Le navi corsare del Sud: CSS Shenandoah

A cura di Renato Panizza

Le navi corsare del Sud. Speciale in 5 puntate: 1) CSS Sumter 2) CSS Florida 3) Charles W. Read, il “falco di mare” della Confederazione 4) Navi corsare del Sud: CSS Alabama 5) Le navi corsare del Sud. CSS Shenandoah

Alcuni ufficiali dello Shenandoah
La bandiera issata sul pennone della nave CSS Shenandoah sarà l’unica bandiera della Confederazione a fare il giro del mondo e l’ultima a essere ammainata, il 6 Novembre 1865 in Gran Bretagna, a Liverpool. Con questo atto calerà definitivamente il sipario sulla guerra civile americana: possiamo dire che gli ultimi soldati sudisti ad arrendersi furono marinai.
L’incrociatore corsaro non toccò mai terra nel territorio americano, navigò per quasi tredici mesi in tutti gli Oceani a caccia di navi mercantili nemiche, in particolare baleniere, importantissime per la ricchezza dell’Unione. La storia ha inizio in Scozia, a Glasgow, dove era stato costruito un veloce vapore di 1160 tonnellate, con macchine da 850 HP, rivestito in legno di tek e lungo 77,70 metri, il cui nome era “Sea King”: il “re del mare”, nome del tutto appropriato per la splendida barca che era!
L’agente confederato Bulloch ci pose sopra gli occhi, dal momento che bisognava rimpiazzare l’Alabama, perso a Cherbourg nel Giugno del 1864. Non era facile trovare una nave all’altezza della famosa corsara di Semmes, ma il “Sea King” poteva esserlo!
Costruire un’altra nave in Inghilterra sarebbe stata un’impresa ardua, perché ormai la rete di spie nordiste organizzata dall’ambasciatore statunitense Adams si era fatta troppo forte; inoltre, mettere in mare una nave richiedeva un anno di lavoro, come minimo, e non c’era più tempo. L’unico modo era dunque acquistarla. Così, Bulloch comperò il Sea King per 15.000 Sterline, tramite un agente di “copertura”. Fu molto più semplice e sbrigativo che costruire una nave e poi cercare di farla uscire da un porto inglese. L’8 ottobre 1864 il Sea King, ora ribattezzato “Shenandoah”, prese il largo diretto a Madera, un arcipelago di isole vulcaniche a 545 Km a nord-ovest dell’Africa occidentale. Là, fu presto raggiunto da una nave trasporto di nome Laurel, che rifornì l’incrociatore di tutto quanto era necessario, armi e ufficiali compresi, e una parte dell’equipaggio.


CSS Shenandoah in navigazione

Al suo comando fu posto James Iredell Waddell, un uomo duro, energico, coraggioso, ma al contempo di fine erudizione classica, visto che tra le carte in suo possesso, fu trovato (a fine guerra) anche un testo scritto in greco delle “Storie” di Erodoto, su cui Waddell aveva tracciato a matita delle note.
La CSS Shenandoah nel suo anno e più di scorribande sui mari non incontrò mai navi da guerra; non ebbe quindi mai caduti in battaglia; morirono solo alcuni marinai per malattia contratta durante i viaggi. Il suo lavoro fu solo di far man bassa di baleniere e altro naviglio nemico.
La tradizione della caccia alla balena in America si consolidò nel Massachusetts nel XVII secolo tra i discendenti dei “padri pellegrini” del Mayflower, i Puritani approdati in quelle coste nel 1620, e divenne una delle più importanti fonti di ricchezza per gli Stati del New England: l’olio di balena, la cui lavorazione iniziava già direttamente sulle navi baleniere nordiste, era l’indispensabile combustibile per l’illuminazione; per non dire dell’importanza delle stecche di balena, per i busti di signore e signorine in tutto il mondo occidentale di allora!
Come si è già detto, la strategia del ministro della Marina sudista Mallory (certamente uno dei migliori Ministri che ebbe il presidente della Confederazione Jefferson Davis) fu di fronteggiare la strapotenza nordista sia cercando di danneggiare la ricchezza del Nord nei traffici internazionali, sia distogliendo in qualche modo una parte delle forze navali federali dall’impegno di bloccare i porti sudisti: aggredì quanto più possibile le navi mercantili lungo le rotte commerciali del mondo, e le baleniere nei mari dove si svolgeva la caccia alle balene. Per far ciò utilizzò navi molto veloci (ma anche ben armate: pochi cannoni ma potenti e di ottima qualità) comandate da capitani di provato coraggio e abilità. Il presidente Lincoln si rifiutò di distrarre le navi da guerra dell’Unione dal compito di bloccare i porti del Sud e intercettare i violatori di blocco, per mandarle invece ad affondare i grigi corsari. Il risultato fu una enorme perdita di merci e navi mercantili!
CSS Shenandoah incominciò a catturare le sue prime prede nell’Atlantico, nella zona equatoriale tra l’Africa e il Sud America: sei navi dell’Unione, cinque delle quali furono distrutte; l’equipaggio e i passeggeri vennero salvati e imbarcati sulla sesta nave per essere spediti a Bahia, in Brasile.
Poi ne prese altre due, e, superata l’Africa, nell’Oceano Indiano ne affondò un’altra ancora.
Le catture nell’Atlantico e nell’Oceano Indiano avvennero dal 30 ottobre al 29 Dicembre 1864: Waddel non poteva ancora sapere che la Confederazione stava per esalare l’ultimo respiro.
Mentre la sua bella e veloce nave solcava i caldi mari del sud, nel freddo e nel fango delle trincee di Richmond e Petersburg si consumava la tragedia dei soldati del generale Robert E.Lee.
Il 25 Gennaio 1865 la nave corsara si riposò nella tranquilla Hobson’s Bay, in Australia, nel bacino di Williamsburg presso Melbourne; servivano riparazioni e rifornimenti per preparare la più grossa caccia che era ancora da venire.


