L’avanzata dei Sioux a ovest del Missouri

Quando poi i Brulé varcarono il Missouri, ed occuparono la valle del White River, i loro parenti Oglala e Shiyo, stanziati più a nord sul Bad River, iniziavano a spingersi sullo Sheyenne River per cacciare sulle Black Hills. Il Pierre Antoine Tabeau resta tuttora l’unico cronista che citerebbe il tentativo degli Oglala e degli Shiyo di stanziarsi presso gli insediamenti degli Arikara. Visto che “Orso-in-Piedi” visitò le Black Hills intorno al 1775, è probabile che fu in questo periodo che gli Oglala e gli Shiyo vissero nelle vicinanze dei villaggi fortificati lungo il Missouri, qualche tempo prima che gli Arikara vennero fortemente ridimensionati dal vaiolo. I restanti gruppi Teton, ancora a est del Missouri, noti come “Saoni”, o “Sanoni”, erano divisi in cinque divisioni che gli Oglala e i Brulé chiamavano “Nazioni del Nord”; quando questi Sioux varcarono il Missouri, dettero vita a cinque tribù distinte: Miniconjou, “Sans-Arcs”, “Two Kettle”, Hunkapa e “Sihasapa”.

Quando i Saoni giunsero sul Missouri, i Miniconjou – come gli Oglala e gli Shiyo prima – cercarono di mantenere ottimi rapporti con i sedentari del fiume, infatti, il termine “Miniconjou” significava “Quelli-che-Seminano-presso-l’Acqua” ed è riconducibile agli ultimi anni del XVIII secolo. Così, dopo l’arrivo nelle terre dell’ovest, la “vecchia tribù Teton” si era frazionata in sette nuove tribù, “con nomi palesemente originati da episodi accaduti durante la migrazione dal Mississippi al Missouri”. Un classico esempio è rappresentato dal termine “Sichangu” (“Cosce Bruciate”), assunto dai Brulé. Il termine deriverebbe da un episodio accaduto nel “Couteau du Prairie”, registrato negli “Annali di Cappello Marrone” (“Wapostangi”) e datato 1762-63. La banda era allora accampata sulle “sponde di uno di quei lunghi e stretti laghi che sono caratteristici delle regioni del South Dakota orientale”; l’erba della prateria andò a fuoco, “un uomo, la moglie ed alcuni figli, all’aperto nella prateria, perirono tra le fiamme; gli altri Sioux si salvarono gettandosi nel lago”, ma molti indiani si sarebbero ustionati “le gambe e le cosce con conseguenti orribili cicatrici”. Da allora questa banda venne chiamata “Sichangu”, ma i mercanti francesi preferivano chiamarli “Brulé”. Il Le Sueur, nel 1700, non avrebbe ricordato i Brulé, il che, stando agli studiosi, non sembrerebbe strano in quanto il termine “Sichangu” (“Brulé”, “Burnt Thighs”) ebbe origine soltanto dopo il 1750. I Brulé erano presso il Blue Earth ai tempi del Le Sueur ma, sicuramente, sotto un altro nome. Questi sarebbero indizi che ci portano a concludere che, agli inizi del XVIII secolo, sia i Brulé che gli Oglala, cacciavano nelle praterie a ovest del Blue Earth, ma svernavano ancora nelle vallate boscose di quel fiume, mentre, in primavera, si spostavano nelle vicinanze della foce del Minnesota River per commerciare. Questi Teton “erano ancora a piedi” (G. Hyde) ed erano strettamente associati con gli Yankton, i quali occupavano il “Village of the Red Stone”, frequentando il Minnesota sud-occidentale dove vi era la “Red Pipestone Quarry”. L’occupazione delle terre del fiume Minnesota, da parte di questi Sioux occidentali, non sembra sia stato un processo pacifico. Dalle antiche tradizioni Sioux risulta che avrebbero