A Camposecco ritornano i grandi protagonisti del “western all’italiana”!


Enzo G. Castellari, Massimo Vanni, Francesco Romano e Gianpaolo Gentile
L’altopiano di Camposecco, situato nel Parco dei Monti Simbruini, è stato per anni location di numerosi “western all’italiana” o “spaghetti western”. La rivalutazione di quel territorio nasce dalla passione di Alberto Corridori nei confronti del western e della coppia Bud Spencer e Terence Hill, in quanto Camposecco ha fatto da scenario ad uno storico film della coppia: “Lo chiamavano Trinità” e anche per alcune scene del suo sequel “Continuavano a chiamarlo Trinità”. Corridori cosi decide di aprire un gruppo Facebook denominato “Camposecco Far West”, iniziando a far interagire numerosi appassionati del genere, ma soprattutto attirando l’attenzione degli addetti ai lavori dell’epoca. Leggi il resto

Abigail, cortometraggio western, ora visibile integralmente!

A cura di Sergio Mura

La bellissima locandina di Abigail
Il nuovo corto western di Claudio Cirri (Clam), girato a Lastra a Signa, già selezionato all’Almeria Western Film Festival che si è svolto tra l’8 e l’11 ottobre, è stato premiato il corto western. L’Almeria Western Film Festival è una delle più importanti manifestazioni del settore. Il cortometraggio di cui parliamo, anticipato nel titolo, è “Abigail”. Il bravissimo Claudio Cirri aveva in precedenza scritto e diretto “The Loot”, che a sua volta ha partecipato allo Short Film Corner del Festival di Cannes 2014, e “Washing Line”, anch’esso selezionato in vari festival del settore cinematografico. Leggi il resto

Il periodo d’oro

A cura di Domenico Rizzi
Link dello speciale sul genere western: 1) Il tesoro del west, 2) Il trionfo della leggenda, 3) L’ascesa del western, 4) Il periodo d’oro, 5) Ombre rosa nella prateria, 6) Orizzonti sconfinati, 7) I sentieri del cinema, 8) Orizzonti sconfinati, 9) La quarta frontiera

Con Max Brand ed alcuni scrittori suoi contemporanei il western entrò nella sua fase “industriale”, cioè di produzione su vasta scala che registrava un interesse sempre crescente da parte del pubblico.
Questa performance, se da un lato spinse il genere ai suoi massimi livelli quantitativi, finì a volte per penalizzarlo sotto l’aspetto qualitativo. Leggi il resto

Black Town (un film di Emiliano Ferrera)

A cura di Gian Mario Mollar

C’era una volta una strega cattiva, che regnava su una città nera… Sembra l’inizio di una fiaba dei fratelli Grimm, ma al tempo stesso è anche la sintesi perfetta di Black Town, il nuovissimo cortometraggio western di Emiliano Ferrera di cui vi parliamo oggi. Che ci fa una strega dentro a un western? Se avete un attimo di pazienza e promettete di tenere le mani lontane dalle Colt ve lo spiego…
Iniziamo dalla trama. La Guerra Civile si è appena conclusa: Lee si è arreso a Grant due mesi fa, ma la notizia non ha ancora raggiunto tutti gli angoli del grande paese. A Black Town c’è un manipolo di soldati confederati che non hanno la minima intenzione di deporre le armi. A comandarli c’è una donna, ma non una donna qualsiasi. Si dice sia una strega e ordini ai suoi scagnozzi di rapire bambini per sacrificarli al diavolo e berne il sangue. Leggi il resto

Intervista a Stefano Jacurti, l’uomo più western d’Italia

A cura di Sergio Mura

Stefano Jacurti è il west. Lo incarna con la sua passione, con i suoi lavori teatrali, con i suoi film e… con i suoi libri! È un uomo con la faccia che più western non si può, con la grinta e le movenze che servono in qualsiasi ruolo della frontiera. Ho conosciuto Stefano agli albori di internet in Italia, quando iniziavano a crearsi i primi forum a tema e tra questi c’erano anche quelli dedicati al west. Fin d’allora si distingueva tra tutti per l’enorme preparazione sulla storia del west dei bianchi e specialmente sulla Guerra Civile Americana di cui è indiscusso maestro nel nostro stivale.
Tra film, libri e lavori teatrali, in occasione dell’uscita in libreria della sua ultima fatica “Il cinema western e non di ‘Bloody’ Sam Peckinpah”, siamo riusciti a fermarlo un attimo per realizzare questa piccola intervista in cui Stefano Jacurti accetta di parlare di Stefano Jacurti e del suo mondo che è anche il nostro. Leggi il resto

