Nelle terre degli Ottawa

I Peoria, impauriti, lasciarono le loro terre presso la vecchia postazione francese di Fort St. Louis inseguiti dai guerrieri Potawatomi; soltanto circa 300 indiani Illinois riuscirono a rifugiarsi con i francesi nelle terre di Kaskaskia. In seguito gli indiani sopra citati si sarebbero divisi gran parte delle terre abbandonate dagli Illinois in fuga. Comunque, la morte di Pontiac poneva fine alla potenza e alla grande influenza della tribù Ottawa, l’autorità e l’importanza di questa popolazione sarebbe scemata rapidamente e così il controllo dell’alleanza indiana passava ai Wyandot, mentre gli inglesi continuavano ad avanzare verso occidente, con i loro traders che entravano in stretto contatto con i potenti Chippewa.


Le armi da fuoco

I gruppi Ottawa di Arbre Croche, che non si erano uniti a Pontiac, riuscirono a liberare 11 prigionieri britannici in mano ai ribelli, poi li consegnarono a Fort Michilimackinac, ma anche loro avrebbero subito la stessa sorte degli altri gruppi della tribù. A complicare la pessima situazione si sarebbe presentato nuovamente il vaiolo, che avrebbe decimato le tribù del Michigan settentrionale. Ormai numerosi coloni bianchi entravano nei territori indiani nonostante alcune leggi britanniche e quando questi decisero di intervenire sarebbe scoppiata la Rivoluzione Americana (1775-83). Gli Irochesi cedettero altre terre indiane che non appartenevano alle loro tribù, gli Shawnee protestarono vanamente e, nel 1769, organizzarono una nuova alleanza per fronteggiare l’avanzata coloniale, al loro fianco si posero subito i resti degli Illinois, buona parte degli Ottawa, i Wea, i Piankashaw, i Miami, i Mascouten, i Kickapoo, i Wyandot, i Potawatomi, i Delaware, i Mingo, i Chippewa e, più a sud, anche i Cherokee e i Chickasaw. Le tribù si incontrarono sul fiume Scioto, nell’Ohio, nel 1770 e nel 1771, ma William Johnson, prevedendo nuovi pericoli, li minacciò duramente e si disse disposto a scagliargli contro i guerrieri Irochesi. I bianchi stavano ormai invadendo la Pennsylvania occidentale e il West Virginia, e quando entrarono nel Kentucky, il territorio di caccia degli Shawnee, scoppiò una nuova guerra. Dopo la guerra rivoluzionaria gli inglesi armarono le tribù dell’Ohio incoraggiando i loro assalti agli insediamenti coloniali americani sul fiume Ohio. Gli Ottawa del Michigan settentrionale non avrebbero partecipato al conflitto, si tennero in disparte e fornirono soltanto limitati appoggi alle tribù in lotta. La guerra rivoluzionaria sarebbe terminata nel 1783 con il Trattato di Parigi, ma gli scontri nell’Ohio si sarebbero protratti fino al 1795.


“Con questa colpirai da lontano!”