incontrato gli Cheyenne nell’alta vallata, presso lo Yellow Medicine, sospingendoli infine verso nord-ovest; dobbiamo però ricordare che, intorno al 1700, anche gli Iowa e gli Oto rivendicavano le terre lungo il Blue Earth, ma anche queste tribù avrebbero preferito spostarsi verso occidente per rientrare in contatto con gli Omaha. Questi ultimi avevano in precedenza abitato le zone della “Pipestone Quarry” dove, probabilmente dopo il 1680, sarebbero stati assaliti e sconfitti dagli Yankton. Le fonti non riportano quest’ultimo episodio, ma l’Hyde è convinto che gli Omaha ebbero perdite pesantissime. Fuggiti a ovest, avrebbero costruito nuovi villaggi sulla riva occidentale del Big Sioux, presso le “Sioux Falls”, ma anche in questa zona vennero assaliti, con i sopravvissuti costretti a ritirarsi sul Missouri per stabilirsi presso la foce del Big Sioux. In questo periodo gli Omaha non possedevano ancora cavalli e neppure mercanzie di metallo. Ciò sarebbe confermato da una fonte francese, la quale indicava che i “Sioux dell’ovest e i loro alleati”, che “abitavano le terre dell’alto Mississippi”, avevano organizzato grandi spedizioni di guerra per assalire gli Omaha, inoltre, si diceva che gli assalitori erano riforniti con armi da fuoco. Sembra comunque che anche altre tribù dell’ovest abbiano subito attacchi da parte dei Sioux. Dalle “Relazioni” del Le Sueur sembra che gli Omaha vennero sospinti a ovest del Missouri prima dell’inizio del XVIII secolo. Poco sappiamo sulla storia Sioux di questo periodo ma, è probabile, che dopo aver spinto a ovest gli Omaha, gli Yankton e i Teton avanzarono nella stessa direzione, stabilendosi infine sul Missouri, nel South Dakota. Questa teoria sembra essere veritiera grazie agli studi dell’Hodge, il quale farebbe riferimento alla “Delisle Map”, compilata intorno al 1708. La mappa sembra essere stata modificata negli anni successivi come dichiarato da Justine Winsor. La mappa localizzava gli Yankton e i Teton sul Missouri, presso il Great Bend, con i Ponca – una tribù che ancora nel 1708 faceva parte degli Omaha – e che venne conosciuta dai francesi sotto tale nome soltanto dopo il 1780. Secondo l’Hyde sarebbe stata indiscutibilmente modificata da “… qualcuno ben informato” sul J.B. Monier e sul J.B. Truteau, i quali avrebbero visitato l’Upper Missouri negli anni 1787-97. La tesi secondo cui i Teton e gli Yankton si siano stabiliti sul Missouri, presso il Great Bend, prima del 1708, non viene confermata dalle fonti riguardanti gli Omaha; infatti, dopo essere stati scacciati dalla foce del Big Sioux, “avanzarono lungo il corso del fiume” per stabilirsi in un territorio in cui, molto probabilmente, vi erano i loro nemici Teton e Yankton, il che sembrerebbe poco probabile. Gli Omaha, stando all’Hyde, si spostarono dopo il 1723, rimanendovi fino al 1750, per poi ritirarsi lungo la riva occidentale del Missouri (Nebraska nord-occidentale). L’Hyde sostiene la tesi secondo cui i Sioux occidentali, localizzati dal Le Sueur sul Blue Earth nel 1700, appartenevano ai gruppi Brulé e Oglala, il che sembra accertato, ma dobbiamo dare una spiegazione sul perché gli Yankton, che già vagavano nelle praterie a ovest del Blue Earth, abbiano dato il permesso ai Teton di superarli al fine di raggiungere il Missouri prima di loro. La domanda è di facile spiegazione.

