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Il massacro Kidder in Kansas

A cura di Sergio Mura


Il 1 giugno 1867 l’allora tenente colonnello George A. Custer lasciò Fort Hays, nel Kansas, con circa 1.100 uomini del 7° cavalleria con l’ordine di provvedere a sedare l’insurrezione delle tribù indiane che stava minacciando l’intera area.
Dopo aver pattugliato a nord verso Fort McPherson lungo il fiume Platte – vicino all’attuale North Platte, nel Nebraska – Custer ed i suoi uomini presero a dirigersi a sud verso le forche del fiume Republican, nei dintorni di Benkleman, nel Nebraska.
Durante questo massacrante pattugliamento, le truppe videro in cielo i famosi segnali di fumo. Questi segnali vennero visti a più riprese durante il giorno, mentre durante la notte furono viste molte frecce infuocate solcare il cielo nei dintorni dei soldati. Nonostante ciò, non fu ingaggiata alcuna battaglia con gli indiani.
Mentre accadeva questo, il generale William T. Sherman, che comandava le forze militari statunitensi disponibili alla frontiera, si trovava a Fort Sedgwick, nei dintorni di Julesburg, nel Colorado. Ad un certo punto, trovandosi nella necessità di inviare alcuni ordini a George Armstrong Custer, decise di spedire i comandi scritti attraverso il tenente Lyman S. Kidder, un ufficiale di 25 anni della Compagnia M del 2° Cavalleria.


Il tenente Lyman Kidder

Kidder lasciò il forte il 29 giugno 1867 al comando di una pattuglia di dieci soldati e con l’ausilio di uno scout indiano Sioux, Red Bead, e si diresse senza indugio verso il luogo in cui si riteneva che potesse trovarsi Custer, ossia alle forche del Republican River, a circa 90 miglia a sud-est di Fort Sedgwick. 
Dopo una veloce cavalcata, Kidder ed i suoi raggiunsero il campo di Custer la sera del 1° luglio, ma lo trovarono abbandonato. All’insaputa del comando di Fort Sedgwick, Custer aveva lasciato la zona, dirigendosi in esplorazione prima più a sud e poi a nord-ovest. Alla luce debole della luna, durante la notte Kidder scambiò una traccia lasciata dal treno di carri che Custer aveva spedito a Fort Wallace per le tracce lasciate da Custer ed il suo comando. A causa di questo equivoco, Kidder ed il resto della pattuglia da lui comandata si misero sulla pista sbagliata. 
Errori del genere, in quella terra di frontiera martoriata dalla rivolta indiana, erano pericolosissimi. Infatti, verso mezzogiorno del giorno seguente, una banda di indiani Lakota che si trovava da quelle parti in perlustrazione, scoprì il gruppo di Kidder poco a nord del Beaver Creek, un affluente del Republican River.
Mentre una parte dei guerrieri seguiva attentamente lo spostamento dei soldati, alcuni altri furono inviati ad allertare e chiamare all’azione alcune altre bande di Cheyenne presenti nei dintorni. Una volta che i Cheyenne arrivarono, i guerrieri si avvicinarono silenziosamente ai soldati.
Accortosi della presenza degli indiani, Kidder ed il resto della pattuglia cambiarono direzione, andando verso sud-est verso la valle del Beaver Creek, a circa 12 miglia a nord dell’attuale Edson, nel Kansas. All’inizio venne mantenuto un passo veloce della cavalcata, ma in breve esso venne accelerato fino a trasformarsi in una vera galoppata.


La mappa degli eventi

A quel punto i guerrieri che erano intorno a loro decisero di attaccare. Alcuni soldati furono abbattuti su una cresta sopra il torrente, ma il resto riuscì con difficoltà a raggiungere una posizione difensiva in un piccolo canale a poco meno di 50 metri più a nord. Tuttavia i guerrieri Lakota smontarono da cavallo e si arrampicarono a piedi mentre i Cheyenne giravano attorno alla gola. Furono minuti interminabili di tensione e anche disperazione, eppure i soldati combatterono valorosamente, riuscendo ad uccidere due guerrieri indiani, tra cui il capo dei Lakota, Yellow Horse. Il numero dei guerrieri era però molto alto e la grande disparità di forze in campo in un contesto difficilissimo fecero in breve la differenza.
Kidder e tutti i suoi soldati e lo scout Lakota furono uccisi e alcuni vennero persino torturati prima della loro uccisione. Infine, i loro corpi furono mutilati e bruciati.


La versione degli indiani della battaglia contro Kidder

Nel frattempo Custer – che non aveva ricevuto alcuna notizia dal generale William T. Sherman – come previsto dalle precedenti disposizioni, aveva iniziato a spostare le sue truppe verso Fort Sedgwick. Al suo arrivo alla stazione di Riverside, posta a circa 40 miglia a ovest rispetto alla sua posizione di partenza, telegrafò al forte per conoscere i nuovi ordini. Fu allora che apprese che gli era stata mandata incontro la pattuglia guidata da Kidder! Preoccupato per la loro sicurezza, Custer lasciò immediatamente la postazione e tornò a sud.
Il 12 luglio lui e i suoi cavalleggeri si imbatterono nei corpi decomposti di Kidder del resto degli uomini al suo comando in fondo al burrone. Scoprì che i corpi erano stati gravemente mutilati e tutti erano stati scalpati tranne la guida indiana. 


Il ritrovamento dei corpi da parte di Custer

I poveri resti furono prima sepolti in una fossa comune su una collina appena sopra il burrone, ma in seguito furono reinterrati a Fort Wallace e dopo il 1880 a Fort Leavenworth, ad eccezione del tenente Kidder. Il padre di Kidder, Judge Kidder, arrivò nella contea di Sherman nel febbraio 1868, identificò il corpo attraverso una maglietta che sua madre aveva fatto e tornò con il corpo nella loro casa nel Minnesota, dove suo figlio fu sepolto nella tomba di famiglia a St. Paul.