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“Bacoritse”, le sacre rocce magiche dei Crow

A cura di Anna Maria Paoluzzi

La fonte principale di questa trattazione sulle rocce magiche (o rocce medicina che dir si voglia) degli Apsáalooke è il volume di W. Wildschut Crow Indian Medicine Bundles, a cura di J.H. Ewers. Wildschut, un commerciante di Billings, iniziò intorno al 1918 a interessarsi della cultura tradizionale Crow e a raccogliere materiali e resoconti orali (a lui si deve la compilazione dell’autobiografia del capo dei River Crow Two Leggings). Tra i reperti raccolti, una gran parte è rappresentata dai 260 “involti magici” (medicine bundles) attualmente conservati al Museum of the American Indian di New York; insieme alla collezione (che comprende anche diversi manufatti con decorazioni a perline [beadwork]), Wildschut mise a disposizione anche un suo manoscritto, che raccoglieva annotazioni e commenti sui reperti frutto della sua collaborazione con informatori quali Plenty Coups, Two Leggings, Bell-Rock e Flathead Woman.
Nel 1960 il manoscritto sui “medicine bundles” venne ripubblicato a cura di J.H. Ewers, che lo integrò con i testi di antropologia di R. Lowie (in particolare con The Religion of the Crow Indians) e con il recentemente riscoperto (1953) manoscritto di E.T. Denig, datato 1845 Of the Crow Nation.

Fonti e concetto del magico e del sacro presso gli Apsáalooke

Tra gli oggetti magici in uso presso i nativi americani, i “medicine bundles” (“sacchetti della medicina” o “involti sacri”) occupano indubbiamente un posto privilegiato. Questi involti contenevano oggetti a cui si attribuiva un potere sovrannaturale (in Apsáalooke/Crow maa’xpé) che apportava benefici materiali al suo portatore. Tra i Crow si riteneva che tali oggetti venissero materialmente indicati al loro destinatario da una visione, Baaheamaequa (lett. “qualcosa che si vede”) oppure da un sogno dal potere magico, Bashíammísheek (lett. “si ottiene una medicina”). La visione, come attesta anche la testimonianza di Plenty Coups raccolta da F.B.Linderman, era cercata volontariamente dai singoli che vi si preparavano con rituali di purificazione tramite capanna sudatoria, digiuno e auto-tortura. Una volta ottenuta la visione, se ne cercava la corretta interpretazione con l’aiuto degli anziani della tribù e quindi ci si apprestava alla fabbricazione materiale dell’involto magico. Si poteva trattare di un oggetto specifico di cui l’essere sovrannaturale apparso aveva fornito l’esatta ubicazione, oppure di un animale di cui bisognava procurarsi una o più pelli, oppure l’intera carcassa o parti del corpo. La visione spesso forniva anche l’esatta maniera di fabbricare materialmente l’involto. L’involto vero e proprio, ossia l’involucro che avvolgeva gli oggetti magici, veniva in genere fabbricato dalla moglie del loro possessore; per una donna, era considerato un grande onore e un ottimo auspicio ricevere l’incarico di fabbricare uno di questi involti. Il materiale, i simboli dipinti e i colori erano indicati dalla persona che aveva ricevuto la visione, che ne teneva per sé l’interpretazione corretta. Secondo quanto indicato da Cold Wind, uno degli informatori di Wildschut, molto utilizzati erano i colori che rappresentavano le stagioni: bianco per l’inverno, verde per la primavera, rosso per l’estate e giallo per l’autunno. Un involto in cui erano utilizzati questi quattro colori implicava che il potere degli oggetti in esso contenuti durasse immutato per tutte le stagioni e gli anni a venire. Nella cosmologia Apsáalooke, ogni essere sovrannaturale ha un “aiutante”, che fa da intermediario tra sé e il mondo materiale. Il Sole è il sovrano delle creature celesti. Visto come un essere di sesso maschile, assicura poteri magici a coloro cui appare e che ne diventano i figli. Tuttavia il Sole è anche un grande giocatore d’azzardo, ma la sua scarsa destrezza lo fa spesso perdere; per questo i figli del Sole, da lui adottati, muoiono in genere in giovane età, nonostante i loro poteri sciamanici. Aiutante del Sole è l’Aquila, che ha a sua volta un aiutante identificato con il Falco.La Luna è un essere di sesso ambiguo: può apparire sia in forma ?maschile che in forma femminile. Suo aiutante è il Gufo; la Luna, pur giocando d’azzardo come il Sole, è abile e scaltra e risulta sempre vincitrice. Questo assicura lunga vita ai suoi figli adottivi.Altri esseri celesti importanti sono la Stella del Mattino (che ha come aiutante un uccello detto degli Hidatsa, rappresentato giallo con penne bianche e nere), la Stella della Sera (il cui aiutante è il Bisonte) e il Cielo, aiutato dal Tuono che ha a sua volta come aiutanti le Aquile. In genere tutti gli altri volatili sono associati al Lampo, al Vento e alla Pioggia; è possibile vedere la stretta associazione di questi animali con i suddetti fenomeni naturali anche nelle rappresentazioni raffigurate sugli scudi di guerra.
La Terra è la madre e signora di tutte le creature a quattro zampe e degli alberi. I suoi aiutanti sono Ratti, Topi e Serpenti. L’Acqua ha come sua aiutante la Lontra, che serve però anche la Stella del Mattino. Il signore delle creature acquatiche e aiutante principale dell’Acqua è un essere mostruoso identificato talvolta con l’Alligatore: nell’immaginario Crow ha il corpo di un grosso serpente e due teste, una di mucca, con corna e occhi “grandi come girasoli” e l’altra di tipo umanoide, con un naso a becco e un solo occhio al centro della fronte, che è sormontata da un unico, grande corno. Questa, e altre creature, sono viste come malvagie, ma presso i Crow manca una visione manichea del creato: questi esseri possono quindi avere anche buone qualità e metterle al servizio degli esseri umani.


Goes Ahead già scout di Custer al Little Big Horn e celebre sciamano

Il Serpente, aiutante della Terra, è una medicina particolare: non assicura successo in guerra o in razzie di cavalli, ma si crede abbia la maa’xpé più potente nei casi più gravi di infortunio o malattia. Possessori di questa medicina particolare erano Bull Snake e Goes Ahead, uno scout per Crook al Rosebud e l’altro scout di Custer al Little Big Horn. A entrambi vengono attribuite diverse guarigioni quasi miracolose. Al Serpente è spesso associata la Lontra, un animale d’acqua: entrambe queste creature hanno però anche una natura sinistra, essendo parti di un clan dei “Without Fires” , i “Senza Fuoco”, creature che comprendono i corpi celesti, ma anche gli spiriti dei morti (non però quelli dei sucidi e degli assassini, che sono condannati a vagare sulla terra come fantasmi). Paradossalmente però anche un fantasma può essere maa’xpé, “medicina” e apportare benefici e poteri magici.

Classificazione dei “medicine bundles”

Nelle sue note, Wildschut classifica i “medicine bundles” in alcuni tipi:

1) Sun Dance Bundles (involti usati nella Danza del Sole – si ricordi che la Danza del Sole tradizionale dei Crow, a differenza della sua forma contemporanea, è essenzialmente una preghiera di vendetta)
2) War Medicine Bundles (involti magici utilizzati in guerra e nelle razzie di cavalli)
Sottoinsiemi di quest’ultimo gruppo:

    a) Hoop bundles (involti del Cerchio)
    b) Arrow bundles (involti della Freccia)
    c) Shields (scudi – usati più per la loro maa’xpé che come arma di difesa)

3) Skull Medicine Bundles (involti con teschi umani, in genere di grandi sciamani o guerrieri)
4) Rock Medicine Bundles (involti con rocce – usate per vari scopi)
5) Medicine Pipe Bundles (involti con pipe sacre – utilizzate dai leader di spedizioni di guerra, noti come “Portatori di Pipa”)
6) Love Medicine Bundles (involti magici usati per incantesimi d’amore)
7) Witchcraft Bundles (involti usati per stregonerie volte a fare del male o a vendicarsi dei propri nemici)
8) Healing Medicine Bundles (usati per curare malati o feriti)
9) Hunting Medicine Bundles (usati per assicurarsi il successo nella caccia)


In questa trattazione si parlerà esclusivamente degli involti con rocce magiche.