Intorno al 1700 i bisonti erano particolarmente abbondanti nelle zone del Blue Earth e alcune bande di Sioux orientali cacciavano stagionalmente proprio in queste terre ma, a quanto sembra, verso la fine del primo quarto del XVIII secolo, la selvaggina di grossa taglia cominciò a scarseggiare. Le tradizioni dei Sioux orientali sono molto esplicite, i Teton si spostarono a ovest per poter cacciare liberamente nelle pianure. Ciò spiegherebbe la veloce avanzata dei Teton verso occidente; avrebbero allora superato gli Yankton, i quali potevano ancora sostentarsi abbastanza bene nelle zone della “Pipestone Quarry” e sull’alto corso del Des Moines. Il Truteau, nel 1794, localizzava un gruppo Yankton in un accampamento dei Teton sul Missouri, ma dichiarava apertamente che era una visita di cortesia da parte di Sioux provenienti dalle zone del Des Moines. Quando, nel 1858, gli Yankton cedettero agli Stati Uniti le terre presso il Great Bend del Missouri, i Teton si infuriarono, affermando che quelle terre erano di loro appartenenza e che, in alcuni casi le avevano date ai loro amici Yankton, i quali però non avevano nessun diritto di proprietà sul territorio in questione. Gli Oglala e i Brulé, nel frattempo, cacciavano nel “Couteau du Prairie” ed anche oltre, in direzione del “Tchan-sansan” (vallata del James River) ma, stando all’Hyde, parlare di conquista di queste terre “è semplicemente ridicolo”, in quanto i due gruppi non avevano ancora grandi quantità di cavalli. Per questi indiani era molto difficile attraversare queste terre senza cavalcature, caricando tutti gli equipaggiamenti sui cani e sulle spalle delle donne; non potevano spostarsi più di 5 miglia al giorno e quando l’inverno cadeva su di loro dovevano ritirarsi nelle vallate boscose dell’est. Infine, in primavera, partecipavano attivamente alle grandi fiere commerciali con i loro parenti del Mississippi, dove potevano avere mercanzie e armi europee. In questo periodo, intorno alla metà del XVIII secolo, i “rendezvous” avvenivano sempre presso le sorgenti del Minnesota River. Il Jonathan Carver, nel 1766, era a conoscenza di queste fiere ma, sempre secondo l’Hyde, le sue notizie erano di seconda mano e, oltretutto, “mostravano i segni della menzogna”. Il Carver sembra aver raccolto informazioni dai commercianti bianchi per “raccontare il suo immaginario soggiorno tra i Sioux occidentali”. I Saone, in questo periodo, erano ancora nell’alta valle del Minnesota e non presero parte al movimento degli Oglala e dei Brulé. Questa popolazione delle vallate forestali si autodefiniva “Tetons” e, inoltre, sembra accertato che questi gruppi possedessero una “antica pipa” e alcuni oggetti sacri della nazione originaria dell’Upper Mississippi. Nel periodo 1690-1720 le mappe francesi localizzavano i Teton (evidentemente i Saone) presso il Big Stone Lake e nelle vicinanze dell’alto corso del Minnesota River; da questo territorio si sarebbero poi spostati verso il Missouri. Gli Yanktonai, nello stesso periodo, venivano localizzati sul “Lac qui Parle”, più a sud lungo il corso del Minnesota River. Comunque, l’origine del termine “Saone” sembra essere “inspiegabile”, ma avrebbe un “rapporto diretto con l’antica storia dei Teton”. Il nome non appare nelle antiche fonti francesi, soprattutto quelle riguardanti i Sioux ma, il Riggs – nel 1840 a Fort Pierre – avrebbe ricordato che “Saone”, o “Sanyona”, era un nomignolo che gli Oglala e i Brulé applicavano alle cinque tribù Teton del nord. Il nome era poco usato nel Minnesota, ma era familiare sull’Upper Missouri ai tempi del Truteau (fine XVIII secolo), ed usato nella forma “Chahony” nell’anno 1795. Il termine era anche usato dagli Arikara e dai Mandan per indicare, però, tutte le tribù Teton Lakota. Nel 1840 il nome era ormai di uso comune presso tutti gli accampamenti Sioux, chiaramente indicanti tutte e cinque le tribù del