Jesse James

A cura di Omar Vicari

Jesse James e la sua banda
A volte, nelle notti di luna piena passando per le sterminate pianure del midwest, può capitare all’improvviso di sentire tra il silenzio di quei luoghi un rumore sordo nel cielo. Nessuno ci fa caso, ma se chiedete a qualcuno del posto vi sentirete rispondere che è Jesse che cavalca ancora sul suo destriero, il volto coperto e le pistole in pugno, ultimo difensore degli ideali del Sud.
Questa romantica rappresentazione, figlia della leggenda del desperado fuorilegge, ha radici profonde nella realtà drammatica degli Stati Uniti attorno agli anni 1850-1860.
Furono quelli gli anni in cui maggiormente si fecero sentire le differenze tra il Nord industrializzato e il Sud prevalentemente agricolo.
Jesse JamesUna fotografia di Jesse James
La rivoluzione industriale infatti, che all’inizio dell’ottocento investì gli stati americani, accentuò ancora di più il divario già esistente tra due realtà e modi di vita diversi.
Gli stati del Sud che vivevano quasi esclusivamente sulle esportazioni dei prodotti delle piantagioni, videro aumentare la richiesta del cotone da parte dei mercati europei. Dalle 178.000 balle di cotone esportate nei primi anni dell’ottocento, si passò ai 4 milioni di balle nel 1860.
In tali condizioni, la mano d’opera negra diventava indispensabile. Il Nord invece, come risaputo, optava per la liberalizzazione degli schiavi. I motivi che portarono alla guerra comunque, erano motivi soprattutto economici.
L’economia del Sud che produceva solo cotone e tabacco, si trovò a dipendere quasi esclusivamente dagli stati del nord. Oltretutto, l’elezione di un repubblicano e antischiavista come Lincoln a presidente degli Stati Uniti, fece temere una dipendenza ancora maggiore verso l’economia del nord.


Bloody Anderson

Per queste ragioni alcuni stati tra i quali l’Alabama, la Georgia, la Florida, la Louisiana e il Texas optarono per la secessione. A questi stati si aggiunsero il Tennesse, la Carolina del Sud, l’Arkansas e la Virginia. Venne emanata una nuova costituzione ed eletto un nuovo presidente : Jefferson Davis.
Le prime cannonate su Fort Sumter nella Carolina del Sud, portarono inevitabilmente alla guerra.
William Clarke QuantrillWilliam Clarke Quantrill
Nel 1861, allo scoppio della guerra di secessione, i fratelli James, Frank e Jesse, erano due giovani di 18 e 14 anni rispettivamente. Erano nati nel 1843 e 1847 nella contea di Clay (Missouri) da una famiglia benestante di simpatie filo-sudiste. I due ragazzi erano figli del reverendo Robert James e Zerelda Cole originari del Kentucky. Dopo pochi anni il padre di Jesse abbandonò la famiglia per trasferirsi in California dove pare morì in uno di quei campi auriferi che nel 1849 attirarono migliaia di cercatori d’oro. La madre si risposò una seconda volta e poi una terza con Reuben Samuel un medico anch’egli originario del Kentucky. Poco distante dalla fattoria dei James abitavano gli Younger e a circa mezza giornata di cavallo stavano i Dalton. Insomma una specie di triangolo della criminalità organizzata. La madre dei Dalton, Adeline Younger, era sorella del colonnello Henry Younger padre dei fuorilegge. I Dalton e gli Younger erano quindi legati da stretta parentela. Sebbene ancora giovane, Frank aveva già avuto il suo battesimo del fuoco partecipando alla battaglia di Wilson Creek. Venne fatto prigioniero e comunque liberato per intercessione della madre Zerelda con la promessa che non avrebbe più preso le armi contro l’Unione. Promessa vana poiché Frank James andò dritto ad unirsi alle bande di William Quantrill dove già si trovava Coleman Younger.
John JarrettJohn Jarrett
Nel giugno del 1863 la milizia nordista si presentò alla fattoria dei James per scoprire i movimenti di Frank e sapere qualcosa di più su William Quantrill.
Non avendo ricevuto risposta, i nordisti se la presero col dott. Samuel che quasi impiccarono e con Jesse che a quel tempo era appena un ragazzo gracile di sedici anni. Vennero arrestate la madre e la sorella Susan che rischiò seriamente di morire in prigione per malattia. Jesse allora ruppe gli indugi e raggiunse il fratello Frank chiedendo di essere arruolato sotto la bandiera di Quantrill.
Il capo guerrigliero lo squadrò per un istante, scosse la testa e gli fece capire che era ancora troppo giovane per la vita della guerriglia. Fu “ Bloody” Bill Anderson a prenderlo con sé.