Bacoritse – le rocce magiche

Quelli che contengono rocce magiche sono forse i “medicine bundles” più diffusi tra i Crow; ad alcune di queste rocce veniva attribuito un potere sacro tale da porle sullo stesso livello, o a livello superiore, dei “medicine bundles” usati nella Danza del Sole.
Il termine Apsáalooke bacoritse, “roccia sacra” o “roccia magica”, viene in genere attribuito a tutte le rocce di forma particolare, in particolare ai fossili; il carattere sacro della roccia rimane comunque, anche se la roccia non presenta alcun potere magico. Quando un Crow si imbatte in una bacoritse, le rivolge una preghiera, invocando per sé fortuna, salute e felicità. Può anche raccoglierla, sperando in questo caso che la roccia stessa gli appaia in sogno. Se ciò capita, la roccia diventa “magica” e ne viene fatto un “medicine bundle”. In caso contrario, la roccia rimane comunque sacra, ma non le viene attribuito alcun potere particolare.
Le visioni legate alle bacoritse possono presentarsi anche in forma umana: la persona apparsa è la personificazione della roccia stessa, oppure l’essere sovrannaturale si presenta reggendo in mano la bacoritse. Nella visione vengono rivelati anche altri dettagli: l’ubicazione esatta della roccia, il suo sesso, il rituale che ne deve accompagnare la scoperta , i suoi poteri e i tabù che il suo scopritore dovrà osservare per assicurarsene la maa’xpé. Al termine della visione, ci si dovrà immediatamente mettere alla ricerca della roccia, che verrà riconosciuta dal suo odore di “sweet grass” (nome botanico: Hierochloe odorata, “avena odorosa”) e “osha” (nome botanico: Ligusticum porteri)
Le bacoritse possono essere di sesso maschile o femminile. Quelle femminili sono a forma d’uovo, oppure gastroliti o ammoniti fossili; le maschili sono sezioni fossili di baculiti, le rocce in cui si possono scorgere crepe che formano visi umani, o più genericamente le rocce a punta. Secondo gli Apsáalooke, se queste rocce vengono lasciate indisturbate, si accoppieranno e produrranno rocce più piccole, anche queste dotate di maa’xpé, il cui potere sarà proporzionale a quello già posseduto dalle rocce genitrici e che potrà eventualmente essere accresciuto dai successi del loro possessore. Le rocce “figlie” ereditano dai genitori anche i tabù ad esse connessi. Le bacoritse vengono ereditate dal figlio o dalla figlia più anziana del loro possessore; se questi non ha figli, l’involto con le rocce magiche viene passato al parente più prossimo con una cerimonia particolare e lo scambio di quattro doni. Se una donna sposata ha una visione che le attribuisce il possesso di una bacoritse, questa viene data al marito.

Poteri attribuiti alle bacoritse

A quasi tutte le rocce magiche viene attribuito più di un potere particolare, e alcune sembrano addirittura rendere onnipotente il loro possessore. Nelle sue annotazioni, Wildschut stilò il seguente elenco di possessori di bacoritse, insieme ai poteri dati da questi “medicine bundles”:
1) “Medicine Bundle” contenente la roccia magica di Little Nest.
Potere: è usata per un numero enorme di scopi.
Possessore: Little Nest.
2) “Medicine Bundle” con roccia magica di Three Wolves.
Potere: accresce la ricchezza del suo possessore.
Possessore: Three Wolves.
3) “Medicine Bundle” con roccia magica di Root.
Potere: dà successo nelle razzie di cavalli.
Possessore: Root.
4) “Medicine Bundle” con roccia magica di White Stripe Across the Face.
Potere: assicura il successo nelle razzie di cavalli e mantiene in buona salute il suo possessore e la sua famiglia.
Possessore: Gray Bull.
5) “Medicine Bundle” con roccia magica di Medicine Crow.
Potere: assicura l’aumento continuo del numero di cavalli del suo possessore (che all’epoca ne aveva più di 600).
Possessore: Medicine Crow.
6) “Medicine Bundle” con roccia magica di Yellow Brow.
Potere: assicura il successo in guerra.
Possessore: Yellow Brow.
7) “Medicine Bundle” con roccia magica di Gets Back Twice.
Potere: grande successo in guerra. Questa roccia era celebre per aver prodotto, ogni volta che l’involucro magico veniva aperto, delle rocce “figlie” che presentavano lo stesso potere. Il proprietario era solito darle in dono ai “figli” da lui adottati durante la Cerimonia di Adozione nella Società del Tabacco.
Possessore: Gets Back Twice.
8) “Medicine Bundle” con roccia magica di Big Medicine Rock.
Potere: attira i bisonti, assicura successo in guerra e protezione da tempeste e fenomeni naturali.
Possessore: Big Medicine Rock.


Medicine Crow, possessore di una celebre “bacoritse”

Anche tra gli Arapaho e i Blackfoot si trovano rocce magiche, definite dai primi centipid e dai secondi iniskim, che attirano i bisonti e che in genere sono sezioni di baculiti. I Crow tendono ad attribuire anche questo e altri poteri a simili rocce, ma credono che anche altre varietà di rocce magiche posseggano il potere di attirare i bisonti.
Le rocce su cui gli Apsáalooke credono di scorgere il disegno di un volto umano sono bacoritse che assicurano successo in guerra; quelle a forma d’aquila hanno lo stesso potere e sono utilizzate soprattutto dai “portatori di pipa”, cui danno la facoltà di avvistare accampamenti e cavalli nemici da lontano. Quelle a forma di cavallo assicurano successo nelle razzie. A ogni singola roccia può essere però attribuito più di un potere e un particolare potere non è legato a un solo tipo di roccia.

Ornamenti delle bacoritse

Quasi tutte le rocce magiche dei Crow presentano degli ornamenti, in genere appesi a delle strisce di pelle conciata attaccati alla pelle in cui viene avvolta la bacoritse. La pelle è avvolta quasi totalmente intorno alla roccia, di cui si scorge solo una minima parte. L’involucro di pelle è dipinto con il sacro colore rosso e la roccia stessa, prima di esservi deposta, viene aromatizzata con l’essenza ricavata da una ghiandola del castoro. La componente principale delle decorazioni sono perline colorate, che raramente vengono sostituite da altri tipi di ornamenti come piume, crini di cavallo o strisce di pelle di donnola. I crini di cavallo vengono utilizzati soprattutto nelle decorazioni delle bacoritse usate nelle spedizioni di guerra dai “portatori di pipa”. Le strisce di pelle di donnola vengono utilizzate da quegli uomini che aspirano a diventare capi. Una decorazione insolita sono gli zoccoli di bisonte, che assicurano abbondanza di carne al possessore della roccia. Le rocce contenute in involti decorati soltanto con perline assicuravano salute e fortuna al loro possessore.
Decorazioni provenienti da altri “medicine bundles” possono essere attaccate all’involto della roccia, nella speranza di accrescerne il potere o dare altri poteri alla bacoritse. Tra i tabù legati alle rocce magiche ce ne potevano anche essere alcuni legati alle decorazioni: a talune bacoritse non si potevano avvicinare piume, crini, o talvolta persino perline. Un tabù generale comune a tutte le rocce magiche era quello che vietava al loro possessore di mangiare parte della testa di qualunque animale o di rompere e scheggiare le rocce di ogni tipo.


La roccia magica di Pretty Coyote – si noti la decorazione a perline

Quando un “medicine bundle” contenente una roccia magica veniva portato in una spedizione di guerra, il suo proprietario lo appendeva al collo con una stringa di pelle e lo portava sotto la camicia. Quando il nemico veniva avvistato, il possessore tirava fuori l’involto con la roccia magica e lo metteva sulla camicia oppure si toglieva l’indumento, restando a petto nudo.

Leggende sulle origini delle bacoritse

Le tradizioni raccolte da William Wildschut sulle rocce magiche dei Crow parlano soltanto di una bacoritse inamovibile, la cosiddetta “Arrow Rock” (“Roccia Freccia”), un’altura rocciosa all’estremità del Pryor Gap. Ai tempi di Wildschut, i Crow erano ancora soliti radunarsi lì ogni anno in primavera per fare offerte alla roccia, depositando perline nelle sue fenditure e scoccando frecce nei crepacci che si aprono nei punti più alti. Una leggenda narrata da una donna Crow, Medicine-is-Her-Medicine riporta che proprio al Pryor Gap gli Apsáalooke ottennero le loro prime bacoritse:
“Molto tempo prima che i bianchi giungessero nella terra dei Crow, un banda stava spostando l’accampamento da quella che oggi è la zona nord-ovest del Wyoming in direzione sud-est, nell’odierno Montana. Era tarda estate e quei Crow si stavano recando a cacciare lungo il fiume Yellowstone. Due ragazzini Crow, un maschietto e una femminuccia, rimasero indietro e si ritrovarono soli quando ormai stava calando la notte. Si trovavano in quello che oggi chiamano Pryor Gap e iniziarono a cercare un riparo per la notte, finché non trovarono una caverna sotto alcune rocce sporgenti e decisero di aspettare lì il mattino. Era circa mezzanotte quando i due ragazzini furono svegliati da voci infantili che si avvicinavano.