Gli inglesi ordinarono poi agli indiani alleati di interrompere gli attacchi contro gli insediamenti coloniali, ma nel frattempo incoraggiavano una nuova alleanza indiana. In un meeting tenutosi a Sandusky, nel 1783, la nuova alleanza comprendeva gli Ottawa, i Caughnawaga, i Wyandot, i Miami, i Delaware, gli Shawnee, i Chippewa, i Potawatomi, i Kickapoo, i Fox, i Sauk, e i Cherokee del gruppo Chickamauga. Questa nuova coalizione indiana rappresentava ancora una formidabile barriera per contrastare l’avanzata coloniale nell’Ohio, ma gli americani pensarono bene di contattare singolarmente le tribù. Iniziarono con gli Irochesi e così, alla conclusione del secondo Trattato di Fort Stanwyx (1784), gli americani si impossessavano “legalmente” dell’intero territorio dell’Ohio, già ratificato nel 1768, poi chiesero la conferma alle varie tribù a Fort McIntosh, nel gennaio 1785. Gli Ottawa, affiancati dai Chippewa, dai Wyandot e dai Delaware, avrebbero accettato la nuova situazione, subito seguiti dagli Shawnee a Fort Finney l’anno successivo. La guerra si riaprì quando gli indiani cercarono di espellere i coloni dal territorio, il primo Consiglio di guerra si tenne a Wakatomica, un insediamento degli Shawnee che, nel 1786, venne assalito e dato alle fiamme dai miliziani del Kentucky, che poi distrussero anche Brownstown, un villaggio dei Wyandot presso Detroit. Nel dicembre 1788 gli americani organizzavano una Conferenza a Fort Harmar, ma l’alleanza indiana era però divisa sulle posizioni da tenere, furono i Wyandot a convincere gli indiani Ottawa, Chippewa, Potawatomi e Delaware ad attendere tempi migliori; le altre tribù rimanevano invece ostili e ben decise alla guerra, per cui gli Shawnee e i Miami, durante l’estate, devastarono il Kentucky, mentre i Kickapoo attaccarono e distrussero parecchi convogli americani sul basso corso del Wabash. Nello stesso periodo, anche i Chippewa di Saginaw e alcuni gruppi Ottawa si misero ad assalire alcune postazioni americane.
In avanscoperta
Il Trattato di Fort Harmar (gennaio 1789) stabiliva che l’avanzata americana doveva bloccarsi lungo il corso del Muskingum ma, all’interno della coalizione indiana, gli Shawnee e i Miami stavano prendendo il sopravvento ed erano propensi ad una guerra all’ultimo sangue, fu allora che gli americani decisero di farla finita con loro. Scoppiava la “Guerra di Piccola Tartaruga” (1790-94), un potente leader dei Miami, che guidò gli americani contro gli americani; il capo, un abile stratega, nel 1790, sconfiggeva duramente le truppe del generale Josiah Harmar e, l’anno dopo, anche quelle di Arthur St. Clair. Il Presidente Washington dovette allora affidare il comando al generale Anthony Wayne, detto “Anthony il Pazzo”, che gli Ottawa chiamavano “Chenoden”, un nome significante “Vento Forte”. Per ben due anni il generale preparò meticolosamente le sue truppe, poi si impegnò in vari attacchi contro i villaggi indiani dell’Ohio nord-occidentale; nel frattempo, gli americani cercavano di giungere alla pace attraverso le vie diplomatiche ma, nel 1792, gli Shawnee assassinavano due ambasciatori americani, e solo l’intervento dei Delaware avrebbe salvato dalla morte anche gli altri inviati dell’anno successivo. Nel frattempo però l’alleanza indiana aveva i suoi problemi, aveva soltanto due mila guerrieri e i Sauk & Fox si erano ormai ritirati dalla lotta, mentre le tribù del Wabash firmavano una pace separata dopo che gli americani avevano catturato un gran numero delle loro donne e dei loro bambini. Qualche tempo dopo, con Piccola Tartaruga restavano soltanto circa 700 guerrieri i quali, nel 1794, fronteggiarono valorosamente le truppe del Wayne nella battaglia di Fallen Timbers. Gli indiani vennero duramente sconfitti e si diedero alla fuga, mentre gli inglesi chiudevano le porte delle loro postazioni, specialmente a Fort Miami, non avevano alcuna intenzione di fronteggiare gli americani. In novembre gli inglesi avrebbero firmato il Trattato di Jay. Abbandonati nuovamente, gli indiani di Detroit firmarono il Trattato di Fort Greenville (agosto 1795), dove vennero costretti a cedere l’Ohio agli americani, salvando così soltanto la parte nord-occidentale della regione. Da allora i villaggi degli Ottawa si dislocarono soltanto nelle terre del fiume Maumee, nell’Ohio nord-occidentale e sul fiume Huron (Michigan sud-orientale); inoltre, la tribù cedette alcune delle sue terre in cambio di mille dollari.


