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I Pawnee e l’omicidio McMurty

A cura di Paolo Brizzi
Il 20 Giugno 1869 il corpo di un colono bianco, Edward McMurty, fu ritrovato sulla grande isola del fiume Platte, in Nebraska, da un gruppo di uomini di Platte County. In una pozza, lo sfortunato trentenne giaceva a faccia in giù, legato ad un tronco, irriconoscibile dopo un mese e mezzo dal violento decesso. Solo i suoi abiti furono subito riconosciuti da suo cognato, George Grant e dal suo vicino ed amico Isaac Clark. L’esame del corpo ormai decomposto e rigonfio mostrò che l’uomo era stato colpito da colpi di arma da fuoco, da coltellate alla schiena e al fianco.
Inoltre le orecchie ed il naso avevano subito mutilazioni (o morsi) ed una freccia usciva dalla sua bocca, dopo essere penetrata nel collo. Gli uomini ricobbero nel dardo una freccia Pawnee. Il cadavere si trovava lì dal giorno della sua scomparsa, l’8 Maggio, e solo i flutti del Platte rigonfio per un violento nubifragio lo avevano smosso e posto all’attenzione dei cercatori.
McMurty fu recuperato e trasportato due miglia a valle per essere sottoposto ad autopsia dal coroner di Butler County. Il medico rilevò la presenza di fori di pallottola nel fegato e nei polmoni dell’uomo ed estrasse la freccia dalla sua bocca.
Edward McMurty si era trasferito in Nebraska dal New York all’inizio degli anni ’60. Aveva costruito una capanna di tronchi in Polk County, non lontano dalla riva del canale sud del Platte, non lontano dalla pista Ox-Bow, la principale via carovaniera che collegava Nebraska City e Fort Kearny. Qui vi erano possibilità di guadagno; i coloni fornivano infatti legna, frumento, cibo e riparo lungo la pista. McMurty nel 1869 viveva con sua moglie Minnerva e i loro due figli circa un miglio a sud del grande fiume Platte; da poco la coppia aveva fatto registrare la propria fattoria di ottanta acri di terra presso il “land office” di Columbus. La mattina dell’8 Maggio 1869, Edward McMurty lasciò la capanna alle otto del mattino diretto a Columbus per l’acquisto di cibarie varie ed una lima. Sua moglie lo accompagnò fino al fiume dove lo vide sedere a riva e togliersi gli stivali per guadare il canale sud fino all’isola. Minnerva ricordava di essersi sentita strana mentre lo vedeva andare.


White Horse, scout pawnee

I coloni che erano giunti in quella parte del territorio impararono presto a conoscere i veri abitanti di quelle terre, gli indiani Pawnee, che vi si trovavano da almeno trecento anni. I loro grandi e numerosi villaggi si trovavano una volta lungo il corso centrale del Platte e i suoi tributari, in particolare il Loup. Più di 15000 persone affollavano quei villaggi, ma ora, nel 1869, poco ne rimaneva. Decenni di epidemie, assalti subiti dai loro eterni nemici, i Lakota, carestie, discesa delle locuste e la marea dell’invasione americana avevano ridotto i Pawnee a soli 2400 membri, ancora divisi in quattro bande ( Chawi, Kitkahahki o Republican, Pitahawirata o Tappage, Skiri o Loup) e concentrati in un’unica riserva squadrata localizzata a circa 25 miglia dal posto McMurty, dove ripetute cessioni territoriali avvenute nel 1831, 1848, 1857 ne avevano progressivamente ridotto l’estensione  . Nella riserva i Pawnee erano stati affidati agli agenti quaccheri, che miravano a trasformarli in agricoltori cristianizzati. I Pawnee avevano col tempo visto passare i primi esploratori, poi avevano subito la devastante epidemia di vaiolo del 1831, quindi i ripetuti attacchi sioux e visto riempirsi le loro terre di Americani e privarsi delle varie specie di selvaggina. Infine nel Marzo 1869 avevano dovuto sopportare l’uccisione, da parte di uomini bianchi, di nove loro uomini, scouts per l’esercito congedati che erano sulla via del ritorno, in Ellsworth County, Kansas. Il crimine restò impunito.