Alcuni bambini entrarono nella grotta e invitarono i ragazzini Crow ad andare a casa loro a giocare. Dopo aver camminato per un po’, il gruppo giunse presso una grande tenda coperta da pelli di bisonte, proprio su quella che oggi è conosciuta come la Arrow Rock. I bambini misteriosi invitarono i due piccoli Crow a entrare e questi si ritrovarono circondati da un gruppo di indiani molto anziani. Non lo sapevano, ma si erano ritrovati ad assistere a un incontro tra possessori di rocce magiche. Il capo di quegli indiani domandò a uno dei bambini come avessero fatto i due Crow ad arrivare fin lì e uno di loro replicò che, visto che i due piccoli si erano ritrovati separati dal loro gruppo, avevano pensato che non ci fosse niente di male a condurli alla tenda. Il vecchio domandò quindi cosa volessero e uno dei bambini sconosciuti rispose: “Non desideriamo niente di particolare, ma pensavamo che a questi due piccoli Crow avrebbe fatto piacere incontrarvi. Pensavamo che avreste potuto aiutarli”.
I vecchi iniziarono a parlare tra loro. Conversarono a lungo, tentando di decidere cosa fare dei due giovani Apsáalooke. Alla fine uno di loro propose di dare rocce magiche ai due ragazzi, perché potessero conoscere il loro grande potere e fortificare il loro popolo di generazione in generazione. Si accinsero quindi a insegnare loro una cerimonia, che i Crow avrebbero dovuto ripetere ogni anno, incontrandosi una notte all’anno, proprio come stavano facendo loro in quel momento.Per tutto il resto della notte, i due ragazzi Crow appresero dai vecchi tutto quanto c’era da sapere sulle bacoritse e il loro potere; i vecchi inoltre insegnarono loro il rituale che accompagnava il loro uso, i vari canti associati a ciascuna roccia e la cerimonia delle rocce magiche, che in seguito avrebbero chiamato “canti della carne cotta”.
Il giorno successivo i due ragazzini Crow si misero in viaggio e ben presto raggiunsero il loro gruppo. Raccontarono quindi ai loro genitori quanto era accaduto la notte precedente e, come avevano suggerito loro i vecchi, dissero alle famiglie di preparare un banchetto a cui invitare tutti gli anziani della tribù. Al momento del banchetto, i due ragazzi raccontarono a tutta la tribù gli eventi della notte precedente; la tribù però si mostrò all’inizio incerta e piena di timore. A questo punto i ragazzi riferirono le parole con cui li avevano istruiti i vecchi: Vi diamo queste rocce magiche perché i Crow possano avere cibo e cavalli in abbondanza; esse aiuteranno la tribù a moltiplicarsi. La prima cerimonia porterà ai Crow ricchezza e cibo per l’anno a venire.
Le rocce magiche sono state create maschio e femmina. Le rocce femmine avranno dei piccoli; più piccoli esse avranno, più i Crow cresceranno in numero e avranno cavalli e altri beni. Quando una roccia femmina e una roccia maschio saranno avvolte in un involto, senza essere disturbate per diversi giorni, esse genereranno figli. In futuro, i possessori di rocce magiche avranno visioni in cui verranno a sapere tutto quanto riguarda le rocce che apparterranno loro e tutte le regole che verranno loro date in proposito dovranno essere rispettate”.
I vecchi e i bambini misteriosi appartenevano evidentemente al “Piccolo Popolo”, gli Awakkulé , che abitava (e secondo gli Apsáalooke, ancora oggi abita) nelle rocce e nelle montagne che circondavano Pryor (in Crow Baáhpuoo “(Dove) si tirano frecce nelle rocce”). Una leggenda anteriore a questa riporta però una tradizione diversa:
“Quando Iichikbaalia, Colui-Che-In-Principio-Ha-Fatto-Tutto creò la terra, al mondo c’erano Old Man Coyote (Il Vecchio Coyote) e un uomo di nome Batsesh, l’Uomo-Roccia, lo spirito vivente di tutte le rocce. Batsesh iniziò a vagare per la terra in cerca di una compagna, senza riuscire a trovarla.


Veduta delle Pryor Mountains

Quando incontrò Old Man Coyote, gli raccontò della sua ricerca e questi gli disse di andare dalla Pianta del Sacro Tabacco. Questa pianta aveva dentro di sé dei semi femmina, ma questi non potevano uscire da essa senza un aiuto esterno. Così Batsesh si recò dal Tabacco, entrò nella sua corteccia e lì trovò una compagna. La prese in moglie e la portò via con sé. Old Man Coyote eresse allora una tenda. Lì vissero tutti insieme Batsesh, il Tabacco sua sposa, Old Man Coyote e un topo, che in realtà era la Vecchia Nonna, la personificazione della Luna. Un giorno vennero due stranieri e Old Man Coyote disse che avrebbe giocato con loro a “shinny” (un gioco simile allo hockey) Se avesse perso, sarebbero stati tutti uccisi; se avesse vinto, avrebbero potuto continuare a vivere insieme. Old Man Coyote risultò vincitore e Batsesh, la sua sposa e gli altri continuarono a vivere insieme. Ebbero figli e dalla loro progenie discesero tutti gli uomini che oggi vivono sulla Terra.”

Le bacoritse nelle osservazioni di R.H. Lowie

Prima di Wildschut, le bacoritse avevano attirato l’attenzione, sia pure parziale, dell’antropologo R.H. Lowie che nel corso delle sue osservazioni sul campo tra il 1907 e il 1910 raccolse diverse rocce magiche offerte per prezzi che andavano dai dieci ai trenta dollari. Nel 1922 Lowie incluse poi una breve trattazione, incluse due foto, sulle bacoritse nel suo volume The Religion of the Crow Indians.
Per Lowie, l’uso di rocce come “amuleti sacri”, pur essendo collegato a una simile usanza dei Blackfoot, dal punto di vista della cosmogonia era più riconducibile alla visione Siouan che vede la personificazione della Roccia (Batsesh) come parte indipendente del creato, antecedente alla creazione e non soggetta ai corpi celesti più importanti, Sole incluso.
Anche Lowie riporta il costume di avvolgere le bacoritse in pelli, profumarle con essenza di ghiandola di castoro e adornarle, a mo’ di offerte, con perline, piume e strisce di pelle conciata. A differenza di Wildschut, Lowie sostiene che ogni roccia di forma peculiare (ossia una roccia “la cui forma ricorda o dovrebbe ricordare quella della testa di un animale” – cosa che spiegherebbe il tabù di nutrirsi della testa di qualunque tipo di bestia) può vedersi attribuire un particolare tipo di maa’xpé da parte del suo scopritore, senza la “conferma” di una visione o di un sogno. Lowie concorda comunque con Wildschut sulla capacità delle bacoritse di riprodursi.
“Bacoritse” acquistata da Lowie
L’informatore principale di Lowie, Grey Bull, riferì diverse storie sulle varie bacoritse in possesso di notabili della tribù, tra cui egli stesso. Una delle più curiose ricordava nella forma lo zoccolo di un mulo: secondo Gray Bull, subito dopo esserne venuto in possesso, si era impadronito di 3 muli e negli anni successivi la sua mandria di cavalli si era accresciuta fino ad arrivare a 120 capi. Un’altra ricordava una testa di bisonte, mentre un’altra si presentava in forma antropocefala e sormontata da corna. La bacoritse principale di Gray Bull, che gli era stata lasciata dal suo patrigno, era avvolta in una pelle di bisonte conciata decorata a file di perline, e a sua volta avviluppata in vari strati di stoffa. La roccia presentava da un lato un volto umano e la figura di un cervo e dall’altra dei segni che ricordavano le impronte di un cavallo. Questa bacoritse era decorata con strisce di pelle di lontra, denti d’alce e foglie di Hierochloe odorata e veniva sempre rivolta verso l’alto. Nello stesso “medicine bundle, ma avvolta in una pelle seperata, era conservata un’altra bacoritse, considerata indipendente dalla prima: era stata trovata da un ragazzino e, secondo Gray Bull, dal momento del suo ritrovamento era aumentata fino a due volte la sua grandezza originale. Gray Bull, che sosteneva di essersi impadronito di un fucile, due cavalli e un’aquila che si cibava della carcassa di un bisonte mentre portava l’involto con la bacoritse appeso al collo, era solito rivolgerle la seguente preghiera:

