La grande fuga dei neri verso nord

Grazie a Sergio Bonelli Editore


La fuga verso la libertà – clicca per INGRANDIRE
Il grande esodo del 1879 dei neri americani verso gli Stati del nord fu un momento terribile della storia degli Stati Uniti. Le circostanze che lo determinarono furono queste: dopo le elezioni (molto contestate) del 1876, il partito repubblicano aveva riconquistato la Casa Bianca e patteggiato con i democratici perché le ultime truppe federali fossero richiamate dal sud. Leggi il resto

L’ultima verità su Butch Cassidy

A cura di Guido Olimpio

Il ritratto di Butch Cassidy
Come si è potuto leggere nei più attenti giornali statunitensi, sembra che Butch Cassidy non sia stato ucciso in Bolivia nel 1908, come recita la storiografia, ma che sia morto nel ’37 dopo aver scritto la sua storia…
Insieme con quello di Billy the Kid è uno dei grandi misteri del West. Il bandito Butch Cassidy è morto con le pistole in pugno in Bolivia nel 1908 o invece è spirato nel suo letto nel 1937? Nessuno ha la prova del nove e questo ha creato, nel tempo, due “partiti” tra appassionati e ricercatori. L’ultimo a riaccendere la miccia è stato un collezionista di libri, Brent Ashwort, che è in possesso di una copia de Il bandito invincibile. Si tratterebbe di una versione più lunga di un romanzo scritto – ma mai pubblicato – da William T. Phillips, deceduto a Spokane nel 1937. Per Ashwort nel testo vi sono particolari che solo Butch Cassidy poteva conoscere e dunque Phillips era il famoso bandito. Leggi il resto

L’assedio al Grand Canyon del Colorado

Da un lavoro di Kevin Fedarko per National Geographic


Uno dei luoghi simbolo della natura americana è oggi sottosposto ad un prepotente rischio di essere deturpato dal turismo e dalla speculazione.
Non si tratta di pericoli remoti, ma come vedremo insieme con lo scorrere delle fotografie, si tratta di pericoli immanenti e concreti. Centinaia di voli di elicottero ogni giorno, un flusso di turisti poco gestito e attento più ai selfie che alla vera bellezza di un luogo che ha una sua sacralità. Un flusso di turisti spesso poco abituato al rispetto dei luoghi ed alla sua salvaguardia. Leggi il resto

La fine di Ben Thompson

A cura di Omar Vicari


Ben Thompson, marshal di Austin
I due uomini erano chiaramente ubriachi e chiunque poteva vederlo. Il loro incedere per le strade di San Antonio aveva la tipica andatura di coloro che avevano appena preso una sbornia. A dispetto delle apparenze però, i due quella notte sembravano prestare attenzione al minimo rumore o movimento sospetto attorno a loro. Leggi il resto

Il sorprendente west di Kim Wiggins

A cura di Sergio Mura


La galleria che vi presentiamo oggi è sorprendente. Lo è per più motivi, ma in particolar modo perché stupisce il tipo di pittura di Kim Wiggins, molto impressionista, e lo è anche perché non siamo abituati a presentare il nostro amato west in questa modalità grafica. Ma se lo facciamo è perché siamo convintissimi della bravura del pittore e perché noi di Farwest.it siamo rimasti affascinati dal risultato. Leggi il resto

Gli oscar del cinema western – 10

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36.


MALEDETTI COMANCHE

Se Griffith, Ince e De Mille – ma più ancora Anthony Mann con “Il passo del diavolo” e Delmer Daves con “Rullo di tamburi” – avevano deciso di “sposare” la causa dei Pellirosse bistrattati e defraudati delle loro terre, nel 1960 uscirono un paio di film che si discostavano largamente da tale linea buonista, rimarcando la crudeltà dei terribili scorridori delle praterie.
Il minimo comune denominatore di entrambe le pellicole è costituito dalla tribù dei Comanche, una dei più agguerriti popoli delle Grandi Pianure sia nei conflitti contro i Bianchi (Spagnoli e Americani) quanto nei riguardi delle tribù rivali, che erano parecchie: praticamente, quasi tutte. Leggi il resto

Imboscata al Cooke’s Canyon

A cura di Denis Giotta

27 Agosto, 1861. Gli anni della Guerra Civile videro un incremento dei migranti sulle piste che portavano all’Ovest, in fuga dal conflitto. Leggi il resto

Costole d’Orso, capo dei Sioux per volere dei bianchi

A cura di Sara Meotto


Costole d’Orso, nominato capo dei Sioux – clicca per INGRANDIRE
Nel 1851 ebbe luogo la firma del Trattato di Fort Laramie, in quello che quarant’anni dopo sarebbe stato conosciuto come lo stato americano del Wyoming.
I commissari nominarono all’unanimità Orso Che Conquista, un Lakota sulla cinquantina appartenente alla tribù dei Brulè, primo capo dell’intera comunità Sioux. Tre anni dopo il capo indiano venne ucciso da un colpo di pistola alla schiena, sparato forse per errore dopo essersi allontanato con fierezza dal negoziato avviato con il tenente dell’esercito americano John Grattan, atto a risarcire l’uccisione di una mucca per mano di un giovane guerriero della tribù Minneconju. Leggi il resto

La triste storia di Jack Swilling

A cura di Michele De Concilio

Jack Swilling, primo colono della Salt River Valley
Per ricordare Jack Swilling per l’eredità che ha lasciato all’Arizona, non per il sospetto di rapina che precedette la sua morte.
Il pioniere Jack Swilling dovrebbe essere ricordato per i suoi molti contributi all’Arizona, ma la sua memoria è offuscata da un’accusa di rapina.
Nato il primo d’aprile del 1830, in South Carolina, egli visse il suo primo quarto di secolo nel Sud.
I dettagli circa la prima parte della sua vita sono nebulosi. Subì una frattura alla testa e una ferita da arma da fuoco alla schiena nel 1854, ma non rivelò come fosse stato ferito. Questi problemi fisici gli causarono una dipendenza dall’alcol e dagli oppiacei che probabilmente lo incoraggiarono a raccontare storie. Nel giorno del suo ventiseiesimo compleanno partì verso ovest. Leggi il resto

Gli oscar del cinema western – 9

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36.

IL DRAMMA RAZZIALE
Il 1960 presenta varie tematiche riguardanti la filmografia western. Una di queste, sempre attuale ma raramente approfondita degnamente, è la questione razziale già affrontata in alcuni film del passato, da “Sentieri selvaggi” a “L’ultima carovana”.
Il lavoro di maggiore impegno appare senza dubbio “The Unforgiven” (“Gli inesorabili”) prodotto da Burt Lancaster e dalla United Artists e derivato dall’avvincente romanzo di Alan LeMay, lo stesso autore di “Sentieri selvaggi”. Leggi il resto

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