La nascita del mito Western nell’Ottocento: Le Dime Novel – 6

A cura di Noemi Sammarco
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.


I motivi della fortuna delle dime novel

Sono diversi i motivi che resero possibile l’enorme successo delle dime novel e uno di questi va cercato nella trasformazione del tessuto socioculturale americano. Tra il 1790 e il 1830 la popolazione americana era quasi raddoppiata, e sarebbe raddoppiata nuovamente entro il 1860 e che in gran parte si trattava di una popolazione in grado di leggere e scrivere (1). L’Education Act del 1870 promosse l’istruzione obbligatoria determinando un alto tasso di alfabetizzazione. Leggi il resto

Gli oscar del cinema western – 32

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36.


MOLTI FILM, POCHI SUCCESSI

Negli Stati Uniti ha ormai preso il sopravvento la televisione e diversi western, anche biografici (“Crazy Horse”, 1996) o tratti da romanzi di celebri artisti (“Riders of the Purple Sage”, 1996, dall’opera di Zane Grey; remake di 4 film omonimi girati rispettivamente nel 1918, 1925, 1931 e 1941) sono destinati soprattutto al piccolo schermo. Fra le varie produzioni cinematografiche del periodo si inseriscono anche horror-western (“From Dusk Till Down”, 1996; “Blood Trail”, 1997; “Vampires”, 1998) e fanta-western (“The Postman”, 1997; “Wild Wild West”, 1999) come pure film molto cupi e deprimenti, quali il grottesco “Dead Man” del 1995. Leggi il resto

I ciboleros

A cura di Valentina Santoli


A caccia di bisonti con la caratteristica lunga lancia
Benchè non particolarmente conosciuti oggi, i messicani Ciboleros (dallo spagnolo “cìbolo”, bisonte) sono stati veri protagonisti del loro tempo. Spesso associati ai Comancheros, erano in realtà un altro gruppo di cacciatori di bisonti, attivi per quasi due secoli nella zona del Llano Estacado, tra Texas e New Mexico. Leggi il resto

I Wagluhe, Oglala che i bianchi chiamavano progrediti

A cura di Sergio Mura

Capo Vecchio Fumo
I Wagluhe, della grande famiglia dei Sioux Oglala, erano apprezzati e conosciuti dai bianchi fin da poco tempo dopo il “contatto” in quanto venivano ritenuti “progrediti” rispetto agli altri Sioux del loro raggruppamento. Questo perché effettivamente, dopo aver conosciuto la potenza dell’uomo bianco e dei soldati in particolare, avevano ricercato una via di pace e avevano cercato di apprendere il più possibile dai bianchi.
La gente Wagluhe era una delle sette tribù che componevano il raggruppamento d Lakota Oglala all’interno della grande famiglia dei Sioux. La tribù Wagluhe è nota anche come “Banda dei Mocassini”.
Gli Oglala erano divisi in sette distinte tribù che si incontravano e condividevano la lingua e gran parte di usi e costumi: Wagluhe, Ite Sica, Oyukpe, Wazaza, Tapisleca, Payabaya e Kiyaksa. Leggi il resto

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