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Cavallo Pazzo

A cura di Sergio Mura

Cavallo Pazzo – clicca per INGRANDIRE
Cavallo Pazzo (in lingua Lakota Tashunke Witko, ossia, letteralmente, “His-Horse-Is-Crazy” o “His-Horse-Is-Spirited”) è stato un capo di guerra dei Lakota Oglala. Si ritiene che sia nato intorno al 1840, ma in assenza di certezze c’é anche chi si spinge fino al 1845… E’ certa invece la data in cui venne ucciso da un soldato all’interno di Fort Robinson: il 5 Settembre 1877.
Scese in guerra contro il governo federale degli Stati Uniti e contro i bianchi solo per lottare contro gli abusi e le violenze perpetrati ai danni della sua gente, contro la sottrazione dei territori e la distruzione sistematica dello stile di vita del popolo Lakota. Cavallo Pazzo fu tra i condottieri più importanti durante la battaglia di Little Bighorn, nel giugno 1876.
Cavallo Pazzo in un ritratto
Dopo la resa alle truppe statunitensi del generale Crook nel 1877, Cavallo Pazzo venne ferito a morte da una guardia a Camp Robinson nell’attuale Nebraska durante un episodio i cui contorni non sono mai stati chiariti fino in fondo, ma che avrebbe visto il guerriero Lakota resistere al tentativo dei soldati di trasferirlo in una cella.
Cavallo Pazzo è stato tra i più importanti e significativi guerrieri Sioux, ma anche una delle figure più rappresentative dei Nativi Americani.
Come abbiamo detto, ci sono opinioni contrastanti rispetto all’anno preciso della nascita di Cavallo Pazzo, ma in generale vi è accordo sul fissare l’evento tra il 1840 e il 1845. Secondo un suo amico, lui e Cavallo Pazzo “erano entrambi nati nello stesso anno e nella stessa stagione”, ma l’anagrafe colloca la data nel 1845. Encouraging Bear, un uomo di medicina Oglala e consigliere spirituale del capo di guerra, ha detto che Cavallo Pazzo è nato “nell’anno in cui la banda a cui apparteneva, gli Oglala, rubò cento cavalli, in autunno”, un riferimento ben preciso agli eventi del calendario annuale Lakota o conto degli inverni. Il furto di 100 cavalli viene annotato da Cloud Shield ed confermato da American Horse e Red Horse, fissandolo nel periodo 1840-41. Altri resoconti dei suoi parenti della riserva di Cheyenne River fissano la sua nascita nella primavera del 1840. Probabilmente la fonte più credibile è e resta il padre di Cavallo Pazzo. La sera della morte di suo figlio, l’anziano Oglala disse al tenente H. R. Lemly che suo figlio “avrebbe presto compiuto 37 anni, essendo nato nella zona del South Cheyenne River nell’autunno del 1840”.
Il ritratto di red Horse
Alla nascita, Cavallo Pazzo venne chiamato Cha-O-Ha (“In the Wilderness” o “Among the Trees”, a significare che era tutt’uno con la natura). La madre lo chiamò “Curly, Riccetto” o “Light Hair, Capelli Chiari”, con un chiaro riferimento ai suoi capelli chiari e ricci somiglianti proprio ai suoi.
Cavallo Pazzo nacque da genitori Oglala Lakota. Suo padre, nato nel 1810, veniva chiamato Cavallo Pazzo. Le fonti orali degli Oglala Lakota dicono che, dopo che suo figlio aveva raggiunto la maturità e mostrato alla sua gente le sue capacità, suo padre gli attribuì il suo nome e ne prese per sé uno nuovo, “Waglula” (Worm, Verme). Un’altra versione dice che Cavallo Pazzo ottenne il suo nome dopo aver avuto una visione.
Sua madre era Rattling Blanket Woman ed era nata nel 1814; suo padre era Black Buffalo and White Cow. Black Buffalo and White Cow divenne famoso per aver bloccato la missione di Lewis e Clark sul fiume Bad. Rattling Blanket Woman era la sorella minore di Lone Horn (nato tra il 1790 e il 1795 e morto nel 1875) e di Good Looking Woman che era nata nel 1810. Sua sorella più giovane (nata nel 1815) era Looks At It, ma in seguito le venne dato il nome di They Are Afraid of Her. Un cugino di Cavallo Pazzo (figlio di Lone Horn) era il famoso Touch the Clouds che gli salvò la vita in un’occasione e che era con lui quando venne ucciso, nel 1877.
Si è detto che la madre di Cavallo Pazzo fosse una Minneconju, sorella di Spotted Tail, il famoso capo.
Nell’estate del 1844, Waglula (Worm) andò a caccia di bisonti e durante la battuta si imbatté in un villaggio Minneconjou Lakota sotto attacco da parte di un gran numero di guerrieri Crow. Si gettò nella mischia con i suoi uomini e contribuì alla salvezza del villaggio. Corn, il guerriero a capo del villaggio, aveva perso la moglie nel raid dei Crow, ma in segno di gratitudine affidò a Waglula le sue due figlie maggiori come mogli: Iron Between Horns di 18 anni e Kills Enemy di 17 anni. Anche la figlia più giovane di Corn, Red Leggins – che aveva appena 15 anni all’epoca dei fatti – chiese di andare con le sue sorelle e tutte loro divennero mogli di Waglula. Il pittore George Catlin fece un ritratto di Corn durante la sua visita alla tribù, nel 1832.
Secondo quanto si legge nella “Encyclopedia of North American Indians” di Federico Hoxie, Cavallo Pazzo fu il terzo della sua famiglia a portare quel nome, che nella lingua degli Oglala è Tasunke Witko. Tasunke Witko III (1840-1877) era pertanto figlio di Rattling Blanket Woman e di Tasunke Witko II. Si sposò tre volte: prima a Black Buffalo Woman, poi a Black Shawl (Scialle Nero) e infine a Nellie Larrabee. Solo la sua seconda moglie, Black Shawl gli diede una figlia, They Are Afraid of Her, che morì piccolissima, all’età di tre anni.


