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Wyatt Earp e Clay Allison

A cura di Omar Vicari

Clay Allison
La storia della frontiera americana, intesa come quel periodo in cui milioni di persone si spinsero dalla costa dell’est verso quella del pacifico, è stata scritta senza ombra di dubbio dalla volontà dei pionieri di arrivare in terre allora selvagge e sconosciute, terre il cui habitat sembrava essere esclusiva di indiani ed animali feroci.
Il sudore e il sangue di quegli uomini piegò la natura e fecero di quelle terre ciò che oggi sono gli Stati Uniti d’America. In quegli anni turbolenti, quando nelle praterie si cominciava a gettare le basi di città come Abilene o Dodge City, non esisteva un minimo straccio di legge.
Per molto tempo si mantenne l’uso della legge del taglione, quella del farsi giustizia da sé, specie quando un giudice, sempre che ce ne fosse uno, emetteva sentenze che erano in chiaro contrasto col buon senso comune.
E’ rimasta famosa la sentenza del giudice Roy Bean del Pecos che mandò assolto un uomo, reo dell’assassinio di un cinese, solo per il fatto che il codice non prevedeva un omicidio di quel genere.


La legge a Ovest del Pecos: Roy Bean

La violenza nelle varie città di frontiera era pressoché all’ordine del giorno. Il Dr. J. B. Cranfill, teologo e pedagogo del Texas, nel 1874 ebbe a dire che: “E’ una realtà il fatto che io, ogni mattina, mi metta il revolver in tasca e che per la strada mi sia sentito senz’altro meglio senza i pantaloni piuttosto che senza una pistola.”
Ma col tempo anche la legge arrivò in quell’inferno che erano le città dell’ovest, portata dalle pistole di uomini come Wild Bill Hickok, Bill Tilghman, Bat Masterson o Wyatt Earp.
Wyatt Berry Stapp Earp, nato in Illinois nel 1848, è considerato dagli storiografi del west, uno dei più grandi “lawmen” e “gunfighter” della frontiera.


Bill Tilghman (a sinistra nella foto)

Ricordato soprattutto per lo scontro nel 1881 all’OK Corral di Tombstone in Arizona, Wyatt servì la legge in quasi tutte le città del west dell’epoca a partire da Ellsworth, Wichita, Dodge City e infine Tombstone. Arrivato a Dodge City nel maggio del 1876, chiamato dal sindaco George Hoover, Wyatt dovette subito fronteggiare i numerosi cowboy texani che stazionavano in città dopo aver accompagnato le loro mandrie. Costoro mal sopportavano la regola del divieto di portare armi, per cui vedevano in Wyatt l’ostacolo a quello che ritenevano un loro sacrosanto diritto.
Nell’agosto del 1878, Wyatt corse il rischio di essere ucciso da una nutrita banda di quei cowboys, non fosse stato per l’intervento tempestivo di un angelo biondo e consunto che rispondeva al nome di Doc Holliday. L’arresto di due capibanda come Tobe Driskill e Bob Rachal provocò nei cowboy un risentimento tale da decidere di assoldare un killer a pagamento che levasse di mezzo l’assistente marshal. Il killer in questione era Robert Clay Allison, un pistolero texano micidiale al pari di un cobra, con una lunga sfilza di morti ammazzati sulla coscienza.
Wyatt Earp (a destra)
Uno degli episodi maggiormente ricordati dagli storiografi del vecchio west, è per l’appunto il confronto tra Wyatt Earp, assistente marshal di Dodge e il famoso Clay Allison, pistolero di professione. Nato nel 1850 nel Tennessee, Clay era proprietario col fratello di un piccolo ranch presso il Washita e il Cimarron River. Aveva un piede deforme dalla nascita, ma questo non era un problema visto che per sparare doveva usare soltanto le mani. E sparava bene e svelto dal momento che aveva sotterrato almeno quindici persone. Coraggioso sino alla follia, era solito imporsi a chiunque. “Averlo come nemico era una sicura condanna a morte”, scriveva il “Ford County Globe.” Clay rispose al giornale scrivendo che non aveva mai ammazzato nessuno che non lo meritasse e senza avergli dato la minima possibilità di difendersi.
“Chi dice il contrario, venga da me a Washita nella Hemphill County, Texas, a dirmelo in faccia o tenga la bocca chiusa.”
Sulla sua persona nacquero delle leggende come quella che aveva estratto quattro denti sani a un dentista che gliene aveva tolto uno sbagliato. O quella in cui si diceva che aveva percorso, nudo a cavallo, le strade di Canadian scaricando le pistole in aria allo scopo di spaventare i suoi abitanti. Il “San Francisco Examiner” del 1896 e quasi tutte le biografie di Wyatt Earp, hanno dato risalto a quel fatto accaduto a Dodge City in un giorno di fine estate del 1878.


