Un bambino di nome Lento

A cura di Ferruccio Gianola

Il piccolo Toro Seduto
Le informazioni intorno alla data e al luogo di nascita di Toro Seduto sono piuttosto incerte. Lui stesso affermava di essere nato sul Missouri, ma soltanto perché qualcuno della sua banda glielo aveva detto. Insomma sui dati precisi rimangono dubbi.
In teoria gli anni che vanno dal 1831 al 1837 possono essere tutti collegati alla sua nascita, come possono essere buoni tutti i luoghi affacciati sulle sponde meridionali del Grand River, oppure molto più a sudest, sul Willow Creek. Gli studiosi e gli storici, tuttavia, tendono ad affibbiare a Many Caches e al 1831, il luogo e la data più probabile.
Ora, secondo questi resoconti storici, doveva essere il mese di marzo quando il leggendario guerriero venne al mondo.
Suo padre era il capo di un tiyospaye Hunkpapa, si chiamava Toro Seduto e con il consiglio di sua moglie La-Sua-Porta-Sacra, decisero di chiamare il neonato Tasso Balzante: nome che sarebbe stato sostituito più avanti da un altro più adatto, quando il bambino avrebbe mostrato che tipo d’uomo era. Leggi il resto

Donne indiane

Donne indiane
Negli anni Settanta dell’Ottocento, durante un ricevimento di indiani alla Casa Bianca, il capitano dell’esercito americano Clinton Poole, colpito dal contrasto tra le donne bianche presenti alla cerimonia e quelle pellerossa, osservò: “Le prime sono flessuose e aggraziate, dalle forme eleganti, dai lineamenti sottili, degne compagne dei loro uomini; le seconde goffe e pesanti, dai tratti rozzi e sciupati dal lavoro; serve e schiave dei loro mariti.” Erano le considerazioni non astiose di un uomo del XIX secolo che, generalmente, potevano rispettare una concezione ed una percezione allora piuttosto diffuse.
Questo stereotipo era molto radicato tra le genti bianche di quell’epoca. I bianchi consideravano le indiane come “bestie da soma alla mercé di quei mostri disumani dei loro mariti.” Leggi il resto

Il coraggio della famiglia Blachly dopo la tragedia

A cura di Sergio Mura da un lavoro di Mark Boardman

L’uccisione di un cassiere di banca
Tutti noi ricordiamo bene lo svolgersi delle innumerevoli sparatorie di gran parte dei film western. Lo ricordiamo anche perché il “plot” si ripete sostanzialmente in maniera invariata di film in film, a dispetto del quantitativo di sangue mostrato o dei buchi di pallottola sparsi nelle pareti delle scenografie. La scena, dicevamo, è più o meno questa: il “cattivone” di turno ferisce o infastidisce un amico del “buono”. Il buono interviene e fronteggia il cattivo o i cattivi, abbattendo il male a suon di pistolettate. Infine, si allontana a cavallo, magari con la “bella” della storia. Questo accade nei film…
Il problema è che nella vita reale le cose non andavano così, praticamente mai!
Prendiamo ad esempio la storia dell’assalto alla Farmers and Merchant Bank in Delta, in Colorado, fatto accaduto il 7 settembre del 1893.
In quell’occasione la banda dei McCarty non riuscì a portare a termine la rapina, ma uccise il cassiere della banca, Andrew Trew Blachly. Leggi il resto

La frontiera in fiamme: l’epopea di Pontiac

A cura di Pietro Costantini

Il grande Pontiac
Nel 1760, anche se i Francesi stavano combattendo ancora ostinatamente in mare, la Guerra Franco-Indiana era praticamente finita. Il Canada era stato ceduto agli Inglesi, e le bandiere inglesi sventolavano su Quebec. Le notizie della sconfitta non avevano ancora raggiunto le guarnigioni francesi sui Grandi Laghi. Nell’autunno del 1760 il maggiore Robert Rogers, con duecento rangers britannici, si imbarcò su quindici imbarcazioni per la caccia alla balena, per portare nell’interno la notizia della resa e prendere possesso delle fortezze francesi sui laghi. Questo era un compito alquanto pericoloso. Infatti, anche se non si doveva temere nessuna resistenza da parte dei Francesi, gli Indiani che erano loro alleati potevano non essere al corrente che le cose erano cambiate. In effetti, era dubbio se essi avrebbero acconsentito a parlamentare con i Britannici prima di attaccarli.
Rogers e i suoi uomini, comunque, costeggiarono le sponde del lago Erie senza problemi fino all’inizio di novembre. Leggi il resto

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