La nascita del mito Western nell’Ottocento: l’intermarriage – 16

A cura di Noemi Sammarco
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.


L’intermarriage nelle dime novels

Il matrimonio interraziale non smise di attirare l’attenzione dei lettori che erano attirati dalla scabrosità dell’argomento per questo nel 1860 Beadle&Adams decisero di pubblicare in un unico volume Malaeska: The Indian Wife of the White Hunter. Il romanzo, già pubblicato a puntate nel 1839, riscosse un enorme successo e una parte di questo successo lo deve all’attenzione che il pubblico aveva per le storie che raccontavano di matrimoni misti. L’indiana Malaeska e il bianco William si innamorano e dalla loro unione nascerà un bambino di nome William anche lui.
La visione della scrittrice è chiara: non c’è possibilità per la coppia miste ne per il loro bambino. La morte del cacciatore bianco, per mano degli indiani, divide subito la coppia, e Malaeska è costretta a rinunciare a crescere il proprio bambino. Il bambino, che cresce come un americano ignorando totalmente le sue origini, apprenderà di essere il frutto di una unione interrazziale solamente da adulto, ma la vergogna della sua discendenza sarà così grande da indurlo al suicidio. Neanche le parole della sua giovane fidanzata riusciranno a persuaderlo. Cresciuto dal nonno nell’odio per gli indiani William non può accettare di essere per metà uno di loro. E’ a causa del giudizio della società maschile che il frutto del matrimonio misto è costretto a rinunciare alla vita. Nella visione dell’autrice le donne sono pronte ad accettare sia l’indiana Malaeska, sia il bambino nato dal suo matrimonio. La signora Danforth convince il marito a crescere il bambino, e cercherà, senza riuscirci, di convincere il signor Danforth di fa incontrare Malaeska e William. La giovane fidanzata di William, non solo diventa amica di Malaeska senza preoccuparsi delle sue origini, e dopo aver scoperto le origini di William non rompe il fidanzamento. Dunque per la scrittrice il problema non sono le unioni interrazziali, ma la società maschile che ancora non è pronta ad accettarle.
Un’altra dime novel che racconta di un matrimonio interraziale è scritta da Edward Sylvester Ellis, pubblicata da George Munro & Co. con il titolo Joe “the sarpint”. La storia racconta del giovane Hickory Tom che poche settimane dopo il suo matrimonio con Sally, viene rapito da una tribù indiana che vuole vendicarsi del padre. Arrivato nell’accampamento indiano il giovane è costretto ad una scelta: o si sposa con la giovane è bellissima Dew-Drop o verrà ucciso:

“Marry Dew-Drop, and become Indian warrior, or die before the setting of to-morrow’s sun! Wah-ki has spoken.” (1)

Tom, pur essendo già sposato, accetta il matrimonio con la giovane indiana. Nel frattempo Joe, il padre di Tom, impiega un anno nelle ricerche del figlio, e quando finalmente lo trova è stupito di vederlo sposato con una indiana ma soprattutto di essere il padre orgoglioso di un bambino dal sangue misto. Joe torna da Sally per riferirle la nuova vita di Tom, ma la donna che nel frattempo ha partorito a sua volta un figlio di Tom, decide di recarsi dal marito per convincerlo a tornare a casa.

“Sally now came forward into view, holding the child proudly in her arms. When Dew-Drop saw her she immediately “smelt a large mice!” Something instinctively told her that the woman and child before her were rivals, and her strong, jealous nature was aroused to a burning pitch. Proudly she drew herself up, and frowned on them with blazing eyes and distended nostrils!” (2)

