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Quanah Parker e la via dei bianchi


Quanah Parker
Quanah Parker, figlio di un indiano e di una donna bianca, coraggioso guerriero e capo riconosciuto dei Comanche, seppe vivere e combattere da indiano contro i bianchi che si insediavano negli antichi territori dei Comanche. Combatté per trenta lunghissimi anni tra alterne vicende, ma si seppe rendere conto in tempo che tutto il suo popolo – che non era composto solo da guerrieri, ma anche di semplici famiglie, vecchi e bambini – era stanco di guerre che non si potevano vincere e che non solo avevano ridotto la sua gente ad una condizione di grave difficoltà, ma che persino avrebbero potuto portare al completo annientamento della sua Nazione.
Seppe capire, dunque, che era giunto il momento di impegnare le forze e l’intelligenza per adattarsi a trovare un modo di vivere nuovo, una via di mezzo tra le imposizioni culturali e pratiche del popolo di sua madre e l’essenziale dello stile di vita del popolo di suo padre.
In questo tentativo una parte importante la giocò anche un pizzico di fortuna che gli consentì di scampare alla prigione, dato che dopo una breve reclusione venne graziato e poté trascorrere un periodo presso i parenti della madre tra i quali si applicò allo studio dell’Inglese e all’apprendimento dei rudimenti del mestiere di agricoltore.


Tre delle mogli di Quanah Parker e alcuni figli

Rientrato abbastanza presto tra i Comanche, prese a guidarli decisamente nella via della pace, ad insegnare loro l’arte degli affari con i bianchi e la più importante arte della sopravvivenza in un mondo nuovo e completamente diverso da quello in cui la sua stessa gente era sempre vissuta negli immensi spazi delle Stacked Plains.
Combinò affari piuttosto importanti con i diritti di pascolo delle terre dei Comanche e si seppe conquistare la fiducia dei coloni e degli allevatori al punto che uno degli allevatori texani con i quali era solito commerciare gli costruì una bella casa in Oklahoma nei pressi di Cache e laggiù Quanah Parker visse una nuova vita.


La casa di Quanah Parker con i famosi tetti decorati con stelle bianche

Il suo modo di comportarsi e l’assenza di episodi violenti, lo misero in evidenza nella comunità dei bianchi e non gli mancarono alcuni importanti riconoscimenti quali gli incarichi di vicesceriffo di Lawton (1902) o di presidente del locale distretto scolatico alla nascita del quale aveva contribuito notevolmente.
Imparò a destreggiarsi tra la politica e la giustizia; sostenne governi e portò avanti alcune cause legali in favore della sua gente. Azzeccò anche alcune buone speculazioni legate alle ferrovie.
La scelta della via “bianca” non gli fece certo dimenticare le sue radici e la cultura del suo popolo che difese strenuamente e che continuò instancabilmente a praticare nell’ambito della riserva della sua gente e a far insegnare ai giovani Comanche.


Quanah e le mogli davanti l’ingresso di casa

Sostenne l’uso del pejote (o mescal), un cactus senza spine dalle proprietà allucinogene, che divenne il fulcro di un movimento a carattere religioso che venne chiamato “Chiesa dei Nativi Americani”.
La polmonite portò via questo gran capo Quahadi nel 1911.
Al funerale venne vestito da Comanche ma fu sepolto alla maniera dei bianchi nella tomba che già ospitava sua madre.
Non prima, però, che un uomo di medicina agitasse sul suo corpo le mani come se un’aquila sbattesse le ali, affinché il suo spirito fosse chiamato nell’aldilà.