Sulle tracce del Popolo del Sole

Questi indiani Chisca sarebbero velocemente scomparsi dalla scena storica anche se lo studioso Steven G. Hahn li ricorderebbe ancora negli anni 1620 quando, “… i Chiscas, un gruppo nomade originario delle montagne della Virginia… entrarono in guerra con gli Apalachicola”, e “recentemente avrebbero ucciso una dozzina di Apalachicola”.


Il difficile contatto tra culture diverse

Questa era la prima menzione dei Chisca in terre molto più a sud. Secondo l’Hahn gli “enigmatici indiani Chiscas” si sarebbero mossi dalle loro terre delle Appalachian Mountains “lungo le frontiere della Virginia e del North Carolina” per giungere nella Florida settentrionale “prima del 1624” e poi collocarsi nella Florida nord-occidentale dopo il 1651 al fianco dei Lower Creek. Un altro gruppo Yuchi venne localizzato, insieme ai Creek, lungo il corso dell’Ocmulgee ma, intorno al 1715, stava ormai muovendosi verso le terre del fiume Chattahoochee; un’altra banda era stanziata sul fiume Savannah, nelle vicinanze dell’attuale città di Augusta, questo gruppo divenne noto come “Hogolege”, comunque, anche questi Hogolege, nel 1716 si sarebbero mossi per stabilirsi con gli Yuchi del Chattahoochee. Questa ultima banda era probabilmente quella che, per un certo periodo, avrebbe vissuto sul fiume Tallapoosa e nelle vicinanze di un piccolo villaggio di indiani Shawnee; sembra che questi due gruppi si sarebbero poi uniti per dar vita ad una unica banda. Il gruppo Yuchi del Savannah si era stabilito nelle terre fra i Silver Bluff e l’Ebenezer Creek, entrando in contatto con la banda Creek dei Kasihta. Il capo dei Kasihta, chiamato Captain Ellick, avrebbe poi sposato tre donne Yuchi, la cui banda stava spostandosi verso le terre dei Lower Creek; ma il Governatore della Georgia, Oglethorpe, garantì loro alcune terre soltanto dopo il 1740 e, di fatto, questi indiani preferirono non spostarsi, avrebbero raggiunto quelle terre soltanto nel 1751. Il ricordo di questi indiani nelle terre del Savannah è ancora notevole, nel 1793 il Filson diceva che, “Gli Uchee occupano quattro zone differenti: alla testa del St. Johns, presso la forcella del St. Mary, alla testa del Cannouchee (Cannochee) e presso la testa del St. Tilles (Satilla)”. Una tranquilla migrazione verso sud degli Yuchi venne anche notata dal Governatore spagnolo nel 1639, dalla lettera sembra che questi spostamenti non creassero alcun problema alla supremazia spagnola nel territorio. Questi Yuchi, di cui abbiamo parlato in precedenza, si sarebbero stabiliti nella Florida nord-occidentale, in particolare sul fiume Choctawhatchee, dove vennero però assaliti dalle truppe nel 1677, quando gli spagnoli organizzarono una spedizione punitiva contro gli Apalachee; dalle poche notizie a nostra disposizione, sappiamo però che questa banda avrebbe avuto pesanti perdite umane. La banda avrebbe continuato a vivere nella zona almeno fino al 1761, quando risalì a nord per unirsi agli Upper Creek del Tukabahchee, infatti, il nome “Eucheeanna”, nella Walton County della Florida, sembrerebbe preservare ai posteri il loro nome. Un piccolo gruppo di Yuchi sarebbe però rimasto nel Tennessee, nelle zone di Muscle Shoals, dove si sarebbero uniti ai loro vecchi nemici Cherokee per dar vita ad un villaggio chiamato “Tsistu’yl”, ma anche “Hiwassee” e “Savannah Ford”. Nel 1714 un indiano di questa banda uccise alcuni Cherokee istigati dagli inglesi, ciò avrebbe portato alla distruzione della banda e i pochi sopravvissuti sarebbero fuggiti in Florida; è però probabile che alcuni di loro siano rimasti coraggiosamente nel Tennessee, venendo poi deportati in Oklahoma con la nazione Cherokee. Un’altra piccola banda Yuchi si sarebbe unita ai Seminole, partecipando poi alla loro guerra contro gli americani; questa banda apparve per la prima volta nella Florida occidentale al fianco dei Mikasuki, il loro insediamento era sito nello Spring Garden della Volusia County; anche questo gruppo sarebbe poi stato deportato in Oklahoma.


