Chi “Ha Paura Dei Suoi Cavalli”? I nomi tra i Lakota

Note esplicative

1) Il linguista Lakota Albert White Hat senior nel suo Reading and Writing the Lakota language (The University of Utah Press, 1999, p.29) sottolinea la sacralità dei nomi ricordando come, durante l’infanzia, sua madre rimproverasse lui e I suoi fratelli quando incidevano i propri nomi su legno o corteccia, perché in tal modo divenivano “impuri” (hunwin).

2) La descrizione dell’assegnazione del nome nella società Lakota tradizionale è presa da The Sioux di R. Hassrick (The University of Oklahoma Press, 1988, pp.313-314); nella realtà contemporanea, questa cerimonia si è parzialmente fusa con quella dell’adozione (hunka lowanpi).

3) Altre fonti propongono come terza interpretazione del nome Tašunke Kokipapi sia stato originato dalla sollecitudine e dalla preoccupazione per i propri cavalli del possessore del nome. L’interpretazione non risulta troppo plausibile in quanto il verbo kokipa esprime timore o terrore più che sollecitudine o apprensione. La traduzione scorretta del nome risulta tanto più sconcertante in quanto già fonti accreditate e più o meno coeve (Eastman, Grinnell) avevano indicato il significato esatto.

4) Riportato da G. Hyde in A Sioux Chronicle (The University of Oklahoma Press, 1956, p.60) e Spotted Tail’s Folk (The University of Oklahoma Press, 1961, p.197).

5) Fonti per i soprannomi dei leader Lakota citati: John Colhoff/White Man Stands in Sight A Winter Count of the Oglala (Lakota Books, 1963, p.34), S. Vestal Sitting Bull, Champion of the Sioux (The University of Oklahoma Press, 1957 p. 3), C. Eastman Indian Heroes and Great Chieftains (Little, Brown and Co, 1918, p.173).

6) In Lakota hinzi indica il colore della pelle di cervo conciata.

7) Sempre nella biografia di Susan Bordeaux Bettelyoun (in With My Own Eyes: A Lakota Woman Tells Her People’s History, a cura di E. Levine, The University of Nebraska Press, 1999 pp. 9-10) si riporta un resoconto orale di una romantica storia d’amore, coronata dal matrimonio, tra Nuvola Rossa e una giovane Si?angu di nome Pretty Woman (Donna Graziosa). Il fatto che i termini Lakota “donna” (winyan) e “gufo” (hinan) suonino molto simili farebbe pensare che si tratti in effetti della stessa donna. “Pretty Owl/Gufo Grazioso”/ Hinhan Hopa potrebbe essere quindi frutto di un’interpretazione errata di Winyan Hopa (“Donna Graziosa”).

8) J. Olson, nel suo Red Cloud and the Sioux Problem (The University of Nebraska Press, 1964, p.23), afferma che Pretty Owl e Good Road fossero due donne diverse; in realtà, come confermato da foto e dai censimenti effettuati a Pine Ridge dal 1886 al 1905, si tratta della stessa persona.

9) Una testimonianza di Joseph Eagle Hawk, nipote di Nuvola Rossa, riportata in Red Cloud’s Folk (The University of Oklahoma Press, 1957, p. 305) di G. Hyde, vuole che un altro nome giovanile del capo fosse “Tall Hollow Horn” (Hehlo?e?a Hanska Alto/Lungo Corno Cavo).

10) Si vedano ad esempio le entrate relative all’anno 1820-21 nei winter count di White Man Stands in Sight (John Colhoff), Rosebud, The Flame, Lone Dog, Major Bush e No Ears.

11) Riportato in E.S. Ricker Voices of the American West vol. 1: the Indian Interviews (The University of Nebraska Press, 2005, p.281).

12) Riportato in J. B. McGillycuddy, Blood on the Moon – Valentine McGillycuddy and the Sioux (The University of Nebraska Press, 1990, p.175).

13) In Autobiography of Red Cloud, War Leader of the Oglalas a cura di C.W. Allen e E.R. Paul , (Montana Historical Society Press, 1997, pp.34-35).

14) Per il nome Lakota di Jack Red Cloud si veda il “Red Cloud Census” e il relativo pittogramma in Annual report of the Bureau of Ethnology to the Secretary of the Smithsonian Institution, 1880, p. 176.

15) Si veda J. Walker Lakota Society (The University of Nebraska Press, 1992, p.142).

16) Definizione riportata in E.Buechel S.J. Lakota Dictionary (edizione rivista,The University of Nebraska Press, 1992, p.326).

17) Comunicazione privata.

18) Nel romanzo di R.B. Hill Hanta Yo, aspramente criticato per le numerose imprecisioni linguistiche e culturali sia dalla comunità Lakota che da antropologi del calibro come W. Powers, il nome di Orso Toro viene reso come Tabloka. Tale termine indica genericamente un ruminante maschio e nessuna fonte lo attribuisce al capo Kuhinyan, il cui nome Lakota, Mato Tatanka appunto, è ancora oggi portato dai suoi discendenti.

19) Sembra che questo episodio si sia verificato secondo le modalità narrate da Henry Crow Dog; Crow Dog il vecchio partecipò senza dubbio alla grande guerra Sioux del 1876-77 (cui l’episodio sembrerebbe riferirsi, visto che durante la guerra Bozeman i Crow non fornirono scout all’esercito), la vicenda narrata non può essere inserita in quegli anni per due motivi: 1. a quell’epoca Crow Dog già portava da tempo quel nome, quindi le “visioni” narrate nell’episodio dovevano essersi verificate già da tempo. 2. Nella guerra Sioux del 1876, Crow Dog combattè con la banda Wableni?a (Orfani) guidata da Hollow Horn Bear/Orso Corno Cavo. Il racconto presenta inoltre delle incongruenze cronologiche (il figlio di Hollow Horn Bear avrebbe raggiunto l’età adatta per partecipare a una spedizione di guerra solo a fine anni ’70- inizio anni ’80, quando Crow Dog si era già adattato a vivere nella riserva di Rosebud) e fattuali (fino al 1879 circa Two Strikes/Due Colpi, uno dei capi citati, era uno dei membri prominenti della banda di Coda Chiazzata, che agiva e si muoveva su percorsi differenti rispetto ai Wableni?a cui apparteneva Crow Dog).

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