La distruzione di una baleniera

La corsara, partita con un equipaggio sotto organico dalla Gran Bretagna, aveva via-via aumentato il numero dei marinai con i volontari che le si erano offerti dalle navi catturate.
In Australia rimase fino al 17 Febbraio, e nei registri di bordo risulta che altri 40 uomini vennero iscritti nei ruoli dell’equipaggio, quando la nave era ormai fuori dalle acque territoriali australiane, il 18 Febbraio. A quanto pare, 19 di questi erano disertori, poiché essi stessi dichiararono di essere al servizio del Console degli Stati Uniti a Melbourne.
Dopo la guerra, nel 1871, la Corte Internazionale di Ginevra obbligò la Gran Bretagna a un risarcimento danni di ben 820.000 Sterline a favore degli Stati Uniti, per aver permesso all’Australia di ricoverare la nave corsara nel bacino di Williamsburg!
Era giunto il momento di ripartire. Il vero obiettivo della “caccia” non erano le navi nell’Atlantico o nelle calde acque del sud: le prede più ambite si trovavano a nord, nelle gelide acque del Mare di Bering; là si trovava il grosso delle flotta di baleniere dell’Unione!
Il 17 Febbraio 1865 la nave levò le ancore dal porto australiano e salpò diretta verso Nord.
Il 3 Aprile era in Micronesia e nelle isole Caroline, e lì, fino al 10 Aprile, si diede da fare a distruggere altre navi, presso Lohd Pah Harbor.
Waddel non era al corrente che in quel mese, il 9 di Aprile 1865, alle ore 13,30, forse proprio mentre la Shenandoah colava a picco una delle sue malcapitate vittime, il Generale Lee ad Appomattox Court House poneva la firma al documento della resa: la gloriosa Armata della Virginia Settentrionale, la più efficiente “macchina bellica” della Confederazione, aveva deposto per sempre le armi.
Il 13 Aprile alle ore 7,30 la Shenandoah lasciò le acque equatoriali per dirigersi verso la Russia, a ovest della penisola di Kamchatka, nel Mare di Okhotsk, dove arrivò il 28 Maggio. Quelle acque, fino alle isole Kurili, più a est tra la Siberia e l’Alaska, erano il paradiso dei cacciatori di balene!
Là navigavano 58 baleniere unioniste: quando arrivò la Shenandoah ne fece una strage riuscendo a colarne a picco quasi la metà!
Il 28 Maggio del 1865, Waddell incontrò nel mare di Okhotsk la baleniera “Abigail”, e apprese da un giornale di SanFrancisco (che il capitano della Abigail gli fece avere) che il Governo della Confederazione aveva abbandonato Richmond e che Lee si era arreso.
Nello stesso giornale era anche riportata una dichiarazione del presidente Davis:<< ...la guerra deve continuare, e con rinnovato vigore! >>. Ma il giornale che Waddell lesse era assai antecedente al 28 Maggio: Davis era stato catturato addirittura già il 10 di Maggio!
Per tutto il mese di Giugno Waddell continuò ad affondare baleniere nel mare di Bering, non sapendo che la guerra era finita da un bel po’: dopo Lee si era arreso il 26 Aprile il generale Johnston; il 4 Maggio si era arreso Taylor; il 26 Maggio Smith e il 23 Giugno Stand Watie, il generale indiano cherokee. Il governo della Confederazione non esisteva più da un pezzo!


Il comandante James Iradell Waddell

Questo cosa voleva dire? Semplicemente che CSS Shenandoah si trovava ora “in odore” di pirateria!
Ma come faceva il povero Waddel a sapere tutte queste cose, in pieno oceano Pacifico?
Waddel aveva addirittura in mente di portare un attacco a SanFrancisco, in California!
Poi, il 2 Agosto 1865, fortunatamente prima di raggiungere le coste della California, dalla nave Barracuda (che era un mercantile britannico) Waddell apprese che la guerra era finita; nessuno sul continente combatteva più per la Confederazione… perché la Confederazione non esisteva più!
Che cosa poteva fare Waddell? Il suo dovere l’aveva compiuto, e bene: 38 navi dell’Unione erano state affondate o catturate! Non gli rimaneva che disarmare la nave e arrendersi. Ma a chi? All’Unione?! Waddell sapeva che i corsari di mare confederati non potevano usufruire degli stessi accordi e delle amnistie dei soldati dell’esercito. Rischiava di finire, lui e tutti i suoi marinai, davanti a un tribunale militare con l’imputazione di pirateria! C’era la forca ad attenderli!
Waddel pensò che non rimaneva altro da fare se non buttare in mare divise, armi e cannoni, ridipingere la Shenandoah come un normale mercantile… e farsi 14.500 Km fino all’Europa per consegnarsi agli Inglesi: era certamente la decisione più assennata!
E così fece.
La Shenandoah venne restituita agli Americani, e nel 1866 fu venduta al primo sultano dello Zanzibar, che la ribattezzò “El Majidi”.

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