La ricostruzione di un villaggio

Gli Yuchi che si erano uniti ai Creek seguirono anche essi la deportazione nel Territorio Indiano, per stabilirsi nella parte nord-occidentale della riserva Creek dell’Oklahoma. Intorno al 1650 gli Yuchi erano stimati dal James Mooney in circa 1.500 individui, stanziati in alcune terre della Georgia, dell’Alabama e del Tennessee; ma in questa cifra non venivano inclusi i Westo e gli Stono, popolazioni probabilmente loro collegate, che sembra ammontassero a circa 1.600 anime. Un censimento coloniale del 1715 parlava di due insediamenti della tribù, i quali contavano complessivamente circa 400 anime, di cui 130 uomini, è però probabile che in questa stima non fossero comprese tutte le bande della nazione. Nel 1730 si menzionava la banda del Tennessee avente almeno 150 uomini; nell’anno 1760, circa 50 uomini erano presenti negli insediamenti del Lower Creek e 15 in quegli degli Upper; nel 1777 il Bartram stimava circa 500 guerrieri Yuchi nei villaggi dei Lower Creek, con una popolazione complessiva di circa 1.500 anime; nel 1792 il Marburg riportava circa 300 uomini con una popolazione complessiva di un migliaio di unità; l’Hawkins, nel 1799, affermava che la banda stanziata presso i Lower Creek aveva almeno 250 uomini.