Intorno al villaggio

Ormai la nazione Ottawa stava disintegrandosi velocemente per la più assoluta mancanza dell’autorità tribale. Il capo Giacca Blu degli Shawnee, nel 1801, avrebbe ritentato di rimettere in piedi l’alleanza indiana ma, stranamente, trovò l’opposizione di Piccola Tartaruga, diventato ormai un capo di pace molto accomodante con gli americani. A Fort Industry (1805) gli Ottawa, e altre tribù, cedevano le loro terre dell’Ohio settentrionale alla Connecticut Land Company per soli 16 mila dollari. In novembre a Detroit, gli Ottawa, i Chippewa, i Wyandot e i Potawatomi cedevano sette milioni di acri di territorio del Michigan sud-orientale, in cambio gli Ottawa di Detroit ricevettero 3.333 dollari, una annualità di 800 dollari per 10 anni e 28 mila acri di territorio nell’Ohio, sul fiume Maumee e presso Roche de Boeuf. L’anno successivo, a Brownstown, gli Ottawa di Detroit chiedevano ai loro cugini di Arbre Croche di potersi stabilire nelle loro terre, la loro richiesta venne respinta. Qualche tempo dopo, presso gli Shawnee nasceva la stella del Profeta Tenskwatawa, un vecchio seguace delle teorie di Neolin, il Profeta dei Delaware. Gli americani si resero conto dell’imminente pericolo che lo sciamano rappresentava; al fianco di Tenskwatawa si pose subito un altro sciamano, chiamato Trout, appartenente alla tribù Ottawa di Mackinac. Quando poi Tecumseh, anch’esso appartenente alla tribù Shawnee, iniziò a contattare le tribù per organizzare una nuova alleanza indiana, i primi gruppi ad essere contattati furono proprio le tribù dei Grandi Laghi. Quando i messaggeri di Tenskwatawa visitarono Mackinac, nel 1808, trovarono l’appoggio di Trout e di Metai, questo ultimo appartenente alla “Società della Grande Medicina”; nello stesso periodo Tecumseh aveva ottenuto l’appoggio inglese e aveva portato la sua gente a ovest, nell’Indiana occidentale, stabilendosi nel villaggio di Tippecanoe. Durante l’inverno giunsero al villaggio parecchi guerrieri Ottawa di Mackinac, con loro vi erano anche guerrieri Chippewa e Potawatomi, tutti ansiosi di ascoltare le parole del nuovo Profeta.
Una pausa ristoratrice
Qualche tempo dopo una nuova epidemia di vaiolo avrebbe colpito duramente gli Ottawa e i Chippewa, la tribù Shawnee venne invece soltanto sfiorata. La partecipazione alla guerra del 1812 da parte delle due tribù sarebbe stata molto limitata, infatti gli Ottawa avrebbero offerto qualche aiuto agli inglesi nella difesa di Fort Michilimackinac (1814), e nulla di più; alcuni gruppi guerrieri avrebbero partecipato alla battaglia del fiume Thames (1813), dove il grande Tecumseh perdette la vita combattendo valorosamente. La guerra di Tecumseh avrebbe provocato la distruzione quasi totale delle tribù dei Grandi Laghi e gli Ottawa avrebbero poi dovuto firmare due Trattati capestro: il secondo Trattato di Greenville (luglio 1814) e il Trattato di Spring Wells (settembre 1815). L’anno dopo, nel 1816, anche gli Ottawa stanziati a ovest del lago Michigan stipulavano un Trattato in cui accettavano di cedere le loro terre e di spostarsi nell’Illinois occidentale, in alcune terre che, nel 1804, i Sauk & Fox avevano ceduto agli americani. Il Trattato di Fort Meigs, del settembre 1817, portò alla cessione di altre terre degli Ottawa; nel frattempo i gruppi dell’Ohio cedevano le loro terre in cambio di due riserve: la Blanchard’s Creek e la Little Auglaize River, per un totale di 34 miglia quadrate più una annualità, per 10 anni, di 15 mila dollari; poi, nel 1818, la tribù avrebbe ricevuto una addizionale di 1.500 dollari per gli anni successivi. Nello stesso periodo altri Trattati obbligavano le altre bande a cedere nuove terre: nel luglio 1820 gli Ottawa di Arbre Croche e i Chippewa di Mackinac cedevano la St. Martin Island del lago Huron, per poi unirsi ai Potawatomi e ai Chippewa del Michigan sud-occidentale. Il Trattato di Prairie du Chien (1825) stabiliva le riserve della tribù nel Wisconsin, nell’Iowa, nel Minnesota e nell’Illinois settentrionale; ma i Trattati della Green Bay (1828) e un altro di Prairie du Chien (1829), assegnavano alla tribù alcune terre a ovest del lago Michigan. Dopo il “Removal Act” del 1830, in cui le tribù indiane dell’est furono spostate a ovest del Mississippi, le bande Ottawa del Blanchard Fork e quella del Little Auglaize cedevano le loro riserve dell’Ohio (1831) per spostarsi nel Kansas; le bande del Roche de Boeuf e delle Wolf Rapids cedevano le loro riserve per raggiungere il Kansas, mentre piccoli gruppi poterono unirsi agli Ottawa rimasti nel Michigan. Alcuni gruppi, di circa 500 anime complessive, ottennero 34 mila acri di territorio sul fiume Marais des Cygnes, proprio a sud degli Shawnee, nella attuale Franklin County del Kansas. La “Guerra di Falco Nero” (1832) avrebbe portato ad una nuova rimozione delle tribù sconfitte, nell’agosto 1833 gli Ottawa e i Chippewa, stanziati a ovest del lago Michigan, si univano ai Potawatomi delle Praterie e cedevano le loro terre dell’Illinois e del Wisconsin per poi stabilirsi nell’Iowa sud-occidentale; infine, nel 1846, questi ultimi sarebbero stati rimossi a nord di Topeka (Kansas). Gli Ottawa del Michigan avrebbero firmato ancora due Trattati e, nel 1836, cedettero le loro ultime terre dell’alto e del basso Michigan in cambio di alcune riserve, una sovvenzione di 30 mila dollari l’anno per 20 anni, 350 mila dollari in cash e il pagamento dei loro debiti che ammontavano a circa 300 mila dollari. Nel 1855, a Detroit, sarebbe stato firmato l’ennesimo Trattato, ma tutte le bande della tribù non erano presenti, allora venne creata una nuova nazione di indiani Ottawa e Chippewa. Nel giugno 1862 le bande del Kansas videro il dissolversi del loro Governo Tribale e dovettero accettare un territorio di soli 160 acri, le loro terre vennero poi vendute ad 1,25 dollaro all’acro; infine, queste bande dovettero trasferirsi nel Territorio Indiano dell’Oklahoma nord-orientale, nelle vicinanze della riserva degli Shawnee.

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