Itsik’ aata hakd ‘kuwi
(Possa io avere ricchezza, cavalli e viver bene fino all’anno prossimo)

Storie complesse erano legate alle bacoritse possedute dal celebre sciamano della divisione dei Kicked in the Bellies Sees the Bull’s Penis (meglio conosciuto come Sees the Living Bull o Bull Goes Hunting). Una di queste, che da un lato ricordava la figura di un bisonte con un uccello che lo sormontava e dall’altro quella di un cavallo montato da un piccolo essere antropomorfo, era celebre per aver avuto molta “progenie”, rocce di dimensioni minori che erano state acquistate da famosi “portatori di pipa”.
Altra “bacoritse” acquistata da Lowie
Molti si erano offerti di acquistare la bacoritse genitrice, arrivando a offrire anche dieci cavalli, ma il proprietario non aveva voluto sapere di separarsene. Si dice che la roccia fosse stata scoperta dalla moglie di Sees the Living Bull, allora un giovane dissipato che aveva perso tutti i suoi beni al gioco d’azzardo e aveva abbandonato la moglie, One Child Woman (già vedova di suo fratello il cui figlio, Medicine Crow, era stato adottato dallo zio). La donna, disperata, si era recata fuori dal villaggio per piangere quando aveva avvertito il profumo di Hierochloe odorata; aveva alzato la testa e si era trovata davanti la bacoritse che risplendeva. L’aveva raccolta e quella notte stessa il marito era tornato e aveva dormito con lei. Al suo risveglio, aveva raccontato di aver avuto in sogno, dalla roccia, la visione di una spedizione di guerra fruttuosa. Il potere magico della bacoritse era stato confermato successivamente, quando essa aveva procurato all’intero accampamento intere mandrie di bisonti da cacciare quando la selvaggina era diventata scarsa.
Un’altra delle bacoritse di Sees the Living Bull era passata al figliastro Medicine Crow. Questa roccia presentava dei segni che ricordavano impronte di cavalli e questo aveva assicurato a Medicine Crow grande successo nelle razzie; c’erano anche le figure di un bisonte, un uccello e una testa d’uomo, fatto quest’ultimo che aveva permesso al suo proprietario di uccidere diversi nemici. Secondo un informatore, molto probabilmente Two Leggings, questa roccia era stata vista in sogno dalla madre di Medicine Crow che poi l’aveva tenuta sempre sotto la veste, mostrandola al marito solo in un’occasione.
Le bacoritse di Sees the Living Bull erano leggere in primavera, pesanti d’estate e d’inverno si coprivano di brina, che i Crow consideravano l’alito ghiacciato delle pietre stesse. Delle bacoritse di Sees the Living Bull, una passò appunto al figliastro Medicine Crow, che evitava di mostrarla o farla toccare per il tabù che vietava di toccare la pietra a chi avesse mangiato la lingua di un animale (la lingua, specie dei bisonti, è considerata una leccornia tra i Crow); un’altra passò a Two Leggings e un’altra ancora, che aveva il potere di procurare cibo e abbondanza al possessore, passò a Little Nest, il figlio di Sees the Living Bull.
Lowie dà solo una breve descrizione della “Cerimonia dei Canti Carne Cotta” tenuta dai possessori di bacoritse: “i possessori delle rocce, a turno, stringevano le pietre al petto, le baciavano e intonavano preghiere e canti in loro onore” . Wildschut ebbe invece il privilegio di assistere personalmente a una di queste cerimonie nel 1926 e la descrisse nei suoi appunti, integrandola con le notizie fornite dai suoi informatori.

Apertura di un involto con bacoritse

Secondo quanto riportato dall’informatrice di Wildschut, Medicine-is-Her-Medicine , i proprietari di bacoritse formano una società a parte tra gli Apsáalooke: questo dato, confermato da altri informatori ma smentito da altri, è comunque associato a una cerimonia particolare che i Crow chiamano Erokah Oeshea Maraxxua (“Canti della Cottura della Carne”), conosciuto anche come “Festa del Pemmicam”, “Festa dei Mangiatori di Carne Secca” o più propriamente “Canti della Carne Cotta” (“Singing of the Cooked Meat”).
All’epoca delle osservazioni di Wildschut, questa cerimonia si teneva due volte l’anno, all’inizio della primavera (“al primo tuono di primavera”) e in autunno (“quando appaiono i primi segni dell’inverno”). La cerimonia che si teneva in primavera si svolgeva contemporaneamente a quella dell’apertura di tutti i “medicine bundles” usati in guerra, e si levavano preghiere ai propri protettori sovrannaturali per avere successo e fortuna. Lo stesso si ripeteva in autunno, quando si pregava per avere abbondanza di cibo durante la stagione fredda.


Il celebre sciamano Look at the Bull’s Penis, conosciuto anche come Sees the Living Bull o Bull Goes Hunting

Mentre la cerimonia dei “Canti della Carne Cotta” si svolgeva in un preciso periodo dell’anno, l’apertura di un “medicine bundle” contenente una bacoritse da parte di un singolo possessore poteva avvenire in un momento qualsiasi . Wildschut fu testimone di entrambi gli eventi: una cerimonia dei “ Canti della Carne Cotta” tenutasi il 21 Ottobre del 1926, e l’apertura individuale del “medicine bundle” contenente la bacoritse di Grey Bull.

La cerimonia dei “Canti della Carne Cotta”

Oltre che della propria esperienza personale, nella narrazione di questa cerimonia Wildschut si servì delle notizie fornite da diversi informatori: la già citata Medicine-is-Her-Medicine , figlia di Big Forehead, un celebre sciamano della divisione dei Mountain Crow, Coyote-Runs, un vecchio Mountain Crow (noto soprattutto per essere stato uno dei due Crow che aiutarono Plenty Coups a narrare le sue memorie a Frank Bird Linderman) e dal capo dei River Crow Two Leggings. Two Leggings in particolare riferì di una cerimonia dei “Canti della Carne Cotta” tenutasi in una primavera tra il 1870 e il 1880:
Un giorno eravamo accampati presso il Big Horn e il nostro capo, Two Belly, invitò alcuni di noi nella sua tenda a fumare. Mi sentivo particolarmente felice: c’erano carne e bacche in abbondanza, da tempo non si vedevano nemici e nel campo regnava l’armonia. Non avevo ricevuto alcuna visione particolare, ma il desiderio di dare la cerimonia dei “Canti della Carne Cotta” si faceva sempre più forte in me e decisi, durante l’incontro nella tenda di Two Belly, di annunciarlo agli altri.


Grey Bull e famiglia all’interno della loro tenda

A quell’epoca possedevo una roccia magica che mi era stata data da mio fratello, che a sua volta l’aveva ricevuta da sua suocera.
Quando annunciai la cosa agli altri, Two Belly mi chiese se avessi qualche motivo particolare per dare questa cerimonia. Risposi di no, tranne che per quel desiderio che cresceva in me di giorno in giorno. Il capo esitò un poco e alla fine disse: “Non vedo il motivo per cui non dovresti farlo. Prega che la malattia non si abbatta sul nostro campo, che i nemici non si avvicinino e che l’abbondanza continui a regnare. C’è una grande quantità di bisonti intorno. Scegli dei cacciatori e dì loro di portarti la carne necessaria per la cerimonia.” Durante quello stesso incontro, scelsi 13 uomini che volevo invitare e che avrebbero procurato la carne necessaria. Quindi Buries-Himself-with-the-Wolf, che era l’araldo dell’accampamento, annunciò pubblicamente che quattro giorni dopo avrei dato la cerimonia dei ““Canti della Carne Cotta”, quando ci sarebbe stata la luna piena. Annunciò anche i nomi degli invitati, ricordando loro il compito di procurarsi la carne.
Nei giorni successivi cacciai il bisonte assieme agli invitati. Uccidemmo tra i quaranta e i cinquanta bisonti: prendemmo solo le parti migliori, le spalle degli animali, e lasciammo il resto alle famiglie del campo che non avrebbero preso parte alla festa. Poi prendemmo le ossa, che avremmo bollito per procurarci il grasso: ogni volta che mi veniva portato un osso, lo colpivo tre volte con una mazza cantando “So come si colpisce un osso” e poi intonando la frase “Conosco le diverse stagioni, conosco le diverse stagioni”. Chiesi quindi a mio cognato, He-Charges-on-the-Enemy, di portarmi alcuni rami di salice. Quando ritornò, ricavai dai quei rami quattordici bastoncini, lunghi circa quattro palmi e quattro dita. Tenni uno dei bastoncini per me e dissi a mio cognato di andare dai tredici invitati e dare a ciascuno un bastoncino, dicendo soltanto “Ho cantato per te”. Questo è il modo tradizionale per invitare qualcuno a questa cerimonia. Se si accetta il bastoncino, si è poi obbligati a presenziare: solo una malattia può giustificare un assenza.
La persona incaricata di portare il bastoncino agli invitati ha un ruolo di rilievo: ogni invitato, in cambio del servizio, è obbligato a donargli un sogno importante. Uno degli invitati disse così a mio cognato: “Ho visto l’erba crescere verde nel mio sogno. Possa tu vivere fino a quel momento”; un altro gli disse: “Ho visto un vecchio dai capelli grigi in sogno. Possa tu vivere fino a tarda età”.

