L’impero della luna d’estate

A cura di Patrizia Ines Roggero

L’impero della luna d’estate. Ascesa e declino della tribù Comanche.
In questo saggio, Sam C. Gwynne ci offre un’ampia visuale dell’America dapprima coloniale e poi nazione. È, infatti, molto più che un trattato sulla storia dei Comanche, perno attorno al quale l’autore fa ruotare un periodo che va dalla colonizzazione spagnola del Messico, ai primi anni del Novecento.
Tra queste pagine, scopriamo personaggi rimasti nell’ombra rispetto a loro contemporanei incensati e giunti a noi nel mito del Farwest. Conosciamo i Ranger, e con loro la storia di una terra non facile come il Texas. L’autore ci accompagna nella Comancheria, nel Texas Panhandle, sull’infinita distesa del Llano Estacado sferzata dal blue norther. Approfondisce l’aspetto psicologico degli uomini di cui ci parla, le loro debolezze, l’astuzia, pregi e difetti. Ciò rende la lettura ancor più piacevole, lasciando la sensazione di aver assimilato non solo nomi e date, ma anche immagini e volti dei quali resta il ricordo.
Dall’evoluzione dei Comanche in sella ai cavalli, alla consacrazione della Colt come arma del West. Un libro che parla di battaglie e, soprattutto, di chi le ha combattute.
Al pari di testi come Seppellite il mio cuore a Wounded Knee di Dee Brown, al quale viene spesso accostato, L’impero della luna d’estate offre un approfondimento storico e culturale a tutto tondo. Si parte dagli antefatti e si giunge all’affascinante figura di Quanah Parker, vero protagonista di questo libro. L’autore ne ripercorre l’intera vita e le vicende che hanno portato alla sua nascita.
Figlio, guerriero, marito e padre, ma soprattutto un capo che ha provato a cogliere il buono dalla propria sconfitta. Con Quanah Parker si volta pagina, si abbandonano le pianure selvagge della Comancheria e ci si addentra nella riserva, dove il suo popolo conoscerà una nuova era.
L’unico difetto di quest’opera sono i numerosi salti temporali che possono disorientare il lettore. Per il resto è un saggio che non dovrebbe mancare nella libreria di ogni appassionato dell’epopea western.

L’autore:

Sam C. Gwynne, laureato in storia a Princeton e in scrittura alla Johns Hopkins University, giornalista pluripremiato, ha lavorato per la rivista «Time» e per il «Texas Monthly», oltre ad aver collaborato con «The New York Times», «Harper’s Magazine» e «California Magazine». Ha pubblicato tre libri, Selling Money, Outlaw Bank e L’impero della luna d’estate, finalista al Pulitzer e al National Book Circle Award.

Contenuto:

Figlio di un guerriero pellerossa e di una donna bianca rapita da una fattoria a nove anni, Quanah Parker è stato l’ultimo e più grande capo dei Comanche, la tribù indiana che, per buona parte dell’Ottocento, ha dominato sulle Grandi Pianure. Grazie all’abilità nel cavalcare e nel combattere, i Comanche costruirono un vero e proprio impero, terrorizzando, con le loro scorrerie al chiarore della luna, tanto i coloni bianchi quanto le altre tribù. Perduti a dodici anni i genitori, il padre caduto in battaglia e la madre ricatturata dai bianchi, Quanah crebbe diventando un capo autorevole e combattivo. Ma nulla poté contro la tecnologia dei bianchi (le armi a ripetizione e la ferrovia), e contro la ferocia con cui sterminarono le mandrie di bisonti. Pur senza aver mai perso una battaglia, Quanah Parker comprese quando era il momento di ritirarsi nella riserva e si dimostrò tanto saggio quanto coraggioso, conquistando l’ammirazione e l’amicizia di Theodore Roosevelt. La vita di Quanah Parker e di tutto il suo popolo rivive nel pluripremiato saggio di Sam Gwynne, accostato da molti a Seppellite il mio cuore a Wounded Knee: un epico racconto sulla frontiera americana ricolmo di azioni cruente, sottili intrighi politici, coraggio, dolore e amore.

Titolo: L’impero della luna d’estate. Ascesa e declino della tribù Comanche.
Autore: Sam C. Gwynne
Pagine: 474
Rilegatura: Brossura leggera
Prezzo: 14,25 € (oppure formato Kindle, 7,99 €)
Dove acquistare: AMAZON

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