito era quello di corrispondente, la sua speranza quella di ritrarre gli Apaches in campagna. Randall, nativo del Massachusetts, portava il suo equipaggiamento fotografico a dorso di uno dei 266 muli della spedizione. In Messico, Bourke riferisce, Randall portava un piccolo gufo sulla sella, per la costernazione degli scouts, che consideravano l’animale come uno spirito cattivo.
Il 9 Maggio cinque dei muli caddero nel precipizio mentre procedevano lungo una pista scoscesa e morirono: uno trasportava l’equipaggiamento di Randall, che andò distrutto.
Indubbiamente gli scouts Apache attribuirono la cosa al gufetto del fotografo! Gli scouts, al comando del Capiano Emmett Crawford sorpresero il campo di Bonito e Geronimo il 15 Maggio e presero 25 prigionieri.
Visto invaso il loro rifugio, finora ritenuto inaccessibile ai soldati americani, i leaders incontrarono il Generale ed acconsentirono a tornare nella riserva: Il 28 123 uomini e 251 donne e bambini partirono con Crook diretti in USA; i capi rimasero a radunare la propria gente e bestiame. Tornando in Arizona Randall decise di affittare una stanza a San Carlos e di cominciare a fotografare gli indiani; durante la spedizione sulla Sierra Madre aveva coltivato un buon rapporto con gli scouts ed aveva cavalcato, durante il viaggio di ritorno, con Nana, Loco e Mangus.


Una rara immagine di Frank Randall

Randall approntò uno studio con fauna locale, vasellame, coperte e canestri e cominciò a fotografare non solo gli uomini, ma anche mogli e figli. Questa gente non si limitava ad offrirsi come soggetto, ma spesso si recava dal fotografo vestita coi migliori indumenti. Siamo indebitati con Randall per tre ritratti di Peaches, due con colleghi scouts, e uno di Nosey. Un altro degli scouts di Crook, il White Mountain Nalta, fu il soggetto di cinque, forse sei, ritratti, e sia lui che Peaches indossarono la loro migliore giacca di pelle, per l’occasione. Nabuashita, uno sciamano White Mountain, indossò un mantello decorato e un copricapo piumato mentre posava per quattro ritratti. Il Tonto Chapeto aveva anch’egli un copricapo di penne e la propria faretra quando fu ripreso da Randall, con sua moglie, che fu soggetto di altri due ritratti. Un giovane, Chasito, fu fotografato due volte col suo violino di mescal. Un adolescente fu ritratto con una colomba; un altro era dipinto come per una battaglia. Diverse giovani donne vestivano le loro vesti migliori di pelle, frangiate e decorate.
Uno scatto di Randall
Questa stessa serie di foto includeva alcuni Yavapai, fra loro una coppia di giovani corridori Mojave e alcune foto di Apaches tornati dal Messico con Crook. Uno di questi è un ritratto del Warm Springs Petzozin (Beans o Frijole). Il primo dei capi Chiricahua a tornare dal Messico fu Naiche, nell’Ottobre 1883. Randall conosceva lo status di questo alto 27enne, figlio ed erede del defunto Cochise e fece cinque ritratti del giovane leader, due dei quali con la giovane moglie, Haozinne. Fotografò anche Dehkluhkizhee (Dorothy), la sua figlia di 7 anni avuta dalla seconda moglie, Eclaheh. Ritratti furono fatte anche alle due sorellastre di Naiche, Dashdenzhoos e Naithlotonz e della moglie di Cochise (e madre di Naiche) Dostehseh.