L’isola sul Platte in cui McMurty trovò la morte era da molto tempo uno dei luoghi preferiti dai Pawnee per ingrassare i loro cavalli con l’erba fresca in Settembre, in vista della caccia invernale al bisonte, che tenevano nella parte occidentale del Nebraska e del Kansas. In primavera gli indiani riportavano gli animali sull’isola, cosicchè questi ultimi potessero cibarsi della corteccia di pino. L’isola era inoltre un luogo adatto per cacciare e porre trappole, un vero rifugio per i Pawnee, utile per uscire dalla riserva.
Questo spiega perchè sull’isola vi erano tre piccoli campi Pawnee il giorno che McMurty morì. Erano situati a circa mezzo miglio di distanza l’uno dall’altro. Quello più vicino a dove il colono giunse l’8 Maggio 1869 era quello più ad est. Era un tipi dove stavano Yellow Sun (Sole Giallo), Blue Hawk (Falco Blu), una donna e alcuni bambini. Yellow Sun, 65enne, era un medicine man che amava allontanarsi dalla riserva ed era ben conosciuto dai coloni del luogo. Blue Hawk era anch’egli noto; era uno degli scouts del Maggiore Frank North, utilizzati dall’esercito per la lotta agli indiani ostili . Molti anni dopo, Luther North, fratello di Frank, ricordava che Blue Hawk era un bravo indiano, ma sfortunato.


Blue Hawk, a sinistra, insieme a Coming Aroung With The Herd

Quando Minnerva non vide rientrare suo marito decise di chiedere aiuto a suo fratello, che abitava a circa mezzo miglio di distanza; gli riferì di aver sentito sparare e dei cani abbaiare dopo aver salutato Edward. A tre miglia di distanza, sulla riva nord, la Signora Phillips udì anch’essa gli spari. incuriosita salì sul tetto della sua capanna e vide, a circa 400 metri di distanza, sull’isola, otto o dieci indiani che inseguivano un uomo bianco. Poi il silenzio.
Il mattino seguente Grant si recò a Columbus, ma non trovò tracce di suo cognato. Più tardi, un certo Barnum, un vicino di McMurty, e suo cugino raggiunsero l’isola transitando con un carro. Incontrarono il Pawnee Yellow Sun, avvolto in una pelle di bisonte, che fece un pò del viaggio con loro. Barnum notò che aveva macchie di sangue sul colletto della camicia e una piccola ferita al volto. Quando gli chiese se aveva ucciso il colono Yellow Sun negò, ma disse che quest’ultimo gli aveva rubato dei cavalli. Il giorno dopo George Grant e sei compagni ripercorsero il cammino di McMurty e notarono che le tracce scomparivano sull’isola; incontrarono Yellow Sun e Blue Hawk, insieme a due altri indiani, Little Wolf e Horse Driver. Isaac Clark, che parlava un po’ la lingua Pawnee, chiese motivo a Yellow Sun della ferita al volto, ma l’indiano diede una risposta poco convincente. Quindi gli indiani abbandonarono l’isola frettolosamente  per tornare alla riserva; Grant e gli altri rinunciarono a proseguire le ricerche.