Gli informatori di Wildschut fornirono diverse versioni circa il numero di invitati: secondo alcuni non c’erano restrizioni, secondo altri anticamente non venivano distribuiti più di dieci bastoncini e gli invitati erano solo gli sciamani più importanti della tribù. Medicine-is-Her-Medicine e Coyote-Runs sostenevano invece che solo i possessori di bacoritse avevano il diritto di prender parte alla cerimonia.

Il giorno della cerimonia, gli invitati si radunavano nella tenda di chi ospitava il rito la mattina presta, portando ciascuno una porzione adeguata di carne. La carne veniva quindi sparsa su una pelle conciata e tutti iniziavano a tritarla con un pestello. Intanto il proprietario della tenda portava il grasso e le bacche secche preparate per la cerimonia. Dopo che la carne era stata tritata, il proprietario della tenda intonava quattro canti con la mano alzata e il palmo rivolto in basso verso la carne, abbassandolo progressivamente finché, al quarto canto, la mano veniva a contatto con la carne.
Two Leggings nel 1918
Quindi prendeva la carne e la modellava fino a formare la figura di un orso, la cui testa doveva essere rivolta in direzione delle montagne. Venivano quindi intonati altri quattro canti. Quindi il possessore della tenda formava quattro solchi sulla spalla dell’”orso” e vi spargeva del grasso. Anche gli invitati, che avevano tenuto davanti a sé una piccola porzione di carne che però non era stata modellata, vi praticavano dei solchi su cui spargevano grasso.
La carne veniva quindi cosparsa con altro grasso e vi venivano aggiunte bacche secche: il proprietario della tenda intonava a quel punto un canto di gioia. Quindi uno degli ospiti prendeva la carne e con essa formava delle porzioni rotonde di carne, una per ogni convitato, e una più grande, larga e squadrata, chiamata Macehce , “La prima e la più grande”.La parte preliminare della cerimonia terminava qui, e gli ospiti ritornavano alle proprie tende. Il proprietario della tenda cerimoniale chiamava quindi delle donne che pulivano la tenda e la preparavano per la parte più importante del rito. Durante la cerimonia dei “Canti della Carne Cotta”, l’entrata della tenda doveva essere rivolta in direzione delle montagne. Presso l’entrata veniva posizionato un tronco d’albero, coperto da una pelle di bisonte conciata, con la parte della pelliccia rivolta in alto: lì venivano poi depositate le bacoritse. Tra il tronco e il centro della tenda veniva deposta la carne, davanti alla quale si posizionavano quattro schegge d’osso di bisonte. Veniva quindi accesa una piccola brace, successivamente spenta, tra queste schegge e il fuoco principale.
Quando arrivavano gli ospiti, accompagnati dalle proprie mogli, ciascuno porgeva al proprietario della tenda il bastoncino di salice presentato loro al momento dell’invito; il primo ospite si sedeva alla sinistra del proprietario della tenda, e la moglie prendeva posto dietro di lui. Successivamente, ogni invitato si sedeva alla sinistra di chi lo aveva preceduto. Prima di prender posto, ognuno di loro passava sulla brace spenta l’involto con la propria bacoritse e lo depositava sul tronco coperto di pelle, in modo da fronteggiare l’apertura della tenda e le montagne. A tutti era vietato di passare davanti ai “medicine bundles”.
Quando tutti gli ospiti erano arrivati, si faceva passare la pipa tra gli uomini. Il proprietario della tenda iniziava quindi la cerimonia, purificando le proprie mani e il sonaglio di bisonte su un mucchio di frammenti di osha. Il sonaglio veniva purificato prima dalla parte dell’estremità, poi dal manico e tenuto con la mano sinistra. Quest’azione era ripetuta quattro volte. Il proprietario della tenda posizionava quindi il sonaglio e un’ala d’aquila di fronte all’ospite che sedeva alla sua sinistra. Seguiva un canto, accompagnato dal sonaglio (sempre tenuto con la mano sinistra) e dallo scuotimento dell’ala d’aquila, fatto in modo da imitare il volo dell’animale, con la destra. In questa cerimonia non si usavano tamburi.
Dopo la purificazione, il proprietario della tenda prendeva dalla fila di bacoritse quella che apparteneva all’ospite che aveva intonato il canto, passava l’involto sullo mucchio di osha e lo rivolgeva, innalzando una preghiera, rispettivamente a est, ovest, sud e nord e infine lo posizionava di fronte al suo proprietario. La moglie di quest’ultimo presentava quindi dei doni al proprietario della tenda: solo allora il possessore della bacoritse apriva l’involto, si premeva la roccia sul cuore e poi la baciava, mormorando una preghiera. Two Leggings riferì a Wildschut una delle preghiere da lui recitate in quest’occasione:
Sole, Luna e Stelle; Alberi, Acqua e Mostri che La popolano: io sto per intonare un canto. Padre di Tutto, non è necessario che io ne parli, perché tu sai come io mi sia purificato nella capanna sudatoria. Sto per intonare un canto. Padre di Tutto, io ti ho fatto dei sacrifici. Sto per intonare un canto. Intonerò un canto per te. Dacci salute, felicità e lunga vita.
Iniziava quindi la parte dei canti. Il proprietario della bacoritse se la appendeva al collo con una striscia di pelle e, dopo aver preso il sonaglio d’osso di bisonte nella sinistra e l’ala d’aquila nella destra, iniziava a cantare i canti della sua bacoritse accompagnato dalla moglie. Medicine-is-Her Medicine riferì a Wildschut due gruppi di quattro canti ciascuno, appartenenti alla bacoritse posseduta da suo marito White Head:

Primo gruppo
Primo canto: (senza parole)
Secondo canto: “Sono una roccia magica”
Terzo canto: (senza parole)?
Quarto canto: “Sono una roccia magica”

Secondo gruppo
Primo canto: “Guardate le mie rocce”
Secondo canto: “Guardate le mie rocce”
Terzo canto: “Laggiù, tra le montagne, guardatele”
Quarto canto: “Laggiù, tra le montagne, guardatele”

Dopo aver intonato i canti della bacoritse, il possessore della roccia poteva intonare altri canti sacri, in genere non più di sette: un membro delle società guerriere dei Fox o dei Lumpwood poteva intonare i canti del proprio gruppo, un “portatore di pipa” un canto relativo a questo onore e uno scout fare altrettanto. Nel caso del “portatore di pipa”, quando questi intonava il suo canto, tutte le luci della tenda venivano spente perché “è nell’oscurità totale che il portatore di pipa entra nel territorio o nell’accampamento nemico”. In queste condizioni, il “portatore di pipa” poteva anche ricevere una visione. Infine, potevano essere cantati anche i sacri canti della Danza del Sole.
Quando il primo degli invitati aveva terminato i propri canti, porgeva il suo “medicine bundle” a colui che sedeva alla sua sinistra. Questi lo riceveva con entrambe le mani, lo stringeva al cuore mormorando una preghiera di buon auspicio, baciava la bacoritse e quindi la porgeva all’invitato successivo, sempre seduto alla propria sinistra. La bacoritse veniva passata a tutti gli ospiti, anche alle donne e ai bambini eventualmente presenti: inoltre le venivano presentate offerte quali perline, piume, code di castoro, zoccoli (sempre che alla bacoritse non fossero legati dei tabù su uno di questi oggetti). Quando il giro era terminato e la bacoritse ritornava al suo proprietario, questi la deponeva di nuovo sul tronco.