Una buffa fotografia di Clay Allison

Anche Charles Siringo, il famoso agente dei Pinkerton, ricordò quell’incidente nella sua autobiografia, mentre un’altra versione appare nel libro di Robert K. DeArment: “Bat Masterson: l’uomo e la leggenda.”
L’osservanza e l’applicazione della legge a Dodge City era negli anni della frontiera sicuramente il problema principale. Il “Ford County Globe” pubblicò diversi articoli riguardanti l’insuccesso delle forze dell’ordine a reprimere i crimini e le violenze che facevano di Dodge City la città più violenta del mondo. Lo stesso giornale azzardò l’ipotesi che bari ed assassini fossero addirittura sotto la protezione della stessa polizia. La città era ingovernabile e Larry Deger, il marshal in carica nel 1876, non riusciva a tenere a freno la moltitudine dei cowboys che con le armi spadroneggiavano a Dodge. La situazione cominciò a migliorare con l’arrivo in città di Wyatt Earp nel maggio del 1876.
Sull’”Hays Sentinel” del 20 settembre 1876, si poteva leggere: “I cittadini di Dodge City hanno organizzato un comitato di vigilanza e tale comitato, la scorsa settimana, ha emanato un decreto col quale si intimava ai giocatori di professione di lasciare la città entro le ore sei del mattino del 17 settembre 1876 e di non farvi più ritorno.”
A dire il vero, alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine avevano iniziato a calcare la mano.
Un articolo del “Globe” pubblicato il 6 agosto 1878 riportava, ad esempio, l’ammonizione di un non ben identificato agente per aver colpito alla testa un prigioniero messicano. “L’agente che ha colpito la testa del messicano col calcio di una sei colpi la notte del giovedì scorso, non ha mostrato in quel caso, né coraggio, né bravura.


Charles Siringo

Quando noi consideriamo il fatto che il poveretto era seduto su una panca, indifeso e impotente per gli effetti di una dose massiccia di alcool, noi non possiamo pensare che un qualsiasi rappresentante della legge possa deliberamene avvicinarsi a quell’uomo e pestarlo senza ragione.” Il messicano in questione si chiamava Guadelupe Flores, arrestato per ubriachezza e disturbo della quiete pubblica. Flores si dichiarò colpevole per quell’accusa. Comunque, sul rapporto di polizia si poteva leggere: “Tenuto conto delle circostanze connesse al caso, la corte trova che il prigioniero non è colpevole del fatto e che quindi debba essere rilasciato.“
In città, di quella situazione non erano di certo contenti i grandi allevatori texani, i quali erano indignati per i maltrattamenti riservati ai loro uomini. In una lettera datata 30 settembre 1934, Pink Simms, un vecchio cowboy che aveva vissuto i tempi di Dodge City, riferì l’episodio di un suo compagno ubriaco, ucciso mentre a cavallo scaricava in aria la sua pistola sulla “Front Street” di allora. Il suo nome era George Hoyt, ed era amico del famoso allevatore e pistolero Clay Allison. Simms aggiunse che anche altri cowboy erano stati maltrattati, derubati, nonché percossi sulla testa col calcio di una pistola. Quindi finì dicendo che quei stramaledetti marshal e deputy erano tutti dei ruffiani. Essi volevano i cowboys disarmati e in caso si fossero comportati male, o se avessero portato delle armi, sarebbero stati abbattuti a fucilate. “Allison – disse – protestò per il trattamento riservato ai suoi uomini e naturalmente il vecchio Clay avrebbe fatto valere le sue ragioni col peso delle sue pistole.”
Robert Clay Allison era già una leggenda sulla frontiera quando venne a Dodge City nel 1878, mentre Wyatt Earp era ancora un semplice deputy marshal di Charlie Bassett.


