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Scontro mortale a Fort Worth

A cura di Omar Vicari

Luke Short contro Jim Courtright
La sera del 7 febbraio 1887, Luke Short si trovava pensieroso presso l’entrata del saloon “White Elephant“, un locale che Luke gestiva assieme all’amico Jake Johnson. Il “White Elephant”, sicuramente uno dei migliori ritrovi di Fort Worth (Texas), comprendeva oltre alla ristorazione anche diverse sale da gioco. Localizzato al 310 West Main Street, il locale offriva nel proprio menù pesce fresco e ostriche in aggiunta al “Faro Game“, il gioco preferito dalla maggioranza dei giocatori di frontiera.
Il saloon vero e proprio, situato al piano inferiore, era dominato da un bancone in mogano lungo quaranta passi con un enorme specchio alla parete.
Luke Short
Nel retro della stanza, tramite una scala, si accedeva al piano superiore dove erano sistemate le sale da gioco, l’ambiente che Short considerava il suo orgoglio e che governava da monarca assoluto.
A Dodge City, qualche anno prima, Jack Gallagher gli aveva consigliato di trovare la sua fortuna a Fort Worth in Texas e lui c’era venuto dopo la famosa vicenda della “Dodge City War“ nel 1883.
Quella sera, mentre si trovava sull’uscio del locale assorto nei suoi pensieri, Luke Short pensò che non sarebbe tornato indietro alla decisione, già presa in precedenza, di vendere la sua quota del locale all’amico Jake Johnson. I due uomini si strinsero la mano e salirono alle stanze superiori, dove in locale a parte, regolarono la loro transazione con un documento che riportava in calce le loro firme e la data: Fort Worth, 7 febbraio 1887.
Luke Short era nato nel 1854 in Mississippi o in Arkansas, non è chiara la cosa, da J. W. e Hattie Short. Nel 1856 la famiglia si mosse verso il Texas e si stabilì presso Elm Creek nella contea di Grayson a circa settanta miglia a nord est di Fort Worth.


La Commissione di pace di Dodge City. Luke Short è il secondo da sinistra nella seconda fila.

