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Dave “Mysterious” Mather

A cura di Omar Vicari

Dave “Mysterious” Mather
Nato il 10 agosto 1851 da Ulysses e Lycia Mather, Dave veniva da una famiglia di marinai di origine inglese. Nel Massachusetts dove passò l’adolescenza, il giovane Dave crebbe col desiderio di essere un giorno un poliziotto, di stare insomma dalla parte della legge.
Descritto come un uomo alto, snello, con folti baffi alla moda del tempo, Dave era un uomo di poche parole, una caratteristica che gli valse il soprannome di “Misterious Dave“.
Sebbene Mather avesse aspirazione a essere un uomo di legge, egli, come altri lawmen del suo tempo, si trovò talvolta a legare le proprie vicende con quelle di noti fuorilegge.
A sedici anni, assieme al fratello Josiah, si spostò nel west. Nel 1873, Mather si trovò coinvolto in un furto di bestiame in Arkansas e un anno più tardi fece la sua prima comparsa a Dodge City dove in seguito sarebbe tornato frequentemente sia come rappresentante della legge, sia come fuorilegge.
Più o meno a quel tempo, Dave Mather fu visto spesso nei saloon di Denver e sempre con due colt appese ai suoi fianchi.
Nel 1879, Mather si legò in amicizia con “Dutch“ Henry Born, noto ladro di cavalli, col quale si rese complice di una serie di furti di bestiame a partire dal Colorado sino al Kansas, Texas e New Mexico. I due vennero arrestati, ma in seguito rilasciati. Subito dopo Mather venne di nuovo arrestato in quanto sospettato di una rapina a un treno vicino Las Vegas nel New Mexico.


Ladri di cavalli

Ancora una volta venne prosciolto e anzi, venne nominato assistente del marshal Joe Carson dal giudice “Hoodoo“ Brown padrone incontrastato della città.
Mather entrava cosi a far parte di quella banda del crimine nota come la “Dodge City Gang“, un’associazione a delinquere ai cui vertici c’erano proprio i rappresentanti della legge.
Il 22 gennaio 1880, Las Vegas fu testimone di un fatto di sangue in cui perse la vita il marshal Joe Carson che tentava in un saloon di disarmare quattro cowboys ubriachi.
Dave Mather, da quel provetto pistolero quale era, riusciva a stenderne due e ad acciuffare gli altri con l’aiuto di J. J. Webb e Dave Rudabaugh.
Dopo la morte di Carson, Mather venne eletto marshal, ma dopo l’arresto dell’amico J. J. Webb per l’omicidio di Mike Kelliher, Dave lasciò Las Vegas per tornare a Dodge City.
A Dodge, Mather accettò la posizione di assistente marshal e divenne anche proprietario del saloon “Opera House“ in Front Street.
Tom Nixon
Nel 1884, Dave Mather venne sostituito nella carica da Tom Nixon che era anche proprietario del “Lady Gay“ saloon. Tra i due sorsero delle controversie a causa dei loro locali e il 21 luglio 1884 Dave Mather uccise Nixon.
Bisogna ricordare che i duelli nel west non avvenivano quasi mai con le modalità sciorinate da certa filmografia hollywoodiana. Mather semplicemente chiamò Nixon e quando questi si voltò, Dave gli piantò quattro palle in corpo senza neanche dargli il tempo di estrarre la pistola.
Mather comunque riuscì a cavarsela dall’accusa di omicidio grazie al lavoro di Michael Sutton, uno dei più noti avvocati di Dodge City.
Dave Mather venne accompagnato fuori dai confini della città da Bill Tilghman e dopo essere stato marshal di alcune piccole città del Kansas, si diresse verso San Francisco dove si imbarcò in direzione di Vancouver (Canada).
In seguito, Mather si fece assumere nella “Royal Canadian Mounted Police“ dove dette prova di cosa sapeva fare con un cavallo e con un paio di sei colpi a disposizione.
Fu visto ancora in tarda età in divisa della polizia canadese attorno al 1920.