Il 21 Giugno il coroner attribuì la morte di McMurty ad un attacco di indiani della banda Chawi della tribù Pawnee. Non c’erano testimoni oculari, salvo la Sig. Phillips che aveva visto qualcosa da molto lontano; gli indiani che furono poi incriminati non erano Chawi, ma tutto ciò bastava perchè i vicini di McMurty raggiungessero la riserva minacciando l’agente Troth di far la guerra ai Pawnee se i colpevoli non fossero consegnati. Troth avvertì subito il proprio superiore, il sovrintendente Samuel Janney, ad Omaha e questi raggiunse presto la riserva. Qui convocò i leader Pawnee e disse loro che i colpevoli dovevano essere subito consegnati alla giustizia, altrimenti egli avrebbe trattenuto le loro annualità. I capi si lamentarono, poichè l’uccisione dei loro uomini sul Mulberry Creek, in Kansas, avvenuta il 29 Gennaio precedente, era rimasta impunita e Terrecawah chiese di tacitare anche questa vicenda stringendo un patto di mutuo accordo. Ma Janney rifiutò ed assicurò i capi che i prigionieri sarebbero stati trattati come uomini bianchi ed avrebbero avuto un giusto processo. La situazione dei Pawnee era già grave e Petalesharo, il capo principale, pensò che se non avessero ricevuto le provviste molti dei suoi avrebbero rischiato di morire di fame. Il 1 Luglio Petalesharo chiamò Janney a Columbus e gli disse che era opinione diffusa nella tribù che quattro uomini fossero implicati nell’omicidio: Yellow Sun, Blue Hawk, Little Chief e Horse Driver, tutti appartenenti alla banda Pitahawirata. Janney informò il procuratore distrettuale, Strickland. Questi prese non quattro, ma otto indiani: si aggiunsero ai primi anche Great Traveller, Lucky Man, The Lame man e Man that scares horses, che si trovavano sull’isola quando McMurty fu ucciso. Tutti furono trasferiti ad Omaha.
A rappresentare l’accusa furono nominati il procuratore Strickland e l’avvocato Charles Baldwin, mentre Janney scelse Champion B. Chase per la difesa; quest’ultimo non fece un buon servizio ai Pawnee.


Petalesharo (Pitaresaru) II, seduto a destra

Tutti gli accusati proclamarono la loro innocenza, ma solo due di loro, Young Fox e The Lame man riuscirono a dimostrare di non essere stati sull’isola quel giorno e furono rilasciati  ma trattenuti come testimoni. Solo Yellow Sun fu sottoposto a sorveglianza particolare poichè gli indizi puntavano chiaramente su di lui. Yellow Sun, sconvolto, tentò il suicidio tagliandosi le vene dei polsi ma fu soccorso e guarì. Il 22 Luglio Janney dette ai Pawnee il permesso di uscire per la caccia al bisonte ma trattenne i leaders in vista dell’imminente processo. In un concilio tenuto tra i capi ed i prigionieri fuori dalla prigione Yellow Sun non potè parlare in quanto considerato inaffidabile anche dai suoi; Blue Hawk disse di averlo visto quel giorno nei canneti armato di pistola, arco e frecce e di averlo visto tornare a sera “come se fosse stato in acqua tutto il giorno”. Horse Driver denunciò che mentre la sera del 10 Maggio stavano lasciando l’isola Yellow Sun ammise di avere avuto uno scontro con un uomo bianco.
La giuria federale si riunì il 6 Settembre ed incriminò Yellow Sun, Blue Hawk, Horse Driver e Little Wolf per l’omicidio di Edward McMurty. Gli altri Pawnee furono rilasciati.
Il processo iniziò il 4 Novembre, presieduto dal giudice Elmer S. Dundy. Molti gli spettatori, mentre la stampa era rappresentata dall’ Omaha Weekly Herald. L’accusa ricostruì i fatti raccontando la scomparsa di McMurty, l’inquietudine della moglie, il racconto della Sig. Phillips, il ritrovamento del cadavere e disse che avrebbe dimostrato che senza dubbio gli imputati erano colpevoli della morte del colono. L’avvocato Chase contribuì involontariamente con una propria particolare strategia processuale; egli non avrebbe ribattuto sui fatti e non avrebbe chiamato alcun indiano a testimoniare, sostenendo che ciascun Pawnee avrebbe testimoniato contro un altro per proteggersi. Inoltre egli era convinto che la giuria capisse che egli non poteva costruire alibi con le testimonianze degli indiani, che non tengono conto del tempo. Chase invece enfatizzò che il processo, legato ad un crimine commesso fuori dalla riserva, avrebbe dovuto tenersi in un tribunale statale e non federale; affermò inoltre che voleva un giusto processo per gli accusati e che era la prima volta che difendeva indiani. Solo l’accusa chiamò indiani a testimoniare: Spirit Chief e Chief that strikes the chiefs. Per il resto del processo gli accusati, che conoscevano solo poche parole di Inglese, rimasero nell’incoscienza dei fatti. Baldwin riuscì a costruire un caso sulla colpevolezza almeno di Yellow Sun e quando affiorarono notizie sul movente, rappresentato da un presunto furto di cavalli compiuto dalla vittima ai danni dei Pawnee, Chase non colse la possibilità di sfruttare il momento favorevole. Sembrava infatti che il 6 Maggio Little Wolf e forse Blue Hawk si presentarono a casa di George Grant dicendogli che McMurty aveva loro cavalli e che questi non li aveva pagati. Evidentemente non aveva intenzione di farlo, forse pensandio che il furto di cavalli ai Pawnee era un componente dell’economia loco-regionale.