Raggiunta la maggiore età, Luke si aggregò a un gruppo di cowboys che accompagnavano il bestiame verso le città del Kansas. Quel tipo di lavoro non faceva per lui per cui qualche tempo dopo decise di tentare la fortuna ai tavoli da gioco in città come Dodge City o Abilene.
Luke Short aveva trovato la sua strada. I giocatori di professione erano individui irrequieti che vagavano da una città all’altra nelle immense praterie dell’ovest. A Dodge City Luke si legò in amicizia con uomini del calibro di Wyatt Earp, Doc Holliday e Bat Masterson.
A Tombstone, anni dopo, costoro sarebbero stati additati come quelli della “Dodge City gang“, in quanto tutti provenienti dalla turbolenta città del Kansas (…Tombstone non era certo meno selvaggia). A Tombstone Luke Short ebbe modo di scontrarsi con Charlie Storms che, sebbene ubriaco, ebbe la malaugurata idea di sfidarlo a duello per una qualche offesa ricevuta.
Storms, annebbiato dall’alcool, riuscì a malapena a toccare la sua pistola mentre Short lo riempiva di piombo facendolo stramazzare al suolo. In seguito all’incidente Luke tornò a Dodge dove, assieme a Bill Harris, prese a gestire il “Long Branch“ saloon. Gli affari del locale andavano a gonfie vele tanto che altri esercizi quali ad esempio l’ Alamo saloon videro diminuire di molto la loro clientela. Il sindaco di Dodge City, Alonzo B. Webster, nonché proprietario del locale suddetto, non ci mise molto con vari pretesti a far chiudere il Long Branch e ad allontanare Short dalla città.
Ancora Luke Short
Quello che successe in seguito è scritto ormai a caratteri cubitali nelle cronache della storia della frontiera. Luke Short aveva dei buoni amici nelle varie città del west, uomini per i quali l’uso delle armi era come il pane quotidiano. Egli chiamò tutti e tutti vennero. Dal Colorado vennero Wyatt Earp, Doc Holliday e Bat Masterson, da Wichita Dan Tipton, Charlie Bassett da Omaha, Frank Mc Laine dall’Arkansas e altri ancora tra i quali Neil Brown.
A quel tempo costoro erano considerati tra i migliori tiratori della frontiera e un tale dispiego di forze fece si che Luke Short potesse tornare al suo locale senza che un colpo venisse sparato.
Alla fine delle ostilità Luke e i suoi amici si fecero immortalare in una fotografia passata alla storia come la “Commissione di pace di Dodge City“.
La tensione in città restava alta per cui Short, seguendo il consiglio di Jack Gallagher, vendette la sua quota del locale e si trasferì a Fort Worth portandosi dietro la bellissima moglie Marie che aveva sposato a Tombstone.
Nella parte sud di Fort Worth esisteva una zona chiamata “Hell’s Half Acre“ vicino la ferrovia, un’area piena di saloon e locali malfamati in genere. Il ”White Elephant“, al contrario, si trovava a nord, nella parte elegante della città.
Nell’inverno del 1887 era ancora possibile incontrare nella parte malfamata di Fort Worth un individuo con una certa reputazione alle spalle che rispondeva al nome di Timothy I. Courtright.
Alto, magro, di solito vestiva abiti scuri con camicie bianche sulle quali usava portare sottili cravatte. Ai fianchi spuntavano due fondine nelle quali “Longhaired“ Jim Courtright portava due colt 45. Alla moda del tempo portava baffi e come Hickok aveva capelli lunghi che gli scendevano sino alle spalle. La gente che aveva frequentato Fort Worth dal 1876 al 1879, quando Courtright era stato marshal della città, giurava che non c’era individuo alcuno che potesse competere con lui con la sei colpi. Gli anni trascorsi avevano di certo attenuato la sua abilità con le armi, ma a nessuno ancora sarebbe venuto in mente di affrontare Courtright in un duello.
Jim Courtright
Quella sera del 7 febbraio 1887 Jim Courtright entrò nel White Elephant saloon, ma prima che Jim potesse incontrare la persona che stava cercando, Jake Johnson lo fermò informandolo che quella sera aveva appena rilevato da Luke Short la sua quota del locale divenendo in tal modo l’unico proprietario. C’erano stati dei dissapori tra Short e Courtright proprio a causa del locale e Johnson sperava in tal modo di cancellare ulteriori incomprensioni.
Courtright considerava un amico Jake Johnson e forse per tale ragione non era mai arrivato a risolvere le questioni con Short con una sparatoria. Quella sera del 7 febbraio, però, Courtright forse la pensava diversamente e probabilmente considerava Short come una facile preda.
Jim Courtright era sempre stato un formidabile bevitore anche nell’esercizio delle sue funzioni quando era stato eletto marshal della città e come tale aveva sempre fatto un ottimo lavoro.
La sua reputazione di pistolero era bastata in passato a tenere a bada gli individui più facinorosi, ma ora i tempi erano cambiati e Luke Short non era certo l’ultimo tra i professionisti della colt.
In un eventuale confronto, chi dei due avrebbe prevalso? Dieci anni prima Courtright aveva tenuto in pugno Fort Worth facendo a suo piacimento il bello e cattivo tempo. E’ vero, egli arrestava gli individui più turbolenti, ma solo dopo che questi avevano speso il loro denaro nei vari saloon e postriboli della città. Di quel denaro Courtright se ne appropriava una sostanziosa percentuale.


