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La fondina

A cura di Andrea Carlucci

Pistola e fondina
Originariamente non vi era un modo particolare di portare le pistole, in quanto considerate armi secondarie non solo rispetto ai fucili ed alle carabine ma anche rispetto a quelle bianche. Così tali strumenti di offesa ebbero una parte minore nel trovare una propria collocazione nell’equipaggiamento del soldato, il quale generalmente non si poteva permettere di avere in dotazione questa arma se non privatamente e contro i regolamenti, tanto è vero che tali armi venivano acquistate in un numero tale che rispettava le capacità economiche e di carico del proprietario, usanza che si mantenne successivamente tra i guerriglieri della Guerra di Secessione americana.
Quasi tutte le prime pistole militari, ovvero quelle di grandi dimensioni con meccanismo a pietra diffusesi nel corso del XVII secolo, erano strumenti di offesa nate per essere impiegate soprattutto dalla cavalleria, in sostituzione delle armi lunghe.
In genere venivano trasportate in una coppia di fondine di cuoio appese davanti alla sella.
Le fondine da cavallo furono in uso soprattutto fino alla prima meta del XIX secolo, ovvero fino a quando si dovettero portare più pistole con se in quanto a colpo singolo.
Possedere un accessorio per il suo trasporto era una vera necessità, soprattutto per chi ne portava diverse con se. Se le dimensioni lo consentivano le armi potevano trovare posto nelle tasche; molti modelli venivano già costruiti per questo uso.
Generalmente il posto più comodo ed accessibile ove infilarle era la fascia in vita oppure un’ampia cintura. Va detto che in questo periodo, secoli XVII e XVIII soprattutto, si preferiva di solito infilare le pistole sia sole che in coppia, sul fianco opposto a quello della mano che le avrebbe impiegate (estrazione incrociata), al duplice scopo di un più semplice maneggio e di un minor impaccio.


Magnifico esemplare di fondina

Questo espediente poteva essere sfruttato anche sull’altro lato, se si fossero usate entrambe le mani; fino ad avere un numero di quattro pistole, per agevolare tale trasporto le pistole potevano essere munite di un gancio laterale sistemato dalla parte opposta a quella dell’acciarino.
Con l’introduzione delle armi munite di più canne e dei primi revolver non si rese più necessario, per il soldato a cavallo, avere più di un’arma corta.
Furono così prodotte le prime fondine da cintura, concepite per essere portate sul fianco destro; era nata l’arma da fianco.
Queste fondine, ancora di concezione militare, ricalcavano in scala minore quelle da cavallo.
All’epoca del primo West storico – inteso almeno come quello compreso tra l’inizio del secolo e la fine la fine delle guerre messicane – si usava portare le armi attaccate alla sella e le fondine da cintura erano delle fonde da sella munite di passanti per la cintura o più frequentemente delle profonde tasche di cuoio vagamente tagliate sulla forma dell’arma.
Altre volte si usavano semplici “bicchieri” conici privi di fondo realizzati in cuoio.


