La guerra dei Cayuse

A cura di Sergio Mura

Un guerriero Cayuse

Il cosiddetto “Massacro dei Whitman”, avvenuto il 29 novembre del 1847, fu la causa principale dello scoppio della terribile Guerra dei Cayuse, un susseguirsi di episodi sanguinosi e scontri selvaggi tra il popolo dei Cayuse e il Governo Americano e i coloni bianchi. Questo lungo periodo durò 7 lunghissimi anni.
Tutto iniziò nel 1836 con l’arrivo dei coniugi Whitman, Marcus e Narcissa, nelle terre dei Cayuse, a circa 7 miglia da Walla Walla (attuale stato di Washington).
Le cose non furono né semplice né veloci, ma il pur lento progredire dei lavori e dello sviluppo della missione contemplarono presto alcuni brillanti risultati quali una grande chiesa, numerose casette per i residenti, un comodo rifugio per gli emigranti di passaggio, un mulino per la macina del grano e la produzione della farina e persino la bottega di un fabbro, a quei tempi immancabile.
La missione era stata fondata con lo scopo di convertire i Cayuse al cristianesimo, ma finì presto per essere una sosta obbligata e importante lungo la Oregon trail. E lo divenne sempre più col passare del tempo perchè nonostante i notevolissimi sforzi, i Cayuse continuavano a respingere ogni tentativo di cristianizzarli e trasformali in un sedentario popolo di pastori e agricoltori.


La missione Whitman

L’incapacità culturale degli Whitman di accogliere le differenze che li separavano dai Cayuse rendeva tutto più complicato e non mancarono occasioni di pericolo e tensione generati sopratutto dalla sempre maggiore presenza di quei coloni bianchi che decidevano di fermarsi nei dintorni della missione.
Ma il peggio era in agguato: nel 1847, infatti, dai carri dei viandanti bianchi si diffuse una terrificante epidemia di morbillo che nel breve volgere di due mesi spazzò via almeno la metà dei Cayuse. A nulla valsero i molti tentativi di Whitman di arrestare la diffusione della malattia contro la quale nulla potevano gli indiani. Ma nulla potè neppure il povero predicatore che pure si ingegnava a fare il medico all’occorrenza… Ci volle pochissimo perchè i poveri Cayuse superstiti iniziassero a credere che Whitman li stesse avvelenando per fare spazio a quella montante marea di bianchi che venivano così amorevolmente accolti presso la missione.
Un giovane guerriero
Contro la disastrosa epidemia di morbillo nulla poterono fare neppure gli uomini della medicina, né i pianti strazianti di padri e madri, né le preghiere che alte si levarono in cielo in attesa di un sostegno ultraterreno. I Cayuse morirono a decine e decine senza comprendere come fare a scampare. Quella malattia era velocissima e sconosciuta tra quelle genti e a nessuno venne in mente di scappare lontano.
Ma trascorse le terribili settimane di morte e dolore arrivò il momento della vendetta. I Cayuse avevano ben chiaro un concetto: la colpa di tutto era dei bianchi, di quei bianchi che avevano invaso le loro terre!
A fare le spese della furia dei Cayuse furono i coloni della zona e tutti quelli che abitavano la missione dei coniugi Whitman. Morirono tutti quelli che capitarono tra le mani degli indiani e tra i primi furono uccisi proprio Marcus e Narcissa Whitman. Era il 29 novembre 1847 e alla fine della giornata si contavano 14 morti. Nelle settimane successive ben 53 tra donne e bambini furono catturati dagli indiani e tenuti prigionieri a lungo prima che fosse pagato un riscatto.


Tiloukaikt e Tomahas,i capi Cayuse che condussero l’attacco ai Whitman

La vendetta dei Cayuse avviò una guerra sporca e disastrosa per quel popolo.
Non passò neppure un anno e il Governo provvisorio dell’Oregon guidato da George Abernethy decise di intervenire pesantemente autorizzando la creazione di alcune compagnie di volontari. Gli indiani vennero assaliti da una forza di 500 miliziani volontari guidati da un sacerdote fondamentalista, un certo Cornelius Gilliam che aveva avuto l’autorizzazione e il sostegno dell’esercito. Ai Cayuse vene chiesto di arrendersi senza condizioni e di consegnare immediatamente tutti i guerrieri che si erano resi responsabili dell’attacco alla missione degli Whitman e del successivo massacro di bianchi.


L’uccisione degli Whitman

I Cayuse riuscirono a sfuggire a lungo ai miliziani con la classica abilità a sganciarsi degli indiani e subito dopo iniziarono una lunga sequela di attacchi a fattorie isolate o a postazioni di scambio, finchè non furono nuovamente intercettati e sconfitti in alcuni scontri armati.
Nel 1850 la tribù consegnò 5 dei guerrieri (Tiloukaikt, Tomahas, Kiamasumpkin, Iaiachalakis e Klokomas) ritenuti colpevoli del “massacro Whitman” e questi furono subito avviati al processo che li avrebbe condannati e fatti impiccare. Era il 3 giugno 1850.
Nel processo ai Cayuse ci furono polemiche e fatti dubbi: pare infatti che molti testimoni d’accusa in realtà non fossero stati affatto presenti sul luogo del massacro; inoltre, 2 mezzosangue coinvolti nei disordini, Nicholas Finley e Joe Lewis (sembra che il ruolo di quest’ultimo nell’eccitare l’odio dei Cayuse contro i bianchi sia stato fondamentale e che fu uno dei colpi del suo fucile a uccidere Narcissa Withman) non furono mai incriminati.
All’impiccagione dei 5 guerrieri fecero seguito parecchi altri atti ostili dei Cayuse che si rifecero contro i coloni e contro gli emigranti che si trovavano nella zona del loro insediamento. Fu un periodo terribile in cui un’intera tribù pareva ormai votata alla lotta contro i bianchi, senza riuscire, però, a riprendersi dai disastri causati dall’epidemia di morbillo di qualche tempo prima.
Lo spargimento di sangue, inoltre, richiamò l’attenzione dell’esercito e della milizia che riuscirono ad avere ragione della rivolta, sconfiggendo i Cayuse in maniera definitiva nel 1855.


Una Cayuse a cavallo

Gli indiani superstiti furono rinchiusi in una riserva con gli Umatilla ed altre tribù. Le loro terre furono confiscate dal governo degli Stati Uniti e rese disponibili per gli odiati coloni bianchi.
Una delle conseguenze drammatiche della colonizzazione forzata e la successiva creazione della riserva Cayuse-Umatilla, fu il fatto che la lingua Cayuse scomparve progressivamente (oggi i Cayuse parlano prevalentemente il Nez-Percé). Oltre all’oggettiva perdita culturale, la cosa è particolarmente grave per il linguisti, dal momento che il Cayuse era una delle cosiddette “lingue isolate”, ossia quelle lingue che, come ad es. il basco in Europa, sembrano non avere legami di sorta con le lingue “confinanti” e con altre lingue del mondo.
Ma le conseguenze della guerra dei Cayuse non furono solo queste. Le relazioni tra indiani e bianchi risultarono definitamente compromesse e si spalancarono le porte a 40 anni di guerre indiane.

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