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Black Hawk (Falco Nero)

A cura di Carlo Galliano

Un ritratto di Black Hawk
Black Hawk nacque nel 1830 vicino alla città di Spring Lake (Utah) nella banda San Pitch della tribù degli Ute occidentali. Questo secondo la maggior parte degli storici.
Alcune altre fonti lo danno invece appartenere alla banda Timpanogot dello zio, il capo Wakara.
Il suo vero nome indiano era Noonch, ma tra i bianchi venne conosciuto con altri due nomi:
Antenguer, come lo chiamarono i trapper francesi, e Black Hawk, che gli venne dato dal capo mormone Brigham Young, di cui divenne amico, in onore del famoso capo omonimo della tribù dei Sauk. Quando il capo Aropene morì, nel 1860, egli ne ereditò il comando.
Fu un capo dalle straordinarie capacità organizzative, politiche e militari e protagonista assoluto di una delle guerre degli Ute occidentali, quella che iniziò ufficialmente il 9 Aprile 1865 a causa di un diverbio occorso durante un incontro pacifico tra una delegazione indiana ed alcuni mormoni nella città di Manti.
Gruppo di Ute
La situazione era già tesa da alcuni anni e dovuta alla massiccia immigrazione di coloni mormoni che invasero quei territori ed in particolare una vasta zona da loro chiamata “zion”, terra ancestrale per gli Ute, senza alcun rispetto per la popolazione indigena.
Si calcolò che dal 1847, anno in cui arrivarono i primi pionieri, al 1865 la popolazione bianca arrivò a 50.000 persone mentre gli indiani residenti erano circa 5.000, con conseguente drastica riduzione di selvaggina e risorse naturali e l’apporto di nuove malattie come il vaiolo e la tubercolosi.
I mormoni, a cui l’esercito americano negò ogni aiuto, crearono una propria, spietata milizia e costruirono alcuni forti per protezione; Falco Nero riuscì a riunire sedici bande diverse, con capi autonomi ma poco numerose. Egli stesso asserì in seguitò che comandava direttamente soltanto un centinaio di guerrieri accampati in 28 tende, con potere limitato sulle altre bande.
Comunque, gli attacchi indiani causarono l’abbandono di almeno 60 paesi, 6 contee e di una quantità enorme di scorte alimentari e bestiame; morirono più di 600 indiani e 126 bianchi.
L’ 11 Giugno 1866, durante lo scontro armato di “Gravelly Ford” sul fiume Sevier, Falco Nero fu seriamente ferito.


Una delegazione di Ute a Washington nel 1880

Sì giunse ad un primo trattato di pace, mai ratificato dal governo americano, firmato con il sovraintendente Franklin Head il 12 Agosto 1867, ma raids isolati si verificarono sino al 1872, quando l’esercito si decise a mandare un contingente di duecento soldati.
Falco Nero morì di tubercolosi il 27 Settembre 1870 nel suo wigwam vicino a Spring Lake e venne seppellito dai parenti nelle colline a sud-est della città.
Prima di morire, egli organizzò una missione di pace viaggiando a cavallo con il fratello Mountain ed una scorta di sei mormoni, per circa 200 miglia da Cedar City fino a Springville, sostando in ogni nucleo abitato dai mormoni e chiedendo loro di dimenticare le sofferenze causate dal recente conflitto.
Una ulteriore dimostrazione della umanità e della lungimiranza di questo uomo.