Nelle terre del Guatari

A cura di Gianni Albertoli

Juan Pardo si rese conto che il “chiefdom” di Guatari era diverso dagli altri da lui incontrati durante le due spedizioni nell’interno del continente. La precedente spedizione dell’Hernando de Soto avrebbe visitato questo villaggio? Probabilmente no, infatti i cronisti sembrano dimenticare gli indiani di Guatari. L’insediamento era posto lungo il corso del fiume Yadkin, nelle vicinanze dell’odierna Salisbury (North Carolina) e la cultura dei suoi abitanti sembra derivasse dalla “Uwharrie Culture”, erano queste popolazioni costrette a spostarsi verso nord sotto la spinta degli indiani affiliati con Cofitachiqui, i quali stavano impadronendosi delle terre lungo il fiume Pee Dee. Il Pardo venne a conoscenza del fatto che il “cacique” di Guatari era molto potente e controllava “39 cacique” i cui villaggi sembra fossero posti lungo i corsi del fiume Yadkin e dei suoi affluenti.
Gli storici non escludono che questo “chiefdom” avesse influenza anche su diversi villaggi dell’alto corso dei fiumi Dan e Cape Fear. La cultura degli indiani di Guatari era probabilmente simile a quella delle genti di “Upper Saura Town”, un sito proto-storico sull’alto corso del fiume Dan. I Guatari costruivano abitazioni circolari aventi dai 20 ai 30 piedi di diametro, abitazioni che furono anche ricordate dal Bandera, il cronista della spedizione del Juan Pardo; erano comunque capanne simili a quelle dei loro predecessori della “Uwharrie Culture”, costruite con dei pali curvati che andavano ad assumere una forma a cupola. Gli indiani di queste zone praticavano una economia mista, dedicandosi principalmente alla caccia e alla raccolta come i loro antenati, ma praticavano anche una certa forma di agricoltura coltivando i loro campi con particolari zappe adatte ad arare il terreno.


