Il Generale Grant

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grantA sinistra, il Generale Grant
Ulysses Simpson Grant (Point Pleasant, 27 aprile 1822 – Mount McGregor, 23 luglio 1885) è stato un generale e politico statunitense. Fu generale unionista nella Guerra di secessione americana e 18º presidente degli Stati Uniti (1869–1877).
Anche se fu un generale di successo, è considerato da molti storici come uno dei peggiori presidenti statunitensi e a capo di un governo che fu afflitto da gravi scandali e corruzione. Comunque gli storici concordano che Grant non fu corrotto, ma lo furono i suoi subordinati nelle posizioni esecutive. Grant è in genere criticato per non aver preso una posizione decisa contro la corruzione, e non aver agito per fermarla.
Grant (all’anagrafe Hiram Ulysses Grant) nacque a Point Pleasant nell’Ohio, 40 km a monte di Cincinnati sul fiume Ohio, da Jesse R. Grant e Hannah Simpson. Il padre e la madre erano nati in Spagna. Suo padre era un conciatore di pelli. Nell’autunno del 1823 si trasferirono nel villaggio di Georgetown sempre nell’Ohio, dove Grant visse fino all’età di 17 anni.
Nel 1839 riuscì ad entrare nell’Accademia militare di West Point appoggiato dal rappresentante locale al Congresso. Questi lo registrò per errore con il nome di Ulysses Simpson Grant, ma a Grant questo nome piacque tanto che lo tenne. Si diplomò nel 1843 al 21º posto in un corso di 39.
Sposò Julia Boggs Dent (1826–1902) il 22 agosto 1848 ed ebbero quattro figli: Frederick Dent, Ulysses Simpson Jr., Ellen Wrenshall e Jesse Root.
La religione di Grant era il Protestantesimo metodista.
Fu agli ordini dei generali Zachary Taylor e Winfield Scott nella guerra contro il Messico, e prese parte alle battaglie di Resace di Palma, Palo Alto, Monterrey e Veracruz. Ebbe due decorazioni per merito di guerra per azioni a Molino del Rey e Chapultepec. Nell’estate seguente, il 31 luglio 1854, si ritirò dall’esercito. Nei sette anni che seguirono ebbe diverse occupazioni: proprietario di una fattoria, agente immobiliare a Saint Louis nel Missouri e assistente del padre e del fratello nel commercio di pellami.
grantSopra: due ritratti del Generale Grant
Il 24 aprile 1861, dieci giorni dopo la caduta di Fort Sumter, che segnò l’inizio della guerra di secessione, il capitano Grant arrivò nella capitale dell’Illinois (Springfield) con una compagnia di cento uomini che egli aveva organizzato. Il governatore ritenne che un uomo di West Point avrebbe potuto fare di più per la causa dell’Unione e lo proclamò colonnello del Ventunesimo Battaglione di fanteria dell’Illinois. Il 7 agosto fu promosso Brigadier Generale dei volontari.
Grant riuscì a dare all’esercito dell’Unione la sua prima grande vittoria nella guerra di secessione catturando Fort Henry nel Tennessee il 6 febbraio 1862. Combatté strenuamente l’esercito confederato e vinse battaglie importanti ma a caro prezzo, come ad esempio la battaglia di Shiloh, la battaglia di Vicksburg e la terza battaglia di Chattanooga. La sua volontà di combattere e la sua abilità nel vincere impressionarono il presidente Abraham Lincoln, che lo promosse Tenente Generale il 2 marzo 1864 e il 17 dello stesso mese gli affidò il comando di tutte le forze armate degli Stati Uniti.
Lo stile di Grant nei combattimenti venne definito da un generale “quello di un bulldog”. Durante molte battaglie egli ordinò offensive dirette o assedi rigidi contro forze confederate, spesso anche quando i Confederati stavano lanciando offensive contro le sue forze. Una volta che l’offensiva o l’assedio erano iniziati Grant rifiutava di metter loro fine fino a quando il nemico non si fosse arreso o fosse stato sbaragliato. Una simile tattica toglieva senza dubbio forza al nemico, infliggendogli perdite irreparabili, ma spesso portava anche a pesanti perdite fra i suoi uomini.
Nell’aprile del 1864 Grant pose il Maggior Generale William T. Sherman a comando delle forze nel settore occidentale e spostò il suo quartier generale in Virginia dove concentrò la sue attenzioni per prendere la città di Richmond che da lungo tempo resisteva alle forze dell’Unione. Nonostante le gravi perdite e le difficoltà del terreno, l’Armata del Potomac oppose una resistenza accanita alle truppe del generale Robert E. Lee, perse in un confronto sanguinoso nella battaglia del Wilderness, conseguì un sostanziale pareggio nella battaglia di Spotsylvania e subì una tremenda sconfitta nella battaglia di Cold Harbor.
Nonostante le pesanti perdite Grant non si ritirò a Washington D.C. Infine riuscì fortunosamente a portare le truppe attraverso il fiume James, sfruttando un errore di Lee e da qui partì l’assedio di Petersburg. La sua pressione incessante portò Lee ad evacuare Richmond che venne incendiata, forzandolo ad arrendersi ad Appomattox Court House il 9 aprile 1865. Dopo poche settimane fu combattuta il 12-13 maggio la battaglia di Palmito Ranch e il Generale Smith Kirby si arrese il 2 giugno con le sue forze confederate del Dipartimento del Mississippi.
Dopo la guerra il Congresso degli Stati Uniti creò appositamente per lui il grado di Generale di corpo d’Armata e glielo assegnò il 25 luglio 1866.