Jesse James e Frank James
Jesse James e Frank James

Il soprannome di Anderson, “sanguinario”, era tutto un programma. Incuteva terrore solamente a vederlo. Portava almeno dieci pistole in tutte le parti del corpo assieme alle orecchie e alle ciocche di capelli che usava tagliare ai nemici che uccideva. Il generale Sterling Price, pur considerando indispensabile il ruolo dei guerriglieri, si dimostrò disgustato da quegli irregolari tagliagole.
Alla scuola di Bill Anderson, George Todd, John Jarrett, George Shepherd e Quantrill, Jesse James fece il suo apprendistato fatto di rapine, soprusi e uccisioni. Sembra che Jesse partecipasse il 13 agosto 1863 al sacco di Lawrence (Kansas) al fianco di Quantrill, suo fratello Frank , Cole e Jim Younger.
Cole YoungerCole Younger dopo il raid a Northfield
Quel giorno perirono più di 150 persone comprese donne e ragazzi. Dall’altra parte, quella unionista, le stesse atrocità venivano compiute da bande di guerriglieri note col nome di “Jayhawkers” al comando del colonnello Charles R. Jennison.
Nel 1864, a fianco di George Todd, di suo fratello Frank e degli Younger, Jesse partecipò al massacro di Centralia contro un treno che trasportava una ottantina di soldati federali.
Il treno fermo sui binari venne attaccato da entrambi i lati da un’orda urlante di guerriglieri coi capelli al vento, due colt navy in mano e le briglia dei cavalli tra i denti. Le loro facce, truci, esprimevano tutto il loro odio verso i federali e i loro cavalli erano bardati di trofei umani come usava fare Bill Anderson. Non venne risparmiato nessuno e il treno fu rispedito al nord in una folle corsa senza alcuno a bordo. Nel 1865 le sorti della guerra pendevano chiaramente dalla parte dell’Unione e il 9 aprile 1865 il generale Lee consegnava la sua spada al generale Grant ad Appomattox (Virginia).
Jim YoungerJim Younger
Perduta la guerra, i guerriglieri tornarono alle loro case. Anche Jesse accettò la resa e con gli uomini rimasti decise di recarsi a Lexington (Missouri) e consegnarsi al maggiore J. B. Rogers, commissario dell’Unione. Sulla strada di Lexington però i guerriglieri subirono un’imboscata nel corso della quale Jesse venne ferito gravemente a un polmone.
La ferita era talmente grave che non venne neanche presa in considerazione l’idea di un condono.
I federali, sicuri della sua morte, lo caricarono su di un carro e lo lasciarono partire per il Nebraska dove in quel momento si trovava la madre. In quei mesi di convalescenza, Jesse trovò il tempo di innamorarsi di Zerelda Mimms la donna che avrebbe sposato nove anni dopo.
Nell’autunno del 1865 Jesse era pronto a tornare a Kearney nel Missouri presso la fattoria paterna.
La guerra era ormai finita e bisognava ricostruire il paese. Si viveva in un clima di sospetti e gli antichi rancori scoppiavano di continuo e sfociavano in delitti di ogni genere. I guerriglieri per mille ragioni trovarono difficile il reintegro nella vita quotidiana per cui bande di sbandati imperversarono nel Missouri nei primi tempi dopo la fine della guerra. I sentieri di campagna vicino la fattoria dei James a Kearney furono testimoni del passaggio furtivo di cavalieri, compagni di mille avventure ai tempi di Quantrill e che ora davanti al fuoco di un camino si ritrovavano a formare una banda le cui gesta avrebbero presto valicato i confini del Missouri e quelli della nazione. La mattina del 13 febbraio 1866 dieci uomini a cavallo armati con fucili e grosse colt navy arrivarono sino alla piazza di Liberty (Missouri).
Jesse JamesUna famoso fotografia di Jesse James