Una mappa di Fort Worth nel 1891

Tutto questo era ormai finito e a l’ex marshal era rimasto solamente il bere e il gioco nei saloon dell’Hell’s Half Acre. Era arrivato il tempo di cambiare aria e a tale scopo Jim decise di spostarsi nel New Mexico dove si impiegò come guardia per una compagnia mineraria assieme a Jim Mc Intire, un altro esperto della colt. Poco dopo, abbandonata la compagnia, i due vennero assunti da John Logan, un facoltoso ranchero, non tanto per le loro qualità di cowboy, bensì per la loro confidenza per le armi.
Altra foto di Jim Courtright
Loro compito era quello di tutelare il bestiame eliminando eventuali razziatori. Un compito svolto più che egregiamente visto che nel maggio del 1883 i due uomini ammazzarono un paio di messicani. Per tale fatto Courtright e Mc Intire furono costretti a lasciare il New Mexico in tutta fretta e a riparare in Texas.
Rientrato in città, i Texas Ranger, che lo stavano cercando per i due omicidi commessi nel New Mexico, gli tesero una trappola con lo scopo di catturarlo.
Il 18 ottobre 1884 i Ranger lo trovarono seduto presso il “Cattle Exchange“ saloon di Fort Worth.
Gli venne chiesto di seguirli presso il loro albergo dove avrebbe dovuto visionare le foto di alcuni fuorilegge. In albergo, però, al posto delle fotografie spuntarono le pistole e Courtright, facendo buon viso a cattivo gioco, si lasciò condurre momentaneamente in prigione.
La voce che Jim Courtright era stato arrestato si sparse subito per le strade di Fort Worth. Jim infatti aveva ancora parecchi amici in città e costoro si radunarono uniti intorno alla prigione per chiederne il rilascio. Dietro le sbarre comunque, l’ex marshal non vi restò molto.
Luke Short
La sera del 19 ottobre 1884 Jim, accompagnato dalle guardie, attraversò la strada per andare verso il “Merchant’s Restaurant“ dove era solito cenare. Alcuni amici con uno stratagemma gli fecero trovare sotto il tavolo che era solito occupare due pistole che Jim prontamente puntò in direzione delle guardie che lo avevano in custodia. Conoscendo il temperamento dell’uomo, nessuna delle guardie cercò di fermarlo e Courtright poté così scappare in sella a un cavallo fattogli trovare dai soliti amici.
Passato qualche anno, “Longhaired“ Jim Courtright poté tornare a Fort Worth. I testimoni del duplice omicidio erano ormai morti, le accuse caddero nel nulla e Jim pensò di tornare convinto di fare ancora il bello e cattivo tempo. Venne riaperta la sua agenzia di investigazioni e cominciò di nuovo frequentare i numerosi saloon della zona sud della città.
I tempi però erano ormai cambiati. Fort Worth aveva un nuovo re delle sale da gioco e il suo nome era quello di Luke Short.
Jim Courtright era un frequentatore della zona cosiddetta Hell’s Half Acre, mentre Short frequentava la parte nord di Fort Worth, quella certamente più elegante. Jim aveva cominciato a pensare che la sua agenzia, la cui facciata nascondeva la sua vera attività di ricatto verso altre attività commerciali, se poteva fare soldi nella zona sud della città fornendo protezione ai vari locali, allora poteva funzionare anche nella parte nord. E il primo locale al quale imporre il
“pizzo“ era proprio il White Elephant di Luke Short.


L’interno del White Elephant Saloon

Questi naturalmente rifiutò la “protezione“ di Courtright e allora Jim propose a Short di assumerlo quale agente speciale per tenere l’ordine nel locale. Luke rispose ironicamente che volentieri avrebbe pagato Courtright perché rimanesse fuori dal locale. Jim non la prese bene e l’episodio non fece altro che lievitare il livore tra i due uomini. Short era preoccupato perché ancora una volta, come era successo nel 1883 a Dodge City per il “Long Branch“, la storia si stava ripetendo per il White Elephant a Fort Worth.


Il Long Branch Saloon

Luke aveva bisogno di aiuto e questa volta si rivolse solo a uno dei suoi vecchi amici, Bat Masterson. Sebbene Bat lo avesse raggiunto in città, pronto ad appoggiare Luke in qualsiasi cosa volesse fare, Short aveva già cominciato a pensare che forse la sua cocciutaggine non era il modo giusto per risolvere la faccenda con Courtright. Egli non era ancora dell’idea di assecondare l’ex marshal, ma se avesse lasciato per qualche tempo la città, forse il problema si sarebbe risolto. Questo era il pensiero fisso che Short aveva nella mente la sera del 7 febbraio 1887 e per il quale decise di vendere d’un tratto la sua quota all’amico Jake Johnson.
Quello che Luke non poteva immaginare era che quella stessa sera Timothy Jim Courtright, dopo essersi abbondantemente ubriacato nei vari saloon dell’Hell’s Half Acre, stava dirigendosi verso il White Elephant per un chiarimento definitivo con lui. Quella sera, oltre a Short, nel locale si trovavano anche Jake Johnson e Bat Masterson. I tre bevvero qualcosa insieme, quindi Short si avviò verso un punto del locale dove si trovava il lustrascarpe.
Bat Masterson
Appena seduto, a Luke venne recapitata la notizia che Jim Courtright lo stava cercando. Qualche ora prima Johnson aveva comunicato a l’ex marshal che Luke Short non possedeva più nessuna quota del locale per cui ora era solo lui ad essere l’unico proprietario. Questo nelle speranza che Courtright realizzasse la situazione quale appunto era e di conseguenza non creasse ulteriori guai.
Evidentemente non era così. Luke Short dal canto suo non aveva nessuna voglia di parlare a Courtright e, finito col lustrascarpe, si avviò al piano superiore dove si trovavano Bat Masterson e Jake Johnson. Ancora una volta qualcuno dal piano inferiore venne su a dire che Courtright era in strada in cerca di Luke Short. Johnson, che stava giocando a bigliardo, si offrì allora di scendere nel tentativo di rabbonire Courtright e di convincerlo ad andare via. Posata la stecca, Johnson scese al piano inferiore e uscì dal locale. Courtright, vedendolo, gli si fece incontro chiedendogli di Short e quando Johnson di rimando gli chiese il perché della faccenda, Courtright gli rispose che era una questione che lui e Short avrebbero risolto tra loro fuori dal locale.
Benché avesse bevuto, a detta di Johnson, Jim Courtright quella sera sembrava tenere sotto controllo il suo temperamento. Johnson disse a Courtright che avrebbe provato a parlare a Short, ma che non avrebbe potuto promettere niente.
Tornato nel locale, Johnson parlò con Short, ma questi rifiutò di scendere per un confronto con l’ex marshal. Nel frattempo Courtright, impaziente per l’attesa, entrò nel locale visibilmente alterato gridando che era stanco di attendere invano. Anche Luke Short era ormai stanco di quella storia.
Sentendo le grida di JimCourtright, si alzò e senza disturbare Bat Masterson che stava giocando, si avvicinò finalmente a Courtright chiedendogli cosa volesse.