L’atmosfera avvelenata che circondava le udienze del processo fece sì che queste circostanze passassero tutte in secondo piano. Litte Wolf reagì ferendosi in cella al collo con una scheggia di legno e si finse morto, facendo però l’errore di rialzarsi quando un interprete gli disse che era stato liberato e poteva tornarsene alla riserva; l’indiano si rialzò ma fu bloccato e ricondotto in tribunale.
Yellow Sun
Neppure Baldwin e il procuratore avrebbero potuto immaginare quale sarebbe stato il verdetto della giuria. Il loro lavoro e la loro stategia processuale avevano ristretto il campo a Yellow Sun e così fu anche per loro una sorpresa vera il responso dei giudici: tutti e quattro gli imputati furono dichiarati colpevoli e tutti condannati alla pena di morte ! All’apprendere la notizia Little Wolf e Blue Hawk riuscirono a fuggire. Il primo venne subito ripreso perchè inesplicabilmente tornò indietro per riprendersi la coperta; Blue Hawk rimase latitante per due settimane, quando venne rintracciato in un lontano campo a Lone Tree e riportato in cella. Il procuratore Strickland osservò che il verdetto era il solo possibile: ” Se fossero lasciati liberi non ritornerebbero più alla riserva perchè gli amici della vittima li ucciderebbero prima”. Janney e Chase decisero di prendere tempo; Chase presentò una mozione che chiedeva la ripetizione del processo, contestando l’impropria giurisdizione. Il processo era di competenza di un tribunale statale e non federale. Il giudice Dundy decise di rinviare l’esame della mozione all’8 Febbraio 1870. Janney era però perplesso; anche il trasferimento del processo in Butler County sembrava inutile e vista l’ostilità dell’opinione pubblica locale, ben difficilmente i Pawnee avrebbero potuto ottenere risultati migliori. Il sovrintendente decise di appellarsi direttamente al Presidente degli Stati Uniti, Grant, sperando nel suo perdono. L’evidenza diceva che Little Wolf e Horse Driver erano sull’isola quando McMurty fu ucciso, ma in realta’ c’erano molti altri Pawnee e questi non erano stati accusati. Le prove contro Blue Hawk erano ancora più flebili e il marshall che lo aveva arrestato non era stato nemmeno sicuro che fosse proprio lui, visto che c’era un omonimo nella tribù. Janney pensava quindi che i tre avrebbero potuto essere tenuti nella riserva se rilasciati o per un anno al sicuro in un penitenziario di stato per poi essere liberati una volta che le acque si fossero calmate. Per Yellow Sun Janney avrebbe chiesto almeno la commutazione della pena capitale in un ergastolo.
L’8 Febbraio i Pawnee furono incriminati di fronte ad una sessione congiunta delle corti; in assenza dell’avvocato Chase e col problema della giurisdizione irrisolto i giudici Dundy e Dillon decisero per un rinvio a Maggio. I Pawnee furono ricondotti in prigione. Il 4 Maggio 1870 i giudici affrontarono il nodo della giurisdizione. Il giudice Dillon, dopo un attento studio degli atti che creavano il Territorio del Nebraska nel 1854, la riserva Pawnee nel 1857 e infine lo Stato del Nebraska nel 1867 e l’esame di alcuni precedenti casi, decise che la giurisdizione spettava alle corti statali ed ordinava il proscioglimento degli imputati. Ma non interamente, poichè i quattro indiani furono affidati allo sceriffo di Butler County (Polk County, dove l’omicidio era accaduto, non aveva prigione e tribunale).