Quattro di loro entrarono nella banca locale, la Clay County Saving Bank e nell’arco di qualche minuto sottrassero sotto gli occhi increduli del cassiere (sarà la prima rapina ad una banca ad essere registrata nella storia degli Stati Uniti) titoli, banconote e monete d’oro. Una volta usciti dalla banca, i quattro risalirono sui loro cavalli percorrendo all’impazzata Franklin street dove un ragazzo, che aveva avuto il solo torto di passare in quel momento, venne ucciso da un colpo di pistola di uno dei banditi. I fuorilegge vennero inseguiti, ma tutto risultò inutile perché la banda sembrò svanita nel nulla. Ma chi erano i banditi?
Non si arrivò mai ad una identificazione certa anche se da più parti si pronunciarono sottovoce i nomi degli ex guerriglieri Jesse e Frank James, George Shepherd, Bud Pierce e altri.
Qualche mese più tardi nell’ottobre 1866 un’altra banca, l’Alexander Mitchell and Company venne assalita a Lexington. Anche quella volta la banda scomparve nel nulla e di nuovo il dito venne puntato verso i fratelli James.
Ancora pochi mesi e il 2 marzo 1867 venne assaltata a Savannah (Missouri) la John Mc Lain Banking House. Quella volta i banditi dovettero battere in ritirata poiché vennero affrontati coraggiosamente dal titolare della stessa banca, il giudice William Mc Lain che comunque rimase seriamente ferito.
Il 22 maggio 1867 toccò alla Hughes and Mason Bank di Richmond (Missouri). Dalla banca la banda uscì con 4.000 dollari di bottino e subito dopo si scatenò per le vie del paese arrivando sino alla prigione della contea dove pare fossero rinchiusi parecchi ex guerriglieri confederati.
La prigione non venne forzata, ma comunque rimasero sul terreno tre persone tra le quali il sindaco della città che coraggiosamente da solo aveva iniziato a scambiare colpi di pistola con tutti i fuorilegge. Della rapina vennero accusati alcuni comprimari, ma a quanto riportato dalle cronache dell’epoca, Frank e Jesse non ebbero fastidi con le forze dell’ordine. Lo stato del Missouri venne investito da un’ondata di sdegno. Da più parti si sollecitarono azioni concrete che ponessero fine al regno di terrore instaurato dai fuorilegge. Scese in campo addirittura l’Agenzia Investigativa di Allan Pinkerton che, con la tenacia che lo distingueva, avrebbe braccato Jesse e la sua banda per tutte le città del midwest.
Charlie PittsCharlie Pitts
La scia di fuoco che Jesse aveva acceso continuò con l’attacco alla Nimrod Long Banking Company presso Russelville (Kentucky) il 20 marzo 1868. Una volta nella banca, Jesse e Coleman Younger riuscirono a racimolare un bottino di 14.000 dollari, ma dovettero lottare col banchiere Long che, sebbene ferito da Jesse, riuscì comunque a lanciare l’allarme.
I cittadini di Russelville risposero al fuoco dei banditi, ma la banda riuscì a dileguarsi come sempre senza la minima perdita. Qualche giorno dopo un cavaliere solitario arrivò nella contea di Clay.
Faceva domande qua e la e cercava qualcuno che lo portasse sulle tracce dei fuorilegge. Il suo nome era A.B. “Yankee” Bligh dell’Agenzia Investigativa Pinkerton. Le indagini lo portarono all’arresto di George Shepherd e all’uccisione di suo cugino Ole Shepherd.
Frank e Jesse James, fiutato il vento contrario, si concessero una vacanza in California. Una vacanza lunga poiché il colpo successivo venne fatto dopo più di un anno e mezzo, il 7 dicembre 1869, a Gallatin (Missouri) presso la Daviess County Savings Bank. La rapina, peraltro modesta, si concluse con l’uccisione del cassiere John W. Sheets.
Clel MillerClel Miller