nord; ma circa 50 anni dopo, il termine era ormai completamente dimenticato e quando alcuni missionari, nel 1889, investigarono, ebbero soltanto delle informazioni vaghe e contrastanti. Alcuni Sioux dichiaravano che il nome “Saone” derivava da “Sanyoni Wichasha” (“Saone Men”), e che era un nomignolo applicato dagli Oglala e dai Brulé ai Minneconjou, ai “Sans Arc” e ai “Two Kettle”, altri indiani intervistati non concordavano e dicevano che il termine, derivante da “Sanyona”, non era applicato ai Teton, ma ad una parte degli Yanktonai. Per quanto riguardava il significato del nome, nessuno ne era a conoscenza, ma tutti dichiaravano che aveva connessioni con “l’atto di sparare”. Secondo l’Hyde, il nome venne esteso dai Teton agli Yanktonai, ed esaminando le antiche liste delle bande Sioux, troviamo che una antica banda Yankton era quella dei “Tchankute” – derivante da “tchan” (“tree”, “albero”, e “kute”, “to shoot”, “sparare”). Una banda chiamata “Tchankute” era anche presente fra i Sisseton, allora il termine potrebbe venire tradotto “Shooters in the Woods”; presso i gruppi settentrionali degli Yanktonai possiamo trovarvi lo stesso nome, trasformato nel loro dialetto in “Tchanyona”, ovvero in una grafia diversa di “Sanyona”, quindi, proprio il nome che venne riferito al Riggs nel 1840. Le evidenze indicano chiaramente che il termine era applicato per varie bande Sioux che vivevano sull’Upper Minnesota nella prima metà del XVIII secolo.

Quando questi gruppi si scissero in varie bande autonome, i Saone – di “sangue Teton” – portarono il nome anche sul Missouri; mentre parte degli Yanktonai – che migrarono seguendo la stessa direzione – avrebbero anch’essi mantenuto il nome. Alcuni gruppi Saone sarebbero entrati a far parte degli Yankton, mentre gli altri sarebbero rimasti sul Minnesota River per dar vita ad una tribù formata da diversi gruppi Sioux. Questa tribù, o banda, sarebbe stata ricordata dal Lewis e dal Clark nel 1804. Nelle vicinanze di questi Saone (“Shooters among the Trees”), sull’alto corso del Minnesota, vi erano i Wazikute (“Shooters among the Pines”) e un gruppo chiamato “Masikotas”, il cui nome deriverebbe dalle parole Sioux, “mazi” (“iron”) e “kute” (“to shoot”), in riferimento al loro “antico uso delle armi da fuoco” (G. Hyde). Nel periodo 1700-1750, quando gruppi Sioux stavano spostandosi verso ovest, gli Oglala e i Brulé furono spesso impegnati in azioni di guerra contro le tribù del Missouri. Queste spedizioni seguivano i corsi dei fiumi Big Sioux e Little Sioux per raggiungere il grande fiume, probabilmente, come affermava l’Hyde, “going in canoes”, da allora questi fiumi presero il nome di “Rivières des Sioux”. I Rapporti francesi segnalano molte di queste spedizioni, specialmente contro gli Omaha e le terre circostanti, soprattutto tra gli anni 1700 e 1740; in alcune di queste Relazioni vi troviamo delle annotazioni che accusano i Sioux occidentali di essere “sobillatori e turbolenti che non ascoltano i nostri consigli”, per cui devono essere “distrutti”. Il primo risultato di queste operazioni di guerra portarono gli Omaha a ritirarsi, con gli Oto e gli Iowa che evacuarono le loro terre dell’Iowa e del Minnesota meridionale. Il Le Sueur ricordava che le due ultime tribù raggiunsero il Missouri nell’anno 1700 per stabilirsi nelle vicinanze degli Omaha, ciò verrebbe confermato dalle tradizioni degli Iowa. Gli Oto non avrebbero però raggiunto gli Omaha, mossero verso sud per attraversare il Missouri nel Nebraska meridionale. Intorno al 1700-1725 gli Omaha, e parte degli Iowa, si sarebbero stabiliti sulla sponda settentrionale del Missouri, presso la foce del Big Sioux, sullo stesso lato del fiume dove vivevano anche gli Arikara. Questi indiani, affini agli Skidi Pawnee, erano stati scacciati dal Nebraska nord-orientale in epoche antecedenti.

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