La guerra tra Ojibwa e Irochesi

A cura di Paolo Brizzi

Un guerriero Ojibwa
Per tutto il XVII secolo gli Irochesi delle Cinque Nazioni dello stato di New York hanno lottato instancabilmente contro i Francesi e le tribù indiane loro alleate, provocando in alcuni casa la dispersione o la scomparsa di intere unità native e creando in molti casi vaste estensioni di territorio vuoto, abbandonato, una sorta di no-man’s land dove i conquistatori potevano cacciare o stabilire accampamenti, come accadde nell’Ontario canadese, a nord dei laghi Erie e Ontario o a sud, nella valle del fiume Ohio. Approfittando di queste vaste lande, gruppi di guerra irochesi, costituiti anche da mille guerrieri, poterono operare incursioni verso nord e ovest, percorrendo anche migliaia di chilometri e rimanendo mesi o anni lontani da Iroquoia, per andare a colpire popoli lontani come gli Illinois, i Fox, gli Iowa o i Teton Sioux.
Nel nord il loro bersaglio, dopo la dispersione degli Huron e dei Petun, furono i popoli del concilio dei tre fuochi, gli Ojibwa, gli Ottawa e i Potawatomi, della famiglia linguistica algonchina, stanziati nella regione dei Grandi Laghi superiori.
Queste genti, che chiamavano se stessi Anishinaabeg, cioè uomini, erano divisi in molte bande di cacciatori e raccoglitori semi-nomadi. Nell’autorevole Handbook of North American Indians si distinguono Ojibwa sud-occidentali o Chippewa, che oggi vivono in Minnesota e Wisconsin settentrionali e Ojibwa sud-orientali, che vivevano a nord dei laghi Huron e nella regione degli stretti tra quest’ultimo immane specchio d’acqua e il lago Superior; sono questi che interessano maggiormente la nostra narrazione.
Gli Irochesi si spinsero ad attaccare gli Ojibwa a partire dagli anni ’50 del XVII secolo, forse spinti anche dal numero elevato di profughi Huron e Tionontati accolti dalle bande algonchine. Non conosciamo tutti gli accadimenti di questo conflitto e non ne conosciamo i dettagli. Per molto tempo la tradizione della potenza militare irochese e della loro invincibilità ha quasi impedito di parlare delle loro sconfitte militari e molti storici non ne hanno neppure accennato; Arthur C. Parker nella sua storia dei Seneca promulga il mito degli irochesi vittoriosi, per non parlare di Francis Parkman, il grande storico dell’800. Anche grandi autori di oggi non ne hanno mai parlato, tra questi l’archeologo Bruce Trigger e il geografo Conrad Heidenreich, entrambi storici degli Huron ma fino al momento della loro sconfitta e dispersione. Eppure due eminenti professori, Edward S. Rodgers e Donald B. Smith, sembrano confermare la storia della sconfitta irochese parlando dell’estensione dei campi Ojibwa a nord del lago Huron e a sud verso la regione di Niagara, entrambe aree occupate dagli irochesi a seguito della grande offensiva del 1648 – 1656.