Nella fuga Jesse cadde da cavallo, ma venne salvato prontamente dal fratello Frank. Lo sceriffo di Gallatin, esaminato il cavallo e individuato il proprietario, decise con alcuni uomini di fare una visita alla fattoria dei James in Clay County.
La rete di protezione di cui godeva Jesse però funzionava alla perfezione. Infatti quando i funzionari di polizia arrivarono alla fattoria, Frank e Jesse erano già lontani.
Il 3 giugno 1871 toccò alla Obocock Brother’s Bank a Corydon (Iowa). Le indagini affidate da Allan Pinkerton al figlio Robert individuarono in Frank e Jesse James, Jim Cummins, Charlie Pitts, Ed Miller e i fratelli Younger i componenti della banda. Pinkerton non riuscì a raccogliere prove concrete, ma giurò a se stesso che un giorno avrebbe visto gli ex guerriglieri dietro le sbarre.
La successiva rapina, ai danni della Columbia Bank presso Columbia (Kentucky) nell’aprile 1872 finì con un’altra uccisione da parte di Jesse. Il bandito, esasperato dal diniego del cassiere A. C. Martin a consegnare le chiavi della cassaforte, esplose tre colpi di pistola a distanza ravvicinata che uccisero l’impiegato prima che questi avesse il tempo di cadere per terra. Le rapine della banda James-Younger ormai non si contavano più e la sua fama stava veramente valicando i confini nazionali. I Pinkerton e tutti gli sceriffi del Missouri sembravano totalmente impotenti ad agire contro una organizzazione criminale che godeva sicuramente dell’appoggio e dell’omertà di parte della popolazione di fede sudista.
Il 27 maggio 1873 si consumò a St. Genevieve (Missouri) l’ennesima rapina a carico di una banca, la St. Genevieve Saving Bank. Quella volta assieme a Jesse e Cole Younger c’erano volti nuovi come Bill Chadwell e il fratello di Cole, Bob Younger.
Bill ChadwellBill Chadwell
La data del 21 luglio 1873 può considerarsi a ragione una pietra miliare nelle imprese della banda James-Younger. L’interesse di Jesse, infatti, cominciò a spostarsi verso i treni di cui peraltro azioni criminose erano già state compiute da un’altra banda, quella dei fratelli Reno. Venne scelta la località di Adair (Iowa) sulla linea Chicago-Rock Island Pacific. In un punto ben definito vennero tolte alcune traversine e i relativi binari. Il macchinista non riuscì a frenare e il treno si capovolse su un lato coi passeggeri che venivano catapultati in ogni direzione. Non ebbero neanche il tempo di riprendersi che un urlo agghiacciante li paralizzò di terrore. Era l’urlo dei fuorilegge, gli stessi ex guerriglieri che ai tempi di Bill Anderson avevano partecipato al massacro del treno di Centralia.
I passeggeri, atterriti, vennero ripuliti uno ad uno e la banda si allontanò come al solito indisturbata.
Tra una banca e un treno, Jesse pensò bene di dedicarsi anche alle diligenze.
Il 15 gennaio 1874 venne rapinata la diligenza presso Hot Springs (Arkansas). Il fatto, al di la dell’atto criminoso, non fu nulla di eclatante se non per un certo particolare che la leggenda ci ha tramandato. Le cronache riguardanti le gesta dei pistoleri, fuorilegge e sceriffi del vecchio west sono piene di fatti intrisi di leggenda.
Si narra dunque che Coleman Younger, accertata l’identità di uno dei passeggeri e il suo passato di soldato confederato, restituisse allo stesso il proprio orologio.
Restituendogli l’oggetto e guardandolo negli occhi, Cole Younger lo rassicurò dicendogli che non avrebbe mai potuto derubare un soldato sudista. Dopo quel colpo la banda tornò in Missouri per progettare l’attacco al treno della linea Iron Mountain Railroad presso la località di Gadshill (Missouri). Era il 31 gennaio 1874 e la banda James-Younger, malgrado gli sforzi dei Pinkerton, riuscì a dileguarsi come sempre nel nulla.

