Le 500 Nazioni: le grandi pianure


La zona delle Pianure (ovvero le praterie che si estendono dal Canada centrale fino al Messico e dal Midwest alle Montagne Rocciose) è sempre stata abitata da popolazioni che vivevano in piccoli gruppi nomadi al seguito delle grandi mandrie di bisonti, in quanto la caccia ha costituito la principale risorsa alimentare fino al 1890, anche se lungo il Missouri e altri fiumi delle pianure erano presenti forme di agricoltura stanziale.
Tra i primi abitanti delle praterie possiamo ricordare i Blackfeet (cacciatori), i Mandan e gli Hidatsa (agricoltori); in seguito, quando i coloni europei conquistarono le foreste orientali, molte popolazioni del Midwest si spostarono nelle Pianure: tra questi i Sioux, gli Cheyenne e gli Arapaho, preceduti dagli Shoshoni e dai Comanche.
Quando il cavallo fu introdotto dagli europei (XVII secolo) e poi si diffuse in tutte le Grandi Pianure (XVIII secolo), nella zona si mescolarono tutta una serie di popoli precedentemente sedentari, disturbati dai cacciatori-guerrieri a cavallo delle zone vicine. Gli antichi raccoglitori e agricoltori d’estate iniziarono ad organizzarsi in accampamenti di dozzine di tipi trasportabili disposti in cerchio, per praticare la caccia al bisonte in maniera intensiva. Le cerimonie pubbliche, in particolare la danza del Sole, servirono a creare nei gruppi legami più saldi e un obiettivo comune.
Il potere individuale, perseguito in primo luogo con la ricerca della visione, accompagnata da automutilazioni e severe ascesi, veniva manifestato tramite la partecipazione alle incursioni belliche contro i nemici. Le società guerriere, alle quali gli individui aderivano in gioventù, divennero in breve tempo organizzazioni specializzate nella guerra, spesso con funzioni di controllo dell’ordine all’interno dei grandi accampamenti. Il successo nelle incursioni (condotte di solito da meno di una dozzina di uomini), il possesso di molti cavalli e il potere ottenuto attraverso le visioni o la danza del Sole erano i segni del rango fra gli indiani delle Grandi Pianure.

NOTA BENE: Questo articolo è parte di una serie dedicata alle 500 Nazioni. In ognuno di essi, compreso questo, inseriamo le mappe cliccabili con la dislocazione delle tribù indiane. E’ anche possibile scaricare le immagini ad alta definizione cliccando sul loro nome.

La mappa dell’Ovest La mappa dell’Est

Arapaho
Di lingua Algonquian, alleati dei Cheyenne, gli Arapaho vivono ora in riserve in Oklahoma e Wyoming. Nel 1865, con i Kiowa, i Comanche e i Cheyenne, cedettero le loro terre al governo degli Stati Uniti, nel corso del Concilio del Little Arkansas. Durante la guerra civile, l’ovest venne militarizzato e il governo americano firmò molti trattati con gli indiani, allo scopo di confinarli in riserve e renderli inoffensivi.


Un guerriero Arapaho

Gli Arapaho dovettero poi affrontare l’assalto dei coloni nelle loro nuove terre che il Trattato di Medicine Lodge del 1867 ridusse ulteriormente. Dal 1875, dopo che molti dei loro capi erano stati arrestati, imprigionati, deportati, gli Arapaho delle pianure meridionali furono definitivamente confinati nelle riserve, dove rimasero, restando uniti in vista di future battaglie.

Arikara
Tribù semisedentaria di agricoltori che abitavano in logge di terra lungo il corso superiore del fiume Missouri, gli Arikara parlavano il Caddoan, come i loro parenti meridionali Pawnee. Furono tra i firmatari del Trattato di Fort Laramie del 1851 che definì i confini tribali. Scout Arikara accompagnarono il colonnello George Custer alle Black Hills, Dakota, nel 1874.

Assiniboin
Separatisi dai Sioux Yanktonai, questa tribù di lingua Nakota si mosse verso ovest per allearsi ai Cree e combattere i Sioux e i Blackfeet. Vissero ad ovest del lago Winnipeg, lungo i fiumi Assiniboine e Saskatchewan. Grandi cacciatori di bufali, barattarono pemmican con fucili e merci dei bianchi. Convivendo con questi, furono colpiti dal vaiolo negli anni 1820 e 1830. Oggi ne sopravvivono 5000 tra Canada e Stati Uniti.