Indiani Catawba

Anche le ceramiche erano simili a quelle dei loro predecessori, ma alcuni contenitori ritrovati dagli archeologi dimostrano che adottavano anche pratiche di costruzione più avanzate. La precisa localizzazione dell’insediamento del “Guatari Mico” non è conosciuta, ma potrebbe essere uno dei siti scoperti sulla riva occidentale dello Yadkin, dalla cui parte opposta vi era la bocca dello Swearing Creek. Gli insediamenti di queste zone non hanno rilevato alcun villaggio difeso da palizzate e le punte dei loro proiettili erano molto piccole, triangolari e con base concava, e tipiche della “Uwharrie Culture”. In questi siti non è stato ritrovato alcun oggetto di fabbricazione europea, ma non possiamo escludere che questi siano stati depredati dalla spedizione del Pardo. Guatari era indiscutibilmente un “insolito chiefdom”, come dichiarava l’Hudson, per il fatto che era governato da due donne-capo, le quali non erano certamente le uniche ad avere incarichi importanti.
Nel villaggio di Otari il Pardo venne visitato da entrambe le donne-capo, dalla “Guatari Mico” e dalla “Orata Chiquini”. Il John Lawson ebbe modo di esplorare le terre più interne delle due Carolina (1699-1700), ed incontrò i “Wateree Chickanee Indians” che in quel periodo stavano spostandosi dalle zone del fiume Yadkin a quelle del Wateree, che nei tempi più antichi appartenevano al “chiefdom” di Cofitachiqui, anche l’inglese sentì parlare di donne che guidavano alcune tribù native. Sfortunatamente il Bandera non menzione alcun nome dei 39 capi soggetti a quello di Guatari, i soli nomi conosciuti erano quelli di “Orata Chiquini”, ed anche “Chara Orata” e “Adini Orata”, ovvero i due capi che incontrarono il Pardo a Joara.
E’ anche possibile che alcuni di questi capi, che incontrarono il Pardo a Gueça, fossero soggetti a “Guatari Mico”; questi 39 capi non dettero comunque alcun aiuto agli spagnoli. Un altro insolito aspetto di Guatari era quello di essere, come diceva l’Hudson, “un tipico Mississippian Chiefdom” mancante delle tipiche strutture Mississippian, il che farebbe pensare ad un potentato piuttosto giovane e con un apparato tipico dei vecchi “chiefdoms”, e sviluppatosi con il declino di Cofitachiqui. Gli scavi effettuati nella zona, fra i quali il “T.F. Nelson site”, nelle vicinanze di Patterson (Caldwell County) e sul fiume Yadkin, presentano alcune particolarità, come quella di un piccolo “mound” contenente 10 individui apparentemente deceduti in un singolo episodio.
Questa tomba multipla potrebbe indicare la morte di questi indiani in una azione militare, oppure causa una epidemia. Ma chi erano gli indiani di Guatari? I sinonimi del James Mooney possono metterci sulla buona strada. Elenchiamoli: Chickanees (anonimo), Chickaree (Howe), Watary (Lederer 1672), Watarees (Jeffreys 1761), Wateree (Lawson 1714), Wateree Chickanee (Lawson 1714), Waterrees (Lawson 1714), Watteree (mappa della Carolina del Moll 1720) e Guatari (Bandera 1569). Il Mooney ricordava che gli indiani di Guatari erano i Wateree, una tribù di lingua Siouan incontrata dal Juan Pardo nel 1567, il cui nome deriverebbe da una parola degli affini Catawba – “wat?r?n” -, che il dottor Gatschet traduceva in “quelli che galleggiano nell’acqua”, o qualcosa di simile.
Le prime fonti spagnole ricordavano questi indiani come stanziati presso i confini dei Cherokee, e venivano localizzati a 15-16 leghe sud-est da “Otari-yatiqui”; questi indiani erano guidati da due donne-capo affiancate da una corte composta da un giovane uomo e da parecchie donne. Nel 1670 il John Lederer localizzava i Wateree sull’alto corso dello Yadkin River, a nord-ovest dei loro successivi stanziamenti. Il Pardo descriveva questi indiani molto diversi dagli altri, accettavano volontariamente la supremazia della donna-capo che li guidava con il pugno di ferro. Quando il John Lederer entrò in contatto con la tribù, il capo inviò tre guerrieri ad uccidere tre giovani donne di una tribù nemica, in modo che i loro potenti spiriti servissero “suo figlio moribondo nell’altro mondo”; i guerrieri ritornarono con “tre scalpi e la pelle del viso di tre giovani donne”. Nella prima metà del XVIII secolo i Wateree vivevano sull’omonimo fiume del South Carolina, nelle vicinanze erano stanziate le affini tribù Congaree, Catawba e Waxhaw; in una mappa del 1715 il loro insediamento era posto sulla riva occidentale del fiume, nella odierna Fairfield County.


Un villaggio di Wateree

La mappa del Moll (1730) situava il villaggio dei Wateree sulla riva orientale, mentre il Mills riteneva che fosse sul Pinetree Creek, nelle vicinanze di Camden, probabilmente dove il Lawson li incontrò nel 1701. Questo ultimo parlava di “Wateree Chickanee Indians”, designandoli come una banda della tribù Wateree. Il Lawson li descriveva come “tarchiati, amichevoli, grandi ladri e molto pigri”; in quel periodo avevano ben pochi oggetti di fabbricazione europea e soltanto alcune pistole ottenute dai bianchi. Secondo il Lawson i Wateree erano originariamente una grande tribù ma, a partire dalla “Yamassee War” (1715), il loro declino fu inarrestabile e si concluse nel 1743, quando gli ultimi resti vennero assorbiti all’interno della tribù Catawba dove, comunque, stando all’Adair, continuarono a parlare il loro antico dialetto.


Lavorazione della pietra degli Wateree

Il John R. Swanton conferma sostanzialmente le affermazioni del Mooney, ma ricorda che i Wateree, nel 1711-12, fornirono alcuni guerrieri alla spedizione inglese del Barnwell contro i Tuscarora. Il Mooney stimava i Wateree in circa un migliaio di individui all’inizio del XVII secolo.

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