Cerimonia in una tenda Crow

Veniva dunque il turno del successivo ospite, che riceveva il sonaglio d’osso di bisonte e l’ala d’aquila: il proprietario della tenda si recava a prendere la sua bacoritse e il rito ricominciava.?Non era obbligatorio aprire l’involto con la bacoritse: se non si desiderava farlo, ci si limitava a “passare il turno”. La cerimonia veniva quindi conclusa da un pasto in cui si consumava la carne. Com’è evidente, un rito di questo tipo poteva durare anche diverse ore: quello cui assistette Wildschut iniziò alle 20.30 e terminò circa alle 3.30 del mattino successivo.

Apertura di un involto con bacoritse da parte di un singolo individuo

Come già accennato, William Wildschut presenziò anche all’apertura individuale del “medicine bundle” contenente la bacoritse di Grey Bull. Quest’ultimo aveva acconsentito dietro richiesta (accompagnata da doni appropriati) dello stesso Wildschut, percependo che il suo “era vero interesse e non curiosità oziosa”; tuttavia, Grey Bull non acconsentì a cedere a Wildschut la bacoritse ad alcun prezzo.
La roccia era avvolta in una pelle di bisonte conciata ed era appesa a ovest della capanna di tronchi dove vivevano Grey Bull e la sua famiglia. Al momento dell’apertura dell’involto, Grey Bull serrò la porta col chiavistello per assicurarsi che nessun estraneo entrasse. Quindi si sedette, con alla sinistra due nipoti di otto e dodici anni e la nuora e a destra Wildschut, sua moglie e due parenti.
La moglie di Grey Bull portò quindi dei tizzoni accesi e li pose di fronte al marito, che li coprì con foglie di Hierochloe odorata, formando così una specie di incenso. Quindi Grey Bull sciolse l’involto mormorando una preghiera e lo sospese sull’incenso, muovendolo dal basso verso l’altro. Seguì quindi l’apertura completa dell’involto e dei successivi strati di stoffa che avvolgevano la bacoritse: quando questa fu completamente scoperta, Grey Bull la posizionò direttamente sull’incenso e poi se la strinse al cuore, la baciò e mormorò un’altra preghiera. Dopo un attento esame della roccia, seguì una conversazione animata tra i presenti, evidentemente sorpresi da qualcosa. Wildschut, a cui era stata passata la bacoritse,la descrisse come “una delle rocce magiche più interessanti che io avessi mai visto. Era l’immagine perfetta del volto di una vecchia, con gli occhi, il naso e la bocca aperta perfettamente definite. Il volto era rugoso e l’espressione sorpresa. La base della roccia era avvolta in una pelle di bisonte conciata tinta di rosso, da cui pendevano diverse frange coperte di perline”.
Grey Bull spiegò quindi a Wildschut il motivo della sua sorpresa: il “medicine bundle” non veniva aperto da tre anni e l’ultima volta in cui la bacoritse era stata esposta, la “bocca” del volto che vi si scorgeva presentava alcuni denti. Questi erano ora scomparsi. Una delle donne presenti, Turns-Back-Twice, aggiunse di aver visto la bacoritse da bambina e che allora il volto presentava molte meno rughe. A ogni successiva apertura dell’involto, la roccia appariva di volta in volta “invecchiata”.
Questa bacoritse aveva il potere di recare al possessore e alla sua famiglia salute e ricchezza: Grey Bull era quindi solito aprirne l’involto in caso di malattia o scarsità di cibo. In quelle occasioni, veniva offerto un banchetto a cui partecipava tutta la famiglia e, al momento dell’apertura del “medicine bundle”, la bacoritse veniva passata a ciascun membro della famiglia che se la stringeva al cuore, la baciava e le rivolgeva una preghiera.

La bacoritse di Little Nest

Una delle più potenti e conosciute bacoritse tra i Crow è quella di Little Nest, figlio del famoso guerriero e sciamano Sees the Living Bull e fratellastro del capo Medicine Crow. Indubbiamente, la bacoritse vista e fotografata da Wildschut è la stessa descritta da Lowie in The Religion of the Crow Indians; tuttavia, sembra che a differenza di Wildschut, Lowie non fosse riuscito a farsi mostrare la roccia magica, di cui aveva avuto solo descrizioni di seconda mano.Circa l’origine della bacoritse, Wildschut riporta una versione simile, anche se più dettagliata, a quella riferita da Lowie. One-Child-Woman, seconda moglie di Sees the Living Bull, sentendosi trascurata dal marito, decise di allontanarsi dall’accampamento e andare a morire nella prateria. Dopo aver raggiunto le montagne, lasciò libero il proprio cavallo e continuò a piedi, fino a raggiungere Fishtail Creek, dove si fermò a riposare su un’altura. Secondo Little Nest, figlio di Sees the Living Bull, il luogo si trovava a 20 miglia a sud di Columbus, nel Montana, dove sorgono due colline rocciose accanto al corso del corrente. L’altura dove One-Child-Woman si fermò a riposare era quella a ovest. A quel punto notò un oggetto scintillante e , avvicinatosi, vide che si trattava di “una strana roccia con diversi volti impressi sopra. Era evidente che non era stato un indiano a farla. Uno dei volti somigliava a quello del marito, un altro a un bisonte, il terzo a un’aquila e il quarto a un cavallo. Il volto umano era rivolto a est.” One-Child-Woman capì di aver trovato una potente maa’xpe: si sedette vicino alla roccia e pianse. Quindi raccolse la bacoritse e la osservò attentamente: aveva impresse anche impronte che ricordavano quelle di cavallo e di bisonte. Portando la roccia con sé, discese la collina e trovò ciuffi di pelo di bisonte, in cui avvolse la roccia, che poi si legò sotto la veste, all’altezza del petto.


Sees the Living Bull

Una volta tornata al campo, One-Child-Woman incontrò suo padre Mad-Bull-Wolf che, venuto a conoscenza del cattivo comportamento del genero, era andato a cercare la figlia. La donna gli consegnò la bacoritse e rimase lì per la notte. Il mattino successivo Mad-Bull-Wolf disse alla figlia di tornare a casa, pensare alla bacoritse e rivolgerle preghiere: in questo modo, tutti i problemi con il marito si sarebbero risolti.
Nei giorni successivi, Sees the Living Bull perse al gioco quasi tutti i suoi beni. A quel punto One-Child-Woman disse al marito della roccia magica da lei trovata qualche giorno prima. Sees the Living Bull si recò quindi dal suocero e, non trovandolo in casa, prese la bacoritse e la portò nella propria tenda, dove era in corso un gioco d’azzardo. Nelle partite successive, Sees the Living Bull vinse ogni cosa e, accortosi del potere della roccia, si pentì di averla manipolata in modo così improprio. Confessò quindi tutto al suocero che gli consigliò di tenere la bacoritse in casa e recarsi sui monti a digiunare.
Dopo tre giorni e tre notti di digiuno, Sees the Living Bull ebbe una visione: un cerchio di luce gli apparve intorno e una voce gli disse che una grande maa’xpe era venuta a lui: avrebbe dovuto avvolgere la bacoritse in un involto e aprirlo solo quando la luna era piena o quando gli uccelli migravano in primavera e in autunno. La bacoritse avrebbe fatto di lui un grande guerriero e un grande capo, e sarebbe vissuto, prospero e felice, fino a tarda età.
La profezia si rivelò vera. Sees the Living Bull condusse spedizioni di guerra con successo fino a 50 anni e divenne capo di un intero accampamento, assicurando, grazie al potere della bacoritse, abbondanza di selvaggina alla sua gente. Poco prima della sua morte, avvenuta il 20 maggio 1906, Sees the Living Bull disse ai suoi figli: “Ho sempre avuto tutto, ma fra poco dovrò andare al Campo-che-è-dall’altra-Parte. Abbiate fede nella maa’xpe di questa roccia e sarete felici, senza che vi manchi nulla, per tutta la vita”.
Nel 1922, su richiesta di Wildschut, Little Nest, figlio di Sees the Living Bull, acconsentì ad aprire il “medicine bundle” che conteneva la bacoritse in occasione della successiva luna piena. Thomas LeForge, l’ex-scout noto come il “Crow bianco” (suocero di Little Nest che ne aveva sposato la figlia adottiva Mary, figlia biologica del famoso Mitch Bouyer), fece da interprete. Ad assistere all’apertura dell’involto erano presenti, oltre a Little Nest e Wildschut, solo la moglie di Little Nest, il capo dei River Crow Two Leggings e LeForge. Stando a quanto disse Little Nest, quella era la prima volta che la bacoritse veniva mostrata a un uomo bianco.Sul pavimento era stato spiegato un pezzo di tela, su cui poi erano stati successivamente disposte una pelle d’alce e una pelle di puledro più piccola, a sinistra della quale era stata posizionata una pelle di cervo di dimensioni ancora minori. Tra queste pelli e la finestra che dava a nord erano state poste una pelle di vitello, una pelle di pony maschio e una pelle di cane, su cui sedette Little Nest nel corso della cerimonia.

