Gli Assiniboine, commercianti delle pianure

A cura di Pietro Costantini


Guerrieri Assiniboine

Gli Assiniboine sono una popolazione di lingua siouana, strettamente imparentati con i Sioux e gli Stoney. Vengono nominati la prima volta nelle Relazioni Gesuite del 1640; nel 1658 sono descritti come intermediari commerciali nelle vicinanze del lago Nipigon, a nord del lago Superiore. I linguisti moderni ritengono che si divisero assieme agli altri Sioux nel XVII secolo, mentre gli Stoney si differenziarono dagli Assiniboine probabilmente nel XVIII secolo.
Nel XVII secolo gli Assiniboine abitavano la zona che va dalla costa occidentale del lago Winnipeg fino al Saskatchewan centrale, e nel XVIII secolo cominciarono a espandersi ancora più a ovest, nell’area di parkland (la zona dove la foresta boreale si trasforma in pianura) fino all’Alberta orientale.
Wi-Jug-Jong, guerriero Assiniboine
E’ possibile che, più di vera migrazione si tratti di migliore conoscenza, col passare del tempo, da parte degli europei delle popolazioni delle pianure e del parkland canadesi. Il commerciante Henry Kelsey, della Hudson’s Bay Company (HBC) li incontrò nel 1690-91 tra il fiume South Saskatchewan e la valle del Missouri, dove svernavano abitualmente i gruppi più occidentali.
Gorge Catlin, l’etnografo e pittore che visitò gli Assiniboine durante il suo viaggio nell’Upper Missouri, nel 1832, riferisce che il nome della tribù risale ad un termine Ojibwa, che significa “coloro che fanno bollire le pietre”.
Per bollire la carne, infatti, essi scavavano in terra una buca delle dimensioni di una normale pentola, dentro cui mettevano la carne cruda, spingendola a viva forza con le mani.


Alla metà del ‘600 gli Assiniboine sono segnalati nella zona sopra Thunder Bay

Poi la piccola fossa era riempita d’acqua. Lì accanto veniva acceso un fuoco, sul quale si facevano arroventare delle pietre di grosse dimensioni. Una volta roventi, le pietre venivano immerse nell’acqua, che si metteva presto a bollire, e ovviamente bolliva anche la carne.
Li descriveva di aspetto nobile e dignitoso. Più o meno come i Corvi, si lasciavano crescere i capelli, fin quasi a toccare terra. In molti casi i capelli venivano giuntati con altri di varia lunghezza, usando una colla. I punti di giunzione venivano nascosti con una sorta di pasta rossa mista a terra, che segnava i capelli ogni due o tre pollici. Le donne erano graziose, molte senz’altro belle. I loro abiti, come quelli dei bambini, erano confezionati con pelli di caproni di montagna, ed arricchiti con aculei di istrice e denti d’alce.


Donna Assiniboine con bambina – 1832 – dipinto di G. Catlin

Benché la caccia al bisonte in forma nomade sia un ciclo di vita testimoniato dall’archeologia fin dalla preistoria, l’area parkland offriva un’ampia varietà annuale di risorse animali e vegetali, oltre al bisonte. Prima dell’acquisizione del cavallo da sud, era la canoa il mezzo privilegiato di trasporto degli Assiniboine, oltre allo spostamento a piedi usando il cane come bestia da soma. Nel 1739 il mercante esploratore La Vérendrye accompagnò un gruppo di mercanti Assiniboine ai villaggi Mandan e Hidatsa sul Missouri, un viaggio che egli effettuava ogni anno, in canoa e a piedi. Solo nella spedizione di Henday nel 1754-55 furono osservati dei cavalli fra gli Assiniboine: l’arrivo del cavallo rese molto più efficace la caccia al bisonte.


