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Il mistero dei Moneton e dei Tomahitan

A cura di Gianni Albertoli

MonetonGli indiani Moneton, di etnia e lingua Siouan, erano strettamente affini ai Monacan e ai Manahoac della Virginia e, probabilmente, anche ai Mosopelea dell’Ohio, ai successivi Ofo della Louisiana e ai Biloxi del Mississippi. Il significato del nome era semplicemente “la gente della grande acqua”, ma alcuni studiosi mettono in discussione questa tesi. La loro posizione geografica è piuttosto incerta, ma è probabile che fosse sul basso corso del Kanawka River, nel West Virginia e in vicinanza dell’Ohio; ma resti dei loro probabili insediamenti sono stati trovati sulle Blue Ridge Mountains, sul fiume Shenandoah e nelle vicinanze di Beckley (West Virginia). In vicinanza delle loro terre vi erano i Monacan (“Monahassanaugh”), i Mahock, i Tutelo e i (“Monasuccapanough”), con altri gruppi Tutelo sul fiume James.
La tribù viene ricordata per la prima volta nel 1671 dal Thomas Batts e, tre anni dopo, il loro villaggio venne visitato dal Gabriel Arthur, un commerciante inglese; questa fu sicuramente l’ultima volta che si sentì parlare di loro come tribù indipendente. Alcuni studiosi ritengono che gli ultimi resti si sarebbero uniti alle popolazioni affini delle zone pedemontane della Virginia. Della consistenza numerica dei Moneton (con la variante “Monyton”) sappiamo ben poco, ma l’Arthur dichiarava che il loro villaggio principale “era una grande città”. E’ probabile che questi indiani rappresentassero il gruppo più avanzato a occidente della Confederazione tribale dei Monacan e dei Manahoac. Alcuni studiosi li conoscono come “Mohetans” o “Tomahitans”, e li riconducono direttamente alla Confederazione dei Monacan che includeva anche i Mahocs, i Meiponskys e i Nuntalys; inoltre, essi avrebbero occupato territori di caccia appartenenti ai Cherokee, posti sulle Peter’s Mountain e nelle vicinanze delle Peter’s Falls, nell’odierna Giles County della Virginia, da dove commerciavano preferibilmente con gli affini Ocanneechis. Anche lo Swanton li cataloga come Siouan orientali connessi ai Monacan, ai Manahoac e ai Mosopelea, dichiarando che il significato del loro nome era “Big Water People”. La stessa tesi è portata avanti dal James Mooney, il quale ricordava che la parola “Moneton” era sicuramente Siouan, anche se l’identità di questa tribù rimane ancora incerta; dalla somiglianza del loro nome è però probabile che essi fossero i “Mohetan” del diario del Fallam, e quindi riconducibili ai Cherokee. Questi indiani avrebbero detto al Fallam e al Batts che i loro villaggi erano ubicati tra le Peter’s Mountain e l’Ohio.