Janney nel frattempo aveva mantenuto controvoglia le prestazioni dell’inetto avvocato Chase, ma assunse anche Eleazer Wakeley, uno specialista di casi crimanali, per assisterlo. Quando lo sceriffo di Butler County andò a prendere i detenuti esitò temendo disordini e Janney prese accordi per trattenere i quattro Pawnee ad Omaha, mentre in Butler County si allestiva una giuria. In Ottobre la giuria incriminò i quattro, sensa la sorpresa di alcuno, ma Chase e Wakeley chiesero il trasferimento del processo motivandolo col sonoro pregiudizio presente in Butler County. Così venne accordato il trasferimento dei lavori a Lincoln.
Quello che seguì continuò ad essere quello che l’Herald di Omaha definì una farsa crudele. Il processo, inizialmente programmato per il 23 Novembre fu rinviato al 21 Aprile per l’impossibilità del nuovo procuratore di far venire la sig. Phillips ed altri teste  a Lincoln e, di nuovo anche ad Aprile, perchè il cancelliere di Butler County non trasmise gli atti della giuria. Un nuovo rinvio decise l’inizio del processo nella sessione di Ottobre. Chase chiese allora il rilascio dei prigionieri dalla prigione di Omaha e chiese l’habeas corpus. I Pawnee furono quindi condotti di fronte al giudice George B. Lake. Quasi due anni dopo l’arresto Yellow Sun, Little Wolf, Horse Driver e Blue Hawk furono rilasciati dalla prigione. I capi Pawnee pagarono 5000 dollari, un terzo della loro annualità e Janney contribuì con altri mille. I leaders promisero di riportare i quattro al tribunale di Lincoln l’autunno seguente. Ci fu grande felicità tra gli imputati ed i leaders e tutti tornarono a Columbus in treno e poi alla riserva. Il 23 Ottobre 1871 il giudice Lake confermò il rilascio, aggiungendio la postilla che essi potevano subire un nuovo processo se nuove prove fossero emerse, ma dopo due anni l’odissea dei prigionieri Pawnee era terminata.
I quattro Pawnee scomparverio dalla storia e i lori nomi non comparvero nel censimento del 1886. Secondo Luther North tutti e quattro erano morti pochi mesi dopo essere stati rilasciati, provati dalla dura prova subita. Ma poichè i suoi ricordi in tardi età erano piene di errori, egli potrebbe essersi sbagliato. Ma potrebbe anche aver avuto ragione; d’altronde dal 1872 al 1875 morirono 247 Pawnee, il 10 % della loro popolazione totale. Morirono per malattie infettive,per  fame e circa settanta di loro uccisi dai Sioux a Massacre Canyon il 5 Agosto 1873, durante la caccia al bisonte. Così nel 1874 e ’75 i Pawnee deciserono di traferirsi nel Territorio Indiano e la loro riserva diventò Nance County.
Il tempo non ha chiarito chi veramente uccise Edward McMurty. Luther North disse che diversi anni dopo il processo un Pawnee di nome Shooting Star confessò sul letto di morte che McMurty era stato ucciso da lui e da un altro indiano. Questa storia fu parzialmente corroborata da Barclay White, che succedette a Janney come sovrintendente. Anni più tardi White chiese a Baptiste Bayhylle se lui sapeva chi aveva commesso il crimine. Il meticcio riprese la storia della confessione in punto di morte, precisando che un Pawnee aveva sorpreso McMurty mentre rubava i suoi cavalli e gli aveva sparato. E’ probabile che quel giorno McMurty non fosse veramente diretto a Columbus per comprare alimenti ma che volesse rubare cavalli Pawnee. E questi potevano averlo colto in flagrante e giustiziato come d’uso per i ladri di cavalli.