Atsina
Ramo cadetto degli Arapaho, di lingua Algonquian e alleati dei Blackfeet, gli Atsina vennero anche chiamati Gros Ventre, erronea traduzione francese del loro nome nel linguaggio dei gesti. Furono fondamentali per lo sviluppo del commercio delle pellicce nelle pianure del nord. Danzatori del sole, si stabilirono in 2000 con gli Assiniboin a Fort Belknap nel Montana.

Blackfeet
Di lingua Algonquian, arrivarono nelle pianure nordoccidentali dall’est e si sistemarono su un ampio territorio protetto dalle Montagne Rocciose. Non avendo alcun legame con la banda Sioux Teton dei Blackfoot, devono il loro nome ai mocassini resi neri da una tintura o dall’erba della prateria bruciata. Si diedero ben presto al nomadismo a cavallo tipico delle tribù a pianure e, una volta armati, si organizzarono in una potente confederazione di 15.000 sottotribù, comprendente i Siksika, i Blood, i Piegan e i Sarcee, alleatisi più tardi.


Un indiano Piedi Neri

I Blackfeet erano ostili alle tribù dell’altopiano e delle pianure, e ai Crow, che si trovavano vicino a loro; si scontrarono inoltre con i cacciatori dell’American Fur Company per il commercio delle pellicce. Vivevano in tipi, dipinti a volte in modo elaborato, con ideogrammi raffiguranti creature reali o fantastiche. Un tipi sacro e dipinto designava alto rango sociale e riproduceva la “medicina” dei sogni di un uomo. Il loro declino cominciò con l’epidemia di vaiolo del 1837 che ne uccise un terzo. Il massacro dei bisonti diede loro il colpo definitivo e nel 1883 circa 4600 Piegan morirono di fame. Oggi ne vivono più o meno 7000 in Montana e 3000 in Canada.

Cheyenne
Agricoltori ed artigiani del Minnesota, i Cheyenne vennero spinti verso le pianure alte dall’espansione Sioux del 1750 circa. Il loro nome deriva dal termine Sioux Sha-hì-ye-na che significa “Popolo di lingua straniera”. Attorno al 1830 possedevano cavalli ed erano diventati tipici nomadi delle pianure, che cacciavano il bisonte e l’antilope. Si divisero in due gruppi, uno alle sorgenti del Platte, l’altro al sud lungo il fiume Arkansas. Il trattato di Fort Laramie sancì questa divisione.


Guerrieri Cheyenne meridionali

Profondamente religiosi, la loro visione del cosmo comprendeva un universo dalla complessa simbologia. Pregavano il Padre Cielo e la Madre Terra. Esaltavano la visione di guerrieri soprannaturali e con gli Arapaho furono probabilmente i migliori a praticare la Danza del Sole. Unici tra gli indiani, portavano in battaglia involti sacri come talismano. I Cheyenne del sud li chiamavano “Frecce Sacre”, i Cheyenne del nord “Sacro Cappello di Medicina”. Le frecce sono ancora occasionalmente in uso. Erano ben organizzati con 10 bande maggiori e 44 capi designati per saggezza e valore; tra questi i più famosi furono Coltello Che Non Taglia, Piccolo Abito, Due Lune e Piccolo Lupo. Quattro capi erano scelti per esercitare la maggiore autorità. Nonostante la loro forza, non furono mai una tribù numerosa: nel momento della massima espansione erano solo 3500 (anche a causa del colera del 1849). I settentrionali fecero guerra ai coloni bianchi e parteciparono alla battaglia di Little Bighorn nel 1876. I loro parenti meridionali non combatterono davvero fino a quando il villaggio di Black Kettle non fu attaccato in Colorado nel 1864 e sul Washita nel 1868, nonostante avessero firmato il trattato di Medicine Lodge del 1867. Si unirono poi alla rivolta dei Comanche del 1874-75. Nonostante le loro vittorie, il numero dei coloni aumentava, e così gli eserciti; con l’eliminazione dei bisonti, infine, gli indiani delle pianure vennero distrutti. Imbattuti sul campo, i Cheyenne furono confinati in riserve; 4500 vivono oggi sul fiume Tongue nel Montana e altre migliaia con gli Arapaho in Oklahoma.