La zona di influenza dei Moneton

Il Mooney definiva Siouan i termini “Mon”, “Ma” e “Man”, significanti “la terra del popolo” o “paese”, quindi il prefisso “Mon” poteva indicare soltanto una determinata area geografica dove abita una determinata popolazione. Dagli studi del Briceland (1987) sulle mappe topografiche dell’epoca, risulterebbe che il Batts e il Fallam avrebbero raggiunto il villaggio di “Matewan” sul Tug Fork, ma nessun archeologo ha mai scoperto resti di insediamenti indiani su questo ramo del fiume. Comunque, recenti studi sposterebbero questo insediamento nella Logan County, noto come “Guyandotte”. Anticamente i primi abitatori del West Virginia’s Northern Panhandle – attuali contee Brooke, Hancock, Ohio e Marshall – appartenevano alle genti dei “Mound Builders” (Costruttori di Tumuli), anche conosciuti come “Adena people”. Secondo alcuni Rapporti missionari molti gruppi di indiani Huron avrebbero occupato il West Virginia durante il tardo XVI secolo e nei primi decenni del XVII secolo, poi sarebbero stati scacciati dal territorio dall’avanzata delle tribù della Confederazione Irochese, la quale però non fu mai interessata ad occupare queste terre, ma soltanto a farne un ottimo territorio di caccia nei mesi primaverili ed estivi. All’inizio del secolo successivo il Panhandle settentrionale venne usato come territorio di caccia anche dai Mingo, i quali avevano le loro roccaforti nella Tygart Valley e lungo il corso dell’Ohio; nel territorio si potevano però anche trovare cacciatori delle tribù Delaware, provenienti dalla Pennsylvania orientale, dal New Jersey e dal Delaware. I Mingo, comunque, non erano propriamente una nazione indiana, ma un gruppo multi culturale che comprendeva resti di varie popolazioni. Per quanto riguarda gli indiani Tomahitan il problema rimane ancora aperto agli studi, alcuni storici ritengono che la tribù rappresentasse semplicemente un ramo della nazione Cherokee; ma lo Swanton li include nelle bande Yuchi con il termine “Tamahita”, lasciando però aperta una loro origine eastern Siouan. La confusione su queste genti continua a persistere anche per gli indiani Monacan, infatti nelle antiche mappe della Virginia, il territorio dei gruppi Siouan veniva chiamato “Monacan”, e l’ubicazione di questa popolazione nella Virginia occidentale è la stessa di quella dei Tutelo incontrati dai primi esploratori che si avventurarono nella zona. Il 20 giugno 1733, Thomas Poythris incontrava questi indiani nelle vicinanze delle Tomaheton Swamp, nella attuale contea Prince George della Virginia. Lee Sultzman, nella sua opera sugli Irochesi, localizzava i “Moneton” (Moheton?) e i “Tomaheton” nell’alta valle dell’Ohio. I Moneton furono trovati dal Lederer e dall’Harris, nel 1671, sul New/Woods/Kanahwa River, nella attuale contea Giles della Virginia; erano proprio nel territorio dove vi si avventurò, nel 1749, Adam Harmon e i suoi compagni – Ingles e Draper -, e dove qualche anno dopo gli olandesi costruirono Fort Frederick. Nel 1756 da questa postazione venne spedita una lettera, a nome J. Smith, W. Preston e Richard Pearis, per la “nazione Catawbaw”, in cui si diceva che presso il forte, “sulle frontiere della Virginia”, vi era “un grande guerriero e un gran numero di giovani della nazione Cherokee” affiancati da un “ambasciatore Kerrorostekee”.