La mappa della zona dei Grandi Laghi

Secondo lo Smith, negli anni ’90 gli Ojibwa Mississauga, notando l’indebolimento delle Cinque Nazioni, operarono un’offensiva che distrusse completamente le loro pretese sulle terre occupate. La capitolazione irochese avvenne quando la Lega si ritrovò minacciata all’interno del proprio territorio. Quando, dopo la Rivoluzione Americana, gli inglesi, sconfitti, cercarono di stanziare in Canada i profughi irochesi loro alleati, dovettero chiedere il permesso ai Mississauga per un tratto di terra della penisola dell’Ontario, dove oggi vivono i discendenti di Joseph Brant.
La storia della guerra Ojibwa – Irochesi si basa sulla veridicità della tradizione orale Ojibwa, tramandata di generazione in generazione e messa per iscritto da alcuni autori Ojibwa loro stessi, durante il corso del IXX secolo. Tra questi George Copway in “The traditional history and characteristic sketches of the Ojibway nation” (1850), Peter Jones, Robert Paudash, capo Ojibwa che narrò la storia della sua famiglia e Francis Assikinack che narrò nei dettagli una delle battaglie iniziali del conflitto. Henry Schoolcraft (sposato ad una donna Ojibwa ) dette brevi resoconti degli Huron alleati in almeno due dei suoi libri; Peter Clarke in “Origin and traditional history of the Wyandotts” enfatizza il ruolo huron nella guerra. Naturalmente dobbiamo basarci quasi esclusivamente sulle fonti orali e per di più di parte per raccontare un conflitto dimenticato; eppure è certo che gli Irochesi dovettero abbandonare le terre dell’Ontario e la riva nord del lago Huron e chiedere la pace ai francesi e ai loro alleati, ratificata a Montreal nel 1701, mentre gli Ojibwa occuparono le terre abbandonate dagli uomini delle Cinque Nazioni che dovettero guardarsi da ulteriori attacchi nella propria terra, Iroquoia.
Guerrieri Irochesi
George Copway da’ alcuni ragguagli su alcune offese iniziali commesse da Irochesi su Ojibwa; nel 1652 assalirono e massacrarono guerrieri Ojibwa. In una seconda occasione, vicino Bytown, Ottawa, 22 Ojibwa su 25 furono uccisi; nel 1655 si da’ notizia di un attacco di Ojibwa su Irochesi nei pressi di Sault St. Marie. E’ nel 1662 che uno scontro più importante e ricordato accadde; cento Irochesi raggiunsero lo sbocco del lago Superior in una località oggi conosciuta come Iroquois Point. Gli irochesi furono individuati dai Saulteur per il fumo dei fuochi campali e il campo fu assalito all’alba del giorno successivo. Tutti gli Irochesi vennero uccisi meno alcuni scouts che furono fatti tornare a casa per dare la ferale notizia. Nicholas Perrot, a cui si deve molto per la storia delle tribù dei grandi Laghi, affermò che da questo momento gli Irochesi non osarono più arrivare in pieno territorio Ojibwa.
E’ estremamente difficile dare una esatta cronologia ai fatti militari di una guerra “ricostruita” dalle fonti orali indigene; i racconti tendono sempre ad escludere i particolari e non sono ben collocati nel tempo. Basandosi sul “Atlas of Great Lakes indian history” si può dire che gli Ojibwa passarono all’offensiva negli anni ’90 e si può affermare che le battaglie principali della campagna Ojibwa si svolsero nel 1696.
Copway e Jones descrivono l’inizio dell’offensiva, decisa da un concilio delle tribù alleate tenutosi a Sault St. Marie e dell’invio di cinture di wampum alle tribù algonchine dell’alleanza; i profughi huron non mancarono di scaldare gli animi raccontando degli oltraggi compiuti dagli Irochesi sulla loro gente. La forza militare riunita era composta da guerrieri di varie tribù, tra cui varie bande Ojibwa, i Mississauga, gli Amikwa, gli Huron, gli Ottawa, i Potawatomi, Sauk, Fox, Shawnee. Gli alleati si riunirono in due divisioni, una al Sault, l’altra presso il lago St. Clair. Il gruppo di Sault St. Marie si divise ulteriormente ed un contingente attaccò gli Irochesi nella valle dell’Ottawa, mentre l’altro raggiunse la penisola di Penetanguishene; il contingente del lago St. Clair raggiunse invece la foce del fiume Saugeen per incontrare il nemico. Quest’ultimo episodio è la battaglia di Skull Mound, dove gli Irochesi furono duramente sconfitti e le loro teste mozzate messe l’una sull’altra. Nel 1845 il pittore Paul Kane vistò i luoghi dell’antica battaglia e notò l’affiorare di ossa dai cumuli presenti sul terreno. Le narrazioni di Copway concordano coi ricordi del marchese francese di Denonville, autore di una fallita invasione di Iroquoia, secondo il quale prima che gli Ojibwa risalissero il lago Huron fino alla foce del Saugen, gli Irochesi furono sconfitti in altre due occasioni, su terra e sul lago Erie, in uno scontro tra guerrieri su canoe.


Una danza eseguita da uomini Ojibwa

Secondo lo storico George Laidler i Seneca furono attaccati e sconfitti nelle loro canoe vicino Longpoint dai Wyandot, che si erano uniti agli Ojibwa dopo essere stati sconfitti dagli Irochesi. Un’altra battaglia fu combattuta su terra, sulla base dei ricordi di John Graves Simcoe e la tradizione orale del capo Nimekance, della banda Sarnia. Probabilmente la battaglia comportò la distruzione di un villaggio irochese che gli alleati non potevano certo lasciarsi alle spalle durante la risalita della costa del lago Huron fino alla foce del Saugeen. Secondo la tradizione orale degli Ojibwa delle due riserve del Saugeen, Chippawa Hill e Cape Crocker, ci furono diversi scontri nelle loro vicinanze, lungo la costa, nell’interno e presso isole della Georgian Bay e del lago Huron. Gli Irochesi furono sconfitti presso Clay Banks di Walkerton, su Indian Hill vicino al fiume Teeswater e a Wadi-weediwon (Owen Sound).
Trecento guerrieri furono sconfitti a White Cloud island nella Colpoy Bay; altri a Griffith island e Cabot’s Head. Nelle Fishing islands, Red Bay deve il suo nome all’acqua tinta dal sangue dei Mohawks che furono lì uccisi. L’isola Skull (Pequakoondebaymenis) deve il nome ai teschi dei nemici uccisi lì.
Riguardo al contingente Ojibwa che raggiunse la valle dell’Ottawa, sappiamo che molte ossa furono trovata presso il lago Minisaka e che vari scontri furono combattuti nella valle del fiume Mattawa.
La battaglia di Blue Mountain fu combattuta vicino Penetanguishene. Frances Assiginack ci ha dato un resoconto dell’evento: all’inizio della primavera i guerrieri Ottawa e gli alleati si riunirono al comando del capo Sahgimah presso Penetanguishene, per affrontare gli Irochesi. I Mohawk stavano arrivando provenienti dal lago Simcoe. Messaggeri furono inviati agli Ojibwa di Saugeen, di Owen Sound e del Beaver River, perche’ si unissero alla lotta presso le Blue Mountains. All’alba gli alleati circondarono il campo mohawk e lo assalirono, armati di asce, fucili e lance. Gli Irochesi furono sopraffatti, i morti decapitati e le loro teste furono issate su pali e orientate a guardare verso il lago.
Dopo aver battuto gli Irochesi a Blue Mountain la lotta prosegui’ in direzione est, quando i Mississauga avanzarono lungo il Severn River e raggiunsero le strette tra i laghi Simcoe e Couchiching.