Il treno della Iron Mountains Railroad
Il treno della Iron Mountains Railroad

L’anno 1874 fu per i fratelli James un anno di rapine, ma anche l’anno in cui essi sposarono le relative ragazze. Jesse sposò Zerelda Mimms e Frank si unì con Annie Ralston. I due fuorilegge, se pure feroci nelle loro imprese, si dimostrarono nel tempo mariti irreprensibili, attenti alle esigenze delle loro mogli.
Zerelda MimmsZerelda Mimms
I due fratelli, neanche il tempo della luna di miele, progettarono quello stesso anno l’assalto al treno della Kansas Pacific Railroad presso Muncie (Kansas) il cui bottino tra denaro contante, titoli e gioielli sarebbe arrivato a 60.000 dollari. E i Pinkerton? I Pinkerton come al solito persero le tracce della banda.
Lo stato del Missouri intanto stava pagando in termini di sviluppo un prezzo troppo alto la presenza della banda James-Younger. Le rapine e i soprusi dei fuorilegge, i cui nomi erano ormai conosciuti in ogni angolo degli Stati Uniti, avevano creato un tale regno di terrore da bloccare in pratica il flusso migratorio dei coloni che venivano dall’est. Parallelamente anche gli scambi commerciali risentirono pesantemente di quella situazione. Da più parti si invocarono interventi concreti.
I Pinkerton da Chicago inviarono a più riprese alcuni dei loro migliori agenti.
Il 16 marzo 1874, due di questi, il capitano Louis J. Lull e l’agente James Wright cavalcavano l’uno accanto all’altro assieme all’ex sceriffo Edwin B. Daniels quando incrociarono in un sentiero due cavalieri armati di una doppietta e di colt navy. Questi ultimi che risultarono essere Jim e John Younger sapevano di trovarsi di fronte a due funzionari di polizia. Il capitano Lull, convinto che volessero ucciderlo, sparò per primo e colpì a morte John Younger. Jim Younger, a sua volta, riuscì a colpire l’ex sceriffo Daniels e il capitano Lull il quale spirò dopo una lunga agonia alcuni giorni dopo. La vittima successiva, la numero due dell’elenco Pinkerton, si chiamava John W. Whicher.
Il suo corpo crivellato di pallottole e mutilato dai morsi dei cani randagi venne ritrovato in una delle strade di campagna della zona. I Pinkerton a questo punto pensarono ad una azione in grande stile, un assalto diretto contro la fattoria dei James in Clay County.

Allan Pinkerton (seduto a destra)
Allan Pinkerton (seduto a destra)