Charlie Bassett, seduto a sinistra

Tombstone era ancora di là da venire e solo il famoso scontro all’OK Corral gli avrebbe appiccicato addosso l’etichetta di pistolero e “gun-fighter.” I giornali di Dodge City riportarono che Clay, conosciuto nel Kansas, ma ancora meglio nel Texas per le numerose risse, sia col coltello che con la pistola, era in città da diversi giorni. La sua presenza di per se era una attrazione. Alto, longilineo, di carnagione scura, di movimenti aggraziati e cortesi, era il prototipo del pistolero che sapeva di poter contare su quella frazione di secondo che gli concedeva un vantaggio mortale sul nemico di turno.
Le tacche sulla colt annoveravano l’uccisione di uomini come Chunk Colbert e Francisco Greco, due noti killer texani. Nel dicembre del 1876, Allison aveva ucciso lo sceriffo John Spear e il suo vice Charles Faber per futili motivi in una sala da ballo di Las Animas in Colorado.
Questo era l’uomo e quelle le storie che accompagnavano la sua fama quando Allison arrivò a Dodge City nel settembre del 1878.
Il primo resoconto sullo scontro tra Wyatt Earp e Clay Allison lo fornisce lo stesso Earp con una intervista del 1896 pubblicata sul “San Francisco Examiner.” “Clay Allison – disse Wyatt – arrivò a Dodge nel settembre del 1878 e per un intero giorno mantenne un atteggiamento da perfetto gentiluomo. Il mattino seguente, però, uno dei miei aiutanti mi raggiunse per dirmi che quel pistolero texano girava armato con un paio di pistole e con l’aria di uno che andava in cerca di guai. Immediatamente mi allacciai la fondina e raggiunsi la strada assieme a Bat Masterson. Bat aveva un fucile a canne mozze nell’ufficio del procuratore distrettuale, vicino al negozio di Bob Wright.