Ancora una mappa con la posizione dei Moneton

I Moneton sono stati spesso identificati come Cherokee o come Tuscarora, tanto che alcuni studiosi li ritengono di lingua Iroquian, inoltre, i Monacan e un gruppo Tuscarora furono localizzati sul fiume Rivanna, nella Albemarle County (Virginia), nel 1755. Secondo altri studiosi i Moneton parlavano dialetti Siouan orientali e, originariamente, facevano parte della Confederazione Monacan; inoltre ritengono che il termine “Tomahetons” era associato con i Cherokee nel XVII secolo, e che questi particolari Cherokee fossero un ramo separato della nazione che venne assorbito dai Moneton. Altri studiosi concordano pienamente con questa tesi, ma ricordano che una frazione di questi Moneton/Tomaheton vennero poi assorbiti dalla nazione Creek. Una lettera di Abraham Wood, probabilmente risalente all’anno 1675, dichiarava che questi indiani vivevano in terre molto lontane; inoltre, questo gruppo Cherokee aveva da lungo tempo rapporti con i Moneton e con gli affini Occaneechis, ovvero con due popolazioni di lingua Siouan. Nello stesso periodo due indiani Doeg rubarono alcuni maiali dalla piantagione di un certo Matthews, era un atto di ritorsione nei confronti di alcuni coloni che li avevano truffati; gli inglesi reagirono sparando contro di loro, poi si vendicarono massacrando alcuni inservienti indiani della piantagione. I due indiani fuggirono precipitosamente con i coloni alle calcagna, ed entrarono nelle terre dei Susquehannock dileguandosi; gli inglesi, infuriati, attaccarono allora gli Occaneechi infliggendo loro gravissime perdite e ponendo fine alla potenza dei popoli Siouan del territorio. Una decina di anni prima venne ucciso un esploratore inglese durante uno scontro con un guerriero Occaneechi, e nell’uccisione vennero coinvolti anche gli Yuchi. Alcuni studiosi ritengono che questi indiani Yuchi fossero di etnia Cherokee. Gabriel Arthur venne catturato dagli indiani e la sua odissea divenne famosa dalle terre dell’Ohio River alla Florida. Secondo il professor Brice l’intenzione degli Yuchi era quella di proteggere gli Occaneechi e di uccidere Arthur in quanto era ormai un testimone pericoloso. In realtà il bianco ucciso fu James Needham, il quale aveva accompagnato l’Arthur nell’esplorazione del Tennessee, erano tutti e due al soldo di Abraham Wood. In una lettera del Wood a John Richard, un ricco commerciante di Londra, l’inglese ricordava gli eventi di quella esplorazione e parlava della morte del suo compagno. Il loro viaggio ebbe inizio nell’aprile 1673 e sarebbe terminato, almeno per l’Arthur, nel giugno dell’anno successivo; la lettera era datata giugno 1674 e non vi era alcuna menzione della tribù Yuchi, a meno che il loro nome si nascondesse sotto un altro termine. L’indiano che presumibilmente avrebbe assassinato il Needham era un Occaneechi, di nome Indian John, un nome che la dice lunga sui suoi contatti con i bianchi; nella lettera si diceva che gli altri indiani presenti erano “Tomahitans”, “un ramo della nazione Cherokee”. Questi indiani avevano raggiunto da poco un villaggio degli Occaneechi e, a quanto sembra – e ciò complicherebbe non poco l’evento – gli Occaneechi biasimarono immediatamente i Tomahitan per l’uccisione dell’inglese; il Gabriel Arthur non era invece presente e, a quanto pare, aveva lasciato nel territorio il Needham per apprendere la loro lingua. La questione rimane ancor oggi poco chiara, sembra che non tutti i Tomahitan mostrassero amicizia nei confronti degli Occaneechi, e Indian John fu proprio aizzato anche contro l’Arthur dai Tomahitan, il cui capo, però, intervenne prontamente e salvò la vita all’inglese.


Un bellissimo ritratto di Cherokee

Gabriel Arthur venne accolto nella capanna del capo e salvato dalle ire degli altri indiani. Stupisce comunque il fatto che nella lettera non viene assolutamente spiegato il motivo dell’ira degli indiani nei loro confronti. Secondo Samuel Cole Williams, autore del libro “Early Travels in the Tennessee Country 1540-1800”, questi “Tomahitan Cherokee” erano originariamente dei “Mohetans” assorbiti dalla nazione Cherokee e, come riferiscono alcune fonti, questi Tomahitan, ancora in questi periodi, mantenevano rapporti con i resti dei Moneton (Mohetan) della Virginia. L’identificazione di Indian John, l’assassino del Needham, è anch’essa molto dubbia; considerato un Occaneechi dalla maggior parte degli studiosi, altri propendono invece per un indiano Waxhaw che viveva nel villaggio degli affini Occaneechi. Duane H. King, nel suo libro “The Cherokee Indian Nation”, ricorda che Arthur e Needham rimasero per molti mesi nel villaggio dei Tomahitan, nel Tennessee orientale, e ciò non coincide assolutamente con il fatto che l’assassinio avvenne nell’insediamento degli Occaneechi. Inoltre ricorda che il Needham avrebbe poi raggiunto Fort Henry, lasciando l’Arthur con i Tomahitan; durante il ritorno del Needham, la sua guida, un indiano Occaneechi di nome Indian John, avrebbe litigato con l’inglese e lo avrebbe colpito con una fucilata, poi avrebbe rubato i suoi beni e i suoi cavalli carichi di mercanzie, inviando un messaggero al villaggio dei Tomahitan per invitarli ad uccidere anche l’Arthur. I Tomahitan presero l’inglese e lo legarono ad un palo con l’intenzione di bruciarlo vivo, fu proprio allora che intervenne “il loro re”, il quale “sparò ad un indiano, lo sfidò e poi persuase gli altri a desistere dall’impresa”.