La notte del 25 gennaio 1875 alcuni degli agenti della Pinkerton, circondata la casa, gettarono una bomba rudimentale che a contatto col fuoco del camino esplose provocando la morte di Archie Samuels fratellastro dei due fuorilegge.
Anche la madre di Jesse venne colpita con la conseguente perdita di un braccio. Il drammatico episodio scatenò un mare di polemiche. I giornali simpatizzanti per la causa sudista criticarono apertamente l’azione dei Pinkerton, mentre i fratelli James venivano rappresentati come bravi ragazzi la cui sola colpa era quella di aver difeso gli ideali del Sud come guerriglieri. Si parlò addirittura di un condono, ma alla fine il parlamento del Missouri dichiarò nulla la risoluzione.
I fuorilegge tornarono a fare quello che avevano sempre fatto, cioè rapinare i treni e le banche.
L’obiettivo successivo, il 7 luglio 1876, fu il treno della linea Missouri Pacific Railroad presso Rockey Cut (Missouri). Il bottino, quella volta, i banditi dovettero letteralmente sudarselo visto che i valori si trovavano dentro una cassaforte che non voleva assolutamente aprirsi. Dovettero aprirla a picconate. Gli affari per la banda sembravano andare per il verso giusto. Jesse godeva ancora della protezione di una certa parte di popolazione che continuava a vedere in lui il paladino di quegli ideali che il Nord aveva calpestato. I Pinkerton che lo braccavano da anni si erano dimostrati, oltretutto, impotenti di fronte a una simile organizzazione. La resa dei conti però stava per arrivare.
Jesse puntò il dito sulla First National Bank di Northfield nel Minnesota e il 7 settembre 1876 si tirarono le somme di una carriera fatta di rapine e omicidi.
Quella mattina la banda entrò in paese alla spicciolata. Jesse, Bob Younger e Charlie Pitts furono i primi ad arrivare e qualche minuto dopo vennero raggiunti da Cole Younger e Clell Miller.
I banditi fecero per entrare nella banca quando vennero notati da uno studente di medicina, Henry M. Wheeler e dal proprietario di un negozio di ferramenta, J. A. Allen.
L’allarme lanciato da costoro fece si che molti cittadini si portassero nei pressi della banca.
Cole Younger e Miller, che a quel punto erano stati raggiunti da Frank James, Bill Chadwell e Jim Younger, cominciarono allora a correre all’impazzata per le vie del paese e a scaricare le loro colt su i vetri delle case. Contemporaneamente, all’interno della banca, Jesse con Bob e Pitts se la prendevano coi tre impiegati che si rifiutavano di aprire la cassaforte. Uno dei tre, A. E. Bunker riuscì a portarsi verso la porta, ma in un estremo tentativo di buttarsi fuori venne raggiunto da una pallottola di Charlie Pitts. Presi i pochi spiccioli in un cassetto, Jesse e compagni guadagnarono l’uscita non prima di aver spedito un proiettile nella testa di Joseph L. Heywood, il contabile che fungeva anche da cassiere. Una volta fuori dalla banca Jesse, Bob e Pitts riunitisi al resto della banda tentarono, pistole alla mano, di aprirsi una via di fuga. Dalle case in tanto cominciarono ad arrivare i primi colpi sui banditi.
Frank JamesFrank James
Un altro negoziante di ferramenta, A. Manning, abbatté il cavallo di Pitts e con un colpo magistrale centrò in pieno petto Bill Chadwell. Wheeler, lo studente di medicina, fallì Jim Younger, ma centrò e uccise Clell Miller e subito dopo fracassò il gomito a Bob Younger. Nel frattempo molti cittadini erano usciti dalle loro case e quelli non armati presero addirittura a sassate i fuorilegge che a quel punto decisero di battere in ritirata. Jesse, radunati i suoi uomini, fece un’ultima carica e tra i proiettili che sibilavano da tutte le parti riuscì a guadagnare l’uscita dal paese. La rapina di Northfield si era dimostrata un vero fallimento. Bill Chadwell, l’unico uomo che conosceva la zona perché originario del Minnesota era morto. Era morto anche Clell Miller e Bob Younger aveva un braccio fuori uso. Tutto questo per pochi spiccioli di dollari.
Una volta fuori dal paese i fuorilegge cavalcarono per tutto il pomeriggio e nei giorni successivi dovettero sostenere alcuni scontri con i funzionari di polizia che li braccavano da tutte le parti.
A quel punto la banda decise di dividersi. Bob Younger, ferito, rallentava la fuga e Jesse, cinico e spietato, aveva pensato di sopprimerlo. C’era solo un piccolo particolare: bisognava avere l’approvazione di Cole e Jim Younger. Naturalmente i fratelli fecero quadrato attorno a Bob, vomitarono il loro disprezzo per Jesse e alla fine si divisero. Jesse e Frank riuscirono a passare il confine col Sud Dakota e di loro si persero le tracce. Meno fortunati furono gli Younger e Charlie Pitts. Il 21 settembre 1876 vennero sorpresi in un bosco, circondati e crivellati di colpi.
Quando i winchester tacquero si poterono contare cinque ferite nel corpo di Jim Younger e almeno una quindicina in quello di Cole. Anche Bob era ferito gravemente mentre Pitts fu trovato morto. I banditi vennero trasportati a Madelia (Minnesota), curati e poi tradotti nel carcere della contea dove avrebbero passato parecchi anni della loro vita. Bob Younger non finì di scontare la pena poiché morì in carcere di tubercolosi nel 1889. Dopo venticinque anni, nel 1901, la commissione dei condoni firmò la grazia per Cole e Jim Younger. I due fratelli, per uno scherzo del destino, vennero assunti a 60 dollari al mese per un lavoro che non poteva non riuscirgli meglio: la vendita di pietre tombali. Jim Younger dopo qualche tempo venne preso dalla depressione a causa della quale si suicidò nell’estate del 1902. Coleman Younger invece visse ancora per molti anni. Si spense il 21 marzo 1916 rispettato e benvoluto da tutti.
Frank e Jesse James dopo il disastro di Nothfield riuscirono a far perdere le loro tracce e in qualche modo riuscirono a tornare nel Missouri. Dagli archivi dell’agenzia Pinkerton pare che i due fuorilegge, sotto falsi nomi, andassero in California. Dopo un anno di silenzio, passato più che altro a spostarsi da un posto a un altro, Jesse tornò a casa. La voce passò di fattoria in fattoria e allora nuovi cavalieri si diressero in silenzio nella penombra verso la casa dei James. Gli Younger vennero sostituiti con Ed Miller, Wood Hite e Dick Liddell, un vecchio compagno dei tempi di Quantrill.
La prima rapina di Jesse con la nuova banda avvenne a Glendale (Missouri) l’8 settembre 1879 contro il treno della linea Chicago and Alton Railroad. Sembravano i vecchi tempi perché la banda, con i Pinkerton alle calcagna, si dileguò senza lasciare traccia.