La danza della guerra degli Yuchi

Un censimento del 1832-33 parlava di 1.139 anime in due insediamenti e, nel 1909, lo Speck affermava che gli Yuchi superavano ancora le 500 unità; ma un Rapporto ufficiale del 1910 ricordava soltanto 78 individui; nel 1930 si parlava ancora di 216 indiani Yuchi. Il Bartram valutava attentamente i rapporti degli Yuchi con i Creek, e dichiarava in questi termini, “Sono in Confederazione con i Creek, ma non si mescolano con loro; a causa della loro potenza e del loro numero fanno ingelosire tutti i gruppi della Confederazione dei Muscogulge, e si mantengono sempre autonomi, ma sono abbastanza saggi per unirsi ai Creek nel combattere i nemici comuni e nell’interesse generale della Confederazione”. Per lungo tempo si disse che gli Yuchi erano “schiavi dei Creek”, ciò era falso e irriguardoso nei loro confronti, infatti nel 1813 i loro capi parteciparono ai Trattati degli Upper Creek con gli americani. L’Hawkins ricordava spesso che erano indiani aventi “grande moralità”, sicuramente più dei Creek; “Questa gente è più civile ed ordinata dei loro vicini, le loro donne sono più caste e gli uomini sono migliori cacciatori; gli uomini partecipano al lavoro delle donne e solo raramente avviene un divorzio tra le coppie”. Alcuni riferimenti interessanti ci vengono dal libro del William L. Traxel, “Footprints of the Welsh Indians. Settlers in North America before 1492”.
Il ritratto di uno Yuchi
Dal testo, da prendere con i dovuti punti interrogativi, possiamo trarre alcune notizie, per lo meno, interessanti. L’autore diceva che, nel 1682, l’Old Stone Fort venne menzionato dal La Salle, il quale dichiarava che in quel periodo era occupato dagli indiani Yuchi, ma l’autore riteneva anche improbabile che il francese abbia visitato la zona. Le fortificazioni di Old Stone Fort erano state costruite in epoche piuttosto antiche e, stando allo studioso, per un breve periodo sarebbero state occupate anche dai gallesi del principe Madoc che si stavano spostando verso nord. E’ accertato che in quel periodo gli Yuchi, o almeno un ramo della nazione, vivessero nelle terre del Middle Tennessee, che lo storico conosceva come “Chisca tribe”, e che fossero sottoposti alla forte pressione operata dai Cherokee. La lotta dei Cherokee contro i “White Indians”, come affermava Oconostata, fu cruenta e alla fine questi indiani sarebbero stati sconfitti e costretti a spostarsi verso nord. Il Traxel ritiene che gli Yuchi furono al fianco dei “White Indians” contro gli antenati Cherokee di Oconostata, ma che non avrebbero subito una devastante sconfitta tanto da essere dispersi in quanto il La Salle li ricordava ancora in quelle terre. Sentiamo il Traxel: < < La lingua degli Yuchi è di incerta origine e relazione con altre >>; il Pritzker diceva che la lingua Yuchean è “una famiglia linguistica isolata, probabilmente collegata alla famiglia Siouan”, mentre il Van West riportava che era però anche somigliante al ceppo Muskhogean. Le fonti riportano che avessero una cultura simile a quella dei gruppi Catawba del North Carolina. Una eventuale relazione tra gli Yuchi e i “White Indians” ci verrebbe suggerita dai nomi simili che gli Shawnee usavano per indicare le due tribù, “Talegewi per i Welsh Indians, dal significato sconosciuto, ma forse indicante gli stranieri; e Tahogalewi per indicare gli Yuchi”. E’ quindi probabile che i “Welsh Indians”, gli Yuchi ed anche i Creek siano stati impegnati in epoche antiche a fronteggiare l’avanzata dei nemici Cherokee. Il Traxel continuava affermando che gli indiani Chisca (Yuchi) sarebbero stati spinti sul fiume Savannah dai Cherokee, mentre un altro gruppo, conosciuto come “Tomahittans” avrebbe raggiunto la vallata dell’Holston, in Virginia dove, nel 1673, sarebbe stato incontrato dai commercianti inglesi James Needham e Gabriel Arthur.
Un’immagine di un villaggio
I Tomahitan dissero agli inglesi che, “A otto giorni di viaggio su questo fiume vive il Popolo Bianco che ha lunghe barbe, baffi, basette, e vestiti logori; e su un altro fiume vivono genti con molti capelli e peli sul corpo”. Gli indiani continuarono e dissero che, alcuni anni prima, mandarono “Venti uomini carichi di pelli di castoro dagli uomini bianchi, ma questi ne uccisero dieci e catturarono gli altri”, soltanto due riuscirono a fuggire e a ritornare dalla nazione madre. Raccontarono che gli uomini bianchi avevano una campana e si radunavano spesso alla mattina e alla sera, inoltre ricordavano che con loro vi erano “uomini neri, maiali e bovini”, ma anche “numerose ostriche e conchiglie”, e avevano “abitazioni di mattoni”. Il Traxel ricorda allora, “Per questa ragione è possibile che i gallesi abbiano occupato le zone di Old Stone Fort entrando in contatto con gli Yuchi e con gli indiani Coosa”. Difficile giungere ad una logica conclusione, la storia deve prendere il sopravvento e quella del “Popolo del Sole” resta ancor oggi da decifrare completamente. Resta comunque il fatto che i dialetti “Uchean, Mosopelean e Mandan” restano comunque isolati, ma rientrano sempre nell’ambito delle lingue Siouan. Perché il Traxel continua imperterrito a dichiarare: < < I Welegens (gallesi) si mescolarono liberamente con gli Yuchi e le tribù Creek, e la loro lingua, probabilmente Siouan, venne poi *****cata nella lingua dei Mandan… >>.

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