Un guerriero

L’unico dato credibile sembra essere il fatto che la tribù stava, in quel periodo, passando un momento di agitazione politica dovuto a dispute di potere al suo interno; comunque, negli anni successivi i Tomahitan avrebbe accolto numerosi resti di altre popolazioni in via di estinzione. Non sappiamo però se il leader era un Tomahitan o un Sioux, ma lui, “il Re dei Tomahitans non aveva alcun problema nello sparare ad un Siouan”. L’Arthur sarebbe rimasto nel villaggio per circa un anno ed avrebbe partecipato ad alcune incursioni dei Tomahitan contro gli Shawnee dell’Ohio e contro gli insediamenti spagnoli della Florida, partecipando anche ad una incursione contro una tribù litoranea delle zone di Port Royal, che il Juan Pardo aveva chiamato “Santa Elena”. L’anno dopo l’Arthur sarebbe rientrato a Fort Henry (Virginia). Il Duane H. King ritiene, forse giustamente, che i Tomahitan erano un gruppo degli “Overhill” Cherokee, perché la loro ubicazione sembra essere stata sui fiumi Watauga e Nolichucky, ed anche perché erano grandi nemici degli Shawnee; inoltre ricorda che spesso commerciavano in Florida visto che avevano a disposizione di moschetti spagnoli. Il King diceva che i “Cherokee of the Lower Towns” erano molto vicini all’insediamento spagnolo di St. Augustine ma, ai tempi dell’uccisione del Needham, non avevano ancora a disposizione armi da fuoco. Un’altra tribù probabilmente collegata ai Moneton sembra essere stata quella dei Mosopelea, che sul basso Mississippi vennero conosciuti come “Ofo” od “Ofogoula”, erano questi altri indiani di lingua Siouan orientale, anche se alcuni studiosi sembrano connetterli ai Michigamea, un gruppo Algonchino appartenente alla Confederazione degli Illinois. Invece gli indiani Yuchi si definivano “Tsoyaha”, un termine significante “noi siamo i bambini del Sole” o “il Popolo del Sole”, ma gli altri indiani, che non accettavano la loro origine divina, li chiamavano semplicemente “Yuchi” o “popolo lontano”; comunque, il termine “Tsoyaha”, stando allo Swanton, era probabilmente anche il nome di una delle loro bande. Questi indiani furono chiamati con vari nomi, spesso e volentieri poco attendibili, fra questi anche “Chisca” (probabilmente una traslazione Muskhogean del nome di una delle loro bande, vedere Swanton), “Euchee” o “Hughchee” (probabilmente un antico sinonimo della tribù), “Westo” (probabilmente un nome dato loro dai Cusabo del South Carolina) e “Rickahokans” (forse un altro antico nome di una delle loro bande), questa ultima una misteriosa tribù della antica storia della Virginia.


Una donna Moneton con il figlio

I Rickahokans sarebbero venuti dalle terre poste a ovest delle Appalachian Mountains per stabilirsi, intorno al 1656, presso le cascate del fiume James; divenuti troppo pericolosi, i coloni della Virginia, affiancati dai Pamunkey, li assalirono obbligandoli a spostarsi più a sud, dove riapparvero come “Westos” (tesi comunque tutta da accertare). Nello stesso periodo in cui i Westo stavano continuamente assalendo gli insediamenti del South Carolina, altri gruppi stavano molestando gli insediamenti spagnoli, e questi venivano chiamati “Chiscas”. Purtroppo l’identificazione di questi indiani appare ancor oggi incerta. Chi erano i Moneton? Chi erano i Tomahitan?
Un altro enigma ancora tutto da decifrare.