Bob Ford
Bob Ford con la pistola con cui uccise Jesse James

Il 5 luglio 1881 fu la volta del treno della linea Chicago Rock Island and Pacific Railroad presso Winston (Missouri). Forzato il vagone postale, la banda riuscì a sottrarre soltanto alcune migliaia di dollari. La rapina particolarmente feroce per la modalità di esecuzione, finì con l’uccisione di un passeggero e quella del capotreno Bill Westphal. Un destino beffardo aveva fatto si che questi si ritrovasse a incrociare la strada di Jesse James. Qualche anno prima, infatti, era stato proprio Westphal a condurre a Kearney con il treno gli agenti di Pinkerton che avrebbero poi tirato la bomba nella fattoria dei James.
Un paio di mesi dopo, esattamente il 7 settembre 1881, Frank e Jesse James compirono la loro ultima rapina. L’obiettivo, il treno della Chicago and Alton Railroad presso Glendale (Missouri), fruttò alla banda un bottino di 15.000 dollari. Dopo quel colpo il governatore dello stato Thomas Crittenden, che aveva emesso una taglia di 25.000 dollari per Jesse vivo o morto, ricevette in gran segreto a Kansas City i fratelli Bob e Charlie Ford. Costoro avevano fatto parte talvolta della banda e di loro Jesse si fidava. Si fidava a tal punto da riceverli in casa, come quella mattina del 3 aprile 1882. I due Ford si trovavano in casa di Jesse per preparare l’assalto alla Platte County Bank.