L’indiana Dew-Drop considera i suoi diritti sull’uomo più forti perché lei e Tom hanno vissuto come marito e moglie per più di un anno, mentre Sally ha vissuto con Tom solo per poche settimane. Dew-Drop cerca di uccidere il bambino di Sally, ma il marito la scopre e riesce a far saltare il suo piano. I capi della tribù decidono di intervenire e secondo loro il modo migliore per risolvere la questione è che Tom debba scegliere una tra le due donne. Tom sceglie Sally spezzando il cuore della moglie indiana. Dew-Drop in preda alla disperazione si arrampica su una altura e con il suo bambino stretto al petto si lanciò nel fiume sottostante. La ragazza indiana muore, ma non il suo bambino. Sally accetterà di portarlo con loro per crescerlo con suo figlio. Tom e la sua famiglia tornano a casa dove potranno trovare il loro lieto fine. Anche per Ellis il matrimonio interrazziale non è destinato a durare, quando Tom deve scegliere abbandona la sua moglie indiana e il suo bambino mezzo indiano per tornare nella sua casa con la moglie e il bambino bianco. Se però l’indiana è destinata a morire, al suo bambino non aspetta la stessa sorte. Infatti viene salvato, e Tom deciderà di portarlo con se e crescerlo insieme al figlio del primo matrimonio. Il piccolo mezzo-sangue è salvo, ma suo padre lo allontanerà dagli indiani, facendolo rinunciare a parte delle sue origini per crescere come un bianco. Per l’autore il bambino può sopravvivere, ma il prezzo della sopravvivenza è la rinuncia alle sue origini indiane.
Nel 1868 Mayne Reid, originario dell’Irlanda ha passato molti anni come cacciatore ed esploratore sulla frontiera americana, pubblica The White Squaw, che offre una prospettiva ben diversa sulla convivenza tra indiani e bianchi. La storia racconta la vicenda amorosa tra un educato e eroico indiano Seminole dal nome Wacora che quando incontra la bella e bianca Alice Rody si innamora, ricambiato, di lei, perdendo interesse per Sansuta, la fanciulla indiana di qui era innamorato prima di conoscere Alice. Quando Sansuta muore, Wacora è libero di sposare Alice. Alice sposa il suo innamorato rinunciando alla sua vita da americano e diventando una squaw a tutti gli effetti. In questo caso la coppia mista è destinata ad essere felice, ed è la bianca Alice che rinuncia alle suo origini per poter stare con il suo innamorato. La morte di Wacora non vuole in nessun modo rappresentare la morte della civiltà indiana, ma al contrario con questa storia Reid ipotizza una convivenza pacifica con in prevalere della società indiana su quella occidentale (3). Probabilmente la scelta di Alice è dovuta al fatto che sa che il suo matrimonio nella società bianca non verrebbe mai accettato, mentre lo è nella società indiana. Nella società bianca chi aveva giaciuto con un indiano, per scelta o perché obbligata, veniva allontanata e giudicata. Questo succedeva anche nei confronti delle donne che venivano rapite dagli indiani, che venivano violentate o costrette a sposarsi. Questo portò molte donne a scegliere di rimanere tra gli indiani anche quando potevano scegliere di tornare a casa. Oppure, una volta tornate tra i bianchi, negavano di aver avuto rapporti sessuali con gli indiani. Attraverso la scelta di Alice probabilmente l’autore vuole dimostrare come la società indiana sia più aperta e tollerante rispetto alla società bianca.


Illustrazione di The White Squaw

Le unioni interraziali portavano con loro un altro problema, quello dei bambini mezzosangue, un prodotto inevitabile della frontiera. Le figure dei nati dai matrimoni misti, che nei romanzi spesso diventavano delle figure grottesche, non erano altro che la raffigurazione delle paure che suscitavano nei lettori. (4) La paura degli americani era che l’assimilazione dei figli dei matrimoni misti, avrebbe portato ad un’anarchia sociale perché incapaci di sottostare alle regole che avrebbero reso grande l’America. Nella prima metà del Diciannovesimo secolo, nella maggior parte dei romanzi, i mezzosangue sono rappresentati come figure grottesche, ne è un esempio The Half-Breed; A Tale of the Western Frontier, pubblicato anonimamente nel 1846 da Walt Whitman. Whitman fu il primo autore a rappresentare la paura dell’integrazione degli americani. La storia racconta dell’ingiusta impiccagione del nobile indiano Arrow-Tip, che verrà ucciso per colpa dello storpio mezzosangue Boddo. Boddo è il figlio di padre Luke, un uomo di chiesa scappato dalle persecuzioni in Irlanda. Giunto in America solo e disperato cede al corteggiamento di una donna indiana, e da lei avrà un bambino. La giovane indiana non sopravvive al parto, e padre Luke quando prende tra le braccia il suo bambino per la prima volta quasi urlò per il disgusto. Infatti il bambino era nato deforme, e crescendo diventò lo zimbello del paese. Boddo ha la possibilità di riscattarsi quando in paese succede un incedente: Arrow-Tip viene incolpato dell’assassinio di un uomo, ma padre Luke e Boddo trovano l’uomo ferito nel bosco. Il padre chiede a Boddo di correre in paese per fermare l’impiccagione di Arrow- Tip, ma il giovane storpio, per vendicarsi delle prese in giro che l’indiano gli aveva rivolto il giorno prima, decide di prendere la strada più lunga per arrivare in paese, tantochè quando arriva ormai è troppo tardi e il giova indiano è già stato impiccato (5). Boddo racchiude in se tutti gli elementi negativi delle due società (6) dal quale e nato, a differenza del bambino immaginato dalla Child in Hobomok, che al contrario racchiude in se gli aspetti positivi delle due società. La deformità fisica di Boddo rispecchia il suo animo cattivo, per un personaggio come lui non esiste la possibilità di integrarsi tra i bianchi.
Nel 1859 Charles Darwin pubblicò L’Origine della specie, La preservazione delle razze privilegiate nella lotta per la vita fornì al razzismo scientifico nuova autorità intellettuale. Il testo venne interpretato dalle nuove scienze sociali come base scientifica per offrire una spiegazione puramente biologica del sopravvento della popolazione nordeuropea sui popoli nativi. I puritani del diciannovesimo secolo credevano che Dio li avesse scelti per popolare il Nuovo Mondo, gli americani del Diciannovesimo secolo potevano appoggiarsi alla sicurezza di essere stati selezionati dalla natura per lo stesso scopo (6). La società americana che leggeva e scriveva dei matrimoni misti respirava queste idee, e la situazione peggiorò quando Cesare Lombroso incluse gli indiani tra le razze criminali e degenerate. Le dime novel ereditarono questa immagine negativa e grottesca dei figli dei matrimoni misti, ma raramente nelle loro trame vennero rappresentati come figure grottesche. All’interno delle dime novels il mezzosangue si evolve in un criminale costretto a vivere al di fuori della legge, ma solitamente di bell’aspetto. Per lui però, nella maggior parte delle trame non vi è la possibilità di un’assimilazione, o vivono ai confini della legge, o vivono tra i “selvaggi” indiani o sono destinati a morire.