I viaggi di de LaVerendrye

Dopo che la HBC (Hudson Bay Company) nel 1670 fondò York Factory nella baia di Hudson, i Cree cominciarono ad ottenere fucili dagli Inglesi e intensificarono i loro attacchi contro Sioux e Assiniboine. Poiché gli Assiniboine erano la tribù più a nord, furono loro a sopportare gli assalti peggiori. Con grande senso pratico riconobbero la loro debolezza e decisero di allearsi con i Cree, sposandosi con le loro donne, dipendendo politicamente da loro, e aggredendo i consanguinei Sioux. I primi resoconti di ostilità fra Assiniboine e Sioux sono riportati intorno al 1700 da Daniel Greysdolon Duluth e da Pierre-Charles Le Sueur.
I Cree e gli Assiniboine frequentavano i siti commerciali francesi fra il lago Nipigon e il lago Superiore, e viaggiavano in canoa fino a York Factory. E’ certo il viaggio di un gruppo di 400 Assiniboine nel 1684. Le trade gangs indiane, sotto la guida di un trading captain, si svilupparono in reti commerciali intertribali specializzate, in cui Cree e Assiniboine dei boschi fungevano da mediatori tra i commercianti europei e le tribù più a ovest. Per cui gli Assiniboine, sempre in cerca di pellicce di castoro, si spostarono a ovest, entrando in conflitto con Chipewyan, Blackfeet e Gros Ventres.


Guerrieri Assiniboine

Per fronteggiare la concorrenza inglese ed intralciare i lunghi viaggi fino alla baia di Hudson, i Francesi tra il 1730 e il 1750 stabilirono forti commerciali nei territori Cree e Assiniboine in Manitoba e Saskatchewan, ma non riuscivano ad avere le stesse quantità di armi, munizioni, pentole e altri oggetti metallici agli stessi prezzi e qualità di York Factory, per cui verso il 1760 si ritirarono e lasciarono agli Inglesi il commercio con gli Assiniboine. Secondo La Vérendrye, Assiniboine, Cree e Ojibwa del Manitoba meridionale e dell’adiacente porzione di Ontario ricercavano soprattutto tabacco, munizioni e oggetti metallici, e barattavano le loro pentole, accette, coltelli, fucili e altri articoli usati e deteriorati con i Mandan in cambio di mais, oggetti decorati con perline di ottima fattura e altri articoli provenienti dalle tribù del sud-ovest. Nel commercio di cavalli e fucili, ovviamente le spese aumentavano più i luoghi di scambio erano geograficamente separati dalle fonti di approvvigionamento. I gruppi all’estremità della catena commerciale pagavano prezzi esorbitanti, e quindi presto cercarono alternative per assicurarsi le nuove merci, specialmente quando l’accesso a particolari centri commerciali era bloccato: la guerra interetnica, nella forma di scorrerie organizzate per rapinare le forniture più abbondanti dei vicini, sostituì le spedizioni intertribali del periodo precedente, andando a generare le guerre del cavallo e poi le guerre del bisonte che caratterizzarono gran parte del conflitto fra tribù alla metà del XIX secolo.


La Danza della Pipa Assiniboine

La fonte principale di approvvigionamento di cavalli degli Assiniboine erano i Piedineri e i Gros Ventres, cui vendevano a prezzi maggiorati le merci inglesi, ma la costruzione del posto della HBC vicino ai Gros Ventres fece aumentare il conflitto intertribale: Cree e Assiniboine rimasero tagliati fuori dal commercio dei cavalli, e non poterono più lucrare sulle altre due tribù, anche se potevano ancora far conto delle linee commerciali con i Mandan. Durante il tardo XVIII secolo, questo fu uno dei motivi per cui gli Assiniboine migrarono a sud, abbandonando il basso fiume Assiniboine e il Red River. Probabilmente una ragione di fondamentale importanza fu la grave epidemia di vaiolo che ridusse la popolazione Assiniboine di un terzo o della metà secondo le stime; altro fattore fu l’attrazione verso i villaggi Mandan, in cui giungevano i mercanti dalla Louisiana spagnola risalendo il Missouri, la cui valle era peraltro assai ricca di bisonti. Infine la costruzione di Fort Union da parte di una consociata della American Fur Company (la Compagnia delle Pellicce) sul Missouri alla confluenza dello Yellowstone, in un luogo scelto dal capo Assiniboine Punta di Freccia di Ferro, della banda della Roccia, forniva loro un posto commerciale permanente su cui fare conto. Denig, il responsabile (“bourgeois”) di Fort Union, riferì che i primi movimenti verso sud e l’area dell’alto Missouri erano iniziati già nel 1777, come riflesso dell’escalation della guerra contro Piedineri e Gors Ventres, e continuarono fino al 1839, nonostante la devastante epidemia di vaiolo del 1837-38, di cui approfittarono anche Crow, Hidatsa e Sioux, per aggredire gli Assiniboine, aiutati solo dagli alleati Cree.