La sparatoria

Jim lo invitò a uscire in strada e allora Short e Johnson capirono che Courtright voleva regolare la questione con un duello.
Ora Luke non poteva rifiutarsi a meno di non volersi vedere affibbiata l’etichetta di codardo.
Gli occhi di Courtright si illuminarono, era stato tante volte in situazioni del genere e finalmente poteva avere il suo uomo davanti alle canne delle sue pistole.
I tre uomini uscirono in strada, ma subito Johnson si fece da parte. Courtright non perse tempo nel dire a Short che era ormai tempo di sistemare in un modo o nell’altro la faccenda tra loro.
Luke, calmo, replicò che non c’era nulla da sistemare. Di rimando Courtright accusò Short di volerlo uccidere, ma questi replicò che non aveva armi con se. Era naturalmente una bugia perché Short aveva nella tasca della giacca una colt .45 a canna corta. Comunque Luke con le mani prese i lembi della giacca aprendola in modo tale da mostrare che non aveva pistole all’anca. Quello era il movimento che Courtright attendeva. Istantaneamente la sua mano scivolò verso il calcio delle due pistole che aveva al fianco, ma Short fece altrettanto.


Fort Worth

I due uomini si trovarono per un attimo uno di fronte all’altro con le armi spianate. Luke Short sparò per primo e il proiettile finì in qualche parte nel corpo di Courtright. Questi barcollò indietro col revolver ancora in mano, mentre Short col braccio teso tirò il grilletto ancora per quattro volte.
Mortalmente ferito, Courtright cadde pesantemente a terra senza aver sparato neanche un colpo.
L’eco degli spari richiamò subito una moltitudine di gente davanti il White Elephant, una folla che avrebbe voluto, seduta stante, linciare Luke Short. Bisogna ricordare che a Fort Worth Jim Courtright godeva ancora di grande stima e reputazione per il suo passato di marshal, mentre Short era solo un forestiero del Kansas. Luke si consegnò nelle mani dell’agente Bony Tucker e subito dopo venne portato al sicuro in prigione a dispetto della folla. L’amico Bat Masterson, sebbene non ricoprisse nessuna carica a Fort Worth, si offrì di stazionare presso la cella di Luke a garanzia della sua vita. Luke Short non venne incriminato per l’uccisione di Courtright poiché poté dimostrare di aver agito per legittima difesa.


Qui riposa Timothy Isaiah “Longhaired Jim“ Courtright

Lo scontro tra Short e Courtright fu l’ultimo registrato nella città di Fort Worth in stile “old west“.
Timothy Isaiah “Longhaired Jim“ Courtright venne sepolto presso il “Pioneer’s Rest Cemetery“ il giorno successivo con un funerale rimasto negli annali delle cronache di Fort Worth.
Luke Short morì sei anni e mezzo più tardi, l’8 settembre 1893 a causa del mal funzionamento dei suoi reni e anche come conseguenza di un colpo di fucile ricevuto in uno scontro con Charlie Wright. Egli è sepolto presso “l’Oakwood Cemetery“ vicino, ironia della sorte, proprio a Jim Courtright dopo che questi era stato rimosso successivamente dalla precedente sepoltura.