Ancora un’immagine di guerrieri Ojibwa

L’esercito algonchino avanzò fino al lago Balsam, mentre un gruppo si dirigeva verso Toronto. I Mohawks si ritirarono lungo lungo l’Otonabee, o Trent River, dove avevano diversi villaggi lungo il fiume e al lago Rice. Un primo scontro si ebbe presso l’odierna Peterborough; il nemico in fuga venne poi attaccato verso Rice Lake e grandi quantità di ossa e punte di frecce furono trovate a Roche’s Point, dove era un villaggio mohawk. Gli Irochesi fuggirono a Cameron’s Point e furono di nuovo attaccati dagli Ojibwa e costretti a raggiungere la baia di Quinte, sul lago Ontario. Un altro gruppo mohawk fu sorpreso presso l’odierna Trenton (Moira Lake).
Gli Ojibwa continuarono i loro attacchi anche a sud del lago Ontario, in territorio irochese. Nel 1699 Dekanissora e Cagenquarichton, capi, riferirono ad Albany che gli Ojibwa stavano attaccando i loro castelli sin nel loro territorio. L’avanzata degli Ojibwa nell’Ontario meridionale distrusse i villaggi irochesi e uccise un numero considerevole dei loro guerrieri. Un’anonima mappa francese c. 1680 mostra i villaggi dell’Ontario meridionale che furono probabilmente distrutti dagli Ojibwa e dai loro alleati. Due villaggi si trovavano a Burlington Bay (e furono distrutti dal contingente algonchino che si diresse verso Toronto, dove c’era un ulteriore accampamento) e altri sette vicino Rice Lake ( da est a ovest: Ganneious, a Napanee Bay, Quinte, vicino all’istmo dell’omonima penisola, Garanaske, alla foce del fiume con lo stesso nome, Quintio, su Rice Lake, Ganestiquiagon, vicino la foce del Rouge River, Teyaiagon, vicino alla foce dell’Humber River e Quouinaouatoua, sul portage tra l’Ontario ed il Grand River. La Potherie ricordava che gli Irochesi stimarono le loro perdite: dieci castelli erano stati persi a causa degli attacchi Ojibwa. Dopo queste battaglie gli Ojibwa sostituirono gli Irochesi nell’Ontario meridionale e contribuirono a convincere la lega delle Cinque Nazioni a chiedere la pace ai Francesi. Pace che, dopo lunghe e prtratte trattative, fu ratificata nel 1701, a Montreal.


Guerrieri Irochesi

Per concludere, credo utile riportare testualmente il pensiero sulla guerra tra Ojibwa e Irochesi scritto dallo storico Jon Parmenter nel recente libro “The edge of the woods”: “Nei loro lavori Leroy Eid, Peter Schmalz e Donald B. Smith usano la tradizione orale del XVII secolo riferita dagli Algonchini dei Grandi Laghi superiori per ricostruire una serie di campagne vincenti, che espulsero gli Irochesi dall’Ontario e dal 1700 sconfissero duramente le Cinque Nazioni. Questi studiosi non hanno virtuamente fatto sforzi per confrontare l’evidenza tratta dalle fonti orali con i dati archeologici e documentari. Mentre non si discute che gli Irochesi subirono perdite in scontri con gli Algonchini dei Grandi laghi superiori durante l’ultimo decennio del ‘600, l’evidenza non conforta le affermazioni di Peter McLeod secondo cui le tradizioni orali hanno costretto ad una revisione di vecchie convinzioni sulla guerra irochese durante il XVII secolo” (nota 41, pag. 362).
Nel testo, pag. 244, Parmenter scrive: “In superficie rapporti della caccia invernale irochese del ’95-’96 sembrano sostenere l’impressione di consistenti sconfitte irochesi durante gli anni ’90 che molti storici, contando acriticamente su fonti orali Algonchine e Wendat, hanno enfatizzato per spiegare la presunta sconfitta della lega a fine secolo. In realta’ la lotta tra gli Irochesi e le nazioni del pays d’en haut durante gli anni ’90 fu non solo molto più equilibrata di quanto la tradizione orale farebbe credere, ma fu anche spesso caratterizzata da ripetuti tentativi di negoziare una conclusione pacifica prima del 1701”.

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