Cavalieri Lakota
Cavallo Pazzo visse nel campo dei Lakota con suo fratello più giovane, High Horse (Cavallo Alto, figlio di Iron Between Horns e di Waglula) e con un cugino, Little Hawk (Piccolo Falco). Little Hawk era il nipote, per parte di madre, di Corn. Il campo venne attaccato dal tenente Grattan e 28 altri soldati statunitensi durante l’episodio che venne poi ricordato come il massacro di Grattan.
Dopo aver assistito alla morte del capo Conquering Bear, Cavallo Pazzo cominciò ad avere delle visioni. Suo padre, colpito da questi eventi, lo portò con sé nella zona dell’attuale Sylvan Lake, nel South Dakota, e lì stettero alla ricerca di una “hemblecha”, la visione. Un falco dalla coda rossa li condusse in un posto delle Black Hills in cui non erano mai stati, caratterizzato da alberi altissimi. Poi, Cavallo Pazzo si fermò in un punto tra due gobbe in cima ad una collina, a nord-est del lago. Waglula si fermò a sud dell’Harney Peak, a nord di suo figlio.
La visione condusse Cavallo Pazzo a Sud, dove secondo la spiritualità Lakota si va dopo la morte. Da lì ritornò indietro e viaggiò mentalmente verso occidente in direzione degli “wakiyans” (Esseri del Tuono) e lì gli venne consegnato un sacchetto della medicina che lo avrebbe protetto. Uno dei suoi animali protettori sarebbe il gufo bianco che, secondo la spiritualità Lakota, era in grado di garantire lunga vita. Gli venne anche mostrato come dipingersi il volto prima di una battaglia: un fulmine giallo sul lato sinistro della sua faccia e polvere bianca. Nelle zone vulnerabili avrebbe dovuto dipingere dei cerchi bianchi a simboleggiare al grandine. Cavallo Pazzo non avrebbe dovuto indossare alcun copricapo di guerra e non avrebbe dovuto adottare altre pitture. Gli fu insegnato un canto sacro che è ancora oggi cantato dal popolo Oglala. Infine, gli fu detto che sarebbe stato un protettore del suo popolo.