La serie di tre dozzine di foto fatte a Chiricahuas e Warm Springs furono preparate con la stessa cura delle foto fatte ai White Mountain, ma con un nuovo sfondo apposito.
Loco, Nana, Mangus e Bonito furono fotografati almeno due volte ciascuno. Randall fece tre ritratti a Chihuahua; in due di questi il capo ha un abito differente dal terzo e le foto furono scattate insieme. Anche in una foto di Loco il capo è vestito diversamente dalle altre tre foto. Bonito fu fotografato sia in studio che all’esterno. Anche l’anziano Nana fu immortalato due volte in pose simili, seduto, più una terza volta presso il suo campo.
Quattro lastre furono esposte per ritrarre Mangus, il figlio più giovane di Mangas Coloradas. Nel mese di Novembre il giovane Kayatennae arrivò al confine e fu ritratto da Randall in due foto, una con la sua seconda moglie Guyan e suo figlio Kaywaykla. Poi in Dicembre arrivò il sottocapo Zele, che Randall fotografò con la moglie, Tzeston, e nel Febbraio 1884 Chatto, che Randall riprese in due foto.
Chatto
Geronimo arrivò a San Carlos solo il 16 Marzo portando con lui una mandria di bestiame messicano rubato. Ora Randall potè scattare la foto che sarebbe divenuta la sua più famosa, destinata ad essere riprodotta infinite volte: quella di Geronimo col fucile, inginocchiato, avrebbe fornito agli storici l’opportunità di vedere coi propri occhi la sinistra espressione del capo e sciamano Chiricahua. Randall persuase Geronimo ad avere altri due ritratti, uno in piedi col fucile, l’altro seduto, con un cappello di paglia e un’espressione meno dura sul volto.
In aggiunta a queste due serie di ritratti in studio, Randall uscì e fotografò gli indiani in esterni, attorno a San Carlos. Alcune foto, come quelle scattate presso i loro campi, di Nana, Loco, Ramon e Bonito (ritratto con Dutchy) sono più facilmente attribuibili a Randall; altre, di campi indiani, dell’agenzia o gruppi sono solo indicativamente attribuibili a lui.
Nell’estate 1884 Randall collaborò anche con l’ufficiale F. Schwatka il cui articolo “Tra gli Apaches” fu pubblicato sulla rivista “Century”, abbellito con le foto di Randall.
Verso la fine del 1884 un fotografo di Santa Fe, Benjamin F. Wittick, di 39 anni, visitò San Carlos e acquistò o fece delle copie di lavori di Randall, poi raggiunse Fort Apache. Qui fece proprie foto, sia in esterno che in studio; quindi trasferì tutto a Fort Defiance, scattando foto ai Navajos. Alcune foto di Randall sopravvivono oggi come copie di Wittick, ma poichè il numero delle copie non è elevato, ci sono pochi dubbi su chi fosse l’autore dell’intera collezione.