Copertina illustrata di Malaeska the indian wife of the white hunter

Così come l’esito dei matrimoni indiani, anche il destino dei mezzosangue seguono rappresentazioni divergenti che seguono il cambiamento del momento storico in cui gli scrittori creano le loro opere. Certo è che la paura di integrare tutto ciò che appartiene al mondo indiano accompagno gli americani per tutto il secolo.
Gli scenari e le ipotesi che gli scrittori raccontano nei loro libri sono i più disparati. A considerarli l’uno accanto all’ altro, emerge come nessuno contempli gli stessi esiti. Muoiono tutti i protagonisti, muoiono i genitori ma non i figli, non muore nessuno…sembra che nonostante gli autori cerchino una soluzione non gli sia possibile trovarne una definitiva. Neanche con il film di Mann, che ha dalla sua il senno del poi, la soluzione proposta è accettabile. Nel prendere in considerazione le soluzioni proposte va tenuto conto anche il momento storico in cui i libri venivano scritti. Atala, Pocahontas, Hobomok, Hope Leslie e i romanzi di Cooper vennero tutti scritti prima dell’Indian Removal Act, che venne firmato dal presidente Andrew Jackson il 28 maggio 1830, e delle sue terribili conseguenze; quando si era ancora alla ricerca di una soluzione per la questione indiana. Malaeska a le altre dime novels vennero scritte dopo che gli indiani subirono il viaggio forzato verso le terre a loro destinate. Il dilemma della convivenza e della mescolanza tra indiani e bianchi ha accompagnato la storia americana fin dal suo inizio, e ben oltre la chiusura della frontiera.

CONTINUA

NOTE

  1. O sposa Dew-Drop, e diventa un guerriero indiano, o che muoia prima del sorgere del sole del sole di domani! Wah-ki ha parlato.
  2. Sally si presentò, tenendo orgogliosamente il bambino tra le braccia. Quando Drew-Drop la vide penso immediatamente” Puzza come un topo morto!” Istintivamente capì che la donna e il bambino, che appartenevano ad un ardente passato ed erano venuti prima di lei, le erano rivali. Orgogliosamente si alzò in piedi e i suoi ochhi ardenti si accigliarono, e le narici si piegarono.
  3. William J. Scheick, The Half-blood: A Cultural Symbol in 19th Century American Fiction, The University Press ok Kentucky, Kentucky, 1979,p.45
  4. V. Lanternari, L’incivilimento dei barbari: identità, migrazioni e neo-razzismo, edizioni dedalo, Bari, 1983, p.118.
  5. J. Loving, Walt Whitman: The Song of Himself, University of California Press, p.89
  6. C. M. Oliver, Critical Companion to Walt Whitman: A Literary Reference to His Life and Work, Facts on file, New York, 2006, p.95.
  7. J. Wilson, La terra piangerà. Le tribù native americane dalla preistoria ai giorni, Fazi editore, Roma 2003, p. 216.

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