La famiglia del Generale Grant

Grant fu scelto come candidato del Partito Repubblicano come presidente alla Convention repubblicana tenuta a Chicago il 20 maggio 1868 praticamente senza oppositori. Nell’elezione per il Presidente degli Stati Uniti del 1868 vinse con una maggioranza di 3.012.833 voti su di un totale di 5.716.082 votanti.
Fu il 18º Presidente degli Stati Uniti (1868–1877) e restò in carica per due mandati dal 4 marzo 1869 al 3 marzo 1877.
Egli fu molto più docile del predecessore Andrew Johnson nei confronti del Congresso e in particolare delle sue politiche riguardanti gli Stati del Sud.
La sua presidenza fu però afflitta dal sospetto di scandali, specialmente quello conosciuto come Whiskey Ring (Gruppo del Whiskey) nel quale oltre 3 milioni di dollari di tasse fu sottratto al governo federale. Orville E. Babcock, segretario privato del presidente, presunto membro del gruppo, fu sottratto al processo solo per una speciale grazia presidenziale. Dopo l’affare Whiskey Ring il ministro della guerra William W. Belknap fu coinvolto in un’inchiesta in cui fu provato che egli aveva preso tangenti per l’assegnazione di posti di lavoro ai nativi americani. Comunque non c’è prova che Grant stesso abbia tratto profitto dalla corruzione dei suoi subordinati, ma non prese una posizione ferma contro i malfattori e non reagì con forza dopo che la loro colpa fu accertata.
Grant fu marginalmente coinvolto nella storia di Edgardo Mortara, avendo inviato un appello a Papa Pio IX per permettere al ragazzo di tornare dai suoi genitori.
Grant è ricordato per essersi rifugiato all’Hotel Williard per sfuggire allo stress della Casa Bianca. Egli si riferiva alle persone che lo aspettavano nell’ingresso (lobby in inglese) come “quei maledetti lobbisti”, probabilmente dando origine al termine come lo intendiamo oggi.
È però da notare che sotto la sua amministrazione furono creati: il Ministero della Giustizia (1870), il Ministero delle Poste (1872), l’ufficio dell’Avvocatura dello Stato (1870), fu formulato il Quindicesimo emendamento alla costituzione e fu sciolto il Ku Klux Klan. Infine nel 1876 lo Stato del Colorado fu ammesso nell’Unione.


Una bella litografia

Dopo la fine del secondo mandato Grant passò due anni a visitare il mondo. Durante il viaggio, nella città inglese di Sunderland aprì la prima biblioteca comunale gratuita.
Nel 1879 il governo del Giappone annunciò l’annessione delle isole Ryukyu. La Cina sollevò obiezioni e a Grant fu chiesto di arbitrare la questione. Egli decise che la rivendicazione giapponese era più solida e deliberò in loro favore.
Grant fu eletto come ottavo presidente dell’ancor oggi influente National Rifle Association (Associazione nazionale degli utilizzatori di armi) nel 1883.
Grant scrisse le sue memorie poco prima di morire, mentre era malato terminale di cancro alla gola e in difficoltà finanziarie dopo il collasso della ditta “Grant and Ward”. Lottò per completare le sue memorie nella speranza di poter risolvere il problema finanziario della sua famiglia dopo la sua morte. Assistito da Mark Twain riuscì a completarle pochi giorni prima della sua morte e riuscì a garantire il futuro economico alla moglie e ai figli. Morì il 23 luglio 1885 a Mount McGregor nello Stato di New York. il suo corpo riposa nella città di New York, con quello di sua moglie, nella Grant’s Tomb, il più grande mausoleo del Nord America.
Il ritratto di Grant è raffigurato sulle banconote da 50 dollari; inoltre, Grant compare (interpretato da Kevin Kline) nel film Wild Wild West di Barry Sonnenfeld (1999).

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