Comanche
Superbi cavalieri e allevatori, erano razziatori temutissimi nelle pianure, fino a Durango in Messico, e si autodefinivano Nemenuh o “il Popolo”. Il termine Comanche deriva dal vocabolo ute Komàntcia, che significa “Colui che vuole combattermi tutto il tempo”. Originari del ceppo Uto-Atzecan, si staccarono dagli Shoshoni del Wyoming e mossero verso sud, allontanando gli Apache, e per più di 150 anni assunsero un atteggiamento aggressivo verso tutti quelli che si avvicinavano alle pianure lungo il fiume Arkansas. La tribù era forse suddivisa in 12 bande autonome, le più importanti delle quali erano: Mangiatori-di-Miele (Pehnatekuh), Antilope (Kweharehnun), Quelli-Che-Si-Voltano (Nawkoni), Yap o Mangiatori-di-Corteccia(Kutsuehka). Consapevoli del pericolo determinato dall’espansione dei bianchi, organizzarono un fronte unito tribale e dal 1834 attaccarono i coloni sotto la guida di Dieci Orsi, Uccello Scalciante (Kiowa) e Quanah Parker.


Un Comanche in tenuta invernale

Il loro odio più forte fu contro i texani che nel 1840 uccisero 12 loro capi durante trattative di pace. Il governo degli Stati Uniti cercò di assicurare una pace duratura con il trattato di Medicine Lodge del 1867, ma nel 1868 Sheridan ordinò che le tribù libere si arrendessero o fossero perseguitate. Molti si arresero, compreso Dieci Orsi, mentre il gruppo di Parker costituì il grosso di coloro che rimasero nelle Staked Plains. Resistettero quarant’anni, ma non bastò: nel 1875 vennero condotti nelle riserve con i Kiowa. I Comanche praticavano alcuni riti individuali e di gruppo, il più noto del quale fu il culto del Peyote, promosso da Quanah Parker, che aiutò molto la sua gente dopo la sconfitta. Ne sopravvivono 5.000 in Oklahoma.

Crow
Di lingua Siouan, si diedero il nome di un uccello, Apsaruke, che significa “Piccoli dell’Uccello dal Grande Becco”, tradotto più tardi con “Crow”. Linguisticamente affini agli Hidatsa, si spinsero però ad ovest, verso Yellowstone e le valli Powder, Bighorn e Wind. Erano abili razziatori e i loro guerrieri venivano onorati in base al numero di cavalli rubati, cosa che li rese acerrimi nemici dei Sioux. A differenza dei Dakota, preferivano tipi non dipinti. Quando si allontanarono dagli Hidatsa il loro capo No Vitals apprese in sogno come si coltiva il tabacco. Venne così creata la Società del Tabacco, per presiedere alla piantagione di questo dono.


Un guerriero Crow

Il raccolto del tabacco giocò un ruolo centrale nella vita della tribù, che lo considerava sacro. Gli uomini portavano capelli lunghi e vestiti eleganti, e la tribù era famosa per l’abilità nel confezionare e decorare gli abiti. Tre erano i gruppi più importanti: della Montagna (Acaraho), del Fiume (Minesepere) e Calci-in-pancia (Erarapio), e numerose le società militari, come quella dei Lumpwoods. Tra i capi più famosi: Corvo di Medicina e Molti Colpi. Si vantavano di non aver mai ucciso un bianco se non per autodifesa. I loro scout militarono nell’esercito americano nelle guerre contro i Sioux e si trovavano con il 7° Cavalleggeri di Custer quando ci fu la strage di Little Bighorn. Oggi vivono in 6.000 nelle loro terre in Montana.

Hidatsa
Cugini dei Crow per lingua, sono spesso chiamati Gros Ventre, Minitari e Ree, ma si autodefinivano “Popolo dei Salici”. Coltivavano le terre lungo il corso superiore del Missouri e producevano una qualità di mais coltivata tuttora. Vivevano in villaggi formati da logge rotonde con il tetto di terra. Le donne lavoravano i campi, mentre gli uomini cacciavano e combattevano. Furono anche mediatori nel commercio dei fucili verso ovest, e dei cavalli verso est. Vicini ai Mandan e come questi colpiti dal vaiolo introdotto dai bianchi nel 1837, ne rimasero dimezzati. I sopravvissuti delle due tribù nel 1845 si riunirono a Fort Berthold, dove vennero raggiunti dagli Arikara nel 1862. Nel 1868 vennero riconosciuti come le tre tribù affiliate; oggi ne restano 5.000 in North Dakota.

Iowa
“Gli Assonnati” furono l’ultimo gruppo indiano a muovere verso le pianure. Parlavano un dialetto Siouan chiamato Chiwere. Nel rispetto del loro passato, vivevano in case di terra e usavano i tipi solo quando cacciavano o combattevano. I loro guerrieri portavano ciuffi sulla testa, come i Kansa e gli Osage. Nel 1836, dopo aver visto che cosa era successo ai Sauk di Falco Nero, cedettero le loro terre e si diressero verso il Kansas, il Nebraska e l’Oklahoma, dove oggi ne vivono circa un migliaio.

