Scatti da Deadwood
A cura di Omar Vicari
La città di Deadwood, se così poteva chiamarsi, venne fondata nei primi mesi del 1876 durante la corsa all’oro dopo la scoperta del prezioso minerale da parte di John B. Parson nella zona delle Black Hills.
A quelle quattro case di legno tirate su nell’arco di una notte venne dato quel nome a causa dei numerosi alberi colpiti dai fulmini e caduti lungo i pendii delle colline circostanti.
Nel 1874, sotto il comando di George A. Custer, venne sponsorizzata dal governo una spedizione affinché confermasse la presenza dell’oro nella zona delle Black Hills, una terra da secoli ritenuta sacra dagli indiani che vi vivevano e che, in base al trattato di Fort Laramie del 1868, era stata definitivamente assegnata ai Lakota-Sioux.
Una volta scoperto l’oro e in barba al trattato, la zona venne letteralmente invasa da un esercito di coloni, minatori e avventurieri di ogni sorta.
Persino alcuni famosi uomini di legge come Wyatt Earp parteciparono a quella grande corsa nella speranza di facili guadagni.
L’alcool scorreva a fiumi per le strade di Deadwood e sicuramente il rispetto della vita altrui non doveva albergare nell’animo di quella moltitudine di rozzi minatori, di bari e assassini che popolava quella fogna a cielo aperto. Si uccideva per poco o niente, anche solo per farsi una reputazione come nel caso di Jack Mc Call, l’assassino di James Butler Hickok, il leggendario pistolero.
John Wallace Crawford, meglio noto come Capitan Jack, fu il primo reporter a metter piede nella zona delle Black Hills. Come corrispondente per l’ “Omaha Bee”, per primo contattò Calamity Jane a Custer City prima che si trasferisse a Deadwood assieme a Colorado “Charlie“ Utter.
Lo sviluppo della città crebbe di pari passo con l’estrazione dell’oro, ma nel corso degli anni alluvioni e incendi furono le cause della perdita di intere fortune. Anche in anni recenti, come nel 2002, il fuoco è arrivato a lambire il circondario di Deadwood e il Mount Moriah Cemetery dove sono sepolte le “ celebrità “ della città.
Oggi Deadwood è una moderna cittadina che nel corso degli anni il consiglio comunale ha trasformato in una piccola Las Vegas. Non c’è angolo di strada in cui non esista un locale con le “slot machine“. La città evidentemente vive di quel tipo di turismo, ma anche del suo turbolento passato. Ancora oggi, infatti, in qualche bar, è possibile rivivere eventi trascorsi come il processo a Jack Mc Call, oppure assistere ad annuali manifestazioni come i “Days of ’76“.
Di seguito, alcune immagini che testimoniano la radicale trasformazione della città nell’arco di un centinaio di anni.
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