Harder they fall

A cura di Gian Mario Mollar

La locandina del film
Forse succede anche voi: appena vedo l’ombra di un cappello a tesa larga e di una colt nel desertico panorama western di questi anni, mi ci butto a capofitto. A volte va bene, più spesso va male ma è più forte di me: se c’è un western disponibile, devo assolutamente vederlo il prima possibile.
Così, quando ho notato “Harder they fall” nel palinsesto Netflix, la mia mano è corsa più veloce del fulmine alla fond… ehm, al telecomando. Questa volta non sono rimasto deluso. Anzi. Leggi il resto

Redemption, un nuovo cortometraggio di Emiliano Ferrera

A cura di Angelo D’Ambra

La Bella locandina del cortometraggio
In “Redemption”, il nuovo cortometraggio di Emiliano Ferrera, il west è popolato da donne stuprate, picchiate, vendute, trattate come merce, messe ai margini eppure coraggiose quanto basta per andare incontro ad un destino fatale. Legge e giustizia sono distanti, la redenzione è forse inafferrabile. Il tema è scottante e la scrittura l’affronta con crudezza, senza effimere edulcorazioni, a testimonianza di quanto il western, anche in Italia, sia vivo e con tanto ancora da dire. Leggi il resto

Audie Murphy, protagonista in guerra e sullo schermo

A cura di Domenico Rizzi


Il cinema western degli Anni Cinquanta e Sessanta fu dominato, come tutti sanno, da figure di primissimo piano del calibro di John Wayne, James Stewart, Gary Cooper, Burt Lancaster, Robert Mitchum o Gregory Peck, che soverchiarono con il loro indiscutibile carisma molti attori considerati da Hollywood interpreti di “B Movies”. Fra questi – che sono numerosi: Rory Calhoun, Clint Walker, John Payne, Lee Van Cleef, John Ireland, per citarne alcuni – vi fu un autentico eroe di guerra che rispondeva al nome di Audie Leon Murphy, nato a Kingston, contea di Hunt, nel Texas il 20 giugno 1924, quando sugli schermi furoreggiava Gary Cooper, più anziano di lui di oltre vent’anni. Leggi il resto

John Wayne, un gigante del cinema western

A cura di Domenico Rizzi

Speciale a puntate: 1) John Wayne, un gigante del cinema western 2) La lunga gavetta di John Wayne 3) John Wayne: la ripresa del western 4) John Wyane, attore ormai affermato 5) Altri film di John Wayne 6) Strada aperta per John Wayne 7) Il meglio di John Wayne 8) Strade diverse 9) Alamo, un trionfo a caro prezzo 10) Uomo d’azione 11) Eroe nell’ombra 12) Gli anni del cambiamento 13) Il lento declino 14) La solitudine dell’eroe

John Wayne
John Wayne si è spento l’11 giugno 1979 in una clinica di Los Angeles, per un male incurabile. Aveva cavalcato per l’ultima volta in “The Shootist” (Il pistolero) di Don Siegel, recitando la parte di malato senza speranza che la vita gli aveva realmente imposto. I necrologi del grande “Jake” si sprecarono su tutta la stampa mondiale, anche se i giudizi non furono univoci. Purtroppo per alcuni Wayne rappresentava un’America disprezzata da molti, quella del trionfalismo e dell’apologia dell’avventura vietnamita cantata ne “I Berretti Verdi”. Premesso ciò, in questa serie di articoli parleremo soprattutto dell’attore e di ciò che ha rappresentato nella lunga storia del cinema western. E’ una rassegna necessariamente ristretta, rivolta essenzialmente alle opere più selezionate del grande attore.
Ciò che si può dire innanzitutto di John Wayne è di essere stato a lungo incompreso e accomunato talvolta, da chi intendeva fare di tutte le erbe un fascio, ai protagonisti di “B movies” come Ronald Reagan e Audie Murphy. Leggi il resto

“Hostiles”, malinconico addio al west

A cura di Domenico Rizzi

Vi è chi, come Quentin Tarantino, insiste su una visione del West che ricorda molto gli esperimenti italiani del genere e chi pensa di ridare fiato alla leggenda con discutibili riedizioni de “I magnifici sette” o brutte performance sul modello de “Il duello”, di Kieran Darcy-Smith. Vi sono anche registi che, pur valendosi di una rappresentazione cruda degli annali della Frontiera, sono riusciti a sfornare opere credibili, ancorchè di sapore marcatamente crepuscolare. Dopo “The Homesman”, diretto e interpretato da Tommy Lee Jones nel 2014, di cui si è già detto in un precedente articolo pubblicato su queste pagine, merita una segnalazione “Hostiles”, realizzato nel 2017 sotto la regia di Scott Cooper, che ne è anche il produttore insieme a Ken Kao e John Lesher. Leggi il resto

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