Clay Allison a 45 anni

Egli pensò di prenderlo nel caso ci fosse stato bisogno e cosi si avviò veloce verso l’ufficio mentre io raggiungevo il “Webster” saloon alla ricerca di Allison. Con una occhiata mi accorsi che Allison non c’era, uscii e nel raggiungere il “Long Branch” saloon, mi trovai faccia a faccia con lui. Superato l’imbarazzo del primo impatto, ci salutammo cordialmente, con calma. Un eventuale osservatore al di la della strada avrebbe potuto scambiarci per vecchi amici.”
“Così”, disse Allison, “tu sei quello che ha ammazzato il mio amico George Hoyt.”
“Già!”, risposi io, “e credo di essere l’uomo che tu stai cercando.”
“La sua mano destra aveva già toccato il cane della pistola, ma un attimo dopo Clay sentì la canna della mia colt che gli comprimeva l’addome. Ero stato più veloce e Clay ne rimase sorpreso.”
Egli valutò la situazione nello spazio di un secondo, quindi disse: “Credo che andrò dietro l’angolo.”
“Già, penso sia meglio…”, replicai.
Ancora Wyatt Earp
Nel frattempo, dentro il negozio di Bob Wright si trovavano dieci o dodici texani coi loro winchester, pronti a coprire la fuga di Allison dalla città o quantomeno ad aiutarlo ad uccidermi, se necessario. Masterson dal vicino ufficio del procuratore poteva vederli e con un gesto mi segnalò di tenermi fuori tiro. Un momento dopo, Allison, che aveva appena montato il suo cavallo, si portò di fronte al “Webster” saloon e mi chiamo a voce alta.
“Vieni, Wyatt, devo parlarti”, disse.
“Posso anche sentirti da qui”, replicai.
“Io credo che tu sia venuto qui per batterti con me, quindi, se vuoi, puoi farlo adesso.”
Chalk Beeson, proprietario del “Long Branch” saloon, mi esortò a prendere un fucile, ma io ero fiducioso di poterlo battere con la mia pistola. Quell’arma, per inciso, era lo stesso fucile col quale Billy Thompson aveva ucciso lo sceriffo Whitney a Ellsworth nel 1873. Il fucile apparteneva a Ben Thompson, il famoso pistolero texano fratello di Billy. Ben aveva consegnato il fucile a Chalk Beeson in cambio di un prestito di settantacinque dollari e Chalk conservava il fucile in attesa che Ben Thompson tornasse a riprenderlo.
Ben Thompson
A un certo momento, continuò Wyatt, Bob Wright corse per la strada esortando Allison a rinunciare e ad andarsene dalla città. Bat Masterson fulminò Wright con lo sguardo e lo apostrofò gridando: “Se questa sparatoria deve avvenire, Bob, sarai il primo che ammazzerò.” Allison ascoltò le parole di Wright con lo sguardo torvo e urlò: “Wright, sei un traditore, mi avevi promesso un buon numero di tuoi amici che mi avrebbero dato una mano, ma io non vedo nessuno.”
“Earp!”, continuò, “Credo invece che tu sia una persona per bene, da quello che ho potuto vedere. Lo sai che questi coyotes mi hanno cercato perché ti uccidessi?”
Detto questo, Allison strattonò il cavallo, girò e partì al galoppo in direzione di Las Animas.
C’è da aggiungere, disse Wyatt, che Allison dovette tornare a Dodge, per affari, qualche settimana dopo. Nel tempo che rimase, Wyatt Earp e Clay Allison ebbero modo di vedersi e parlarsi più volte. Quando partì, i due uomini si salutarono cordialmente, dopo di ché non si rividero più. I fatti narrati all’”Examiner” di San Francisco nel 1896, vengono riportati tali e quali nel libro “Wyatt Earp – frontier marshal”, la biografia del vecchio sceriffo, curata dallo scrittore Stuart N. Lake e uscita alle stampe nel 1931. Esiste una diversa versione del fatto nel libro di Charles Siringo del 1927, una versione spesso omessa dagli storici in quanto Siringo tende a descrivere la personalità di Earp in modo negativo.
Verso la fine dell’estate del 1878, Siringo si trovò a guidare dal Texas verso Dodge City una mandria di circa ottocento capi di “long-horn.”
Siringo, su richiesta dell’allevatore David T. Beals, avrebbe poi accompagnato gli animali sino ai mercati di Chicago. Scrisse Siringo: “Dopo una cavalcata di parecchie miglia, arrivammo a Dodge City, la più selvaggia città sulla terra. Era giorno e il primo uomo che incontrammo sulla Front Street fu Cape Willingham, un allevatore texano di El Paso. Cape ci dette subito la notizia che una grossa banda di cheyenne al comando di Dull Knife era uscita dal Territorio Indiano (odierna Oklahoma).
Clay Allison
La banda degli indiani che puntava a nord nel tentativo di raggiungere le terre del Dakota stava razziando l’intero Kansas. Cape Willingham ci riferì anche di parecchie uccisioni a sud di Dodge City il giorno precedente. Risalendo Front Street vidi una trentina di cowboys montati sui loro cavalli e armati di winchester. Uno di essi mi riconobbe e, chiamandomi, mi invitò a mettermi subito al riparo, visto che di li a poco si sarebbe scatenato l’inferno. Noi allora tirammo fuori i nostri fucili dai foderi e rimanemmo in attesa. Poco dopo, Clay Allison, un pistolero assai conosciuto nel Texas, venne fuori da uno dei saloon tenendo in mano una pistola. Assieme a lui c’era Dick Mc Nulty, il proprietario di molte terre nella cosiddetta zona del “Panhandle” del Texas. Clay, mi parve di capire che fosse alla ricerca di qualcuno tra le forze di polizia e l’intenzione era quella di cancellarlo dalla faccia della terra. Quei trenta cowboys avrebbero dovuto aiutarlo a ripulire Dodge City. Dopo che tutti i saloon della città erano stati perlustrati, Dick Mc Nulty e Clay Allison si incamminarono verso l’albergo di Bob Wright presso il quale si trovava il gruppo dei cowboys. Questi ultimi, dopo aver parlottato un poco con Allison e Mc Nulty, mi parve tornassero ad essere più tranquilli.”
Soltanto dopo, disse Siringo, quando la situazione era tornata tranquilla, i vari agenti delle forze di polizia strisciarono fuori dai loro nascondigli e si fecero vedere sulla strada. Indubbiamente Siringo non doveva avere una buona considerazione delle forze di polizia di Dodge, tra le quali c’erano uomini come Wyatt Earp e Bat Masterson. Robert K. DeArment, nel suo libro “Bat Masterson: l’uomo e la leggenda”, scrive che l’incidente poteva essere accaduto tra il 17 e il 18 settembre del 1878. La data è suffragata dalla presenza stessa di Siringo, che si trovava a Dodge lo stesso giorno delle razzie dei cheyenne avvenute nel Kansas nella seconda metà di settembre. Nel 1927, a più di quarant’anni di distanza, Siringo disse che il fatto accadde nella prima parte di ottobre.