Doppia fondina

La moda di portare un’arma appesa al fianco e quindi in un certo qual modo l’origine del concetto di estrazione (o Draw) non coincide con la nascita del revolver a percussione a capsula fulminante e solo in un secondo momento, con l’apparizione di modelli più maneggevoli, si creerà un binomio inscindibile destinato a perfezionarsi con la successiva apparizione delle armi a cartuccia metallica.
La fondina militare apparve in Inghilterra per opera di Charles F. Dennet, agente della Colt London, e di George Pays, armaiolo e negoziante della Oxford Street, intorno agli anni ’50.
Tale accessorio fu adottato poco dopo dallo United State Army.
In questo periodo la fondine erano costruite in maniera da essere sufficientemente grandi da contenere l’arma il cui calcio risultava ricoperto da una “baverina”. Le versioni civili si caratterizzavano con una patta più piccola, che lasciava scoperto il calcio dell’arma.
Il ruolo affidato a queste custodie era quindi semplice e inequivocabile: trasportare il revolver, proteggendolo dalle intemperie e dalla sporcizia.
Durante la guerra civile, la marina nordista introdusse delle tasche a trapezio, aperte sopra e sotto.
Con tale dotazione l’estrazione doveva essere necessariamente di questo tipo: a) localizzare la posizione della fondina, b) cercare l’impugnatura dell’arma, c) riportare l’insieme alla portata della mano libera, d) con la mano libera afferrare il fodero e tenerlo fermo, e) estrarre l’arma, f) armare il cane, g) sparare.
Fondina lunga per Buntline Special
Più tardi con l’introduzione di revolver più maneggevoli e pratici si diffuse l’uso della fondina da appendere ai fianchi o “Hip Holster”, introdotta in origine dai Texas Rangers.
La Hip Holster venne modificata in modo che il cane ed il grilletto del revolver potessero essere sentiti nel momento in cui il palmo della mano stringeva il calcio della pistola, il cane essere armato nell’atto stesso dell’estrazione dell’arma ed il colpo esploso mentre l’arma veniva alzata contro il bersaglio. Questa fondina detta “Arkansas Holster” permise un nuovo modo di sparare: tiro ad estrazione rapida o Quick Draw Shooting.
La fondina tipo Arkansas aveva lo svantaggio fare pieghe o deformarsi. Conseguentemente, gli stessi guerriglieri del Missouri si misero a produrre da soli le proprie fondine. Ponevano a mollo uno spesso pezzo di cuoio bovino, fino a farlo impregnare completamente di acqua; poi avvolgevano il cuoio umido intorno all’arma e tagliavano via le parti in eccesso. A questo punto lasciavano la pelle a seccare al sole, con la pistola dentro, dopo averne inchiodato i margini su una tavola di legno. Il cuoio, asciugandosi lentamente intorno al revolver, si tendeva e si induriva prendendone le forme esatte. Ad essiccazione avvenuta la fondina veniva immersa in olio per cuoio affinché si potesse impermeabilizzare.
In questa fondina, detta “Missouri Skin tight Holster” o “Missouri Skintite, la pistola riposava saldamente e ne poteva essere estratta con una discreta velocità.
Questa fondina Missouri venne trasformata dai professionisti della pistola nella “Outlaw Holster” o “Halfbreed Holster”, privata di tutta la sua parte superiore fino a metà del tamburo della pistola, rendendo visibili cane, parte posteriore del tamburo, ponticello e grilletto.
Con la fine della Guerra Civile, i veterani portavano con loro le fondine militari che spesso venivano modificate e adattate ad un uso più consono a quello della frontiera.
Durante questo periodo non esistevano botteghe o fabbriche specializzate nella realizzazione di fondine, le quali venivano prodotte da artigiani di tutto il paese. Molte fondine erano lisce mentre altre ornate da intricati disegni.
Dopo l’introduzione delle cartucce metalliche, a partire dal 1873, sulla cintura che sosteneva la fondina ai fianchi si applicarono dei passanti per contenere da 24 a 30 cartucce, ovvero un numero multiplo della carica del tamburo del revolver.
I cowboy preferivano la fondina ad estrazione rapida, ma la dotavano di un occhiello che trattenesse il cane e impedisse all’arma di cadere durante le cavalcate. La fondina era inoltre munita di un legaccio di cuoio, posto sulla sua parte inferiore, che la assicurava alla coscia, per impedire che la pistola sollevasse, tirando dietro di sé, durante l’estrazione, la fondina .
Intorno al 1880, si abbandonò la consuetudine di far passare la cintura-cartuccera nel passante della fondina.
In tutti questi tipi di fondina l’impugnatura della pistola era rivolta all’indietro e per questo venivano denominati genericamente: “Straight Draw Holster”, per distinguerli dalla “Cavalry Draw Holster” o fondina da cavalleria, che si portava con l’impugnatura rivolta in avanti.
Nel tipo “Cross Draw Holster” letteralmente fondina a estrazione incrociata; la fondina era posta sul lato del corpo opposto di quello della mano che doveva estrarre l’arma.
“Buckskin” Frank Kesly, pistolero, si costruì una fondina che non era stabilmente fissata al cinturone dal passante, ma all’altezza del tamburo poteva torcersi sul proprio asse. Bastava quindi spingere l’impugnatura dell’arma indietro ed in basso per sparare attraverso il fondo forato, senza bisogno di estrarre l’arma dalla fondina. Questa soluzione venne denominata “Turn Holster”.