Un gruppo di guerrieri Sioux

Cavallo Pazzo ricevette da un uomo di medicina chiamato Horn Chips una pietra nera per proteggere il suo cavallo, un animale bianco e nero che chiamò Inyan (roccia o pietra). Mise la pietra dietro l’orecchio del cavallo, in modo che la sua medicina si unisse con quella ricevuta durante la visione.
Tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, la reputazione di Cavallo Pazzo crebbe notevolmente tra la sua gente e iniziò a diffondersi tra le altre tribù. La sua prima uccisione – stando alle testimonianze orali – è stata a danno di un razziatore Shoshone che aveva ucciso una donna Lakota mentre lavava la carne di bufalo lungo il fiume Powder. Cavallo Pazzo combatté in numerose battaglie insieme ai Lakota contro i loro nemici tradizionali, Crow, Shoshone, Pawnee, Blackfeet e Arikara.
Nel 1864, dopo che la Cavalleria dei Volontari del Colorado decimarono i Cheyenne di un villaggio nel massacro di Sand Creek, i Lakota Oglala e bande Minneconjou si allearono ai sopravvissuti contro i soldati. Cavallo Pazzo partecipò alla battaglia di Red Buttes e alla successiva battaglia di Platte River Bridge Station nel mese di luglio del 1865.
Quello stesso anno, per via della sua abilità in battaglia, Cavallo Pazzo venne nominato Ogle Tanka Un (Portatore di Casacca).
Il 21 dicembre 1866, Cavallo Pazzo e sei altri guerrieri Lakota e Cheyenne attirarono il Capitano William Fetterman e i suoi 53 fanti e altri 27 cavalieri al comando del tenente Grummond in un’imboscata. I soldati erano usciti da Fort Phil Kearny per intervenire in favore dei boscaioli che avevano subito un attacco da parte degli indiani.
Il presunto ritratto di Cavallo Pazzo
Cavallo Pazzo guidò i suoi abilmente e riuscì a farsi inseguire da parte dei militari, talvolta fingendo di essere in difficoltà… I cavalieri di Grummond seguirono altri sei guerrieri-esca. Nel frattempo, il capo Cheyenne Piccolo Lupo e i suoi guerrieri, che fino a quel momento erano rimasti ben nascosti sul lato opposto del Peno Head Ridge, si disposero tra le truppe ed il forte, impedendo ogni possibile ritirata. I guerrieri Lakota dilagarono su Massacre Hill e a loro si unirono anche gruppi di Cheyenne completarono l’accerchiamento dei soldati di Fetterman. Grummond si accorse di questo e deviò dal suo percorso, facendo ritorno verso gli accerchiati.
I guerrieri erano quasi 1.000 e uccisero rapidamente tutti i soldati, procurando la peggiore sconfitta dell’esercito nelle pianure fino a quel momento. I Lakota e i Cheyenne la chiamano “Battle of the Hundred in the Hand” (“la battaglia dei cento nella mano”).
Il 2 agosto 1867 Cavallo Pazzo prese parte alla battaglia nota come “Wagon Box Fight” (“La battaglia dei cassoni di carro”) svoltasi nelle vicinanze di Fort Phil Kearny. In quell’occasione i guerrieri Lakota, forse tra 1.000 e 2.000 (ma gli storici sono piuttosto divisi su questo), attaccarono un gruppo di taglialegna nei dintorni del forte. Subito dopo i primi spari, mentre ancora gli indiani stavano scendendo dalle colline intorno, la maggior parte dei soldati trovò rifugio a valle, improvvisando un riparo con i cassoni dei carri da trasporto. Da lì spararono raffiche di fucileria con i nuovi fucili a retrocarica, efficienti e rapidissimi. Queste scariche, assolutamente inattese dai Lakota, causarono ingenti perdite. Per comprendere la sorpresa degli indiani e le perdite che subirono durante gli attacchi, basti sapere che uno dei nuovi fucili era in grado di sparare dieci volte al minuto rispetto al vecchio avancarica che sparava al ritmo di tre volte al minuto! I soldati ebbero solo cinque morti e due feriti, mentre i Lakota contarono tra 50 e 120 vittime. Molti Lakota uccisi nella battaglia furono sepolti nelle colline circostanti Fort Phil Kearny.