Bat Masterson (in piedi) e Wyatt Earp

Un articolo del “Dodge City Globe” dell’ottobre 1878 indicò invece che l’evento accadde con tutta probabilità più o meno a metà del mese di settembre. In un altro articolo, quello del “Dodge City Times” del 21 settembre 1878, si poteva leggere quanto segue: “Si è verificata una vergognosa rissa la notte del 19 settembre tra alcuni esponenti delle forze di polizia e diversi cowboys. Sono stati sparati numerosi colpi d’arma da fuoco a causa dei quali un civile e un soldato hanno riportato ferite alla testa e ad una gamba.” L’articolo metteva in evidenza che nel pomeriggio si era verificata un’altra rissa per la quale le forze di polizia si erano rese irreperibili e il loro comportamento era l’argomento dei commenti dei cittadini di Dodge.
La rissa avvenuta nel pomeriggio era forse riferita allo show di Clay Allison in Front Street? Per quanto riguarda la defezione degli agenti di polizia, abbiamo anche la testimonianza di Chalk Beeson oltre a quella di Charles Siringo.
E’ stata recentemente ritrovata una intervista del gennaio 1903, nella quale Beeson pare confermare il racconto di Siringo. Chalkley Beeson, proprietario assieme a Bill Harris del “Long Branch” saloon, membro del consiglio comunale, due volte sceriffo per la contea di Ford, era descritto dai giornali come “un uomo calmo, silenzioso e di media statura.”
La città di Dodge gli dedicò una strada alcuni anni dopo la sua morte. Nell’intervista, Beeson raccontò di quando Clay Allison, il pistolero del Washita, arrivò a Dodge City e di come andasse in cerca di guai.
Wyatt Earp, disse, era a quel tempo assistente marshal di Charlie Bassett. “Mi accorsi subito che si stava preparando uno scontro, per cui Wyatt disse ai ragazzi di stare in guardia. Io avvicinai Mc Nulty e insieme parlammo allo scopo di fare qualcosa per evitare guai. Andammo verso Allison e con le buone gli dicemmo di starsene tranquillo. I cowboys che lo accompagnavano erano già tutti schierati, ma per fortuna, dopo le mie parole e quelle di Mc Nulty, acconsentirono a posare i loro fucili con la promessa che li avrebbero ripresi nel momento in cui avessero lasciato la città.”
In quei lunghi minuti, proseguì Beeson, non ci fu nessun intervento da parte delle forze di polizia, forse per il fatto che i cowboys non si mostravano più pericolosi. La sola menzione di Chalk Beeson nei riguardi di Wyatt Earp fu che l’assistente marshal si limitò a raccomandare ai suoi ragazzi di stare in guardia.


