Truppe italiane nella Guerra Civile Americana

A cura di Pietro Costantini

L’origine della presenza di numerosi soldati del disciolto Esercito delle Due Sicilie nelle file confederate è riconducibile alla relazione tra Chatham Roberdeau Wheat e Giuseppe Garibaldi.
Il primo, un ex-capitano dello US Army e avventuriero, originario della Virginia, aveva conosciuto Garibaldi a New York nel 1850. Dieci anni dopo aveva partecipato alla campagna per l’unificazione italiana, con azioni militari come le battaglie del Volturno e del Garigliano, e l’assedio di Capua, col grado di generale conferitogli da Garibaldi; qui era stato raggiunto dalle notizie riguardanti l’imminente conflitto civile nella madrepatria. Il reclutamento iniziò con l’arrivo a Napoli di Roberdeau Wheat il 14 ottobre 1860 a bordo della nave “Emperor”, assieme ai 650 uomini della legione britannica.
Nell’esercito confederato.
Il Gen. Wheat aveva come aiutante il Capitano Bradford Smith Hoskiss, veterano dell’esercito britannico. Alla notizia dell’elezione di Lincoln a presidente negli Stati Uniti, Wheat, come sostenitore dell’altro candidato Breckinridge, era cosciente che se fosse avvenuta la secessione degli Stati del Sud, come preannunziata, la guerra civile sarebbe divenuta una concreta possibilità. Leggi il resto

I Buffalo Soldiers

A cura di Cristina Uderzo

Truppe di soldati neri marciarono nelle linee dell’esercito di Washington per la causa dell’indipendenza. Prestarono servizio con Andrew Jackson a New Orleans nel 1815 per respingere gli invasori Inglesi. Ma fu con il loro primo e grandioso impiego durante la Guerra Civile che essi fecero il loro vero debutto nella Storia Americana.
I soldati di colore di cui vogliamo parlarvi in questo affascinante speciale sono i famosissimi Buffalo Soldiers, il cui nomignolo deriva dal buffo modo con cui li chiamarono i Cheyenne quando li videro per la prima volta.
Facendo senz’altro riferimento alla loro folta ed ispida capigliatura, i Cheyenne sottolinearono che guardandoli gli venivano in mente i bisonti.
I Buffalo Soldiers furono a tutti gli effetti croce e delizia per l’esercito americano perché se è vero che furono soldati indomiti, è altrettanto vero che neppure le file dell’Unione erano tanto disposte a reclutare soldati di colore Leggi il resto

L’arrivo dei bianchi e le prime esplorazioni

A cura di Luana Leonini

Lo sbarco dei bianchi
L’esplorazione del Nord America da parte dell’uomo bianco durò più di quattro secoli, dal XV al XX. Durante il periodo coloniale, fino alla rivoluzione americana, cinque nazioni europee inviarono spedizioni sotto le loro bandiere e presero possesso del territorio scoperto: Spagna, Francia, Inghilterra, Paesi Bassi e Russia. Il Portogallo ebbe anche una parte attiva nella prima esplorazione, stabilendosi poi nell’America del Sud. E la Svezia occupò il territorio nella Baia di Delaware dal 1638 al 1654. Persone singole, provenienti da paesi europei, fecero viaggi di esplorazione in nome dei cinque maggiori Stati aventi diritto.
Poi, più avanti, esploratori canadesi e statunitensi, si incrociarono sul continente, scoprendo le terre selvagge rimaste per l’insediamento dell’uomo bianco.
I molti fattori per cui gli europei e i loro discendenti esplorarono il cosiddetto Nuovo Mondo, sono compresi nel concetto del Rinascimento, periodo che fece emergere l’Europa dal Medioevo: dal punto di vista politico c’era una tendenza verso uno stato-nazione unificato e centralizzato, partendo dal sistema feudale. Leggi il resto

Tra gli indiani della Florida

A cura di Gianni Albertoli

Il Fontaneda ricordava le isole “Lucayan” e “Los Martires” abitate da “razza di uomini e donne molto alti, graziosi e ben proporzionati”, dichiarando che vi erano due villaggi, uno di questi si chiamava “Guaragunve o Pueblo de Llante (Town of Weeping, Villaggio delle Lacrime)”, e l’altro, di dimensioni più ridotte, “Cuchiyaga”, dove “ho subito il martirio”. L’insediamento di “Guaragunve” viene ricordato anche dallo Swanton come “Guarungube” e localizzato nelle vicinanze di Key West, come appartenente alla tribù Calusa, e probabilmente da identificare come il futuro “old Matacumbes”, uno degli ultimi rifugi della nazione Calusa in Florida. Il villaggio di “Cuchiyaga” era sulla Stock Island e il nome significava “il posto dove hanno sofferto i Martiri”.
Lo Swanton localizzava questo insediamento nella Florida sud-occidentale in vicinanza della Bahia Honda e a 40 leghe nord-est di “Guarungube”, probabilmente sulla Big Pine Key, inoltre ricordava che apparteneva anch’esso alla tribù Calusa, anche se non possiamo escludere una appartenenza ai Tekesta. Leggi il resto

La storia di Metacomet, Re Filippo

A cura di Pietro Costantini

Metacomet
Metacomet, capo dei Wampanoag, fu il solo Indiano in America cui i colonizzatori inglesi diedero il titolo di “Re”. Il perché a nessun altro dei Nativi fosse stato assegnato questo titolo, o come avvenne che venisse attribuito proprio a Metacomet – “Re Filippo” – non è dato saperlo.
I Wampanoag erano una Nazione indiana stanziata in quello che è ora il Massachusetts sud orientale e nel Rhode Island, ad est della Narragansett Bay. Qualcuno di loro viveva anche a sud, nelle grandi isole di Nantucket e Martha’s Vineyard. Quattro secoli fa, Massasoit, il padre di Metacomet, era il grande sachem dei Wampanoag. Il suo popolo non era costituito da un’unica tribù unita, e non aveva stati, città e paesi con governatori, sindaci e consiglieri, come abbiamo noi. E neanche vivevano in stretta relazione reciproca o votavano per funzionari comuni. Avevano infatti villaggi molto piccoli.
Poche famiglie riunivano i loro wigwam e vivevano approssimativamente allo stesso modo della gente che vive in campeggio d’estate. Leggi il resto

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