Il massacro di Fetterman e dei suoi soldati
Nell’autunno del 1867, Cavallo Pazzo invitò Black Buffalo Woman ad accompagnarlo in una caccia al bisonte nella zona di Slim Buttes in quello che oggi è il South Dakota nord-occidentale. Lei era la moglie di No Water (Senz’Acqua), un guerriero che si diceva bevesse troppo. Tra i Lakota Sioux era assolutamente normale separarsi dal marito ed una donna poteva farlo in ogni momento. Per farlo era sufficiente andare a vivere con un altro uomo o a casa dei parenti, oppure ancora mettendo i beni del marito fuori dalla tenda. Per il marito era prevista la possibilità di ottenere una sorta di compenso in beni materiali per il danno subito, ma ad ogni buon conto da lui ci si aspettava che accettasse la decisione della ex moglie. No Water era lontano dal campo quando Cavallo Pazzo e Black Buffalo Woman partirono insieme per la caccia al bisonte.
Non appena seppe la novità, No Water si mise anch’egli in viaggio per raggiungere la moglie. La rintracciò insieme a Cavallo Pazzo nella zona di Slim Buttes. Quando li trovò, i due erano in un tepee, perciò lui chiamò a voce alta Cavallo Pazzo senza entrare. Quando Cavallo Pazzo rispose, No Water si infilò improvvisamente nella tenda e puntò una pistola su Cavallo Pazzo. Nella tenda c’era anche Touch The Clouds, cugino di Cavallo Pazzo, che fece in tempo a dare un colpo al braccio di No Water proprio nell’istante in cui sparava. Il colpo fu leggermente deviato e colpì Cavallo Pazzo alla mascella. Ne seguì una colluttazione e subito dopo No Water abbandonò il campo inseguito dai parenti e dagli amici di Cavallo Pazzo che lo avrebbero voluto uccidere. No Water cavalcò finché il suo cavallo non morì di sfinimento e lui dovette proseguire la corsa a piedi fino a mettersi al sicuro nel suo accampamento.
Gli anziani della tribù convinsero No Water e Cavallo Pazzo a sospendere le ostilità. Il primo ripagò il secondo con 3 cavalli che compensavano l’aggressione con la pistola. Il secondo, trovato insieme ad una donna sposata venne privato del suo ruolo di Portatore di Casacca.


Il generale George Crook
Mentre accadeva questo, il guerriero Little Hawk (Piccolo Falco), lo zio di Cavallo Pazzo fu ucciso da un gruppo di minatori nelle Black Hills mentre scortava alcune donne verso la nuova agenzia creata a seguito del trattato del 1868.
Dopo la sua prima moglie, Black Buffalo Woman, Cavallo Pazzo sposò Black Shawl Woman (Scialle Nero), una Lakota Oglala parente stretta di Spotted Tail (Coda Macchiata). Gli anziani la mandarono a curare Cavallo Pazzo dopo la sparatoria con No Water e la partenza della prima moglie. Cavallo Pazzo e Black Shawl Woman si sposarono nel 1871. La donna diede a Cavallo Pazzo una figlia che venne chiamata They Are Afraid Of Her (Hanno paura di lei) che purtroppo morì nel 1873. Black Shawl Woman sopravvisse a Cavallo Pazzo, morendo nel 1927 durante un’epidemia di influenza.
Mentre era sposato con Black Shawl Woman, Cavallo Pazzo prese in moglie una certa Helena Laravie “Nellie”. Era la sua terza moglie. Nellie, chiamata anche Chi-Chi e Brown Eyes Woman, era la figlia di un commerciante francese e una donna Cheyenne. William Garnett, in un resoconto di prima mano della resa di Cavallo Pazzo, parlò di Nellie come della “mezzosangue” che ha lentamente trascinato in rovina il grande guerriero.
Il 17 giugno 1876, Cavallo Pazzo guidò un gruppo combinato di circa 1.500 Lakota e Cheyenne in un attacco a sorpresa contro il generale di brigata George Crook ed i suoi 1.000 soldati (tra cavalieri e fanti) e 300 guerrieri Crow e Shoshone. Era la battaglia del Rosebud. La battaglia, anche se non fu rilevantissima quanto a perdite umane, ottenne un grande risultato per gli indiani in quanto impedì alla colonna guidata da Crook di congiungersi a Custer ed ai suoi cavalleggeri, determinando indirettamente anche la successiva sconfitta del 7° Cavalleria.