Kansa
Cacciatori e coltivatori, noti anche come Kaw, vivevano lungo i fiumi Kansas e Saline e parlavano il Dhegiha, un dialetto Siouan. Portavano un ciuffo sulla testa ed erano parenti degli Omaha e degli Osage, anche se combatterono contro di loro, e contro Fox, Pawnee e Cheyenne. Nel 1864 venne data loro una riserva in Kansas; dal 1873 vivono in Oklahoma, dove sono 500.

Kiowa
Di lingua Atzeco-Tanoan, i Kiowa furono tra gli ultimi ad adattarsi ai coloni. Erano divisi in sei bande (ne restano cinque) più i loro parenti della nazione Kiowa-Apache. Primi alleati dei Crow, si mossero dalle Black Hills verso il Colorado attorno al 1805.


I Kiowa

Combattevano a cavallo, spesso guidati da grandi capi come Lupo Solitario, Uccello Scalciante, Satanta e Satank. Avevano uno spiccato senso artistico e insieme ai Comanche diffusero la religione del Peyote. Dal 1868 spartirono con i loro alleati il territorio in Oklahoma situato tra i fiumi Red e Washita. Dal punto di vista etnografico, sono noti soprattutto per i loro calendari pittografici che per oltre cento anni vennero dipinti su pelli di animali, raccogliendo gli eventi tribali accaduti ogni due anni.

Kiowa-Apache
Gruppo a lungo associato ai Kiowa ma di lingua Athapaskan simile a quella degli Apache, il che indica che anticamente la tribù era stanziata nelle foreste del nord. Stanziati a sud dei Kiowa, ebbero grandi capi come Manica di Lupo.

Mandan
Contadini – una rarità fra i pellirossa – di lingua Siouan, vivevano in logge di terra lungo il Missouri. Vennero splendidamente ritratti negli anni 1830 dal pittore svizzero Karl Bodmer, il quale riuscì a lasciare una traccia di una cultura già in via di estinzione.


Un Mandan sopravvissuto al vaiolo

Nel 1837, infatti, gran parte della tribù venne distrutta dal vaiolo portata dall’uomo bianco.

Missouria
Mescolatisi agli Oto ai primi dell’Ottocento, parlavano un dialetto Siouan. Come altri dello stesso gruppo linguistico (Kansa, Iowa e Osage), erano in parte cacciatori e in parte agricoltori e vivevano abbastanza stabilmente in logge ricoperte di terra.

Ojibwa delle pianure
Tribù Algonquian, linguisticamente affine ai Blackfeet, ai Cree delle pianure, ai Gros Ventre. Rientra in quel gruppo di indiani delle foreste che, progressivamente cacciati dalle terre d’origine, adottarono la cultura del cavallo tipica delle pianure.

Omaha
Parlavano una lingua Siouan, abitavano lungo il basso Mississippi e combattevano spesso con i Sioux, che compivano razzie anche contro alcuni loro parenti come Crow, Iowa, Mandan. Per gli Omaha, come per altre tribù delle pianure, le società di guerrieri avevano un ruolo importante nella struttura tribale. Ordinate per anzianità, esse introducevano in età assai precoce i giovani all’etica della guerra.

Osage
Parlavano una lingua Siouan ed erano in parte agricoltori, in parte cacciatori (di cervo e bisonte), con uno stile di vita simile a quello degli Omaha, Iowa, Kansa ecc.


Gli Osage scambiano merci coi traders bianchi

Attorno al 1920 gli Osage raggiunsero il più alto reddito pro capite del mondo, in seguito alla scoperta di giacimenti di petrolio nella loro terra in Oklahoma (Territorio Indiano); vennero così presi di mira dai bianchi che cercarono di corromperli. Il capo Washin-ha fu il loro portavoce in quegli anni. Le sue splendide insegne regali e gli abiti da cerimonia sono conservati presso la Smithsonian Institution.

Oto
Un’altra tribù di agricoltori di lingua Siouan del basso Mississippi, e una delle tante che vennero relegate dai bianchi nel territorio indiano.

Pawnee
Una delle principale tribù Caddoan e forse la prima a giungere nelle pianure: sembra infatti che siano giunti nel Nebraska dal Texas orientale. I Pawnee vivevano in villaggi di logge di terra più o meno permanenti lungo il fiume Platte. La Stella del Mattino e la Stella della Sera erano elementi base della loro visione cosmica dell’universo: in onore della prima compivano cerimonie rituali, sembra con sacrifici umani.