Fort Union, sul confine tra Montana e Nord Dakota, dove sorge l’attuale Williston

Gli Assiniboine cercavano anche di rendere i commercianti dei forti sempre più dipendenti da loro per le derrate alimentari: il bourgeois di Hudson House della HBC, nel nord Saskatchewan scrisse nel 1780 che gli Assiniboine in autunno avevano incendiato la prateria. Questo avrebbe impedito all’erba di riformarsi prima dell’inverno, così i bisonti non si sarebbero avvicinati ai forti e gli Indiani avrebbero potuto proporsi come unici fornitori di carne di bisonte. Il nuovo potere economico contrattuale fece sì che Cree e Assiniboine ottenessero tassi di scambio più favorevoli, e li rese sempre più aggressivi verso i loro nemici indiani, cui cercavano di impedire di arrivare ai forti a vendere le loro pellicce. Per impedire ai loro nemici di ottenere munizioni, gli Assiniboine minacciarono di tagliare le forniture di carne ai forti canadesi di Augustus e di Edmonton. Questo boicottaggio alimentare danneggiava gli stessi Indiani della zona, che il più di una occasione dovettero essere salvati dalla morte per fame dalle riserve alimentari dei “Trading Posts”.


Assiniboine nella caccia al bisonte

A Fort Union non convenivano solo gli Assiniboine e i loro alleati Cree, ma anche Crow e, soprattutto, i loro mortali nemici, i Piedineri. George Catlin ebbe occasione di assistere all’arrivo contemporaneo di una banda di Cree e di una di Piedineri. Per impedire che si scontrassero, il bourgeois del tempo, McKenzie, li fece accampare ai lati opposti del forte, nella prateria, e fece loro deporre le armi per tutto il tempo del loro soggiorno, un fatto che testimonia certamente la sua grande influenza sulle tribù. Non ci furono problemi finché i Cree non tolsero le tende: all’ultimo momento uno di loro infilò la bocca del moschetto attraverso una fessura della palizzata e sparò, ferendo a morte uno dei Piedineri. Anche il principe Maximilian zu Wied e il suo pittore Karl Bodmer ci hanno lasciato ritratti di questi indiani; Bodmer dipinse anche una battaglia di Cree e Assiniboine contro Piedineri. Quando il principe fu a Fort Union giunse un gran numero di Assiniboine. Così egli narra il loro arrivo: “Verso nord ovest l’intera prateria era coperta da indiani in ordine sparso, con numerosi cani che trascinavano i travois carichi di bagagli; un gruppo serrato di guerrieri, circa 250 o 300, si era formato nel centro, simile a due reggimenti di fanteria, e avanzava veloce verso il forte. I guerrieri indiani marciavano a ranghi serrati…formavano una linea considerevole. Davanti al centro avanzavano tre o quattro capi, a braccetto, e dai ranghi si sentivano sparare colpi di moschetto. L’intera truppa di questi guerrieri ora iniziò le proprie originali canzoni, molte con toni improvvisi e spezzati. I cani carichi, guidati da donne e bambini, circondavano il nucleo dei guerrieri. Avanzarono fino a circa sessanta passi, poi si fermarono al fossato che correva dal Missouri fino a oltre il forte, e attesero, con il capo davanti a tutti, aspettando il nostro benvenuto”. Il benvenuto non tardò a farsi sentire, con colpi di cannone a salve. Gli indiani fidati, come questi, potevano accamparsi dentro il forte, e venivano fornite loro anche camere degli ospiti. Ovviamente quando si ubriacavano potevano diventare pericolosi e allora bisognava tenere i moschetti pronti.


“Fort McKenzie, 28 agosto 1833”