L’assalto finale al 7° Cavalleria
Una settimana dopo, nel primo pomeriggio (intorno alle ore 15) del 25 giugno 1876, Custer e il 7° Cavalleria attaccarono un accampamento gigantesco lungo il fiume Little Bighorn in cui c’erano bande di Cheyenne, Arapaho e Lakota Sioux. Le azioni militari portate avanti da Cavallo Pazzo sono pressoché non documentate. Ci sono testimonianze di quel che fece e di come lo fece, ma nulla di più.
I guerrieri Hunkpapa guidati da Gall ebbero il ruolo principale nell’attacco. Le intuizioni tattiche e la leadership di Cavallo Pazzo nella battaglia rimangono un punto interrogativo. Alcuni storici pensano che Cavallo Pazzo abbia portato i suoi all’attacco di Custer da un fianco, rompendo la linea di difesa dei soldati e assicurando la morte di Custer e dei suoi uomini, ma non conosciamo alcun dettaglio. L’unico dato di fatto è che Cavallo Pazzo è stato un importante guerriero nell’economia della battaglia. Il suo coraggio personale è stato attestato da numerosi testimoni oculari di parte indiana. Water Man, uno dei cinque soli guerrieri Arapaho che hanno combattuto quel giorno, ebbe modo di affermare che Cavallo Pazzo “è stato l’uomo più coraggioso che abbia mai visto. Cavalcò più vicino ai soldati di chiunque altro, incitando i suoi guerrieri. Tutti i soldati stavano sparando contro di lui, ma non fu mai colpito!”
Un altro guerriero Sioux che partecipò alla battaglia, Little Soldier, disse: “Il più grande combattente nella battaglia fu Cavallo Pazzo”.


Il grande Nuvola Rossa
Il 10 settembre 1876, il capitano Anson Mills e due battaglioni del 3° Cavalleria catturarono un villaggio Miniconjou di 36 tepee nella Battaglia di Slim Buttes, nel South Dakota. Cavallo Pazzo e dei suoi guerrieri tentarono di salvare il campo e il suo capo, il vecchio American Horse (Cavallo Americano), ma non riuscirono nell’intento… I soldati americani uccisero American Horse e gran parte della sua famiglia dopo un lungo assedio alla caverna in cui si erano rifugiati.
L’8 gennaio 1877, i guerrieri di Cavallo Pazzo combatterono la loro ultima grande battaglia contro la Cavalleria degli Stati Uniti e lo fecero a Wolf Mountain nel Territorio del Montana. Il suo popolo aveva lottato per tutto l’inverno, ma in quel momento erano indeboliti dalla fame e dal freddo, perciò Cavallo Pazzo decise di arrendersi. Lo fece recandosi a Camp Robinson in Nebraska.


La resa di Cavallo Pazzo e dei suoi
Cavallo Pazzo e altri leader Oglala del nord arrivarono all’agenzia di Nuvola Rossa, che si trovava vicino a Camp Robinson nel Nebraska, il 5 maggio 1877. Insieme a He Dog , Little Big Man, Iron Crow e altri, Cavallo Pazzo presenziò ad una cerimonia solenne con il tenente William P. Clark quale primo passo dlla loro resa formale.
Per i successivi quattro mesi, Cavallo Pazzo risiedette nel suo villaggio nei pressi dell’agenzia di Nuvola Rossa. L’attenzione che Cavallo Pazzo ricevette dall’esercito – che lo conosceva fin troppo bene per il grande guerriero che era – suscitò un po’ di gelosia in Red Cloud (Nuvola Rossa) e Spotted Tail (Coda Chiazzata), due grandi capi Lakota che avevano lottato a lungo prima di accettare di vivere nelle agenzie e che avevano ormai adattato il vecchio stile di vita a quello imposto dai bianchi.