Il “Long Branch” di Chalk Beeson

Inoltre Beeson aggiunse che fu Mc Nulty l’uomo che convinse Allison a non creare guai. Charles Siringo disse la stessa cosa. Colui che fece l’intervista a Chalk Beeson, disse che bisognava tenere in gran conto ciò che aveva detto, perché si trattava di persona seria e perché si trovava quel giorno di settembre del 1878 a Dodge City. Tutti, sia Earp, sia Siringo, sia Beeson dissero che Allison arrivò a Dodge sicuramente per cercare guai. Le ragioni del suo arrivo sono da ricercare nell’allontanamento forzato dalla città di Pink Simms, uno tra i tanti turbolenti cowboys, nei maltrattamenti degli stessi e nell’uccisione del suo amico George Hoyt. Sicuramente questi tre fatti sono stati la causa del confronto tra Allison e le forze di polizia di Dodge quel giorno di settembre del 1878.
Al di la dei racconti di Wyatt Earp da una parte, di Siringo e Chalk Beeson dall’altra, in evidente contrasto tra loro, una ricostruzione dei fatti è stata possibile grazie a documenti storici ripescati sui giornali dell’epoca.
Sembra che Charles Siringo arrivasse a Dodge City il 19 settembre del 1878, dove apprese da Cap Willingham delle scorrerie degli indiani nel Kansas. Nell’entrare in città, Siringo intravide un certo numero di cowboys con atteggiamento ostile guidati da Clay Allison, un pistolero piuttosto conosciuto in Texas. Siringo notò che i cowboy passavano da un saloon ad un altro e questo non faceva che aumentare la loro violenza. Si capiva benissimo che erano alla ricerca di un pretesto per scatenare una rissa. Visto che le cose si mettevano male coi cowboy di Allison, Wyatt Earp e Jim Masterson (il fratello di Bat), cominciarono ad organizzarsi coi loro uomini pur non intervenendo direttamente. Temendo il peggio, intervennero nel frattempo Chalk Beeson e Dick Mc Nulty, i quali cercarono di calmare Allison e la sua banda convincendoli a stare calmi e a consegnare le loro armi. Solo allora i cowboys si convinsero a starsene tranquilli.


Una vista di Dodge City

Nel momento in cui i cowboys discutevano con Beeson e Mc Nulty se consegnare o meno le armi, le forze dell’ordine si erano tenute a debita distanza.
L’inerzia da parte degli agenti poteva sembrare un atto di codardia verso Allison e una negligenza nei doveri verso i cittadini di Dodge.
Sul “Globe” del 21 settembre si leggeva che le forze di polizia non si erano fatte vedere e che i cittadini di Dodge disapprovavano tale comportamento. Questo ci porta a considerare che un confronto tra Wyatt Earp e Clay Allison non sia mai avvenuto. D’altronde né Chalk Beeson, né Charles Siringo hanno sottolineato il fatto. Inoltre esiste la prova che Bob Wright e Bat Masterson non potevano esservi coinvolti, visto che si trovavano fuori città in quei giorni durante il raid dei cheyenne di Dull Knife.
La prova di una “conversazione” tra Allison e Wyatt Earp è dubbia anche se il vecchio Pink Simms ricordò nel 1934: “Io sentii che Allison trovò Wyatt Earp in un saloon seduto a un tavolo da gioco, sentii che gli si avvicinò e che gli disse senza mezzi termini ciò che pensava dei suoi metodi verso i cowboys. Allison non aveva alcuna paura di poter essere ucciso da qualcuno, visto che sapeva bene di poter contare sulle sue pistole.”


Jim Masterson

Insomma il confronto tra i due famosi uomini del west è quanto mai dubbio. Wyatt Earp assieme a Jim Masterson, quel pomeriggio preferì tenere un atteggiamento prudenziale ed evitò di intervenire nei confronti dei cowboys. Lasciò fare, lasciò che la situazione si risolvesse senza che nessuno ci lasciasse la pelle.
Siringo parlò di codardia delle forze dell’ordine, ma forse tra i compiti di un rappresentante della legge deve esserci in primo luogo quello della prevenzione prima della repressione. Ed è ciò che fece Wyatt Earp quel giorno a Dodge City. Sorge spontanea una domanda, però: Perché Wyatt raccontò l’episodio allo scrittore Stuart N. Lake in modo diverso da come si svolsero i fatti ?