Un gruppo di Pawnee

Nel 1820 circa Petalesharo, un giovane Pawnee, salvò dalla morte una vittima sacrificale, modificando per sempre la cerimonia. I Pawnee si vantavano, e a ragione, di non aver mai combattuto contro il governo americano, anzi, nelle guerre indiane del 1865-85 (nelle quali vennero reclutati come scout in uniforme) combatterono con l’esercito degli Stati uniti contro altri indiani. Un altro Petalesharo si adoperò molto perché fossero mantenute buone relazioni con i bianchi, ma fu ucciso da uno dei suoi che rifiutava il trasferimento in Oklahoma quando, nonostante la loro lealtà, vennero deportati nel Territorio Indiano. Metà dei Pawnee morirono per le malattie e il freddo nel penoso esodo.

Ponca
I Ponca parlavano il dialetto Dhegiha, appartenente al gruppo Siouan, e vivevano sul basso Missouri. Intorno al 1870 emigrarono dalle loro terre d’origine nel South Dakota e nel Nebraska, sulla direttrice verso il Territorio Indiano.

Quapaw
Come i Ponca, parlavano il Dhegiha, un dialetto Siouan, e abitavano il basso Missouri. Costituivano uno dei gruppi più piccoli fra quelli che dividevano il Territorio Indiano con le Cinque Tribù Civilizzate (Choctaw, Cherokee ecc.)

Sarcee
Piccola tribù di lingua Athapaskan delle pianure settentrionali; nel XIX secolo si alleò con i Gros Ventre e i Blackfeet (di lingua Algonquian). Erano giunti nelle pianure provenienti dal Canada.

Sioux
La nazione Sioux delle pianure centrali era in origine divisa in tre parti: Dakota (Santee), Nakota (Yankton) e Lakota (Teton). I Teton attraversarono il Missouri e divennero Sioux occidentali, costituiti da sette tribù: Brulé, Hunkpapa, Miniconjou, Oglala, Oohenonpah/Two Kettle, Sans Arc e Sihasapa/Blacfoot. Cacciatori nomadi, seguivano le mandrie di bisonti che soddisfacevano la maggior parte dei loro fabbisogni di base. Vivevano in tende (tipi) formate da una semplice struttura conica di pali di pino e pelle di bisonte. La squisita arte Sioux era rappresentata da decorazioni realizzate con aculei di porcospino appiattiti con le quali ornavano mocassini, camicie, gambali; molto più tardi, si aggiunsero le decorazioni con perline. Cavallo Pazzo (Tashunka Witko) fu forse il più affascinante, di sicuro il più enigmatico, capo guerriero dei Lakota.


Un guerriero Sioux

Combatté l’esercito americano con un certo successo a Rosebud e a Little Bighorn. Nel 1947 uno scultore, Korczak Ziolkowki, cominciò a intagliare una statua di Cavallo Pazzo sulla Thunderhead Mountain nelle Black Hills. Benché incompiuta, la scultura offre al visitatore l’immagine imponente di Cavallo Pazzo che emerge dalle montagne di granito della sua terra. Toro Seduto (Tatanka Yotanka) e Nuvola Rossa (Mahpiya Luta) degli Hunkpapa e Oglala furono anch’essi grandi capi per la loro gente. Nuvola Rossa combatté contro gli Stati Uniti fino all’armistizio firmato nel 1860 circa, mentre il ruolo di Toro Seduto, prima e dopo Little Bighorn è ben documentato. Il suo assassinio nel 1890, e il massacro che ne seguì a Wounded Knee, nella riserva di Pine Ridge, sono tristi episodi nella storia dei rapporti tra indiani e bianchi, che ancorano lasciano strascichi. Tra le riserve Sioux di oggi, vanno ricordate Pine Ridge e Standing Rock. Usi, costumi, riti – e soprattutto lingua – dei Sioux sono stati resi con esattezza in Balla coi lupi, dove recitano veri indiani Lakota.

Tonkava
Nel XIX secolo furono alleati degli Apache e nemici dei Comanche. Per alcuni anni, dopo l’annessione del Texas (1845), insieme ai Caddo e ai Comanche Pehnatekuh, che come loro si trovavano senza riserve né agenti indiani, subirono gravi oltraggi per mano dei texani.

Wichita
Come i Pawnee, che seguirono nelle pianure dopo il XIV secolo, i Wichita parlavano il Caddoan e abitavano l’attuale Texas. Si dice che l’esploratore spagnolo Coronado li abbia incontrati nel 1541. Oggi vivono in Oklahoma.

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