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Un nuovo viaggio nel west (settembre 2009)

A cura di Omar Vicari

Un anno e mezzo fa, ho avuto la fortuna di andare negli Stati Uniti con alcuni amici di Farwest.it. Un viaggio meraviglioso che mi ha permesso di vedere e di toccare con mano i posti che tanto spesso avevo immaginato. Deadwood, Little Big Horn, le Black Hills, Fort Phil Kerney, il luogo del massacro di Fetterman, la casa dove Jesse James è nato e quella dove è stato ucciso sono ora impresse nella mia mente, un ricordo che mi accompagnerà per tutta la vita. Visto la riuscita del primo, vorrei provare ad organizzarne un altro, questa volta nel sud-ovest, nei quattro Stati che gravitano intorno a quello che gli americani chiamano “ Four Corner Point “, in altre parole Colorado, Utah, Arizona e New Mexico.
Probabilmente è ancora presto per parlarne, ma d’altronde è anche vero che organizzare un secondo viaggio negli USA non è uno scherzo da niente. Ne avevo già parlato qualche tempo fa ed ora vorrei affrontare la questione.
Al di la del tragitto inteso come strade, città, parchi, ghost town e località storiche per il quale è d’uopo che tutti i partecipanti concordino, credo che ci siano altri aspetti da prendere in considerazione quali ad esempio durata del viaggio e il periodo dello stesso. I primi venti giorni di settembre del 2009 che per me sono l’ideale, potrebbero non esserlo per altri. Ho scelto quel periodo perché le temperature nel sud-ovest degli Stati Uniti sono piuttosto alte nei mesi di luglio e agosto. Valga per tutti l’esempio del Gran Canyon.


Bevuta in un saloon nel corso del viaggio del 2007

Inoltre la luce di settembre, specialmente quella pomeridiana, che si riflette sulle pareti ocra delle rocce dei parchi dello Utah o dell’Arizona, esalta ancor più la bellezza di quei posti.
Vista poi l’eterogeneità degli eventuali partecipanti (dal forum mi accorgo che noi tutti abitiamo in città lontane l’una dall’altra), ci sarà sicuramente il problema della partenza da aeroporti diversi. Bisognerà quindi scegliere dei voli che ci consentano di ritrovarci uniti allo stesso orario alla stessa località di arrivo, per esempio Denver nel Colorado che io considero il punto di partenza del nostro viaggio negli USA. Se il partire da aeroporti differenti potrà creare problemi in tal senso, allora si potrà prendere in considerazione l’idea di trovarsi tutti in uno stesso aeroporto come ad esempio Roma-Fiumicino, Milano-Malpensa oppure Verona da cui un anno fa con una prima tratta sono andato a Monaco di Baviera e poi con un aereo della Lufthansa sono arrivato a Denver.
C’è poi il problema del passaporto da richiedere per chi ne è sprovvisto o da rinnovare per altri, al quale bisognerà aggiungere l’assicurazione per il viaggio. Per la patente non c’è problema, negli Stati Uniti si può guidare anche con la quella italiana.
Lookout Mountain: tomba di Buffalo Bill
Detto questo, veniamo a discutere del tragitto che intenderei proporre una volta negli USA.
Scesi a Denver (Colorado) e superata la dogana (non è cosa semplice e per di più l’aeroporto è immenso. Probabilmente è il terzo o quarto aeroporto al mondo per estensione, quindi si rischia di sbagliare facilmente), ci sarà il problema di prendere a nolo una o due macchine a secondo dei partecipanti. L’anno scorso ne abbiamo noleggiate due. Questo però è possibile farlo anche in Italia tramite agenzia. Vedremo.
Una volta in macchina (munitevi di cartine e seguitemi), ci dirigeremo finalmente in direzione ovest lungo la Interstate 70.
Subito fuori Denver, a Golden, più esattamente a Lookout Mountain, ci attende la prima chicca del viaggio, il “ Memorial Museum and Grave of Buffalo Bill “. Avrete già capito che si tratta della tomba di William Frederick Cody, uno dei personaggi più noti della frontiera.