Per quasi tutta la sua esistenza Fort Union non ebbe niente da temere né dagli Assiniboine né da altre tribù. Tuttavia nel 1830 il capo Thchatka, chiamato “Le Gaucher”, che aveva subito una disfatta da parte dei Piedineri, pensò bene di recuperare la sua reputazione di fronte ai suoi 200 guerrieri complottando per prendere il forte. Giunto al forte disse al bourgeois McKenzie di essere minacciato dagli Hidatsa, e si fece dare della polvere da sparo. Gli Assiniboine, come avveniva per tutti gli Indiani fidati, erano restati a dormire dentro il forte. Secondo il piano dovevano aspettare i segnale del capo e aggredire i loro compagni di stanza bianchi. Ma uno degli aggressori aveva una sorella, sposata con uno degli uomini del forte e le raccontò del piano. Questa lo disse al marito, il quale a sua volta avvisò McKenzie, che convocò tutti gli impiegati presenti al forte (circa 80) e li dispose in punti strategici.
Fort Union
Poi McKenzie convocò Le Gaucher e lo informò di essere al corrente del complotto, dandogli l’opportunità di andarsene. Il capo Assiniboine accettò il consiglio e se ne andò con tutti i suoi uomini.
In un’altra circostanza, un capo Assiniboine, Le vieux Gauche, voleva fare vendetta contro Fort Union, e il bourgeois Halsey prese la minaccia così sul serio da far costruire un doppio cancello d’entrata, in modo da controllare strettamente la parte interna del forte. In aggiunta fece apporre uno sportello, da cui veniva venduto liquore agli Indiani. Alla fine la minaccia si sgonfiò.
Comunque, tra il 1835 e il 1850, seguirono ondate di influenza di tale violenza che i sopravvissuti non riuscirono a ricostituirsi come tribù se non inglobando membri di altre bande. Un altro momento duro fu quando l’epidemia di vaiolo spazzò via interi gruppi indiani: nel 1837-38 morirono i quattro quinti degli Assiniboine e dei Piedineri. Le epidemie colpirono in modo diverso le varie tribù: i Cree, che avevano goduto di un’ampia campagna di vaccinazione soffrirono di meno, e continuarono ad espandersi verso ovest, nelle aree lasciate libere dagli Assiniboine. Comunque questi ultimi, grazie alla campagna di vaccinazione promossa dalla HBC salvarono almeno 200 delle 400 tende sopravvissute all’epidemia del 1838.


Sepolcro Assiniboine

In quegli anni, il cacciatore a cavallo e la sua famiglia, che comprendeva parecchie mogli-conciatrici, diventarono i produttori di pelli di bisonte pronte per il mercato. L’arrivo del cavallo e la trasformazione della caccia al bisonte in un modello più dinamico e veloce aveva già fatto aumentare il tasso di mortalità fra quei bovini: quando il mercato delle pelli raggiunse il suo culmine nei tardi anni 1860, le tribù delle Pianure erano invischiate in un ciclo di dipendenza.
Gli Assiniboine continuarono a crescere rapidamente senza apprezzabile emigrazione verso le aree esterne fino al 1838. Gli Assiniboine, assieme ai Cree, furono i primi a rispondere alle mutazioni delle condizioni di mercato che l’aumento del fabbisogno di derrate per il commercio delle pellicce aveva creato. Il ruolo tradizionale di mediatori era stato minato dalla marea di commercianti euro/americani affluita nel Canada occidentale e nel Dakota. Le merci britanniche continuarono a predominare negli scambi commerciali tra il Red River e il Missouri tra la fine della guerra del 1812 e il 1829, anno di costruzione di Fort Union. La presenza del forte produsse un cambiamento nell’organizzazione economica degli Assiniboine, le cui possibilità di mediatori negli scambi diminuivano a favore di una caratteristica di clienti – fornitori: come clienti contribuivano alla raccolta delle pellicce e delle pelli di bisonte, come fornitori procuravano carne, grasso e pemmican. Gli Assiniboine avevano spostato l’importanza primaria delle loro attività dallo scambio delle pellicce al baratto di carne secca e grasso, e lo fecero in un periodo relativamente breve.


Wets it, capo Assiniboine

Nel 1856 cominciarono i guai sotto forma di un attacco di 400 Sioux che avevano ucciso un Assiniboine a Fort Union, un trapper bianco sul fiume Yellowstone e rubato tutti i cavalli. Alla fine del 1861, 250 Sioux si erano avvicinati al forte, avevano bruciato tutti gli edifici esterni, 280 tonnellate di fieno e due barche, e ucciso 25 vacche. Oltre a ciò, approfittando del fatto che i gruppi di guerra Cree e Assiniboine erano in difficoltà per le epidemie e le carestie, avevano tentato di incendiare il forte, ma avevano dovuto abbandonare l’impresa dopo aver avuto un morto e due feriti. Nel 1862 la minaccia dei Sioux faceva sì che il personale del forte non uscisse dalle mura se non pesantemente armato. Henry H. Boller riferì di un attacco dei Sioux di cui era stato testimone nel 1863: un episodio così frequente che vicino al forte non si tenevano più le vacche al pascolo ed erano stati abbandonati gli orti esterni. Tutti cominciarono a sentirsi più sicuri quando arrivarono i distaccamenti militari, quello del generale Pope, a seguito della rivolta dei Santee Sioux del Minnesota, e quello del generale Sully per la campagna estiva del 1864.