Il corpo di Jesse James
Il corpo di Jesse James

Quel giorno, come tutti sanno, Jesse salì ad un tratto su una sedia per spolverare un quadro. Con le spalle voltate a Bob Ford, Jesse cominciò ad armeggiare attorno al quadro e a parlare della prossima rapina. Un secondo dopo nella casa echeggiò il colpo sordo di una colt 45. Il proiettile di Bob Ford penetrò nella nuca di Jesse per uscire sotto l’occhio sinistro. Il corpo del bandito si irrigidì per un istante, poi cadde pesantemente per terra sul tappeto. All’indomani dell’omicidio, un’ondata emotiva percorse tutto il Missouri. Qualcuno manifestò la propria soddisfazione, ma molti piansero l’antico paladino del Sud. Il Kansas City Journal versò una lacrima scrivendo: “ Addio Jesse”.
La salma venne trasportata a Kearney da St. Joseph e tumulata in un angolo del cortile della fattoria.
Bob Ford visse solo qualche anno di più. Venne steso da Ed O. Kelly nel 1892 nel Colorado.
Frank James si arrese al governatore Crittenden il pomeriggio del 5 ottobre 1882. Magro, quasi calvo, a trentanove anni dimostrava parecchio di più della sua età. Era un uomo probabilmente stanco e deciso a tagliare col proprio passato. Frank James nei mesi successivi subì diversi processi, tutti conclusi con un verdetto di non colpevolezza.
Jesse JamesJesse James nella bara
Lo stato del Minnesota sembrò volersi costituire parte civile per l’affare di Northfield, ma poi le cose pian piano caddero nel dimenticatoio. Dopo la guerra con la Spagna, attorno alla fine del secolo, Frank diede il suo appoggio a Teddy Roosevelt per la corsa alla presidenza degli Stati Uniti.
Negli ultimi anni fece qualche lavoro di poco conto, si esibì in qualche circo e cercò di vendere a turisti sprovveduti falsi souvenir del fratello. Morì nella sua fattoria a Kearney il 18 febbraio 1915.
Con la morte di Frank e quella di Cole Younger l’anno successivo, sembrava calato definitivamente il sipario sulla saga della banda James-Younger che per tanti anni aveva imperversato nelle più remote città del Missouri. Ma la storia può sempre riservarci un imprevisto, un qualcosa che può uscire dai binari della realtà per andare verso una dimensione al di la della quale esiste solo la leggenda.
Non più tardi del 1948, infatti, un vecchio signore centenario gridò al mondo di essere lui il vero Jesse James. Sostenne che Jesse non era morto quel giorno a St. Joseph perché Bob Ford, quel bastardo, aveva solamente ucciso un altro. “ Non mi hanno seppellito a Kearney, hanno solo seppellito un sosia “. Questo è quanto sostenne J. Frank Dalton, un vecchio signore di Granbury del Texas che visse sino al 15 agosto 1951. Se cosi fosse, Jesse sarebbe vissuto sotto falso nome per oltre settantanni e sarebbe morto alla veneranda età di 104 anni.
Quello di Jesse James d’altronde non è un caso isolato. Le cronache raccontano di un episodio verificatosi più o meno nell’estate del 1948 in una di quelle assolate autostrade del New Mexico.
Un cronista di un giornale locale aspettava qualcuno in un determinato punto dell’autostrada.
All’ora convenuta, un qualcosa di irreale, sicuramente una figura d’altri tempi gli si parò davanti agli occhi. Un vecchissimo cowboy con una altrettanto vecchia colt appesa a un lurido cinturone cominciò a dire che Pat Garrett non l’aveva ucciso. No, non poteva averlo fatto visto che ora era li e poteva finalmente raccontare come erano andate le cose. Il Kid, scappato da Fort Sumner sarebbe vissuto sotto falso nome nella città di Hico in Texas e sarebbe morto nel 1950 per attacco di cuore.
Siamo ai confini della realtà, in cui ognuno può credere ciò che vuole. D’altronde la prova del DNA sui resti di Jesse a Kearney non ha fugato del tutto i dubbi. Sia come sia, io credo che talvolta l’uomo abbia bisogno di oltrepassare quei confini al di la dei quali finisce la realtà e inizia la leggenda. E allora anche a me piace pensare che Jesse e il Kid forse non sono morti quei giorni per mano di Bob Ford e di Garrett. Mi piace pensare che ci siano stati ancora per molto tempo sino ad arrivare quasi ai nostri giorni. Infine voglio dire che, pensare di essere stato loro contemporaneo (almeno per cinque o sei anni visto che sono nato nel 46), mi lascia una strana sensazione addosso.

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