L’uscita dell’Interstate 70 per il Memorial di Buffalo Bill

Lasciato il museo, dove sarà possibile comprare libri e quant’altro, riprenderemo la nostra interstate 70 sino all’uscita 195 dove prenderemo la 91 per Leadville nel cuore delle Montagne Rocciose. Questa è la città dove Doc Holliday ha vissuto gli ultimi anni della sua vita e dove L’Hyman Saloon, tutt’ora esistente, è stato testimone dell’ultima sparatoria del micidiale dentista. Inoltre è ancora possibile vedere la “ Tabor Opera House “, il celeberrimo teatro creato da Horace Tabor in cui si esibì anche Oscar Wilde.
Assolutamente da non perdere una visita ai resti della “ Matchless silver mine “, l’ultima miniera del milionario Tabor caduto in miseria e difesa con le unghie dalla sua compagna Baby Doe sino al 1935, anno della sua morte.


L’opera House e l’Hyman Saloon a Leadville dove Doc Holliday sparò a Billy Allen

Lasciata Leadville ci riporteremo sulla ormai familiare Interstate 70 per dirigerci verso Glenwood Springs, la città dove morì e venne sicuramente sepolto Doc Holliday.
Pietra tombale di Doc Holliday
Anche se nel cimitero di Glenwood Springs esiste un monumento funerario alla sua memoria, non è certo che Doc riposi lì.
Qualcuno asserisce che i resti di Holliday si trovino a Griffin in Georgia.
Ancora una curiosità, sempre nel cimitero di Glenwood Springs è sicuramente sepolto Harvey Logan, alias Kid Curry, il più pericoloso membro del Wild Bunch di Butch Cassidy.
Di Logan, però, si è persa la rintracciabilità della tomba.
Stavo dimenticando una cosa, è chiaro che bisognerà anche mangiare e dormire. Il dormire non è un problema visto che gli Stati Uniti sono la patria dei motel. Per il mangiare invece forse qualche problema potrà esserci. Abbondano i cibi grassi e i bicchieroni di bevande gassate.
Comunque riprendiamo il nostro viaggio. Con la 70, sempre in direzione ovest, raggiungeremo Grand Junction e subito dopo entreremo nello Utah. Questo Stato è veramente fantastico, è infatti la terra dei grandi parchi.
All’uscita 180 lasceremo la nostra autostrada e in direzione sud, con la 191, raggiungeremo Moab, la città più vicina all’Arches National Park. Visiteremo naturalmente il parco, un luogo dove la natura sembra essersi sbizzarrita nel creare archi di roccia di tutte le dimensioni.



Due immagini dei circa 2000 archi dell’Arches Park

Visitato l’Arches Park, raggiungeremo con la statale 313 il vicino Canyonlands National Park. Altro posto meraviglioso, in altre parole un Grand Canyon in miniatura con viste mozzafiato sui fiumi Green River e Colorado.



Due immagini di Canyonlands

Dopo aver visitato Canyonlands e l’imperdibile “ Dead Horse Point “, ci riportiamo con la statale 313 e la 191 sulla autostrada 70. All’uscita 147 prenderemo la statale 24 direzione sud che ci porterà al Capitol Reef National Park, un altro dei parchi meraviglia dello Utah. Come in tutti i precedenti parchi, anche qui è consigliabile arrivare all’ora del tramonto per osservare i magnifici riflessi di luce sulle pareti di queste montagne dorate. La stagione autunnale è la più appropriata (questa è una delle ragioni per la quale opterei per settembre).



Due immagini di Capitol Reef

A questo punto urge una decisione. I parchi dello Utah sono distanti tra loro ed è difficile vederli tutti. Una volta usciti da Capitol Reef, si può proseguire con le statali 24 e 12 in direzione ovest verso il Bryce Canyon National Park, forse il più bello in assoluto, oppure con la 24, la 95 e la 163 in direzione sud verso la Monument Valley, altro gioiello della natura.


Una immagine del Bryce Canyon


Una immagine della Monument Valley vera icona del west


John Ford’s Point della Monument Valley

Se opteremo per la seconda decisione visiteremo appunto la Monument Valley per poi dirigerci con la statale 191 (visto che siamo quasi in zona) verso il Canyon de Chelly, il posto dove Kit Carson ottenne la resa dei Navajo. Da ricordare che il Canyon è di proprietà degli indiani e non tutte le sue parti sono visitabili.