Il “medicine bundle” venne posizionato sulla pelle di puledro. Di fronte alla bacoritse venne posta una pipa accesa con accanto delle foglie di Hierochloe odorata che Little Nest bruciò, ricavandone un incenso cui espose il “medicine bundle”, sollevandolo e riabbassandolo per quattro volte. Quindi prese delle altre foglie, mentre sua moglie si purificava le mani sull’incenso e iniziava a svolgere la parte più esterna dell’involto. Dentro questo primo involucro, c’era una parfleche [pelle non conciata] decorata di pelle di bisonte che conteneva il “medicine bundle” vero e proprio. Seguì quindi l’apertura dei vari strati di stoffa che contenevano la roccia magica; tra una stoffa e l’altra si trovavano delle piccole offerte in tabacco e perline.
Quando si arrivò alla bacoritse Little Nest, prima di toccarla o toccare le sue decorazioni, riempì la pipa di “kinnickkinick” (Arctostaphylos uva-ursi o “uva ursina”) lo accese e, puntando la pipa verso il sole, mormorò una preghiera: “Abbi pietà di noi povera gente e facci moltiplicare”. Little Nest offrì quindi la pipa ai quattro lati della roccia e poi al sole e pregò di nuovo: “Tu sei una persona. Fuma con noi e proteggici. Quando sono stato male, mi hai curato. Ti ringrazio. Proteggici durante le prove che affrontiamo. Ora fuma con noi”.
Dopo le preghiere, Little Nest e Two Leggings si dipinsero il viso e le mani con il sacro colore rosso. Il colore passò quindi alla moglie di Little Nest, che si dipinse le mani soltanto e quindi a LaForge e a Wildschut, che vennero invitati a dipingersi le mani di rosso, perché nessuno poteva toccare la bacoritse senza dipingersi con il sacro colore. Little Nest si purificò quindi di nuovo le mani nell’incenso, accese la pipa, la presentò di nuovo alle quattro facce della bacoritse e alle quattro rocce più piccole che si trovavano nell’involto; quindi porse la pipa a Two Leggings, che ripetè lo stesso cerimoniale e passò di nuovo la pipa a Little Nest. Gli stessi gesti furono ripetuti finché la pipa non venne fumata completamente.
La moglie di Little Nest quindi aprì una ghiandola di castoro e la strizzò fino a ricavarne una sostanza gelatinosa che raccolse su un pezzo di pelle di bisonte e porse al marito. Little Nest sfregò l’unguento su due lati della roccia magica e poi passò la pelle a Two Leggings, che ripeté l’azione sugli altri due lati della roccia, pregando: “O mio creatore, è una cosa buona per me essere tornato a rivederti. Mantieni lievi i nostri cuori. Dammi tutto ciò che voglio, salute ai miei figli e lunga vita”.
Little Nest quindi prese la bacoritse con entrambe le mani e la baciò pregando: “Chiunque tu sia, da qualunque luogo tu venga, aiutami a ottenere ciò che voglio. Nel momento della povertà e della sciagura, ascoltami, tu che mi hai sempre portato fortuna”.?Una preghiera fu infine innalzata da Two Leggings, che prese in mano la roccia, la baciò e disse: “Tutti i miei desideri si sono realizzati. Aiutami a proseguire nel sentiero giusto”. La bacoritse fu quindi passata a Wildschut, a cui fu accordato il permesso di fotografarla.


La foto della “bacoritse” di Little Nest scattata da William Wildschut. A lungo si era creduto fosse andata perduta, quando un negativo venne ritrovato tra carte non relative allo studio dei “medicine bundles” poco prima della pubblicazione del manoscritto

Al momento di rifare l’involto, tutti i presenti, eccetto Little Nest, presentarono offerte alla bacoritse: Two Leggings prese una penna d’aquila, proveniente dal suo “medicine bundle” usato in guerra e la presentò alla roccia e ottenne in cambio una penna d’aquila che si trovava in uno degli strati di stoffa che avvolgevano la bacoritse. La moglie di Little Nest offrì una stringa di perline nuove e prese in cambio una stringa di vecchie perline Hudson Bay presenti in un altro strato dell’involto. Thomas LeForge presentò alcune monetine e Wildschut offrì sette vecchie perline Hudson Bay che Little Nest incluse nell’involto.
Wildschut descrisse così la pietra:
Si tratta indubbiamente di un’ardesia intagliata alla maniera della cultura indiana delle coste del Pacifico, probabilmente di origine Haida. Come sia giunta nella terra dei Crow, è per me un mistero. Non mi meraviglia che un esemplare del genere sia considerato un potere grandissimo in una tribù in cui pezzi d’artigianato simili non erano mai stati visti. A mio parere, questa pietra originariamente veniva usata come pipa. Una delle estremità inferiori sembra presentare un foro per espellere il fumo. Il punto in cui doveva esserci la parte più larga della pipa era coperto dalla pelle dell’involto e non è stato possibile osservarlo da vicino. Le figure intagliate sono di tipo totemico. Sembra comprensibile che le tre figure intagliate vengano identificate dagli indiani come i volti di un bisonte, di un cavallo e di un’aquila; quanto al quarto, indubbiamente rappresenta un viso umano. Oltre alla roccia principale, nell’involto vi erano quattro rocce più piccole, la progenie della roccia maggiore, a quanto mi fu detto. Queste piccole rocce erano avvolte in singole pelli di bisonte, decorate a perline con rappresentazioni di orme di cavallo e bisonte, che ne lasciavano scoperta solo una piccola parte.
Wildschut aggiunse che Little Nest aveva dichiarato più volte che mai si sarebbe separato da questa bacoritse, per nulla al mondo, cosa che LeForge confermò. Dopo la sua morte, pare che la roccia sia passata a Robert Yellowtail e alla sua famiglia.

La bacoritse di Smells

Il più antico dei “medicine bundles” contenente una roccia magica, di proprietà di un Crow del distretto di Pryor di nome Smells venne acquistato da Wildschut nel 1922. Un altro residente di Pryor, Plain Feather (figlio adottivo di Plenty Coups) riferì il seguente aneddoto sulle origini della bacoritse:
“Molto tempo fa un gruppo di guerrieri Crow sul sentiero di guerra si trovò in una brutta situazione. Tutti furono uccisi, tranne un guerriero che si accinse a ritornare al suo accampamento. Mentre dormiva, ebbe un sogno in cui gli apparve una roccia che si tramutò in un essere umano e gli si avvicinò. L’essere lo istruì nell’uso della bacoritse che avrebbe trovato. Al suo risveglio, il guerriero si recò su una collina vicina e sulla sommità trovò la stessa roccia che aveva visto in sogno la notte precedente e la riportò a casa.?Da allora quella bacoritse è stata una delle più potenti mai possedute dai Crow. Si pensa sia stato Ak’bahtadtdiá (l’Essere Supremo, il Dio dei Crow) a mandare questa pietra ai Crow”.Dopo aver acquistato la bacoritse, Wildschut la mostrò a un altro Crow di Pryor, l’ex-scout Old Coyote, che diede una versione diversa dell’origine della roccia:
“Molto tempo fa, un gruppo di Crow sul sentiero di guerra si accampò a tarda notte. Si addormentarono tutti ed erano così stanchi che seguitarono a dormire anche dopo l’alba. Durante la notte, uno di loro ebbe un sogno in cui, come una visione, gli apparve un oggetto traslucido e brillante. Tre volte l’oggetto gli apparve, ma egli non si dimostrò particolarmente colpito. La quarta volta, la luminosità dell’oggetto crebbe e si udì un suono simile a un canto. Il guerriero Crow guardò allora più attentamente e si accorse che si trattava di una roccia che stava assumendo forma umana.
Al risveglio, vide un oggetto scintillante: si avvicinò e, dopo averlo esaminato con attenzione, vide che si trattava proprio della bacoritse vista in sogno. La avvolse nel suo “medicine bundle” di guerra e la portò a casa. Da allora è stata una delle bacoritse più potenti dei Crow, una maa’xpé potentissima”.
Quando Wildschut gli mostrò la bacoritse, Old Coyote aggiunse: “Come vedi, questa bacoritse è l’immagine precisa di un volto umano e tuttavia non è stato un indiano a farla.”. Quindi prese la roccia con entrambe le mani, la strinse al cuore e la baciò, pregando: “Oggi sono di nuovo qui a pregarti. Un tempo eri la nostra protezione, la stessa maa’xpé che ora stringo tra le mani. Eri il nostro spirito protettore, la difesa di noi Crow, e ora ti bacio, o grande antico. Il mio cuore è pieno della stessa devozione per te. Proteggici dal male e dacci salute. Oggi ti prego, forse per l’ultima volta, di darmi ancora alcuni giorni felici. Possa il mondo sapere un giorno quale protezione tu fosti per i Crow molti anni fa, come ci aiutasti nei momenti difficili e come facesti di noi una tribù temuta e rispettata nelle pianure. In nome di Ak’bahtadtdiá, così sia.”Old Coyote indicò quindi i nove scalpi che pendevano dalla bacoritse e spiegò che appartenevano a nove capi nemici uccisi in battaglia: solo gli scalpi dei capi potevano esservi appesi. Aggiunse poi che il possessore originario della bacoritse, un “portatore di pipa”, portava sempre con sé la roccia in guerra e quando possibile , la consultava prima dell’attacco. La bacoritse avrebbe anche rivelato al suo possessore quanti erano i nemici, se tra di loro c’era un capo e se sarebbe stato ucciso.