Il famoso o noto ritratto di Nosey

Fu forse l’incontro col collega che spinse Randall a volgere la propria attenzione verso est, recandosi in New Mexico, nel 1885. Ponendo la propria base a Deming, Frank Randall si reco’ presso la riserva Mescalero; qui questi Apaches vivevano dal 1883 coi loro parenti Jicarilla. Tutti i ritratti di questi indiani furono realizzati con uno sfondo dipinto con una scena di foresta.
Tra i ritratti più noti quello di una donna mescalero ritratta con i propri due figli (uno in culla) in cinque differenti foto. Fotografie di due donne anziane, due fanciulle e due donne descritte come ” squaws di Geronimo catturate a South fork ” aggiungono ulteriori dettagli sui costumi. Il capo Nautzili, che Randall riprese in quattro pose diverse, era un ex-capo di guerra che aveva resistito alla tentazione di unirsi a Victorio nel 1880. San Juan, un altro leader, fu fotografato con lancia e scudo, mentre Gorgonio (o Gregorio) posò con una bella pelle d’orso. Altri uomini importanti, come Piccolo Vecchio Ragazzo e Comanche John posarono in alcuni dei loro migliori abiti; la moglie di quest’ultimo posò con una bella coperta.
Un personaggio appariscente è Domingo, che posò col distintivo della polizia indiana in due ritratti. Durante questa permanenza a Deming, Randall fece amicizia con Mrs. Irene Olcott e sua figlia e donò loro un album con 21 foto di Apaches.
Due guerrieri Apache
Il capo Jicarilla Llanero San Pablo posò per Randall con un copricapo di pelliccia, una fusciacca e ornamenti di perline. Il capo Ollero Huerito Mundo morì proprio nel 1885, ma suo fratello Augustine Velarde e sua moglie Josefa posarono per Randall.
Un altro ritratto di questa coppia fu chiamato “Romeo and Juliet” da Randall. Una foto mostra un giovane “allevatore di volpi” con un volpacchiotto in braccio; un’altra un giovane guerriero con una lancia decorata. Un ritratto di una giovane con un canestro in mano è stato più volte riprodotto. In tutto circa due dozzine di immagini vennero scattate all’agenzia Mescalero.
Nel frattempo alla riserva in Arizona le cose con gli indomabili Chiricahuas stavano peggiorando; la loro indulgenza verso l’alcool e il rifiuto di obbedire alle disposizioni di Davis provocarono una fuga di 42 guerrieri e circa 90 donne e bambini, sotto la guida di Geronimo, Naiche, Mangus e Chihuahua. Randall può aver salutato alcuni vecchi amici quando, nel Dicembre 1885 le truppe e gli scouts dell’Arizona passarono vicino a Deming diretti in Messico. Localizzato il campo degli ostili, la mattina dell’11 Gennaio il campo americano fu attaccato da irregolari messicani: il Capiano Crawford venne ucciso, mentre tentava di calmare le acque. Quando, nel 1888, Randall compilò un album con le sue foto per regalarlo ad un amico, scrisse una dedica all’amico deceduto “che offrì la sua vita in sacrificio per la razza Apache, uomo nobile e coraggioso, idolo dei suoi amici”.
Quando, nel Marzo 1886 i Chiricahuas si avvicinarono al confine per una conferenza con Crook, il fotografo di Tombstone Camillus S. Fly riuscì a realizzare quello che non era riuscito a Randall: prendere foto degli ostili in Messico. Mentre 74 membri delle bande di Nana e Chihuahua seguivano i loro capi in Florida, Geronimo, Naiche, 19 guerrieri e 13 donne, sobillati dall’alcool di Bob Tribolett, mancarono alla parola data al Generale e fuggirono di nuovo verso sud.
A settembre 1886 il Gen. Miles convinse Geronimo ad arrendersi per l’ultima volta e a raggiungere Fort Bowie, Arizona. Il 6 Settembre da lì fu inviato un telegramma a Frank Randall, a Deming: “Fate bene a venire domani”. A Fort Bowie, evidentemente il 7, Randall realizzò quattro ritratti di Geronimo e Naiche insieme, un altro di Geronimo e alcuni scatti dei loro seguaci in gruppo. Il fotografo che aveva preso la prima foto di Geronimo in Arizona, scattò anche l’ultima, poichè il giorno dopo i Chiricahuas furono fatti salire in treno destinazione Florida, per non tornare mai più in Arizona.
Un bel ritratto di guerriero
Tra la fine del 1886 e i primi mesi del 1887 Randall, di nuovo a San Carlos, scattò foto in esterni durante i lavori per le opere di irrigazione e allestì uno studio, con uno sfondo floreale. Qui ritrasse l’ex scout e noto sciamano Nahwahzhetah (chiamato Nosey dai bianchi) in due ritratti, di cui uno con la moglie.
Anche due Apaches, Papoose e Cooley (Eskeahole) furono ritratti. Il ritratto di uno Yavapai, che Randall chiama prima “Beitero, Apache-Mojave” e dopo “Capo Apache-Mojave”, è stato spesso considerato essere una ritratto del defunto Victorio. Dopo 15 o più ritratti, Randall decise di trasferirsi in California.
Per il resto della sua vita Randall scattò immagini di Santa Barbara, San Diego e della missione di San Josè Capistrano e fece un viaggio a Guaymas, Messico. Morì ad Hayward, Almeda county, per un attacco cardiaco, il 4 Marzo 1916. Non lasciò moglie o figli, ma fece dono agli appassionati di Apaches di una eredità impressionante di circa 140 ritratti fotografici affascinanti.
Il suo album, graziosamente rilegato, si intitola “Randall’s photographs of famous Apaches of Arizona”. Sulla copertina elenca i gruppi Apache e i personaggi ritratti.

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