Fondina e Remington del 1875

Simile alla precedente la “Swivel Holster” o fondina girevole, aveva sempre un fondo aperto ma era fissata in modo da ruotare sull’asse cinturone, anche in questo caso era possibile aprire il fuoco direttamente dal fianco dopo aver portato il sistema d’arma in posizione orizzontale.
La fondina era rinforzata in metallo per permettere al tamburo di ruotare liberamente nella fase di armamento.
Il mancino Buck Duane portava la pistola legata sulla coscia sinistra, quasi al ginocchio, e per sparare alzava di scatto la gamba sino all’altezza della mano.
Tutte queste soluzioni, nonché altre ancora, furono in voga solo temporaneamente, legate com’erano a colui che le impiegava.
Il modo più antico di portare le armi era quello di infilarle direttamente nei calzoni oppure nella cintura e veniva chiamato “Belly Gun”.
Quando si voleva portare addosso un’arma nascosta si indossavano fondine a spalla o “Shoulder Holster”. Queste dissimulavano abbastanza bene l’arma sotto la giacca, ma erano estremamente scomode durante l’estrazione.
Chi voleva portare un’arma nascosta, oltre che nelle usuali tasche degli abiti, poteva optare per speciali tasche cucite all’interno dei vestiti.
Vi erano anche delle speciali bretelle con fondine (le “Suspender Holster”), una per ciascun lato, poste in posizione perpendicolare e nascoste dai 2 lati anteriori della giacca.
Oltre alle fondine interne o esterne da cintura o da abito, il pistolero poteva munirsi di un’ arma ausiliaria con una fondina da avambraccio.
Le fondine da braccio furono usate soprattutto da coloro che avevano particolari esigenze come dai giocatori d’azzardo; a questa soluzione – detta, con espressione tipica di quell’ambiente, “asso nella manica” – vanno aggiunte anche quelle di nascondere piccole armi da fuoco nel risvolto della fascia del cappello o dentro la calotta dello stesso, oppure dentro un apposito spazio sagomato ricavato all’interno di un libro o ancora della fibbia dei pantaloni.
Una superficiale perquisizione poteva essere evitata nascondendo la piccola pistola in una fondina assicurata alla spalla, sul bicipite, appena più in basso dell’inizio della manica in modo da poter essere estratta come si trattasse di una fondina ascellare, ma senza l’inconveniente di rimanere in vista quando la giacca veniva slacciata.
Altre sistemazioni potevano essere quelle di portare le armi da fuoco nello stivale, infilandole dentro di esso e lasciandone sporgere il calcio (esistevano anche particolari armi adatte allo scopo: “Boot Pistols”), oppure sistemando piccole fondine alla caviglia nascoste sotto i pantaloni.


Una fondina “fastdraw”

Le fondine da braccio o da polpaccio potevano essere anche costituite da una semplice larga banda di cuoio munita di due allacciature sul lato più stretto e con una molla a forma di “U” , come quella di alcune fondine ascellari, che tratteneva la Derringer per le canne.
Le prostitute, che insieme ai giocatori di professione erano coloro che maggiormente impiegavano piccole pistole, usavano metterle infilate nelle giarrettiere, oppure dentro la borsetta, talvolta con la forma dell’arma e con un’apertura come quella dei borsellini. Alcune di esse, più intraprendenti, si fecero ricavare apposite tasche nelle ampie gonne degli abiti indossati.
Non vi era, in realtà, limite al modo di portare armi di questo tipo, anche un guanto indossato poteva servire a celarle, infatti vi era abbastanza spazio per poterle infilare tra di esso ed il palmo della mano.
Del resto erano armi che, anche se in dimensioni e fogge diverse, erano nate per essere occultate e regalare l’ultima chance a chi le usava.