La “bacoritse” di Smells

Tutto quello che la bacoritse profetizzava, si avverava puntualmente. Ogni volta che un capo nemico veniva ucciso, il suo scalpo veniva appeso alla roccia.
Wildschut così descrive questa roccia:
Questa “bacoritse” è conservata in un involto di pelle non conciata, di forma cilindrica, lungo circa 53 cm e dipinto in rosso, blu e verde a figure geometriche. La “bacoritse” è avvolta in 21 strati di cotone colorato (calico); si presenta come un quarzo scuro, anche se tracce della pittura rossa con cui venivano dipinte le mani di chi la maneggiava talvolta rendono difficile da individuare il colore originale. La roccia, lunga circa 5 cm, presenta l’immagine distinta di un volto umano. Le fattezze di questo volto non sono spigolose, il che farebbe pensare che l’effetto sia stato ottenuto per sfregamento e non tramite intaglio. La linea delle labbra e gli occhi sembrano invece incisi. È parzialmente avvolta da pelle di cervo e attaccata a uno sfondo di pelle di bisonte conciata tinta di rosso. La pelle di cervo in cui è avvolta è decorata con vecchie perline rosse e dentalia. Ci sono poi diverse decorazioni aggiuntive sulla pelle di bisonte che fa da sfondo, come frammenti di pelle di donnola invernale (bianca) dipinta di rosso, diversi tipi di perline di varia grandezza, frammenti di conchiglia, conchiglie di forma circolare, campanellini di acciaio, ditali e i nove scalpi.
Una borsetta di stoffa presente nell’involto contiene un’ammonite fossile dipinta di rosso e avvolta in pelliccia di bisonte. Quest’ultima roccia è la femmina, mentre quella principale è considerata maschio. Sempre nello stesso “medicine bundle” c’è un’altra borsetta contenente “Hierochloe odorata”, che si usa per fare l’incenso con cui ci si purificano le mani durante la cerimonia dell’apertura. Un’altra borsetta contiene una specie di polvere, probabilmente l’unguento di ghiandola di castoro con cui i Crow profumano tutte le loro rocce sacre.

La bacoritse di Big Sky

Nella stessa occasione citata sopra, Wildschut mostrò a Old Coyote un’altra bacoritse, che aveva comprato nel 1921 da una vecchia Apsáalooke di nome Corn Woman, deceduta poi nella stessa estate. Old Coyote identificò il proprietario originario del “medicine bundle” in Big Sky, un “portatore di pipa”. Secondo l’uso tradizionale, Old Coyote strinse quindi la pietra al cuore, la baciò e pregò: “Ti adoro per l’ultima volta, antica maa’xpé ormai lontana. Desidero avere successo in tutte le cose che intraprenderò ancora e salute per i giorni che mi rimangono da vivere. Addio, per l’ultima volta”.
Old Coyote spiegò quindi che alla bacoritse era legato un tabù particolare: il suo possessore non doveva gettare ceneri di alcun tipo. Una volta proprio Old Coyote aveva fatto parte di una spedizione di guerra guidata da Big Sky, in cui questi aveva portato la sua bacoritse. Una sera si accamparono e trascorsero la notte nello stesso posto; il mattino seguente, quando erano sul punto di andar via, Big Sky gettò via distrattamente le ceneri del fuoco che avevano acceso. Poco tempo dopo divenne cieco, a testimonianza di quanto grande fosse il potere della roccia e dell’attenzione che si dovrebbe fare nel rispettare i tabù legati a oggetti simili.


La bacoritse di Big Sky

Wildschut descrisse così la roccia:
Il contenitore di questa roccia è un sacchetto di pelle di bisonte di dimensioni contenute (15 X 12 cm) con una tracolla dello stesso materiale. La roccia è avvolta completamente, eccetto l’estremità superiore, in una pelle conciata dipinta di rosso, un lato della quale è completamente ricoperto di strisce di perline (seed beads) rosse, gialle e blu. Sull’altro lato della pelle è dipinta in nero la rozza immagine di una mano. La superficie della roccia è liscia e non ricorda figure umane o animali. Le decorazioni includono diverse strisce di pelle di donnola invernale (bianca), alcune dipinte di rosso e diversi pendenti di pelle con appesi più di 20 tipi diversi di perline (trade beads) . Questa roccia magica ha anche una corda di sospensione di pelle intrecciata dipinta di rosso. Questa è l’unica roccia a cui si associata un’immagine dipinta: secondo Old Coyote la mano è simbolo di successo: Big Sky, prima di diventare cieco, portava sempre la roccia appesa al collo, quando “portava la pipa” in spedizioni di guerra.Il simbolo della mano per gli Apsáalooke è associato a Ihkawaleische, la Stella-Mano (corrispondente alla metà inferiore della costellazione di Orione) – secondo una leggenda Crow, la mano apparteneva a un essere mostruoso, Baaaalichke (Braccio Lungo), ucciso dagli Eroi Gemelli che ne scaraventarono l’arto in cielo.

La bacoritse di Pretty Coyote

Di questa bacoritse, inviata nel 1921 da Wildschut al Museum of the American Indian di New York, si sa solo che venne acquistata da Pretty Coyote, ma non si conoscono dettagli sulla sua origine.Nel “medicine bundle” ci sono in realtà tre tipi diversi di roccia: il primo è un semplice sasso rotondo, di 5 cm di diametro, completamente avvolto tranne che per l’estremità superiore in una pelle di bisonte decorata con strisce orizzontali di perline (seed beads) bianche, blu scuro, azzurre e verdi e con numerose frange pendenti di pelle cui sono appese grandi perline (trade beads) di vari tipi.


La bacoritse di Pretty Coyote

Oltre a questa roccia, l’involto contiene anche due fossili, un’ammonite di 7,6 cm di diametro massimo e una baculite che ricorda vagamente un quadrupede, lunga circa 2cm e dipinta di rosso.

Rocce magiche presso altre tribù delle pianure

Nell’integrazione al volume di Wildschut, J.H.Ewers accenna all’uso di rocce magiche da parte di altre tribù delle pianure, Siouan e algonchine. Una testimonianza parla dell’uso di rocce sacre da parte degli Hidatsa, in particolare di un “medicine bundle” in cui si conservava una roccia comune assieme a due piccole baculiti, ritenute le “figlie”della roccia più grande. Sempre tra gli Hidatsa si celebrava una cerimonia detta della “Luna Nuova”, che consisteva nell’aprire “medicine bundles” di vario tipo ed esporli ad incenso; questo rito è sicuramente legato ai “Canti della Carne Cotta” dei Crow.
Gli Arapaho utilizzavano fossili e pietre di forme particolari (in genere animali o umanoidi), da loro dette centipid per curare malattie e, in casi eccezionali, in Danze del Sole.
Tra i Blackfoot, rocce con poteri magici erano le cosiddette iniskim, “rocce bisonte”, sezioni di baculite che ricordavano vagamente un bisonte e che venivano utilizzate in tempi di carestie per cerimonie propiziatorie tenute allo scopo di procurarsi selvaggina. Anche a rocce curiose per materiale o forma venivano attribuiti grandi poteri magici, ma in genere non venivano conservate in “medicine bundles” indipendenti e mescolate invece con altri oggetti magici. I Blackfoot, come i Crow, credevano che tali rocce avessero la capacità di riprodursi.
La particolarità principale delle bacoritse Crow sta indubbiamente nelle loro decorazioni elaborate e nella varietà delle offerte incluse negli involti, caratteristica che non ha eguali tra le tribù delle pianure.