Le banconote

Grazie a Sergio Bonelli Editore

Il Dollaro
Un western senza dollari non può esistere. Eppure nessun film ci ha mai spiegato bene l’appassionante e intricatissima storia del dollaro.
Per semplicità di messa in scena, gli eroi hanno sempre avuto in mano delle banconote.
Però, nel vecchio West, gli unici dollari con valore indubitabile di denaro circolante erano quelli in oro.
La valuta cartacea, infatti, era molto poco diffusa e le autorità centrali esitavano a creare banconote nazionali di piccolo taglio.
Il governo concesse però alle banche locali di emettere propri titoli di credito e valuta corrente.


Il Segretario del Tesoro Salmon Portland Chase

Su iniziativa del Senatore e poi Segretario del Tesoro Salmon Portland Chase, il Congresso votò nel 1863 una legge secondo la quale bastavano cinque soci a formare un’associazione bancaria autorizzata a emettere denaro. In poco tempo, l’America venne inondata di banconote dei tipi più vari, illustrate vivacemente con immagini dei Padri Pellegrini, del battesimo di Pocahontas, di figure allegoriche inventate, di ritratti di Presidenti, insomma con i soggetti più diversi.


I famosi “greenbacks”

Un maggiore ordine venne garantito da un nuovo tipo di biglietti, i cosiddetti greenbacks cioè “dorsi verdi”, valuta dal corso legale emessa in tagli da 5 a 100 dollari e oltre.


Il biglietto da 500 dollari della Confederazione

Questi biglietti potevano essere convertiti in dollari oro, in obbligazioni, e persino in francobolli, però immediatamente dopo la loro emissione e rapidissima diffusione, cominciarono a svalutarsi.


Inserzione del 1863 per promuovere la compravendita di denaro

Dopo la guerra di secessione, l’oro divenne così scarso che moltissime banche si rifiutarono di convertire i greenbacks. Obbligazioni e francobolli, ovviamente, non si prestavano a essere usati come moneta circolante.
A destra: un francobollo
E in ogni caso, i francobolli si esaurirono subito, con resse indescrivibili agli uffici postali.
I creditori non vollero più essere pagati in greenbacks. Ne nacquero infinite vertenze legali destinate a durare anni.
Paradossalmente, lo stesso Chase che li aveva inventati, divenne un fermo avversario dei greenbacks, considerandoli un pericoloso fattore di inflazione.
La crescente difficoltà a riscattare e a farsi cambiare i greenbacks portò molti piccoli commercianti, contadini che avevano contratto prestiti con le banche, gente comune, alla rovina economica.


Monete d’oro del 1863

Senza riuscire a capire perché, essi si ritrovavano in mano una moneta deprezzata, se non addirittura inservibile!


Ancora Salmon P. Chase, inventore dei greenbacks

Nel 1871, la Corte Suprema decretò la legalità dei biglietti verdi, ma ne limitò molto l’uso. Ad esempio dichiarò la validità dei contratti che pretendevano saldi esclusivamente in oro, e concesse a stati come l’Oregon e la California di rifiutare i greenbacks in pagamento delle tasse.
Faccenda molto complessa, come si vede, da far girar la testa anche agli esperti.

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