Gruppo di guerra Lakota

In quegli anni, riferisce sempre Boller, Fort Union era semplicemente un posto commerciale per gli Assiniboine, ma il suo commercio era decaduto considerevolmente a causa della bassa qualità delle pelli di bisonte conciata da quella tribù. A nord, negli anni 1860-1870, gli Indiani erano diventati dipendenti dai “Trading Posts”, per cui cacciavano non solo per sfruttare ciò che avevano sempre ricavato dal bisonte, ma anche per avere oggetti casalinghi, armi, farina e gallette. In gran parte, erano diventati virtualmente impiegati della compagnia HBC. Al contrario, gli Assiniboine delle Pianure, i Cree e gli Ojibwa del Canada occidentale, furono in grado di continuare la loro vita nomade un po’ più a lungo, fin quando il bisonte non fu sterminato.
Noapéh, capo Assiniboine
Nel 1860 il bisonte scarseggiava, nel 1870 la caccia estiva fallì completamente, anche perché le mandrie si erano ritirate nel territorio dei Piedi Neri, dove Cree, Assiniboine e Ojibwa non osavano avventurarsi.
I Sioux continuarono le scaramucce contro Fort Union e, quando i militari costruirono, nel 1866, il vicino Fort Buford, aggredirono anche quello. Nell’inverno 1866-67 le aggressioni continuarono: in un’occasione i Sioux attaccarono due donne Assiniboine uscite a far legna e ne uccisero una prima che dal forte riuscissero a cacciarli a fucilate. Nel 1867 Fort Union fu venduto all’esercito che lo demolì subito e utilizzò il materiale per ampliare Fort Buford. Con il declino e infine la chiusura di Fort Union come centro commerciale, per gli Indiani furono tempi duri, simboleggiati per gli Assiniboine dal massacro della banda di Hankajuka (Little Chief) da parte di un gruppo di cacciatori di lupi nel 1873.
La misera fine di Fort Union era solo uno dei molti segnali della fine del commercio delle pelli e delle pellicce e della vita libera degli Indiani. Con la rapida sparizione del bisonte, gli Indiani si trovarono in una situazione disperata. Le tribù Cree, Ojibwa e Assiniboine che nel XVIII secolo erano state spinte nelle pianure erbose dalla diminuzione delle risorse faunistiche, avevano ora lo stesso problema, ma adesso esistevano meno alternative: il commercio delle pellicce poteva sostentare pochi cacciatori, data la drastica diminuzione del numero dei bisonti.
Quel che è peggio, è che gli aggiustamenti ecologico-sociali che avevano accompagnato la transizione dalle Terre Boscose alle Pianure erano irreversibili. Mentre gli Indiani del parkland e delle Terre Boscose avevano economie piuttosto generalizzate e potevano sfruttare con relativa facilità qualsiasi dei tre habitat (foresta, parkland o prateria) ciò non valeva più per gli abitanti delle Pianure, che avevano sviluppato economie e culture altamente specializzate, basate esclusivamente sulla dipendenza dal bisonte. Di conseguenza avevano perduto la capacità di cacciare altri animali.


Simulacro magico degli Assiniboine

E’ probabile che questi problemi degli Indiani delle Pianure a cacciare nei boschi siano stati uno dei fattori che favorirono la coesistenza pacifica e il commercio intertribale – pelli di bisonte contro carne di alce e di cervo – dei gruppi delle Pianure e delle Terre Boscose nel parkland. Quando la HBC cedette la Terra di Rupert (cioè quasi tutto l’attuale territorio canadese) al Dominion del Canada, gli Indiani chiesero al governo di aiutarli. Così tra il 1871 e il 1876 Cree, Assiniboine e Ojibwa delle Pianure estinsero ogni diritto sulle loro terre nelle Province delle Praterie con i Trattati numerati da 1 a 7. Quindi, in Canada occidentale, il periodo di occupazione indiana giunse a termine in modo relativamente pacifico, e senza il grande spargimento di sangue che caratterizzò questa transizione più a sud, negli Stati Uniti. Ed in questo cambiamento pacifico, un ruolo chiave lo giocò l’economia: fu a causa della necessità economica, più che della pressione politica e militare, che gli Indiani acconsentirono a sistemarsi nelle riserve, con la promessa che il governo avrebbe badato al loro benessere.

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