Un ritratto fotografico di Spotted Tail
Iniziarono a circolare strane e incessanti voci sul presunto desiderio di Cavallo Pazzo di scappare via e tornare a vivere secondo il classico stile dei Sioux liberi e di questo si parlava quasi apertamente sia nell’agenzia di Red Cloud che in quella di Spotted Tail.
Nel mese di agosto 1877, gli ufficiali di Camp Robinson ricevettero la notizia che una folta banda di Nez Perce guidata da Capo Giuseppe era scappata dalla riserva in Idaho e fuggiva verso nord attraverso il Montana, con l’obiettivo di raggiungere Toro Seduto in Canada. Il tenente Clark chiese a Cavallo Pazzo e Touch The Clouds di arruolarsi come scout nella colonna dell’esercito che si preparava a muovere contro i Nez Perce, ma entrambi rifiutarono sdegnosamente l’offerta dicendo quando si erano arresi avevano promesso di vivere in pace. Secondo una versione consolidata dei fatti, l’insistenza si fece tale che Cavallo Pazzo sbottò e disse che avrebbe lottato “fino a che tutti i Nez Perce non fossero stati uccisi”. Ma le sue parole vennero evidentemente male interpretate dallo scout Frank Grouard, il quale riferì agli ufficiali che Cavallo Pazzo aveva detto che sarebbe “andato al nord e avrebbe combattuto fino a quando non un uomo bianco fosse rimasto vivo”. Quando a Grouard venne contestata la sua interpretazione, egli lasciò il consiglio e un altro interprete, un certo William Garnett, venne chiamato in tutta fretta, ma dovette prendere atto della situazione di crescente tensione.


Touch The Clouds, vero amico di Cavallo Pazzo
A causa delle difficoltà che stavano moltiplicandosi, il generale Crook dovette stabilirsi nei pressi dell’agenzia di Nuvola Rossa a Camp Robinson. Vennero convocati tutti i principali capi Oglala per discutere con Crook delle problematiche della riserva, ma qualcuno disse al generale che Cavallo Pazzo contava di ucciderlo davanti a tutti durante l’incontro. A questo punto, Crook ordinò l’arresto di Cavallo Pazzo e poi partì, lasciando il comando militare al tenente colonnello Luther P. Bradley. Truppe supplementari furono inviate da Fort Laramie e la mattina del 4 settembre 1877 due colonne si mossero in direzione del villaggio di Cavallo Pazzo, constatando che il guerriero se ne era allontanato durante la notte. Cavallo Pazzo la moglie malata erano fuggiti nella vicina agenzia di Spotted Tail. Dopo l’incontro con i militari del vicino Camp Sheridan, Cavallo Pazzo accettò di tornare a Camp Robinson con il tenente Jesse M. Lee, che era l’agente indiano dell’agenzia di Spotted Tail.
La mattina del 5 settembre 1877, Cavallo Pazzo e il tenente Lee, accompagnati da Touch The Clouds, nonché da un certo numero di scout indiani, partirono per Camp Robinson. Arrivarono di sera e scoprirono che Cavallo Pazzo doveva essere arrestato in attesa di esaminare per bene l’intera situazione che aveva portato a quella drammatica decisione restrittiva. Lee protestò con forza davanti a Bradley, ma senza successo. Bradley aveva ricevuto l’ordine di arrestare Cavallo Pazzo. Lee accompagnò il capo Oglala davanti al capitano James Kennington, responsabile della piccola prigione. Una volta dentro, Cavallo Pazzo comprese ciò che volevano fare e tentò di uscire dall’ufficio, opponendo un po’ di resistenza. Appena fuori dalla porta del corpo di guardia, Cavallo Pazzo venne pugnalato con una baionetta da uno dei soldati di guardia. Ferito a morte, Cavallo Pazzo venne portato nell’ufficio dell’aiutante di campo dove venne medicato dal chirurgo, il Dr. Valentine McGillycuddy, ma morì a tarda notte.


La lapide che ricorda il punto in cui venne ferito Cavallo Pazzo
La mattina seguente, il corpo di Cavallo Pazzo venne consegnato ai suoi anziani genitori che lo portarono dalle parti di Camp Sheridan, collocandolo su un’impalcatura funebre. Il mese successivo, quando l’agenzia di Spotted Tail venne spostata sul fiume Missouri, i genitori di Cavallo Pazzo prelevarono il corpo del figlio e lo nascosero in una località sconosciuta.