Il Canyon de Chelly con rovine Anasazi


Altra immagine del Canyon de Chelly

Lasciato il Canyon, ci dirigeremo sempre a sud con la statale 191 sino ad incrociare la statale 264.
Non voglio tediarvi con tutti questi numeri di strade, chi è in possesso di carte stradali potrà verificare facilmente. Ci stiamo comunque avvicinando a quello spettacolo meraviglioso che è il Grand Canyon, una gola lunga circa 400 chilometri creata dall’erosione delle acque del Colorado nell’arco di migliaia di anni.
Una immagine del Grand Canyon
Descrivere la bellezza del Grand Canyon è cosa ardua vista la sua maestosità e il riverente timore che sempre offre lo spettacolo della natura incontaminata.
Si può visitare il Grand Canyon a piedi, in aereo, in rafting, a dorso di mulo o cavallo oppure con la macchina fermandosi nei vari punti di osservazione lungo il South Rim, la strada che costeggia il versante meridionale del Canyon.
Lasciato con rammarico il Grand Canyon, ci porteremo con la statale 64 sino all’incrocio con la 89 con la quale raggiungeremo Flagstaff.
Da qui, proseguendo con la 17, in pratica percorreremo tutta L’Arizona in direzione sud sino a Tucson nelle cui vicinanze si trova il Saguaro National Monument coi suoi caratteristici cactus.


Ancora una immagine del Grand Canyon, una vera meraviglia della natura


Il Saguaro National Monument

Vicino Tucson inoltre è possibile visitare gli Old Tucson Studios, dove sono stati girati numerosi film western.


Gli Old Tucson Studios

Beh, una volta lasciato Tucson, non ci rimane che raggiungere Tombstone dopo aver deviato in direzione sud con la statale 80. Che dire di Tombstone che già non sappiamo?
Credo che assieme a Deadwood, Dodge City, Abilene e altre sperdute città di frontiera, Tombstone sia stata l’emblema della storia del west. Risse, sparatorie, fuorilegge, sceriffi, marshal, niente è mancato a questa città.
Nomi come Wyatt, Virgil e Morgan Earp, Doc Holliday, Johnny Ringo, Curly Bill Brocious e i fratelli Mc Lowery appartengono ormai alla leggenda.
Ci staremo almeno una giornata intera con la possibilità di comperare libri e oggetti vari che in Italia sono introvabili.


Tombstone oggi

Lasciata Tombstone, possiamo fare il punto della situazione. Abbiamo in pratica visitato tre Stati, il Colorado, l’Utah e L’Arizona. Per completare il quadro ci manca il New Mexico che raggiungeremo con la Interstate 10.
Passata Las Cruces ( Pat Garrett è stato ucciso qui ), andremo in direzione di Lincoln, la città che ci ricorda le gesta di Billy The Kid. Andremo verso il vecchio Fort Sumner dove il Kid è stato assassinato e poi verso Las Vegas frequentata un tempo da gente come Doc Holliday, Wyatt Earp, Hoodo Brown, Dave Rudabaugh e persino Jesse James.
Lasciata LasVegas proseguiremo con la intestate 25 sino a Springer, da dove con la statale 56, passando per un pezzetto in Oklahoma, arriveremo alla mitica Dodge City nel Kansas.
Per Dodge valgono le stesse parole dette per Tombstone. Da vedere la famosa Front Street anche se non è più quella originale.
Lasciata Dodge, con un ultimo sforzo, arriveremo a Kansas City dove riconsegneremo le macchine e da dove ripartiremo per l’Italia.


La vecchia Front Street a Dodge City oggi ricostruita

Voglio dire un’ultima cosa. Vicino Kansas City, a circa mezz’ora di macchina c’è la cittadina di Kearney con la casa natale di Jesse e Frank James. Io ci sono stato l’anno scorso e sono anche stato sulla tomba di Jesse presso il Mount Olivet Cemetery. A St. Joseph, sempre vicino Kansas City, si può vedere il museo del Pony Express, nonché la casa dove Jesse è stato ucciso da Bob Ford.
Anche li sono stato e mi piacerebbe tornarci se il tempo a disposizione lo permetterà.
Questo cari amici in linea di massima è il viaggio che vorrei proporvi per la fine estate del 2009.
Molte cose non sono state dette, per esempio non abbiamo considerato i posti dove dovremo dormire, ma questo credo lo faremo strada facendo e secondo le necessità.
Spero di aver stuzzicato la vostra fantasia e la voglia di fare un viaggio il cui ricordo rimarrà per tutta la vita, specie per quelli come noi che continuano ad amare la storia della frontiera.

Per informazioni è possibile iscriversi al nostro forum, oppure contattare l’organizzatore, Omar Vicari, cliccando QUI!